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Autore: BettyLovegood    12/01/2015    8 recensioni
Alice è una semidea.
Il suo migliore amico Lucas è un satiro.
Ha un fratellastro gemello che non ha mai conosciuto.
Suo padre è un dio.
La morte di sua madre non è stata casuale.
Dal capitolo 5:
Alice si era definitivamente stancata. –Mi sapete dire chi diamine è questo Percy?- urlò improvvisamente.
 Ma la ragazza non dovette aspettare una risposta. Qualcuno uscì dalla porta.
 Era un ragazzo alto con i capelli neri scompigliati e gli occhi verde mare. Era la copia esatta di Alice.
La ragazza lo studiò: il modo in cui curvava le spalle, il viso, i lineamenti , tutto era così simile a lei.
Era come vedere se stessa in versione maschile.
Dal capitolo 14:
-Alice, domani posso dire a tutti di essere andato a letto con te?- Mi ha chiesto improvvisamente.
 Ho alzato la testa per guardarlo e lui é scoppiato a ridere.
 -Sto scherzando!- ha detto.
 Ho riso insieme a lui. Se c'é una cosa che Leo sa fare é farmi ridere nei momenti più tristi e io lo adoro per questo.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I sette della Profezia, Mostri, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono passate due settimane da quando io e Jake siamo diventati definitivamente una coppia.
Due settimane da quando non parlo con Leo; due settimane da quando abbiamo avuto la notizia che un branco di mostri assassini vuole attaccare il Campo; due settimane da quando Rachel, l'oracolo, ha detto che non c'é bisogno di una missione perché si stava per scatenare una guerra; due settimane da quando la donna addormentata continua a tormentare i miei incubi, chiedendomi di andare con lei.
Sono passate due settimane da quando la mia vita é completamente cambiata.
Adesso ho degli amici fantastici, un fidanzato bellissimo e un bravissimo fratello. L'unica cosa che mi manca davvero della mia vecchia vita é Lucas.
Non ci vediamo quasi mai. Lui compare ogni tanto al Campo per dare qualche notizia sul mondo esterno e poi scompare perché ha qualche impegno.
Mi manca da morire, come mi manca da morire Leo.
Ma lui non vuole parlarmi, evita i miei sguardi, mi ignora completamente. Fortunatamente c'é Nico, che mi aiuta.
Ha un modo tutto suo per aiutarmi, ma ci riesce benissimo.
Come ieri quando Leo ha interrotto il mio allenamento con Jason e Percy entrando nell'arena urlando.
Aveva un grande sorriso stampato in faccia, era un bel pó che non lo vedevo sorridere.
-Ho riaggiustato l'Argo II!- ha esclamato rivolto ai due ragazzi. -Possiamo farla volare di nuovo.-
Jason e Percy hanno dato delle pacche sulle spalle al ragazzo, complimentandosi e chiedendo cose tecniche che non avevo voglia di ascoltare. Io me ne stavo da parte, lanciando il mio pugnale contro un manichino. Ogni volta un colpo piú forte.
-Voglio provarla.- esclamó Leo improvvisamente.
-Leo non puoi provarla qui, dovresti uscire dai confini.- Gli fece notare Jason.
Leo alzó le spalle. -Lo so, ma voglio farlo lo stesso.-
Mi voltai verso di lui, lasciando cadere il pugnale a terra.
-Non puoi uscire dai confini, é pericoloso.- Gli dissi.
Lui mi lanció un veloce sguardo e poi tornó a guardare i due ragazzi.
-Voglio provarla. -Ripeté con decisione.
-Leo smettila di ignorarmi!- gli urlai. -Non puoi uscire dai confini.-
Lui puntó i suoi occhi su di me e fece un piccolo sorrisetto.
-Io faccio quello che voglio, Al.- Disse con voce carica di disprezzo. E non so perché, ma sentire pronunciato quel 'Al' dalla sua bocca mi fece sentire ancora peggio.
