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Autore: BlackWendy    10/01/2015    1 recensioni
In ogni caso, anche se Percy adesso aveva circondato con un braccio le spalle di Nico lui sapeva che quello era diventato per lui un movimento molto naturale, non aveva mai fatto nulla per malizia, non l’aveva neanche mai sfiorato in “quel senso”, anche se a lui non sarebbe dispiaciuto dato che aveva una cotta storica per il più grande ormai da quando erano solo due ragazzini.
[b]C'è un personaggio presente in BOO (che io non ho letto)[/b]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti, Will Solace
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Nico Di Angelo, non è mai stato il più popolare della scuola, però la sua aria da ragazzo perennemente arrabbiato lo ha aiutato a tenere alla larga i bulli. Ricorda che una sola volta, al primo anno, un tizio gli si è avvicinato con fare minaccioso ma una volta visto il suo sguardo distante e freddo si è allontanato da lui in modo talmente veloce che l’altro non ha avuto neanche il tempo di prendere parola.
Oggi è il primo giorno del secondo anno di liceo e Nico è diventato un neo quindicenne da poco, cammina tra i corridoi con le mani nelle tasche dei pantaloni e la sacca che gli sbatte contro la coscia un paio di volte, ha ancora gli auricolari infilati nelle orecchie quando un ragazzino dai tratti ispanici lo affianca e comincia a parlargli in modo affannoso, continuando a fare gesti, solo quando nota nel suo sguardo qualcosa di realmente preoccupato si premura di togliere gli auricolari dalle orecchie
«Cosa vuoi Leo?» domanda a mo di spiegazione
«Pe..Percy, una rissa, in cortile» sono le uniche parole che l’altro riesce a dire in modo affannato. A quelle parole Nico sbarra gli occhi e comincia a correre in direzione del cortile.
Quello che si trova davanti è una scena spaventosa, Percy è di fronte a un ragazzo dai riccioli biondi che lo sovrasta di qualche centimetro, anche se fisicamente Percy ha le braccia più piazzate grazie all’allenamento giornaliero di nuoto e quei due si fronteggiano come se fossero stati chiusi in una gabbia di leoni. Solo quando si volta riconosce Will, il ragazzo dell’ultimo anno che frequenta insieme a lui il club di letteratura, non ha mai avuto nessun rapporto particolare con il ragazzo più grande, ma è l’unico con cui ha rivolto qualche parola di tanto in tanto. Ha scoperto che Will non è così malaccio, è gentile e anche intelligente, non è uno di quei soliti ragazzi che frequentano le squadre sportive della scuola anche se potrebbe benissimo sembrare il contrario grazie al suo fisico allenato e asciutto.
«Ripetilo Solace, se hai il coraggio.»
«Certo che te lo ripeto, sei solo una testa d’alghe, Jackson.» conclude l’altro a denti stretti, Nico non si è accorto di Leo che è magicamente riapparso al suo fianco, ancora con la mano sullo stomaco, l’ispanico inizia a respirare in modo pesante come se stesse correndo per tutta la scuola da ore.
«Perché stanno litigando?» chiede quindi il moro in impeto di paura.
«Will stava leggendo e non ha visto dove andava, è andato a sbattere contro Percy che probabilmente stamattina e di brutto umore e poi hanno cominciato ad attaccarsi a vicenda.» e proprio in quel momento i due si scagliano l’uno contro l’altro, cominciando a strattonarsi tra di loro.
A quel punto Nico vede arrivare di corsa un’altra massa di capelli biondi in loro direzione e abbrevia la distanza tra di loro «Jason.. Percy… fermalo!» riesce solo a dire. Così Jason si butta nella mischia e prende Percy da sotto le braccia per strattonarlo, intanto in aiuto è arrivato anche Frank che tiene fermo Will dall’altro lato del cerchio mentre ormai un gruppetto gremito di gente si era adunato attorno a loro. I due continuano a lanciarsi contro commenti poco amichevoli, fino a quando Jason e Frank non riescono a separarli in modo netto, solo a quel punto Nico va in direzione del moro.
«Io quello lo ammazzo.»
