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Autore: Cecily Jean Lovegood    11/01/2015    4 recensioni
La mia storia parla della fondazione di Hogwarts. Ho voluto approfondire questo aspetto su cui la storia di Harry Potter non si dilunga molto provando ad immaginare come sia avvenuta la nascita di questa leggendaria scuola di magia e qualche vicenda personale riguardante i quattro mitici fondatori.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tassorosso, Tosca Tassorosso
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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SEDICESIMO CAPITOLO
UNA FINE O UN INIZIO?
 
Passarono diversi anni da quel triste giorno che aveva visto la morte di Priscilla. In tutto questo tempo Hogwarts non si era mai fermata, aveva partecipato alle vicende che avevano interessato i fondatori, ma il suo sviluppo non era stato in alcun modo intaccato da queste vicende. La comunità magica si era accresciuta sempre di più e gli studenti che ogni anno frequentavano la Scuola non smettevano di aumentare. Erano rimasti Godric e Tosca, arrivati alla veneranda età rispettivamente di 80 e 75 anni. La loro salute fino a quel momento era stata buona e i due non avevano smesso di insegnare e dirigere la scuola lavorando sempre in armonia, d’altra parte, nemmeno volendo qualcuno avrebbe mai potuto litigare con Tosca. Nei primi tempi dopo la morte di Priscilla, Godric aveva sofferto enormemente, ma con l’aiuto di Tosca e di Helena era riuscito a risollevarsi, o quantomeno a riprendere serenamente le sue attività. Un giorno Godric annunciò a sua figlia di volersi ritirare. In fondo aveva 80 anni, gli acciacchi dell’età si facevano sentire anche per un mago del suo calibro, così decise di tornare al castello che era stato dei suoi genitori e di terminare lì i suoi giorni. Chiese a Helena di accompagnarlo, sarebbe stato bello poter dedicare a Helena almeno una parte del tempo che non aveva trascorso con lei da padre. Helena d’altro canto si rifiutò. Disse che il luogo dove desiderava trascorrere l’eternità era Hogwarts, il posto da cui era voluta fuggire in vita. Quasi come un contrappasso. Godric accettò la sua decisione e prese congedo da lei. “Dunque cara figlia mia, le nostre strade si dividono per sempre. Non so dirti quanto mi dispiace doverti perdere un’altra volta.”
“Padre, mi rammarico di non aver trascorso più tempo con te,ma le circostanze ce l’hanno.. ehm.. impedito.”
Non voleva dire apertamente che era colpa di Godric se non avevano potuto vivere il loro rapporto da padre e figlia, ma Godric avvertì la velata allusione e il rimorso lo colpì ancora una volta come una sferzata. Capì che era meglio andarsene, anche se sfuggire dall’accusa della figlia non significava lasciarsi alle spalle il profondo rimorso che lo tormentava.
Dopo aver parlato con Helena, chiamò Tosca. Doveva dirle alcune cose di grande importanza oltre alla sua decisione di ritirarsi dalla scuola. Tosca arrivò, preoccupata di sentire ancora cattive notizie. Aveva sofferto moltissimo per la morte della sua grande amica Priscilla e si era sentita ferita dal fatto che Priscilla non si fosse confidata con lei riguardo a Godric, ma avesse preferito tenerglielo nascosto. Godric si accorse della sua espressione preoccupata e si affrettò a rassicurarla: “Tosca, mia cara non preoccuparti, non ho da dirti nulla di terribile, tuttavia non nego che le comunicazioni che devo farti rivestono una certa importanza. Siediti.” Tosca si accomodò in silenzio e attese che l’altro parlasse. Godric ricominciò: “Prima di tutto voglio comunicarti la mia decisione di ritirarmi dall’insegnamento e dalla direzione della scuola. Sono vecchio e stanco, preferisco lasciare la scuola nelle mani di persone più giovani e sicuramente capaci.”
“Ti capisco.” Rispose Tosca: “Ci ho pensato anch’io e probabilmente l’avrei fatto se avessi una famiglia da cui tornare. Ma poi ci ho riflettuto meglio e ho capito che il mio posto è qui, in questa scuola che è stata la mia prima vera casa. E’ qui che voglio invecchiare e morire.”
Godric si intenerì moltissimo a queste parole. Tuttavia riprese il suo discorso: ”Ci sono altre cose che vorrei dirti prima di andarmene. La prima è che lascio alla scuola la mia spada leggendaria, che fu fabbricata per me da Ranci il Primo e dalla quale non mi sono mai separato. Essa si presenterà a qualunque valoroso Grifondoro che ne avrà bisogno e che la meriterà.”
“L’ultima cosa che voglio dirti è che ti lascio il mio Cappello Parlante. E’ un oggetto assai raro e particolare. Esso ha il potere di guardare nella mente delle persone e vedere cosa stanno pensando. Ha un talento particolare nel distinguere le abilità e le caratteristiche di una persona. Penso che sarà molto utile per smistare gli studenti nelle Case quando anche noi due ce ne saremo andati. Lo lascio come eredità alla scuola.” Detto questo, prese congedo da Tosca abbracciandola calorosamente e tenendola stretta a lungo. Ella non mancò di versare qualche lacrima nel vedere l’ultimo dei suoi amici più cari andare via. Lo accompagnò al portone e lo guardò andare via. Continuarono a salutarsi fin quando Godric non divenne un puntino lontano e a questo punto anche noi lo salutiamo, perché non lo rivedremo più.
 Era estate quando Godric aveva deciso di andarsene. Arrivò settembre e fu Tosca sola a ricevere gli studenti quell’anno. Per la prima volta fu lei anche a tenere il discorso di inizio anno, solitamente era Godric quello bravo a parlare, in più di cinquant’anni di insegnamento non aveva mai fatto lo stesso discorso di apertura dell’anno scolastico. Terminato il discorso, si procedette allo Smistamento. Tosca si fece avanti piccola, minuta nel sole settembrino che le faceva brillare i capelli candidi. Sollevò il Cappello Parlante e chiamò il primo nome della lista: “Ignotus Peverell”. Si fece avanti un bambino dai capelli neri. Si sedette sullo sgabello e Tosca gli infilò il Cappello. Questo dopo qualche secondo spalancò la bocca ed esclamò:… Non lo sappiamo. Le cronache magiche medievali non ce lo riportano ed io, per quanto l’abbia cercato in molti libri (ho dovuto leggermi tutta Storia di Hogwarts), non sono riuscita a trovarlo. Ciò che conta è che Tosca Hufflepuff, la piccola, timida, fragile Tosca, quel giorno aveva dato inizio ad una tradizione importantissima, praticata ancora oggi. Con questo piccolo grande gesto termina la storia dei fondatori di Hogwarts, ma ne comincia una molto più grande, che durerà per secoli, forse per sempre.
 
 
Nota dell’autrice: Questo era il capitolo finale di questa ff. Spero proprio che vi sia piaciuta. Io mi sono divertita molto a scriverla J Sto pensando a nuove idee perle prossime ff, ma devo ancora maturarle per bene. Nel frattempo,un saluto a tutti!!
 
   
 
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