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Autore: tini fray    11/01/2015    5 recensioni
TRATTO DAL 18esimo CAPITOLO
"Alec sorrise in modo beffardo e lo stregone non riuscì a ribattere quando si avvicinò lentamente fronteggiandolo.
Il cervello di Magnus aveva staccato la spina ed era andato alle Hawaii con un volo diretto da Idris.
Alec non sembrava... Alec."
Ambientato alla fine di COLS.
E se nuove persone entrassero a fare parte della vita del cacciatore moro e Magnus, geloso più che mai, non fosse più così sicuro della sua decisione?
Malec/Clace/Sizzy
SPOILER DI TMI E DI TID
*FANFICTION IN REVISIONE DAL PRIMO CAPITOLO*
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Jonathan, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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~~Alec si ritrovó a camminare in corridoio a passo spedito facendo quasi fatica a raggiungere Jia che, chiudendo la porta dopo aver fatto il suo annuncio, era partita come un razzo ed Alec aveva fatto appena in tempo a farfugliare qualche parola dispiaciuta a Jonathan.
 Il ragazzo aveva annuito comprendendo i suoi doveri, e Alec fu quasi dispiaciuto nel non vedere nemmeno un minimo di tristezza negli occhi di Jonathan, mentre lo osservava uscire in fretta e furia dalla porta.
 Si disse che si stava molto probabilmente montando la testa.
 Fu finalmente al passo di Jia solamente quando arrivarono di fronte alla porta della biblioteca.
 Jia si scostó dalla porta lasciando libero l'ingresso ad Alec che, titubante, la aprì entrando nella grande sala.
 La stessa enorme sala dove avevano festeggiato quella sera la festa, che quel giorno straripava di persone e adesso era così vuota.
 Letteralmente vuota.
 Alec si guardò intorno ma non vide nessuno che potesse fargli intuire il motivo della richiesta della sua presenza.
 Si giró verso dietro cercando Jia per domandarle ma non vide nessuno sulla soglia della porta socchiusa.
 Uscì dalla biblioteca e si guardò intorno nel buio corridoio, neanche un'ombra.
 Si chiese dove fossero finiti tutti.
 Fece qualche passo in avanti continuando ad osservare alla ricerca di qualcosa.
 Superó la sala da pranzo e subito dopo passó d'avanti ad una porta.
 Una porta come tutte le altre, all'apparenza.
 Ma Alec sentì come se una calamita nel legno della porta lo stessa attirando verso di essa.
 Si rigiró e la osservó attentamente, passó le dita sul legno intarsiato e decorato.
 Uno strano scintillio si espanse dal centro della porta fino ai margini.
 Alzó la testa e notó un'incisione che si era appena formata, come per magia.
 Due semplici lettere di un luminoso nero, uno strano luminoso nero.
 "G.B..." Sussurró Alec titubante mentre  sfiorava con le dita le lettere.
 "Che cosa hai detto?".
 Alec saltó all'aria e il suo cuore inizio a battere furiosamente in petto come a volere uscire fuori dalla gabbia toracica.
 Alec si giró per scorgere dei capelli biondi come grano appena sopra due occhi color oro.
 "Jace!!" Esclamó Alec poggiando una mano sul cuore cercando di riprendere il controllo dei suoi battiti.
 Jace scoppiò in una fragorosa risata tenendosi la pancia e piegandosi in due.
 Alec lo guardó male, appoggiandosi alla porta con il palmo delle mani.
 Sentì una serie di scatti mentre Jace si rimetteva dritto guardandolo con gli occhi ancora pieni di lacrime.
 "Scusa, non potevo pensare che saresti saltato all'aria come una femminuccia" disse Jace sorridendo e poggiandogli una mano sulla spalla.
 Alec lo guardó senza lasciar trasparire alcuna emozione.
 Vide il sorriso di Jace sfumare dal suo volto.
 "Hey, lo sai che scherzo" disse stringendo la spalla di Alec con la mano e guardandolo negli occhi.
 "Non è per quello".
 Alec scrollò la spalla e la mano di Jace gli ricadde sul fianco.
 Alec si incamminò attraverso il corridoio, Jace lo seguì.
