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Autore: RedDisposition    12/01/2015    2 recensioni
-Santana!- urlò, ma non ricevette risposta –Santana lo so che sei li dentro!- Rachel bussò contro il pilastro di legno –Rachel è quasi mezza notte che ti urli?- Kurt uscì dalla sua stanza ancora mezzo addormentato –Santana va via!- gli urlò contro, Kurt notò nella voce di Rachel della disperazione mischiata a sensi di colpa, il ragazzo le si avvicinò cercando di farla ragionare –Rachel andiamo a dormire ne parliamo domani- la ragazza scosse la testa –Santana ti prego lo so che puoi sentirmi!- Rachel continuò a chiamarla forse per altre venti volte, ma Santana non rispondeva, così stanca aprì la tenda di scatto, il suo sguardo cadde sul viso di Santana, che si girò verso Rachel appena la sentì entrare, si tolse una cuffia dalle orecchie, motivazione per cui non rispondeva, e la guardò per svariati minuti, Kurt era dietro di loro e notò subito il modo in cui si guardavano, poi abbassò lo sguardo sul letto di Santana.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel, Rachel/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 13

-Buongiorno- Rachel sbadigliò grattandosi la testa quando arrivò in soggiorno con ancora il pigiama addosso –Hei tesoro- Kurt la salutò intento ad indossare la sua sciarpa –dove vai?- Kurt fece spallucce –io e Blaine andiamo in giro- Rachel annuì e si guardò intorno sentendo la mancanza di qualcosa –Santana?- Kurt la guardò attentamente –è andata a prendere la colazione- fece una breve pausa –non mi hai detto più niente di quella sera- Rachel deglutì –non è successo niente, era stato solo un bacio- Kurt fece per aprire bocca ma il suo cellulare iniziò a squillare –Blaine è arrivato, vado, ci vediamo domani- Kurt la salutò e si chiuse la porta alle spalle. Rachel accese il cellulare e la prima cosa che vide fu la data, era sabato, quel sabato, quella sera aveva appuntamento con Santana, la latina le aveva chiesto se poteva organizzarlo lei, quindi Rachel non sapeva niente, era così ansiosa che non sentì neanche la porta aprirsi e chiudersi, Santana rientrò in casa posando il suo giubbino, aveva già un vestitino addosso, era incredibile come quella ragazza riuscisse a convivere con i vestitini anche di prima mattina, quando tutti di solito sbadigliano ancora, si avvicinò a Rachel cercando di fare silenzio e le mise le mani davanti agli occhi facendola sussultare, Rachel toccò le mani e riconobbe immediatamente il calore della ragazza, sorrise –Buongiorno- Santana si chinò lasciandole un bacio su una guancia –hei- sussurrò Rachel guardando il suo abbigliamento e poi passando al suo, si chiedeva come faceva una ragazza come Santana, perfetta in tutto, a voler uscire con una come lei, proprio non lo capiva –cosa c’è?- Santana prese una ciambella da un cartoccio e la porse alla ragazza –Kurt mi ha fatto delle domande- addentò un po’ di ciambella mentre Santana beveva il suo caffè –cosa ti ha chiesto?- Rachel guardò un attimo il pavimento –se è successo qualcosa dopo il nostro bacio- Santana quasi si strozzò –gli hai detto che ci siamo baciate?- Rachel annuì –e come ha reagito?- Rachel fece spallucce –abbastanza bene- Santana annuì e si avvicinò alla pattumiera per gettare il bicchiere di caffè –chi sa di noi Rachel?- la ragazza ebrea finì la sua ciambella e si sedette composta sul divano –credo solo Kurt- Santana annuì –e Quinn- disse sotto voce, Rachel spalancò la bocca –Quinn sa di noi?- urlò –da quando abbiamo fatto sesso dico tutto a Quinn- a Rachel cadde la bocca a terra –TU E QUINN AVETE FATTO SESSO?- Santana vide la sua espressione e scoppiò a ridere –si, durante il matrimonio di Shouster- Rachel si mise le mani davanti la bocca –e tu hai vissuto da lei per tutti quei mesi e…- Santana scosse la testa energeticamente –no, cosa? No, che ti viene in mente- Rachel sospirò –ti avrebbe dato fastidio Berry?- Santana le si avvicinò sorridendole –un po’ si- la latina le sorrise togliendole un po’ di zucchero dal labbro, Rachel si avvicinò per baciarla ma Santana si allontanò di scatto –niente contatti fino a stasera- Rachel sbuffò –almeno vuoi dirmi dove andiamo?- Santana scosse la testa e si avviò a cambiarsi –andiamo, lo sai che sono curiosa- Santana rise dalla sua stanza –dalla mia bocca non uscirà niente fino a stasera- Rachel sbuffò e si gettò di peso sul divano –ho un mal di testa assurdo- Rachel si massaggiò le tempie –hai dormito stanotte?- Rachel scosse la testa –non tanto- la ragazza fece spazio alla latina  e si sdraiarono entrambe sul divano, Santana stava di lato, invece Rachel a pancia all’aria con la testa appoggiata sul braccio di Santana –hai sognato qualcosa di brutto?- Rachel annuì e affondò la testa nel petto della ragazza –vuoi parlarne?- Rachel scosse la testa –voglio solo sperare che con una dormita mi passi questo mal di testa- Santana annuì e baciandole la fronte la strinse facendola addormentare.
 
