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Autore: Juuri    11/01/2015    1 recensioni
Un fascio di lettere - di lui, di lei, di entrambi.
Gestite come pagine di diario, custodite nei cassetti, nei bagagli, sotto il cuscino, tra le pagine di libri ingialliti dal tempo.
Nascoste agli occhi indiscreti del destinatario, e custodi silenziosi dei pensieri che mai sarebbero stati detti.
Ma le frasi contenute su quella vecchia pergamena esprimono molto più delle parole, e James e Lily lo sanno.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Nevicava
 

25 dicembre, 1977.
Ore 23:59.

James.

Le campanelle del Natale passato risuonavano nell'aria e vestivano nuovamente quello presente. L'albero vantava una neve magica e dal cielo della Sala Grande, quel giorno, nevicava.
Nevicava sulla tua divisa di Quidditch abbandonata sul tavolo dei Grifondoro, mentre eri intento nel spiegare il grandioso passaggio - parole tue - che vi aveva permesso di stracciare i Corvonero nell'ultima partita. Nevicava sui regali che pian piano facevano volume sui tavoli maestosi, e quella stessa neve andava poi sciogliendosi quando toccava il pavimento, si dissolveva sul viso e sulle mani - sul tuo viso e sulle mie mani.
Avevi un bel sorriso quel giorno, James. Di quelli che ti colorano il volto nel più bello dei modi.
L'ho notato, soprattutto, quando ti sei girato verso di me. Quando mi hai sorriso.
E ho voltato il viso, ho pensato di dover essere rossa quanto i miei capelli. Ero certa me l'avresti rinfacciato, prima o poi. L'hai fatto.
Ho sorriso anch'io, quando credevo che non potessi scorgere il mio volto. Invece l'hai fatto.
 

C'era profumo di canditi nella sala. Aleggiava e impregnava l'aria natalizia, addolcendola ancor più.
L'attenzione di molti scattava verso i gufi in arrivo e si sollevava nella contemplazione del cielo: aspettavano un regalo, o forse un miracolo. Mi chiedevo se sarebbe mai arrivato, mi sono chiesta se tu ne avessi mai aspettato uno.
Le persone si aspettano miracoli tutti i giorni, e ancora disegnano un broncio sulle loro labbra quando li vedono venire meno. Sono anni, e ancora non sanno che i miracoli non arrivano, finché non li si compie da soli.

Nevicava e ridevi e sentivo la tua voce giungere fino a me, in un modo talmente dolce che ho pensato che sì, il Natale rende tutti più buoni. Te, me. Mi sono sorpresa nel desiderare una tua parola, io che le tue parole le avevo evitate e ignorate per talmente tanto di quel tempo da essersi accumulato, ritorcendomisi contro.
È arrivata la consapevolezza che i nostri battibecchi erano un rituale a cui non potevo rinunciare.
Eri qualcosa a cui non potevo rinunciare.

Poi ti sei girato verso di me, all'improvviso. Mi hai guardata, e il tuo sorriso si è aperto come quello di un bambino.
"Ehi Evans!" hai gridato. Nella mia testa, hai gridato a pieni polmoni. Credevo che stessi per dire un'altra delle tue sciocchezze, consone e marchiate col tuo nome e con quello dei Malandrini. Invece avevi una strana serietà negli occhi, non smorzava l'allegria. "Buon Natale", hai detto.
E non hai mai aspettato una mia risposta, forse perché sono rimasta a guardarti intontita, chiedendomi se avessi seguito i miei pensieri, o se questi fossero lo specchio dei tuoi. Ma è stato il mio sorriso a diventare lo specchio del tuo.
E quindi, buon Natale a te, James.
Buon Natale ai tuoi Malandrini, perché avere degli amici è facile, renderli i migliori e i più leali è un dono.
Buon Natale perché oggi mi hai sorriso, con quel sorriso vero e sincero che riservi a poche persone, e mi hai incluso tra quelle.
Buon Natale con la speranza che il domani sia migliore e che tu possa trascorrerlo al meglio ogni volta.
Buon Natale a te, James, semplicemente perché sei tu.

Ti ricordo in quel giorno come in pochi altri. Ricordo ogni tuo gesto, so alla perfezione ogni cambiamento della tua espressione.
Mi piaceva guardarti. Hai in te un carisma che ho sempre invidiato, e gli atteggiamenti di un capitano - e capitano è il tuo ruolo, fuori e dentro la tua squadra.
Sai come farti voler bene, James. E le persone imparano ad amarti.
Io imparo ad amarti.

Ricordo la tua mano che sollevava gli occhiali e subito volava tra i capelli, il sorriso sornione che aveva ceduto il posto al puro entusiasmo dipinto sul tuo viso. Sembravi un bambino: lo sembri sempre, quando commenti il tuo adorato Quidditch. C'è tanto di te in ogni tuo gesto. Non sei mai stato il ragazzo superficiale che pensavo fossi.
E per tutto ciò che hai fatto per me anche quando non te l'ho chiesto, per essermi rimasto accanto durante la notte e non avermi mai lasciata, nemmeno quando il sole mi avrebbe protetta dalla solitudine.
Per tutto questo e per tutto il resto: James, buon Natale.

***

Lily rilesse la lettera con l'attenzione e l'imbarazzo di chi non crede a ciò che ha appena pensato, non riconosce in se stesso il corso che la propria vita ha deciso di seguire, in balìa di sentimenti che accettava, e comprendeva. Rilesse la lettera e sollevò lo sguardo, perché la mezzanotte scoccò all'istante, e il Natale era ormai passato.
Passati, invece, non erano gli occhi di James, né il modo in cui l'aveva osservata per tutto il tempo: in silenzio, con una tacita richiesta di permesso. Passato non poteva essere lo sguardo sul suo volto e il sorriso sulle sue labbra, quando sembrava urlarle tante cose e accarezzarla con un semplice movimento: lo vedeva sollevare un angolo e sentiva già nella sua testa le battute che aveva sulla punta della lingua.
Di certo, non pensava che quelle battute si trasofrmassero in un bacio.
E Lily pensò che le labbra di James fossero fatte per essere baciate, e il suo viso toccato, e la sua voce ascoltata.





Angolo.
Ne approfitto per augurare un buon anno a tutti quelli che seguono la mia storia, che passano tempo a recensirla, che l'hanno aggiunta tra le preferite e le seguite. So fin troppo bene che Natale è ormai passato, ma questo capitolo l'avevo sciritto da un po'. Non ha coerenza, è vero: è solo un ammasso dei suoi pensieri, ma i diari sono fatti di ammassi di pensieri, e dato che posso permettermi una non coerenza, oltre ad immaginare fin troppo ciò che esplode nella mente di Lily, credo che per stavolta vada bene così. Mi sembra un po' minore rispetto ai precedenti, ma... beh, l'alternativa era non aggiornare, e allora avreste potuto rincorrermi e uccidermi, con tutta la mia approvazione!
Ancora, tanti auguri. <3
Juuri.

  
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