«Ma che ti succede?!» domanda preoccupato il più piccolo «Non hai mai reagito così.» a quel punto Percy abbassa gli occhi sul viso di Nico e solo quando lo vede riesce mentalmente a calmarsi, gli passa una mano tra i capelli lunghi e scuri e poi annuisce brevemente.
Quel tocco gli fa mancare un battito, lui e Percy sono amici da quando lui aveva poco più di sei anni e l’altro l’ha sempre trattato come un fratellino piccolo. Quando sua sorella Bianca è morta a causa di quel tumore, Percy è stato l’unica persona che poteva avvicinarlo, l’unico che poteva tenerlo sveglio dagli incubi e l’unico che riusciva a fargli mangiare qualcosa e come se non bastasse, poco dopo la morte di Bianca anche l’altra sua sorellastra Hazel - figlia di una donna di cui loro padre non aveva mai voluto parlare – si era gravemente ammalata ma fortunatamente lei era riuscita a superare la malattia anche se con molte difficoltà. Ma adesso anche lei era li al fianco di Percy ad osservarlo con i suoi profondi occhi scuri, mentre Frank tornava zoppicante.
«Che ti è successo?» domanda la stessa ragazza
«Per allontanare Solace mi sono storto una caviglia, ma sto bene.» taglia corto, andando a guardarla di sfuggita.
In ogni caso, anche se Percy adesso aveva circondato con un braccio le spalle di Nico lui sapeva che quello era diventato per lui un movimento molto naturale, non aveva mai fatto nulla per malizia, non l’aveva neanche mai sfiorato in “quel senso”, anche se a lui non sarebbe dispiaciuto dato che aveva una cotta storica per il più grande ormai da quando erano solo due ragazzini.
«Smettetela di domandarmelo, sto bene.» risponde l’altro sbottando e cominciando a camminare verso l’entrata della scuola
«No Percy, non stai bene. Non hai mai attaccato briga con nessuno, o almeno non durante l’orario scolastico.» a quelle parole di Nico, tutti gli altri lo osservano silenzioso e quindi si lascia uscire fuori un sospiro.
«Mi sono svegliato male e me la sono presa con lui, va bene? Dopo andrò a chiedergli scusa» e nel modo in cui lui chiuse quel discorso fece abbassare gli occhi praticamente a tutti, tranne a Nico che continuava ad osservarlo in modo penetrante mentre l’altro sfuggiva volutamente al suo sguardo.

Finite le prime ore di scuola, pensava che la mattinata era solo cominciata nel modo sbagliato e non vedeva l’ora che fosse suonata la campanella per decretare la fine di quella giornata, ma non era affatto così. Una volta svoltato l’angolo si trovò ad andare a sbattere contro una figura indistinta
«Scusa non vol-» si blocca alzando gli occhi su Will che l’osserva silenziosamente e con un piccolo sorriso che gli palesa sulle labbra
«Tranquillo va tutto bene, a quanto pare oggi è il giorno che vado a sbattere sulle persone»
«Eh già.. senti.. a Percy dispiace, è che stamattina era un po’ nervoso.»
«Mmh.. probabilmente. Anche se io non avevo fatto nulla di male»
«Incomprensioni, può capitare… ora scusami ma ho la lezione di storia»
«Di Angelo» lo richiama l’altro, e quindi Nico si sente costretto a voltarsi a guardarlo
«Dimmi»
«Sei molto carino oggi.» conclude con un sorriso sulle labbra prima di voltarsi ed andare via. A quelle sue parole Nico sente avvampare le guancie, e sbatte un paio di volte le palpebre, mai nessuno gli aveva detto che “sei molto carino”, o almeno mai nessuno di terribilmente sexy come Will Solace, l’unico ragazzo che dopo aver fatto coming out era stato più rimpianto dalle ragazze che polemizzato dalle idee chiuse dei ragazzini del liceo, anche se Nico ne era convinto. A Will non sarebbe mai interessato nulla del pensiero degli altri. E con quel pensiero tra la mente che si avvia alla sua classe di storia e comincia ad ascoltare la lezione del professore in silenzio.