 "Mi hai lasciato solo, quando Jonathan è arrivato qui, e sei scappato via. Ovviamente non mi chiedo neanche dove tu sia andato. Ma scommetto che Clary è stata la prima a sapere che suo fratello era venuto a farci visita, o sbaglio?" Disse Alec con voce tagliente come lame di ghiaccio.
 Jace accelleró il passo raggiungendolo.
 "Davvero hai così poca fiducia in me?" Chiese Jace bloccandolo, ma Alec lo raggiró e andò avanti.
 "Beh, non mi pare che alla fine ti abbia ucciso o fatto chissà che cosa, non mi pare neanche che ti dispiaccia stare con lui tutto il giorno e tutta la notte" sbottó Jace afferrando Alec per strattonarlo indietro.
 Il ragazzo si girò di scatto e Jace quasi sussultó.
 "Che cosa?" Chiese incredulo Alec con un tono quasi astioso. "Jace, realmente,  vuoi aprire questo argomento?".
 Jace lo scrutò poi sbuffò.
 "Sinceramente non voglio sapere cosa fai quando sei con lui" esalò come se fosse seccato.
 Alec lo guardó riducendo gli occhi a due fessure.
 "Stai diventando ridicolo" disse semplicemente, acido.
 Jace si giró verso di lui e gli si avvicinò con passo cadenzato.
 "Alec" disse solamente Jace arrivandogli di fronte, il ragazzo lo guardò di sbieco. "Ci conosciamo fin da quando eravamo piccoli, forse non saró stato un bravo amico, un bravo fratello, un bravo parabatai. Hai ragione. Ma io ti conosco, Alec, so quando menti e quando stai male. Ma non riesco a comprendere il motivo per il quale ti stai allontanando così tanto da me, come se il nostro legame si fosse spezzato. Vedo che c'è qualcosa che ti turba, tutti se ne sono accorti ormai"
 Alec sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
 "Hai litigato con Magnus, vero?" Disse Jace a bruciapelo, Alec divenne spaesato.
 "Come lo so? Si vede, da come si comporta. Non parla con nessuno, presumo che sia successo qualcosa...".
 Alec abbassò lo sguardo a terra e iniziò a torturarsi le mani.
 Jace sospirò e lo guardò con affetto.
 "Io ti voglio bene, Alec. Sei più di un fratello per me e ci sei sempre stato in qualsiasi momento, come ogni parabatai farebbe. Io mi pento di non averti dato l'importanza che meriti, ti prego di perdonarmi" disse a cuore aperto Jace cercando gli occhi di Alec.
 Il Lightwood sorrise e, con suo stupore, venne coinvolto in un abbraccio spezza ossa dall'Herondale.
 "Ti andrebbe bene se sancissimo il nostro 'accordo' con un'ora di stancanti e sfinenti allenamenti?" Chiese Jace ridendo, allontanandosi da Alec e prendendogli il polso.
 Alec boccheggiò cercando velocemente una scusa per evitare l'allenamento.
 Non che gli dispiacesse cadere e rompersi l'osso del collo, madido di sudore, con Jace che sta sopra di lui con una spada angelica puntata alla gola.
 Solo che... Si, gli dispiaceva.
 Jace lo guardò come se avesse intuito i suoi pensieri.
 "Non avrai altro di meglio da fare, o sbaglio?" Chiese Jace ambiguo e, mentre Alec balbettava parole incomprensibili, lo trascinò verso la sala allenamenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Arrivarono in palestra in tempo record e Alec notò con sorpresa che c'erano già delle persone che si stavano allenando: Isabelle, Helen, Aline, Simon e persino Clary.
 Beh, Simon in realtà era seduto in un angolo con Clary e stavano leggendo un libro mentre ridevano spensieratamente.
 Alec e Jace salutarono i presenti e andarono verso l'armadio delle armi per sceglierle.
 Decisero di allenarsi insieme.
 Jace prese tre spade angeliche, Isabelle sempre munita della sua inseparabile frusta lo affiancò.
 Helen aveva scelto dei pugnali.
 Mentre Aline una spada angelica particolare.
 Si posero tutti in linea di combattimento ma quando Jace si giró   verso destra fu come se si stesse dimenticando qualcosa.
 Alec.
 Guardò verso la finestra e lo vide appoggiato al davanzale mentre guardava fuori con aria assente.
 "Alec!" Esclamó Jace facendogli segno  "vieni ad allenarti!"
