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Autore: stellysisley    19/11/2008    5 recensioni
Un'ombra scura, la sagoma di un uomo, si staglia sul pianerottolo, nera contro il vetro di una delle finestre, nera come un uccello del malaugurio, nera come la morte.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Will Turner
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'idea per questa oneshot è nata ieri sera, d'un botto. E' ambientata subito dopo “La Maledizione della Prima Luna”, più precisamente dopo il matrimonio di Will ed Elizabeth, così come sarebbe dovuto avvenire se Beckett non avesse interferito.


Troppo semplice chiamarla Follia


Il rumore della carrozza sul selciato svanisce quando i cavalli si arrestano ad un semplice comando del cocchiere, davanti ad una modesta villetta.

L'uomo seduto a cassetta scende, apre la porta della vettura e attende con un piccolo inchino che la giovane coppia all'interno scenda, poi risale a cassetta, gira la carrozza e se ne va, si allontana, scompare nella notte buia, fermandosi solo per chiudere il cancello della villa.

L'eco degli zoccoli dei cavalli si spegne nella notte, illuminata solo da una tonda e fredda luna piena, alta nel cielo.

Will si gira verso Elizabeth, verso colei che è appena diventata sua moglie e per un momento non può far altro che ammirarla, ammirare la sua bellezza inviolata e perfetta, eterea. Ed è proprio la voce di quella creatura a riportarlo alla realtà.

“Siamo sposati...” mormora Elizabeth, quasi timidamente, come per convincersi che quel sogno tanto anelato si è finalmente realizzato.

Will annuisce e le sfiora il viso, delicato. Poi, in rispetto della tradizione, la prende in braccio e varca con lei la soglia della loro nuova dimora.

L'androne è buio, rischiarato solo a zone dai raggi lunari, ma Will sa dove andare. Con sicurezza, ma senza fretta, si dirige verso la scalinata e comincia a salire, un gradino alla volta, sorreggendo Elizabeth con le sue forti braccia.

Un'ombra scura, la sagoma di un uomo, si staglia sul pianerottolo, nera contro il vetro di una delle finestre, nera come un uccello del malaugurio, nera come la morte.

E nella mente di Will, quella figura senza volto ha il viso della morte.

Il ragazzo si ferma, pone a terra Elizabeth, che solo allora si accorge della nera sagoma.

Will la ripara dietro al suo corpo, deciso a difenderla da qualcuno che ancora non conosce, ma che sente foriero di funesti eventi. Vorrebbe scappare, fuggire con lei, ma la paura paralizza entrambi, ed entrambi assistono immobili, mentre la figura avanza e scende con una lentezza funebre ed esasperante i gradini, fino a raggiungere i giovani sposi.

E' un attimo.

Una lama brilla nel buio.

Will cade in avanti, colpito a morte da una pugnalata in pieno petto, si volta cadendo.

Il suo ultimo sguardo è per lei, Elizabeth, la sua Elizabeth, la donna che ha sempre amato e che non ha mai potuto avere.

Elizabeth grida, le mani sulla bocca, in preda all'orrore.

Non ci crede, non ci vuole credere... il suo Will non può essere morto....

Non ha la forza di allontanarsi da quel corpo che la vita ha ormai abbandonato, riesce solo a fissare gli occhi pieni di terrore sull'assassino, di cui ancora non vede il volto.

La lama argentea si solleva di nuovo.

Un attimo di esitazione, poi si abbassa ancora, questa volta su Elizabeth. Il corpetto bianco dell'abito da sposa si macchia all'istante di sangue, sangue che esce a fiotti, sangue che non si ferma.

Elizabeth cade riversa sulle scale.

Morta.

Il coltello che ha colpito lei e il suo giovane amato cade, tintinna sulle scale e si ferma.

“Preferisco vederti morta, piuttosto che sua.”. Il sibilo dell'assassino è freddo, atono, senza sentimento.

Un ultimo sguardo al cadavere di Elizabeth, poi il governatore Swann si allontana e lascia villa Turner.


   
 
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