E’ ora di pranzo e lui come al solito siede al solito tavolo con le solite persone, anche se probabilmente è strano vedere una persona così asociale come lui con quel gruppetto così ben fornito: Percy il campione di nuoto della scuola, Jason il capitano della squadra di football, Frank l’unico che anche non fa sport te lo tieni amico perché ti fa paura al solo fronteggiarlo e non perché sia un cattivo ragazzo ma per la sua stazza, Hazel, sua sorellastra ma di una bellezza straniera straordinaria, Leo, che praticamente era l’amico di tutti, Annabeth la ragazza più intelligente di tutta la scuola ma che non poteva essere chiamata “secchiona” perché era capace di rivoltarti come un calzino, e per terminare la coppia d’eccellenza che ormai aveva fatto zittire qualsiasi commento omofobo della scuola: Piper e Reyna.
Mentre continua a mangiucchiare il suo sandwich non fa altro che guardare in direzione del tavolo in cui si è seduto da solo Will a mangiare il suo pranzo e con il naso nel libro che ha di fronte a se, solo quando Jason gli sventola la mano davanti alla faccia Nico scuote la testa e avvampa sulle guancie
«Terra chiama Nico, ci sei? Perché fissi Solace?» a quella domanda sente gli occhi di tutti puntati su di lui
«Io.. io mi stavo domandando se tu ti sei scusato» dice quasi subito in direzione di Percy e l’altro l’osserva a labbra serrate mentre guarda verso il tavolo dello stesso Will «Devo?» ma Nico gli lascia uno sguardo che non sembra voler andare oltre. A quel punto quindi Percy si alza titubante dal suo tavolo e va verso quello di Will, nota come tutti si fissano su di lui, probabilmente incuriositi di vedere come vada a finire la discussione che avevano intavolato poco prima.
«Solace» lo richiama il more, e l’altro con gli occhi ancora puntati sul libro sospira
«Dimmi Jackson»
«Scusa se prima mi sono comportato così» conclude andando a storcere le labbra, solo a quel punto il biondo alza gli occhi su di lui «Tranquillo, acqua passata.» a quel punto gli occhi di Will si fissano sulla figura di Nico rimasto al tavolo con gli altri, e a Percy quello sguardo non sfugge e neanche le parole che lo susseguono «Salutami Nico.» detto questo si alza e quindi lo supera lentamente, passando vicino al loro tavolo senza staccare gli occhi dal moro neanche per un secondo.

«Qui qualcuno ha fatto colpo» dice Leo dando una piccola gomitata affettuosa a Nico, che si massaggia distrattamente il braccio
«Sta zitto.» dice arrossendo violentemente sulle guancie e a quel punto Hazel sorride divertita
«Dai Nico, puoi dircelo se ti piace Will.. lo sai che noi non ti giudichiamo»
«Non mi piace Will» sentenzia andando ad abbassare gli occhi sul proprio pranzo
«Certo.. a chi dovrebbe piacere un tizio biondo, occhi azzurri e con il fisico perfetto…» ammette Jason andando a ridacchiare divertito, a quel punto Nico nota che l’unico a non aver parlato è stato Percy che ha anche smesso di mangiare da quando ha riportato quel saluto, con gli occhi fermi sulla porta d’uscita della mensa. Quando la campanella suona è il primo ad alzarsi ed allontanarsi in fretta dicendo “Ho un compito”, non dando neanche il tempo agli altri di salutarlo.

Finita la scuola si ritrovano come al solito a camminare insieme verso casa, di solito tornano a casa insieme ad Hazel e Annabeth, ma entrambe sono andate alla biblioteca pubblica per ripassare insieme dato che la bionda dà ripetizioni di matematica alla sorella minore del più piccolo. E ormai stanno camminando da dieci minuti buoni in silenzio, di solito è Nico quello che se ne sta zitto mentre Percy cerca di riscuoterlo, ma a quel punto si sente quasi in obbligo ad intavolare una conversazione
«Allora.. com’è andato il tuo compito?»
«Quale compito?»
«Quello che avevi dopo l’ora di pranzo…»
«Ah.. è stato rimandato.» taglia corto l’altro continuando a camminare a testa bassa
«Percy mi vuoi dire che succede?»
