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Autore: naley3gwain46    11/01/2015    2 recensioni
la storia è una Newtmas ovvero slash ovvero gay newt e thomas sono i protagonisti principali.. segue le vicende de la rivelazione quindi il terzo libro quindi è spoiler per chiunque non l'abbia letto, vengono rivelati eventi importanti della trama già qui quindi non continuate a leggere...
inizia con un salto temporale dopo le vicende di denver ovvero la tragica morte di newt... è un sequel potremmo definirlo che cerca di dare un finale migliore al terzo libro.. amo questi due personaggi e ho voluto dare una degna conclusione al diavolo james [non ho apprezzato molto la rivelazione mi aspettavo molto di più] che altro dire è una mia visione moffattiana personale e può non essere condivisa..
I suoi occhi.Gli occhi più gentili e più dolci che avesse mai visto, folli, persi, vuoti.
Gli stessi occhi che ora lo stavano fissando, con i capelli biondi e sparati a incorniciare uno sguardo assonnato e apprensivo.- Lo hai sognato di nuovo vero?-gli disse- Non mi sorprende, probabilmente la tua mente ti sta dicendo di lasciar perdere.-
-Credimi più faccio questo sogno più sono determinato ad andare avanti- rispose.
All’improvviso lo tirò a sé e lo strinse contro il suo petto con
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Minho, Newt, Thomas
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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“Kill me. If you’ve ever been my friend, kill me.” 
― James Dashner The Death Cure
 
20 anni dopo gli avvenimenti di Denver..
Thomas Aprì gli occhi.
 Era da tanto tempo che non faceva più quel sogno, ma ultimamente era tornato a tormentarlo.
L’incubo che aveva segnato tutta la sua intera esistenza.
 L’incubo dal quale credeva non si sarebbe svegliato mai più.
L’incubo che era diventato per mesi la sua vita reale.
Il sangue sulle mani, il sudore freddo che colava lungo la schiena, la sua voce che implorava.
I suoi occhi.
Gli occhi più gentili e più dolci che avesse mai visto, folli, persi, vuoti.
Gli stessi occhi  che ora lo stavano fissando, con i capelli biondi e sparati a incorniciare uno sguardo assonnato e apprensivo.
- Lo hai sognato di nuovo vero?-gli disse- Non mi sorprende, probabilmente  la tua mente ti sta dicendo di lasciar perdere.-
-Credimi più faccio questo sogno più sono determinato ad andare avanti- rispose.
All'improvviso lo tirò a sé e lo strinse contro il suo petto con tutta la sua forza.
Aveva bisogno di una conferma,di scacciare quella vecchia sensazione che si era di nuovo impadronita di lui.
Aveva bisogno di sapere che l’uomo di fronte a lui era reale, che non era un illusione, un qualche beffardo scherzo della sua mente, che non stava ancora sognando, che non sarebbe svanito con il sole al suo risveglio, come succedeva in quei primi mesi dopo Denver.
-Sono qui Tommy, sono reale sto bene, non vado da nessuna parte-disse quello preoccupato cercando di tranquillizzarlo.
Si liberò dal suo abbraccio e prese  le mani nelle sue , fissava i suoi occhi terrorizzati e gli faceva male il cuore.
 In quanto scienziato sapeva bene che il cuore non poteva fare veramente male, eppure se qualcuno gli avesse chiesto in quel momento quanto dolore stava provando avrebbe indicato la misura massima della vecchia scala VAS.
“Il peggior dolore che io possa immaginare”.*
Rendeva l’idea in pieno.
Non aveva idea di quello che aveva passato Tommy, non aveva idea di quello che avrebbe potuto comportare per lui, ciò che gli aveva chiesto di fare per lui.
Pur avendo  provato a comprendere non sarebbe mai potuto arrivare  veramente a capire quello che lui aveva dovuto provare.
Ma vederlo in quello stato per qualcosa che lui lo aveva implorato o meglio costretto a fare lo devastava.
Ora se avesse potuto tornare indietro avrebbe cambiato tutto.
Ma non poteva tornare indietro.
Una frase assurda visto quello che Tommy era intenzionato a fare.
Si portò le mani di Thomas dietro il collo.
E appoggiò le labbra sulle sue.
Cercando di infondere in quel bacio tutte le conferme di cui Thomas aveva bisogno.
Thomas, o meglio Tommy  come lo chiamava da sempre, rispose al suo bacio in maniera disperata e appassionata al tempo stesso, chissà forse stava ancora cercando di dimostrare a se stesso che quell'uomo accanto a se era reale, che era vivo ed era lì accanto a lui in carne e ossa.
Si sdraiò sul letto  e lo tirò su di se senza staccarsi da lui neppure per respirare.
Lui era la sua aria.
Perché senza di lui non riusciva a vivere.
Senza di lui si era aggirato per due mesi come uno spettro in quel campo.
Senza di lui era stato pronto a farla finita e se non fosse stato per Minho probabilmente lo avrebbe fatto.
Minho lo controllava come un gendarme impedendogli di mettere la parola fine a quell'agonia.
Altrimenti l’avrebbe fatto, avrebbe messo fine alla sua vita, perché senza di lui non era degna di essere chiamata tale.
Quindi si, disse a se stesso,aveva  un bisogno viscerale, anche dopo tutto questo tempo, di provare a  se stesso che tutto quello era la realtà.
Le mani iniziarono a  percorrere tutto il suo corpo in maniera frenetica e disperata.
-Sono qui Tommy- gli ripeté lui per tranquillizzarlo.
Ed iniziò a ripeterlo come un mantra, ad ogni bacio e ad ogni carezza.
-Sono qui-
Esclamò contro il suo orecchio mentre baciava il suo collo.
-Sono qui-
Ripeté mentre scendeva lungo il suo torace.
-Sono qui-
Continuò scendendo sempre più in basso.
Voleva provargli  che era li, che era reale, che non sarebbe sparito nel vento.
Thomas alla fine si lasciò andare perdendosi dentro di lui e ripetendo il suo nome come una preghiera.
Una formula magica che cancellava ogni sua più profonda paura.
-NEWT..NEWT..NEWT-


*scala VAS reale scala che viene adottata in medicina per la misurazione dell'intensità del dolore

 
  
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