 Il moro lo squadrò e senza dire una parola si avvicinò ad una mensola, prendendo una spada che era dentro il fodero che aveva utilizzato durante la guerra di qualche giorno prima.
 Invece di prendere, come sempre, in mano il suo amato arco, aveva scelto la spada che aveva ucciso quel demone.
 Isabelle lo guardò stupita e Jace gli chiese con uno sguardo, senza parole, cosa avesse intenzione di fare.
 Alec sorrise imperterrito e, ponendosi di fronte a Jace, disse 3 semplici parole.
 "Combattiamo, noi due"
 Jace spalancò gli occhi.
 "Sei sicuro?" Chiese titubante Jace.
 Alec annuì secco.
 'Sicurissimo" rispose con un sorriso smagliante.
 Isabelle si guardò intorno come per trovare una scusa per evitare di far compiere a suo fratello un'azione suicida come quella.
 Incontrò lo sguardo di Simon che adesso, insieme a Clary, seguiva la scena.
 Poi stupita notò Magnus che li osservava dalla soglia della porta, evidentemente era appena arrivato.
 Alec si posizionò al centro della sala e Jace, camminando lentamente, ancora fortemente insicuro che quella fosse la scelta giusta, gli si mise di fronte.
 "Sicuro sicuro?" Chiese prendendo una spada dal fodero.
 Alec rise, una strana risata, uno sbuffo più che una risata, non rispose e alzò un sopracciglio.
 "Non vorrei farti male, sai..." disse Jace sincero, non riuscendo a completare la frase, perchè Alec l'aveva spinto e si era ritrovato spiaccicato contro il muro di fronte.
 Jace spalancó gli occhi per lo stupore, si staccò dal muro dopo qualche secondo, avvicinandosi ad Alec con cautela.
 A quanto pare la stava prendendo seriamente.
 Decise di fare lo stesso.
 Jace si lanció con forza tirando un fendente da destra che Alec, con la velocità di un fulmine, bloccò con la sua spada.
 Un forte rumore metallico di spade che si scontrano.
 Alec, con un movimento circolare del polso, rigirò lo situazione a sfavore di Jace mentre quest'ultimo rispondeva agli attacchi meravigliato.
 Mentre continuavano a far volteggiare e scontrare le spade, lo sguardo di Alec dardeggiò sull'entrata della stanza e fu allora che vide Magnus.
 Quel momento di distrazione gli costò caro.
 Jace con un movimento rapido lo disarmò e lo spinse contro il muro.
 Fece per bloccarlo definitivamente ma nel momento in cui stava per colpirlo si ritrovò a volare verso il muro dall'altro lato della stanza fino a sbatterci contro.
 Fu un impatto così forte che, sul muro, i punti in cui Jace era andato a sbattere erano evidenti.
 Il biondo si rimise in piedi e vide Isabelle e Clary saltare all'aria e guardarlo preoccupate.
 Jace lanciò loro uno sguardo rassicurante e guardò di fronte a se.
 Non aveva capito cosa fosse successo.
 Era stato lanciato all'indietro da una forza, all'inizio aveva pensato fosse stato Alec.
 Ma poi si rese conto che non poteva avere così tanta forza.
 Cercò i suoi occhi azzurri ma l'unica cosa che vide fu lo sguardo sconvolto di Magnus mentre si piegava su un corpo svenuto per terra.
 Jace lo raggiunse velocemente e capì che era Alec.
 Si piegò su di lui mentre cercava nello sguardo Magnus qualsiasi cosa che potesse fargli intendere l'accaduto.
 Il volto dello stregone era deformato dal terrore e dallo stupore mentre alzava leggermente la manica della maglia di Alec per osservargli le braccia.
 Non riuscì a descrivere le emozioni che in quel momento si stavano prendendo gioco di lui.
 Un fluido nero stava risalendo nelle vene del braccio di Alec, come se fosse fumo.

 

 

 

 

 

 

 

 


 Angolo delle crazy:
 Eccoci :)
 Scusate se aggiorniamo oggi ma non abbiamo avuto tempo ieri.
 Perdonate il capitolo leggermente orripilante ma non abbiamo potuto correggerlo più di tanto perchè domani abbiamo molte interrogazioni.
 Scusateci :D
 Non abbiamo molto da dire, e neanche molto tempo.
 Ringraziamo calorosamente tutti quelli che ci seguono e recensiscono (o no) la storia.
 Alla prossima:)
 ~Tini e kiakkiera

 

  
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