-Rachel ma tu hai la febbre- Santana le appoggiò le labbra alla fronte constatando che scottava –no, io cosa? No! Non posso avere la febbre!- Rachel si mise le mani sul viso –avevamo l’appuntamento a meno di qualche ora- Santana annuì –possiamo sempre farlo qui, Kurt non c’è per tutta la notte- Rachel sorrise alla ragazza e nonostante volesse baciarla si limitò ad abbracciarla –ci vediamo un film, mangiamo un po’ di pizza e non cambierà poi così tanto non credi?- Rachel annuì amaramente –vado a prepararmi- si alzò barcollando e portandosi il fazzoletto al naso, arrivò nella sua stanza e si guardò allo specchio, aveva le occhiaie a causa del poco sonno, il naso rosso e le labbra gonfie, ci sarebbe voluto un miracolo per renderla presentabile, aprì l’armadio e cercò qualcosa che poteva essere almeno guardabile, prese tutti i vestiti, anche quelli estivi, nonostante la febbre le facesse venire freddo, non importava, era importante quella serata, si ritrovò il letto sommerso da vestiti che aveva messo raramente, ritrovò anche quel maglione con le renne che aveva ancora una macchia di granita sul colletto, non si era tolta anche dopo vari lavaggi, sorrise e lo ripose nell’armadio, trovò anche una delle sue tante gonne scozzesi ma non era più il suo stile quello, così ridusse la scelta al vestito che aveva messo al matrimonio di Shouster, rosa ramificato, anche se le portava troppi ricordi alla mente, e una gonna nera a tubino con sopra una maglia blu scollata a camicetta. Rimase a guardare i due vestiti per un’ora intera, aveva anche preso una sedia per sedersi e non stancarsi, alla fine scelse per il vestito rosa, lo indossò velocemente e cercò di truccarsi alla meglio e non sembrare uno zombie, quando ebbe finito si guardò allo specchio e cercò di convincersi, del resto se Santana aveva accettato un motivo doveva esserci. Lo specchio sembrò più generoso di quel che era, si sorrise e si sistemò la frangia, ma qualcosa brillò sotto la luce, si rese conto che fino a quel giorno non si era mai tolta la collanina con scritto Finn, deglutì un paio di volte e lentamente arrivò dietro la sua nuca con le mani e con uno scatto la sganciò, ritrovandosela fra le mani rimase a guardarla per qualche momento, accarezzò la F d’oro e fece scorrere la sua mano sotto le sue costole, dove il tatuaggio con il nome del ragazzo era ancora impresso –manchi anche a me- sentì quella voce e fu come un miraggio, Rachel guardò lo specchio, e vide un’ombra alle sue spalle –F..Finn?- si girò e finalmente la figura si fece più chiara –ti stai dimenticando di me?- Rachel gli si avvicinò –mai, non potrei mai farlo- Finn scosse la testa –devi farlo- Rachel lo guardò bene, stranamente aveva i capelli in ordine, il sorriso stampato e un piccolo bagliore che veniva emanato dal resto del suo corpo –ma non capisco- Finn le accarezzò una guancia –io non esisto più Rachel, meriti di ricevere amore da qualcuno che non sono io- Rachel abbassò la testa sapendo che il ragazzo si riferiva a Santana –ricordi quella stella?- Rachel annuì asciugandosi una lacrima –guardala ogni volta che stai male, guardala con la persona che inizierai ad amare, guardala perché io sono lì, e solo in quel modo potrai guardarmi- Rachel corrugò la fronte –cosa? Non puoi più tornare qui?- Finn scosse la testa –ora ho altri compiti, ma ricorda che io sto sempre con te- il ragazzo l’avvolse con le sue braccia e Rachel chiuse gli occhi assimilando il ricordo del ragazzo, dopo un po’ non sentì più quel calore ed aprì gli occhi, si guardò intorno e Finn era scomparso, si asciugò qualche lacrima e si avvicinò al suo comodino dove aveva la collana a forma di stella che Finn le aveva regalato, la prese fra le mani e prese a brillare.
 