-Va al diavolo, Valdez.- Gli dissi voltandomi. Recuperai il pugnale da terra e successe una cosa strana: il manichino cadde a terra, ma io non l'avevo neanche sfiorato. Ignorai l'accaduto e uscí dall'arena in fretta.
Nico, che se ne era stato tutto il tempo sulle gradinate ad osservare la scena in silenzio, mi raggiunse subito.
-Sai ha ragione.- Mi disse raggiungendomi.
-Oh, sta zitto Nico.- sbottai io continuando a camminare senza sapere dove andare.
-Sto dicendo la verità.- Mi disse lui osservandosi le mani distratto.
-Quindi per te é ingiusto che io mi preoccupi per lui?- Gli dissi fermandomi improvvisamente per guardarlo negli occhi.
Lui alzó le spalle. -Ho solo detto che lui ha ragione.- mi disse alzando un sopracciglio. -Lui puó fare quello che vuole, non ha certo bisogno del tuo permesso.-
-Sai che c'é?- gli dissi alzando gli occhi al cielo. -Vai al diavolo anche tu, Nico.-
Lui non si scompose. -Sai che non ha senso quel che dici?- mi disse mentre io ritornavo a camminare. -Il diavolo non esiste, é mio padre a governare gli Inferi.-
Ed eccolo il modo in cui Nico mi aiuta: mi distrae dal problema. Puó sembrare una cosa idiota, ma funziona sempre.
-É un modo di dire Nico.- Gli dissi io sedendomi sulla spiaggia che avevamo appena raggiunto.
-Si, beh é un modo di dire sbagliato allora.- Mi fece osservare lui mentre gettava un sasso in acqua.
-Allora va all'Inferno, Nico.- Gli dissi sospirando.
-Mi stai praticamente mandando a casa, sai?- disse abbozzando un sorriso.
-Lascia perdere, rimani qui con me.- Gli dissi sorridendo.
-É una minaccia?- chiese lui lanciando un altro sasso in acqua.
-Hai appena fatto una battuta Di Angelo?- Gli chiesi io guardandolo.
Lui alzó le spalle. -So essere divertente anche io, Garden.- Mi disse facendomi l'occhiolino.
-Oh dei, Will ti sta contagiando!- Gli dissi ridendo.
Lui sbruffó. -Io non mi faccio contagiare da nessuno, soprattutto da uno come Will.- Disse sedendosi al mio fianco.
-Si, certo. Tu sei il Re degli Spettri Nico di Angelo, non puoi permetterti troppi sorrisi oppure perderai la reputazione.- Gli dissi muovendo la sabbia con un piede.
Lui mi diede un colpetto sul braccio. -Esatto.- disse
Io risi. -Comunque, come é andato l'appuntamento con il sexy dottore?- Gli chiesi poi con un sorrisetto.
-Non chiamarlo cosí.- disse lui prendendo un pugno di sabbia.
-E perché?- Gli chiesi io. -É un dottore ed é incredibilmente sexy, ammettilo.-
-Si, beh non é male.- mi disse lui arrossendo un pochino.
-Nico, davvero?- gli chiesi io alzando un sopracciglio. -É alto, bello, biondo e muscoloso ed é anche un dottore! Non puoi dire solo 'non é male'. Se non fosse gay ci avrei fatto un pensierino.-
Lui mi tiró un piccolo pugno sul braccio. -Vuoi per caso rubarmi il ragazzo, Garden?- mi disse lui.
Io risi. -Sto bene con Jake, non preoccuparti.- Gli dissi.
Lui abbozzó un piccolo sorriso.
-Allora, come é andato l'appuntamento?-Gli chiesi dopo un attimo di silenzio.
Lui sbruffó. -Non te lo diró mai!-
Dopo diversi tentativi (riesco sempre a farlo parlare!), mi riveló che l'appuntamento era andato benissimo.
Will l'ha portato in un prato ed hanno fatto un pic nic. Niente di troppo romantico, solo panini, bibite e chiacchierate. Ovviamente Will chiacchierava, Nico se ne é stato in silenzio ad ascoltarlo.
Ha perfino sorriso mentre mi parlava di come Will gli chiedeva se poteva tenergli la mano
Sono davvero felice per lui, da come ne parla sembra finalmente aver ritrovato quel poco di felicitá che gli era stata portato via.