«Nico io..» proprio quando sembrava che l’altro stesse per dire qualcosa, una voce richiama l’attenzione del più piccolo, una voce che riconosce quasi subito e che gli fa gelare il sangue
«Di Angelo..» e quando si volta inquadra subito il biondo che va in loro direzione, a passo spedito. Sapeva che Will abitava nel loro stesso cortile, ma non l’aveva mai visto la mattina quando andavano a scuola o meglio sempre e solo di sfuggita, a quel punto nota come Percy si irrigidisce al suo fianco quando l’altro li raggiunge
«Will..ciao»
«Solace» saluta il più grande con un mezzo ghigno sulle labbra
«Ciao Percy.. senti Nico, mi stavo chiedendo… cosa hai da fare oggi pomeriggio?»
«Io.. »
«Deve studiare.»
«Jackson avevo domandato a lui, non a te… Non penso che tu sia la sua agenda personale.» Nico nota come gli occhi di Percy sembrano scurirsi di una tonalità, e sa cosa vuol dire. Così gli appoggia una mano sul braccio per farlo tranquillizzare «In realtà studiamo insieme..» annaspa l’altro.
«Ah, va bene.. e nel week end hai impegni?»
«Io.. ehm.. no» ammette troppo frettolosamente
«E’ uscito quell’ultimo film di zombie.. ti piacerebbe vederlo?»
«Ehm.. si, in realtà si.»
«E verresti a vederlo con me?»
«No.» a rispondere è stato di nuovo Percy con sguardo cupo
«Jackson sto davvero perdendo la pazienza, perché non te ne torni dalle tue biondine e mi lasci in pace?»
«Solace se non ti togli dai piedi potrei seriamente pensare di prenderti a pugni.»
«Smettetela!» a quel punto è stato Nico a parlare, e lascia scivolare uno sguardo su Percy. Furioso, uno sguardo davvero furioso, ha sempre saputo che lui lo vuole bene come un fratello vorrebbe bene al suo fratellino e l’ha sempre protetto, ed è anche lusingato dal suo modo di fare ma dentro di se, sa che finché si comporterà così non farà altro che illuderlo, ed è in un impeto di nervosismo che dice quelle parole senza neanche accorgersene «In realtà mi piacerebbe.» Nico non sa se è più sorpreso lui di quelle stesse parole o lo stesso Percy che li osserva per qualche momento sbigottito, colpito nell’orgoglio fa qualche passo indietro e stringe i pugni.
«Ottimo, allora ti passo a prendere alle sette domani sera.»
«Va..va bene» a quel punto Will gli sorride e poi si allontana tranquillamente, mentre lui torna a prendere posto vicino a Percy
«Si può sapere che ti è venuto?»
«Ti piace?»
«Cosa?»
«Nico, ti ho chiesto se ti piace Solace»
«Si chiama Will! E comunque.. non lo so, potrebbe..»

Angoletto mio: Lo so che ancora devo terminare "Moon and Sun", però vi giuro che l'epilogo è "work in progress" e quindi a breve sarete soddisfatte anche su quella storia. In ogni caso adesso ho deciso di scrivere un'altra storia, questa volta AU e quindi in un mondo parallelo al nostro dove in realtà i nostri Eroi sono semplici ragazzi liceali con i loro problemi e i loro sentimenti contrastanti. Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate, davvero. Questa era nata come una one-shot, poi mentre scrivevo ho capito di voler "allungare il brodo", non so dirvi se sarà una vera e propria long o se avrà solo un massimo di 3/4 capitoli, dipende un pò da come si evolve la cosa.
Volevo però chiarire una cosa, il personaggio Will Solace potrebbe risultare probabilmente OCC perché in realtà io NON ho letto BOO e lo conosco solo perché ormai me lo sono un pò spoilerato da sola (T___T) e dato che non mi andava di mettere in mezzo Jason (in quel senso) e non mi sentivo "pronta" a creare un personaggio tutto mio, ho deciso di tirarlo in ballo.
Vi voglio bene <3
  
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