Un
mese
dopo …
La cosa
peggiore è stata la lite con Armando al ritorno dal suo
viaggio da Seattle.
E’ entrato
nel mio ufficio e senza tanti giri di parole, mi ha preso per la
cravatta.
Proprio come aveva fatto quando ho letto il diario di Betty. Pensavo
che mi
prendesse a pugni. Invece no, non l’ha fatto.
So che lui è
dilaniato in questa situazione, molto peggio di me. In fondo, io,
ancora una
volta ho fatto quello che faccio sempre. Ho tradito tutti. Anche
Sandra. Con
lei, stavo cercando di costruire un rapporto più adulto
serio, diverso, ma
proprio non ce la faccio.
Mi sono
ritrovato di davanti Camila, così sexy, così
provocante. Eppure la conosco da
una vita.
Un giorno,
dopo un pranzo di lavoro, mentre eravamo un po’ brilli,
abbiamo iniziato a
baciarci e non ci siamo fermati. Ancora adesso non riesco a fare a meno
di lei
e non ne conosco il motivo. L’unica cosa che mi fa rimordere
la coscienza è il
COME suo figlio sia venuto a conoscenza della nostra relazione.
La sua
reazione mi ha fatto tornare indietro nel tempo a quando io ho scoperto
mio
padre con la sua segretaria.
Non conviene
mai entrare negli uffici dei propri genitori senza bussare prima! Non
sai mai
cosa può succedere! E’ una dura lezione da
imparare. Tranne che nell’ufficio di
Betty o di Armando. In quel caso non puoi che trovare loro due, che
però sono
sposati l’uno con l’altro, quindi lo shock sarebbe
minore.
Non posso
dire che mio padre fosse una cattiva persona, non mi ha mai fatto
mancare
niente. L’unica cosa che faceva di sbagliato era che passava
da una donna all’altra
con estrema facilità, così come faccio io. Ma non
in maniera tragica, quasi
divertita. Mi ha sempre detto che resistere ad una donna è
la cosa più
difficile che ci sia.
Quando
ero
molto giovane, credevo che la fedeltà fosse un obbligo, ma
non solo la fedeltà
coniugale, la fedeltà tra due persone, tra due amici, la
lealtà insomma.
Invece, col tempo ho imparato che non è così. Di
mia madre posso dire che amava
mio padre. Ma non si è di certo strappata i capelli per le
continue scappatelle
di lui. Le ha sempre considerate come un male necessario per il suo
matrimonio.
Eppure da
giovane, quando avevo l’età di Dodo, prima di
scoprire che mio padre tradiva
mia madre e che lo faceva da anni, ero convinto che marito e moglie
dovevano
essere fedeli l’uno all’altro.
Armando dice
che sono un buon osservatore. E so che osservando me stesso, sono
diventato
così per evitare di restare strozzato
nell’incredulità di quello che vedevo.
Mio padre che cambiava donna alla
velocità con cui certa gente cambia il bicchiere e mia madre
che mandava avanti
un matrimonio di facciata, alzando le spalle per le scappatelle del
marito. Beninteso
non mi hanno fatto mai mancare niente.
E ora io
sono un replicante di mio padre. Cambio donna alla sua stessa
velocità.
Per un lungo
periodo, l’unica persona a cui sono rimasto fedele
è stato Armando. Il mio
migliore amico. So che l’ho messo ‘di
nuovo’ nei casini.
La prima
volta, l’ho fatto scrivendo quella dannata lettera di
istruzioni per Betty!
Ovviamente solo una mente ormai distorta come la mia, poteva immaginare
tradimenti ovunque. Anche dove non c’erano. Ma col senno di
poi, anche se è
vero, sono successi un sacco di casini a causa mia, se non
l’vessi fatto,
chissà ora dove sarebbe Armando. Con chi sarebbe sposato.
Certo, ho
perso un compagno di divertimenti, e che compagno!! Ragazzi che serate
che
abbiamo passato insieme!
Quando lui
si è fidanzato con Marcela ho tirato un sospiro di sollievo,
perché sapevo che
niente sarebbe cambiato. Ma quando è apparsa Betty, mio dio,
anche se sono
stato io a spingerlo a corteggiarla, non potevo mai immaginare che lui
potesse
innamorarsene. Tra l’altro era bruttissima. Inguardabile.
Lontana anni luce da
qualsiasi canone estetico decente. Eppure lui ha perso la testa. IO
capisco perché
l’ha fatto. Anche se non l’ho mai detto a nessuno,
in lei rivedevo me stesso da
giovane. Lei ha sempre avuto quel sano stupore che ti fa vedere la vita
con
fiducia. Quell’idea profonda che può sempre
succederti qualcosa di bello nella
vita. Io l’ho perso del tutto, lei no. Ero fin troppo
consapevole che una
qualità simile non può che intrigare un uomo con
un briciolo di intelligenza.