Santana sentì il suo collo bagnarsi e aprì gli occhi, stava ancora sul divano con Rachel fra le braccia, la guardò con ancora lo sguardò assonnato e vide che ogni tanto sussultava, si allontanò dal suo viso vedendo che delle lacrime solcavano le sue guance, le prese il viso fra le mani –hei- le sussurrò accarezzandole le guance, Rachel aprì gli occhi piano, erano pieni di lacrime e tristezza –stavi sognando Finn?- Rachel non disse niente si limitò ad abbracciare Santana, la latina la strinse a sé e le accarezzò la schiena –va tutto bene- le sussurrò, quelle parole sembrarono calmarla, Rachel si strinse ancora di più con il viso nell’incavo del collo di Santana e smise di piangere lasciandole un bacio senza malizia, Santana sorrise e le lasciò un bacio fra i capelli allontanandosi di poco –sei sicura che vuoi venire stasera?- Rachel annuì sorridendo leggermente –lo deluderei se non andassi avanti non credi?- Santana alzò un sopracciglio ma quando la vide fissare la foto di Finn, annuì e la strinse più forte.
 
-devo andare a lezione di danza sei sicura che stai bene? Puoi venire con me se ti va- Rachel scosse la testa portandosi una mano al collo per constatare ancora la presenza della sua collana –sto bene, ci sentiamo dopo- Santana le sorrise da lontano ed uscì dalla porta di casa leggermente preoccupata. Rachel aspettò di sentire fino all’ultimo passo della latina, poi corse in camera sua e si guardò allo specchio, il mal di testa era passato, si sentiva solo un leggero rimbombare nella mente, si passò una mano fra i capelli e si guardò la collana, era ancora lì, proprio come nel sogno, la teneva nascosta sotto maglie e felpe per non farla mai vedere, come quel tatuaggio, neanche Kurt aveva capito che lo aveva fatto, si alzò la maglia e guardò attentamente l’inchiostro della F incurvarsi, accarezzò il cuore che aveva fatto tatuare al posto del puntino sulla I, un cuore, uno di quelli piccoli che sembrano adorabili, sorrise e rimase a guardarsi la sua pelle liscia e perfetta dopo anni e anni di cure, sospirò e si avviò all’armadio per vedere cosa mettersi.
 
-Lopez! Concentrati!- Santana sbuffò e si asciugò una goccia di sudore, si guardò allo specchio di quella grande stanza della Nyada, era brava a ballare lo sapeva, ma sembrava che lì qualsiasi cosa facesse non veniva bene, si andò a sedere per un attimo cercando di riprendere fiato –Lopez che ci fai seduta?- la latina sbuffò e guardò l’insegnante, una donna di mezza età, con i capelli rossicci e quel ghigno di arroganza fissato sul viso, si chiese se anche lei poteva sembrare così, ma era impossibile, insomma non poteva mettersi a confronto con quella donna –Santana! Alzati !- la latina annuì e corse di nuovo al suo posto, cercò di ballare alla meglio, ma proprio quando stava per fare un plié un rumore alle sue spalle la fece sussultare, tutta la sala si girò di scatto –signorina che ci fa qui?- l’insegnante guardò la ragazza con superbia –mi scusi, ero venuta a prendere la mia borsa, ehm, mi scusi- una delle ballerine sbuffò –l’hai già detto- Santana alzò gli occhi al cielo e guardò la ragazza che le sorrise, la riconobbe immediatamente, era Dani, la ragazza incontrata al bar qualche giorno prima, le sorrise di rimando, tornò a girarsi verso lo specchio e cercò di ballare bene, almeno per gli ultimi cinque minuti della lezione, si sentiva uno sguardo addosso però, guardò dal riflesso dello specchio, Dani la fissava, si girò e cercò di non farsi distrarre.
 