 

 

Ho visto poche volte Rachel Dare entrare in mensa a mangiare, di solito non pranza qui.
Adesso invece sta attraversando la mensa con passo deciso per venire a sedersi al nostro tavolo. 
-Ciao Rachel.- la saluta Annabeth con un sorriso.
-Ciao a tutti.- dice la ragazza con un grande sorriso mentre si accomoda al posto di Piper che oggi  si é spostata ad un tavolo, solitamente vuoto, insieme a Jason e Leo.
A quanto pare stanno discutendo di qualcosa di molto importante, vedo Leo scuotere la testa molte volte. Piper invece tiene stretto un braccio del ragazzo e dalla sua faccia vedo che sta cercando di convincerlo a fare qualcosa.
-Terra chiama Alice!- esclama Jake passandomi una mano davanti alla faccia.
-Eh? Si, scusate.- dico io spostando lo sguardo dal tavolo di Leo e posandolo su Jake che sospira.
-Rachel ti ha chiesto se va tutto bene.- mi dice lui passandosi una mela da una mano all'altra.
Sposto lo sguardo sulla ragazza dai capelli rossi che mi sta difronte e sorriso. -Si, tutto bene Rachel.-
Lei mi sorride, apre un attimo la bocca come per chiedere ma poi s'irrigidisce improvvisamente. I suoi occhi diventano verdi e quando parla la voce é diversa.

-La madre terra chiamerá,
Un figlio della magia se ne andrá,
ma i suoi amici salvar potrá.
I due figli del mare insieme combatteranno,
con il fuoco collaboreranno e
come un unico Dio saranno. -