Quanto
sono
stato stronzo!! Quanto!!! Ho cercato in tutti i modi di evitare che
Armando si
innamorasse di Betty. Sapevo che lei l’avrebbe allontanato da
me. E così è
stato per molto tempo. Certo è vero che all’epoca
non volevo perdere il mio
patrimonio, ma più di tutto non volevo perdere il mio amico.
Continuo ancora
adesso a prenderlo in giro per aver sposato Betty, facendo leva sul
fatto che
lei fosse brutta, eppure in realtà lo ammiro. È
riuscito a diventare quello che
io una volta sognavo di essere. Quando credevo nelle favole. E temo che
sebbene
lei mi odi profondamente, perché io mi sono davvero
comportato male nei suoi
confronti, io stimi Beatriz. Perché non ha mai fatto
soffrire Armando. Anzi l’ha
reso un uomo felice. Ecco io, in teoria, credo che tutte le donne
dovrebbero
essere come Beatriz, tutte le mogli almeno e tutte le madri. Dovrebbero
difendere la propria famiglia. Il territorio insomma. Per questo,
quando il mio
amico ha avuto la crisi con Betty, per tre stupidi baci a Daniele
Valencia, l’ho
spinto a vedere le cose dalla giusta prospettiva.
Io ormai,
non so vivere che così, ma non sopporterei che toccasse a
lui la mia stessa
sorte. Sebbene, per proteggere il mio orgoglio, molto spesso dica il
contrario.
La nostra
discussione al suo ritorno è stata memorabile. Dopo avermi
preso per il bavero
della giacca, mi ha lasciato andare. Forse perché io, tra
l’altro, avevo un
occhio nero e un labbro spaccato da Alberto.
“Dannazione
Calderon!” mi ha detto lui. “Come diavolo hai fatto
a metterti in questo
casino?” mi ha chiesto.
Incredibilmente
io ero quasi senza parole.
“Armando” ho
provato a dirgli “ … è
successo!”
“Cosa vuol
dire è successo???!!”
“Armando …
obiettivamente, dico tu l’hai vista Camila, che corpo, che
spirito…!”
“E’ mia
sorella!!!” mi ha interrotto lui.
Già, meglio
evitare commenti del genere.
“Lo so … ma
io mi sono sentito attratto da lei… all’inizio di
tutto, eravamo ubriachi...”
“Che cosa
significa all’inizio di tutto?” mi ha chiesto
Armando. “Da quanto va avanti
questa storia?”
“E’ iniziata
venti giorni fa!” ho confessato.
“Che
cosaaa??? Dannazione Calderon!!” mi ha detto Armando.
“Dannazione,
dannazione. Eravamo ubriachi, dopo aver pranzato con dei clienti. Siamo
tornati
qui… l’ufficio era vuoto perché erano
ancor tutti a pranzo… ed è successo”
gli
ho detto.
“Santo
Cielo! Non posso crederci!! Non posso” mi ha detto.
“E dopo, quante altre volte
è successo?”
“Alcune
volte” gli ho detto.
“Cosa
significa alcune volte?” mi ha chiesto lui.
“Armando
vuoi davvero sapere quante vote io abbia fatto sesso con tua
sorella?”ho detto
io.
“No, in
effetti no. Non voglio saperlo!”mi ha riposto.
“Appunto!”ho
ribadito io.
“Accidenti a
te Calderon! Mi hai messo in un casino DI NUOVO! Mio nipote vive a casa
mia, perché
non vuole vivere con sua madre, considera suo padre uno sfigato ed io
non so
come fargli capire che non è così. Betty vuole
ucciderti. Stava giusto adesso
iniziando a perdonarti per la storia del diario. E in più
c’è Sandra! Sai benissimo
che è una sua carissima amica. Per non parlare di Camila. I
miei genitori
vogliono la tua testa. E Alberto? Lo vedo praticamente ogni giorno. In
questo
momento l’unico amico che hai è mio figlio
Roberto! Perché ancora non capisce.
Hai generato una situazione insostenibile. Devo chiedertelo. Devi
interrompere
la tua storia con Camila, altrimenti ti faccio nero anche
l’altro occhio” mi ha
detto.
“Sai che non
dipende solo da me” gli ho risposto “E poi
sinceramente non so se voglio!”
“Cosa
significa questo?” mi ha chiesto il mio migliore amico.
“Significa
che tua sorella mi piace e sto bene con lei!”gli ho detto.
“Calderon …
mia sorella è sposata da quasi sedici anni, ha tre figli! E
tu avevi una storia
con Sandra prima di questa cosa!”
“Storia …
non si può definire storia … ci vedevamo! E tua
sorella mi ha detto che non ama
più suo marito.”
“E’ evidente
che non sa quello che dice. Sai bene anche tu che ha fatto fuoco e
fiamme per
poter sposare Alberto. È stata sette anni in
esilio…”
“Armando” l’ho
interrotto io “per quanto a te piace pensarlo, non tutti i
matrimoni sono come
il tuo e di Betty. Non sempre gli sposi sono eternamente fedeli
l’uno all’altra
e disposti a passare nelle fiamme dell’inferno per stare
assieme” gli ho detto.