-allora ragazze, ci vediamo martedì- Santana sospirò e si avviò a prendere la sua borsa, uscì di fretta e furia dalla sala e si avviò all’uscita –Santana!- sbuffò leggermente e si girò sorridente verso Dani –ciao- la ragazza la raggiunse –è tutto apposto?- Santana annuì e iniziò a camminare velocemente con la ragazza alle calcagna, doveva muoversi, doveva prepararsi per l’appuntamento –non sapevo facessi lezioni private qui- Santana la guardò –si, me l’ha consigliato Rachel, scusa ma ho fretta- Dani le sorrise –la grande Santana Lopez ha un appuntamento?- la latina avvampò ed annuì chiedendosi se Rachel avesse parlato di loro con la ragazza –qualche volta ti andrebbe di andarci a prendere un caffè?- Santana la guardò con un sopracciglio alzato –scusami devo andare, ne parliamo un altro giorno va bene?- la ragazza annuì e si sporse a darle un bacio su una guancia prima di sparire, Santana spalancò gli occhi e si “pulì” la guancia, come se fosse contaminata, sbuffò e si maledisse, prese la metropolitana nonostante la odiasse.
 
Dopo una mezz’ora era a casa, dove Rachel stava seduta sul divano, aveva fatto tardi, tanto che la ragazza era già pronta. Santana si fermò sul uscio della porta con il fiatone –Santana ma che fine avevi fatto?- la latina spalancò la bocca per l’aspetto della ragazza, aveva quel vestito rosa ramificato, Rachel aveva seguito quella specie di consiglio del sogno, i capelli ondulati e il trucco leggero –Scusami, scusami, ci metto un attimo, sono stata trattenuta- Santana corse in bagno e si fece una doccia velocissima –chi ti ha trattenuta?- Santana sbuffò ricordandosi della ragazza –Dani- indossò un asciugamano che le fasciò il corpo, passò avanti a Rachel che la guardava con uno sguardo strano negli occhi –che cosa voleva?- Santana si chiuse nella sua stanza ed indossò l’intimo –uscire con me e mi ha baciata! Letteralmente! Mi ci vorrà un flacone intero di profumo per togliermi quell’odore dalla guancia- Rachel spalancò gli occhi –ti ha baciato? E ti ha chiesto di uscire?- Santana sentì la rabbia montare nella voce di Rachel e quasi sorrise –si- scelse un vestito a caso e lo infilò, non sentì Rachel parlare e si affacciò –Berry?- la ragazza ebrea aveva le mani chiuse in un pugno, il viso contratto in uno sguardo di rabbia –Rachel? Stai bene?- Santana cercò di trattenere una risatina per l’espressione buffa della ragazza –starò bene dopo averle fatto sentire un mio schiaffo sulla guancia- Santana scoppiò a ridere non potendo più trattenersi, si avvicinò alla ragazza con una scarpa indossata e una no –la tua gelosia si sente fino a Lima- Rachel le lanciò uno sguardo arrabbiato e allo stesso tempo preoccupato –è inutile preoccuparsi- Rachel sbuffò sedendosi sul divano, mentre Santana indossava l’altro tacco, aveva indossato un paio di decolleté neri alti non troppo per non sminuire la già scarsa altezza di Rachel –è una ragazza stupenda mi preoccupo- Santana le sorrise –potrà essere stupenda come vuole, ma stasera ho un appuntamento, ho fatto tardi, quella si che è una ragazza perfetta- Rachel le sorrise dolcemente slanciandosi in avanti per baciarla, ma Santana la schivò –ancora? Andiamo San!- la latina le sorrise tornando nella sua stanza –alla fine Berry- le urlò mentre si metteva la solita dose di matita rossa, si ricoprì gli occhi con l’eyeliner e si guardò allo specchio, per fortuna aveva preso uno dei vestiti più belli che avesse, non lo aveva mai messo a New York, ma le sembrò di ricordare di averlo indossato una sera ad una festa dove era andata con Quinn, era il solito vestito a tubino con la schiena scoperta, che le valorizzava le curve, si guardò allo specchio e sperò di non aver esagerato con il rosso, sospirò e si spazzolò i capelli, non vennero lisci, li aveva asciugati in fretta e furia, ma nonostante questo erano sempre di quel nero lucido –sei pronta?- Santana uscì dalla sua stanza e sorrise a Rachel –come vuoi andare a piedi o con un taxi?- Rachel la guardò perplessa –non so dove dobbiamo andare- Santana scoppiò a ridere –fermerò un taxi qui sotto- Rachel annuì sorridente e chiuse la porta a chiave –Kurt dov’è finito?- Rachel fece spallucce –Blaine ha acquistato una casa qui e credo la stiano inaugurando- Santana annuì e fermò un taxi.
  
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