Gli occhi della ragazza si spengono e lei si accascia sul tavolo. Annabeth e Frank la afferrano per non farla cadere.
Dopo pochi secondi si riprende e tutti, lei compresa, spostiamo lo sguardo su Jake.
-Non puoi combattere.- Gli dico prendendogli la mano.
Lui scuote la testa. -Io devo combattere, Alice.- mi dice lui.
-Jake, la profezia ha appena detto che te ne andrai.- Gli dico -Qualsiasi cosa significhi , tu non puoi andartene.- Sento gli occhi lucidi, ma non voglio piangere.
Lui si volta verso di me. -Non sono l'unico figlio della magia, c'é anche Ellie.- Mi dice stringendo la mano. -Ma comunque combatteró, non m'importa cosa dice la profezia, non lascio il Campo.-
Sbatto le palpebre, per evitare di piangere. -Tua madre lo sapeva...é per questo che non ti voleva far combattere.- Gli dico.
Lui fa una mezza risata. -Mia madre non si rende conto di avere ben due figli, non uno.- dice stringendo i pugni. -Ma comunque non m'importa.-
Sospiro. Non voglio perderlo, vorrei tanto che stesse lontano dalla battaglia e da tutto il resto, ma so che inutile dirgli tutto questo. Lui combatterà, ha giá deciso.
-Jake ha ragione Alice.- Mi dice Percy guardandomi. -Abbiamo bisogno di lui.-
Annuisco in silenzio.
Un gruppo di ragazzi si é formato attorno al tavolo, ripetono i versi della profezia e cercano di interpretarli alla meglio.
-I due figli del mare siete voi due giusto?- Chide un ragazzino con i capelli neri indicando me e Percy.
Scambio uno sguardo con il mio gemello e annuisco.
-Ma cosa vuol dire: come un unico dio saranno?- chiede nuovamente.
Alzo lo sguardo sull'unica persona che potrebbe rispondere: Annabeth.
Lei, assorta nei suoi pensieri, non si accorge neanche che Percy la sta chiamando. Solo quando quest'ultimo le poggia una mano sulla spalla e le riformula la domanda lei risponde.
-Non ne ho idea.- dice
-Puó darsi che si riferisca ai giganti.- Dice Leo improvvisamente. Tutti ci voltiamo verso di lui e , per la prima volta da settimane, non distoglie lo sguardo da me. -Si, beh, insomma i giganti possono essere uccisi solo da un semidio e un dio...-
Annabeth improvvisamente si porta una mano alla testa. - Ma certo!- esclama. -I figli del mare insieme combatteranno si riferisce chiaramente a Percy e Alice.- dice indicandoci. -Con il fuoco collaboreranno, questo é chiaramente riferito a Leo.- aggiunge guardando il figlio di Efesto. -Come un unico dio saranno, come ha detto Leo deve centrare qualcosa con i giganti.-
-Ma...ma ci saranno i giganti?- chiede nuovamente il ragazzino.
Annabeth si scambia uno sguardo con Percy e poi sospira.
-Si.- dice -Percy stanotte ha avuto un incubo dove un gigante raggiungeva il Campo.-
Perfetto. Non bastavano i mostri, ora ci si mette anche un gigante, che tra l'altro dovrei uccidere io con Percy e Leo.
Mi alzo dal tavolo. -Scusate, ho bisogno d'aria.- dico ai ragazzi.
Pessima scusa, siamo all'aperto.
Jake mi chiama, ma sento la voce di Percy dirgli di lasciar stare.
Mi raggiunge lui, poco dopo, sulla spiaggia dove mi sono seduta.
-Ehi.- mi dice sedendosi al mio fianco.
-Perce non ce la faccio.- gli dico guardando il mare.
Lui mi mette un braccio attorno alle spalle. -Si che ce la fai Alice.- mi dice sicuro.
-No Perce!- dico io scuotendo la testa. -Non voglio perdere Jake, non voglio perdere nessuno, non voglio combattere Perce, non ne sono in grado.-
Una lacrima mi scende sul viso e lui l'asciuga. -Alice sei una delle semidee piú forti che io abbia conosciuto. Puoi farcela.- mi dice stringendomi le spalle. -E se non vuoi perdere nessuno allora combatti, distruggiamo insieme tutti quegli stupidi mostri che vogliono romperci le scatole.-
Continuo a fissare il mare in silenzio.
-Alice io non posso farlo senza di te, ma lo faró lo stesso. Se non vuoi combattere posso capire.- aggiunge dopo un bel pó di silenzio.
Sospiro. Non posso non farlo, io devo farlo. Non posso lasciare che quei dannati mostri distruggono tutto questo.
Il Campo ormai é diventata la mia casa e lo difenderó costi quel che costi. E non fa niente se non saró all'altezza, almeno devo provarci.
Mi volto verso Percy e annuisco.
-Non so se ne sono in grado, ma lo faró.- gli dico.
Lui sorride e mi abbraccia.
-Sono fiero di te sorella!- esclama.
Mi godo quell'abbraccio fraterno, mai ricevuto prima e sorrido.
Vale davvero la pena combattere per questo.

 



 

Angolo dell'autrice :3
Eccomi quiiiiii, chiamatemi pure Flash! xD
Allora questo capitolo è un pò corto.
Ok, troppo corto... ma vi prometto grandi cose. :D
Per quanto riguarda il ritorno di Leo, ci sto pensando...
[Ok, non è vero, ho già deciso xD Ma non vi dico niente, uahahhaha ;P]
Spero che comunque il capitolo vi piaccia, perdonatemi per la lunghezza, ma ho avuto un blocco.
Non preoccupatevi, i prossimi capitoli sono già scritti (nella mia testa, ovvio xD), ho solo bisogno di qualcosa in più.
Aggiornerò il più presto possibile, purtroppo ci metterò un pò di più perchè dovrei seriamente mettermi a studiare (cosa che non sto facendo D:) per l'esame che devo sostenera a febbraio. Ma non importa, ormai scrivo di notte xD
Vabbè, finisco il mio lughissimo angoletto oppure diventerà più lungo del capitolo ;D
Ringrazio Ledna_ , rosalalla, Percabeth7897, icediasland e Scorpion550 per le recensioni.
Siete sempre la mia gioia gente <3
Ringrazio anche chiunque segue e legge la storia.
A presto, with love BettyLovegood <3
P.S: Non odiate Jake! xD <3

   
 
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