“Alcune volte le storie semplicemente finiscono.”
“Io non
credo che il matrimonio di mia sorella sia finito” mi ha
detto.
“Ma lei
pensa di si!” ho ribattuto io.
“Calderon
davvero, ipotizziamo che davvero il matrimonio di mia sorella sia
finito …
pensi seriamente che lei dopo sedici anni di matrimonio e avendo tre
figli, sia
disposta a vivere una vita con te, ad avere una storia che non sia solo
di
divertimento? Davvero vuoi essere solo il suo giocattolino? E quanto
tempo
passerà prima che tu ti stanchi di lei e te ne trovi
un’altra?” mi ha chiesto.
“Tua sorella
mi piace davvero. Non è come le altre. È una
donna!” ho detto io.
“Perché le
altre cosa sono?”mi ha chiesto.
“Sai bene
cosa voglio dire! È bella, spiritosa, ironica,
vitale…”
“Sposata!”
ha aggiunto lui.
“Armando, io
capisco che tu sia in mezzo. In una situazione terribile. Ma al momento
non
penso di volere o potere farci niente.”
***
Naturalmente
quando Dodo e Alberto ci hanno scoperto in ufficio, tutta
l’azienda è venuta a
sapere dell’accaduto. Cioè anche Sandra. Ed io non
ho potuto negare che per un
periodo di pochi giorni ho continuato a vedere sia Sandra che Camila.
Camila si è
fatta una risata. Sandra è andata su tutte le furie.
Affrontare
Sandra è stata una delle cose più difficili da
fare nella mia vita. La nostra
storia va avanti da un sacco di tempo. Dieci anni circa. Ci siamo
presi,
lasciati e ripresi innumerevoli volte. Innumerevoli volte
l’ho tradita. Innumerevoli
volte lei se l’è presa ma mi ha sempre perdonato.
Solo che adesso è proprio
diverso perché l’ho messa in ridicolo davanti a
tutta l’azienda. Per lei, la
nostra storia è proprio finita. Per me invece …
non so ho l’amaro in bocca
anche solo a pensare alla nostra discussione.
E’ entrata
nel mio ufficio quando tutti erano usciti ed io avevo una busta di
ghiaccio
sull’occhio. Lei non era a Seattle. Era
a Bogotà. I suoi occhi erano gonfissimi. Si
vedeva lontano un miglio che
aveva pianto.
“Mario” mi
ha detto “sarebbe stato bello credere che non sarebbe finita
così … ma tu sei
tu e da parte mia credere che tu possa essere un altro è
stato un errore. Nessuno
mi ha fatto soffrire come mi hai fatto soffrire tu. Lasciami dire che
non hai
dignità. Io sono la tua segretaria e continuerò a
lavorare per te ma non voglio
avere rapporti che siano diversi da quelli di lavoro!”
Mi ha
consegnato le chiavi di casa mia ed è uscita
dall’ufficio.
***
Sempre
un mese dopo cioè due mesi dopo la
conversazione con Sandra…
Dopo
aver
rimuginato sufficientemente nel mio ufficio, vado in quello di Nicolas
Mora che
è in fibrillazione all’idea del suo matrimonio con
Luz Costa.
Insomma qui
l’unico disgraziato sono io!
E ogni tanto
devo pure lavorare. Nicolas mi informa che stamattina Sandra non
è venuta al
lavoro. È rimasta a casa. Chissà
perché penso.
In questi
ultimi due mesi, devo dire che ha avuto un comportamento ineccepibile.
Si è
sempre comportata in maniera corretta al punto di stupirmi. Mai una
recriminazione, né contro di me, né contro
Camila. Credo che Betty c’entri
molto in questa scelta. Comunque, voglio sapere cosa le succede.
Insomma anche
se non stiamo più insieme, sempre che questa definizione si
sia mai potuta
applicare a noi due, sapere che sta male, mi da fastidio.
Noto che le
altre segretarie non sono ai loro posti di lavoro. Quindi immagino che
siano in
bagno. Vado a spiarle di nascosto. In effetti sono impegnate in uno dei
loro
911.
“Mariana …
ma sei sicura di quello che dici?” le chiede Annamaria
“Si!
Credimi. Me l’ha detto lei. Non è venuta
perché sospetta di essere incinta e
stamattina vuole andare dal medico.”
Che cosaaaaaaa?!
Sandra è incinta? Non può essere sono stato
attento.
“Quindi non
sa di chi è?” chiede Inesita.
Come non sa
di chi è? C’è qualcosa che non torna!
“Lo sappiamo
no!” dice Berta “Il mese scorso ha incontrato
quell’Adam con cui è uscita un
paio di volte. Forse
è successo qualcosa
con lui di cui non sappiamo niente.”
Chi è Adam? E
perché Sandra esce con questo tizio?
“Dovremmo
informare Betty? Non pensate?” dice Sofia.
“No, non
possiamo farlo, non ancora. Prima dobbiamo essere certe che Sandra sia
incinta
e capire di chi è il bambino se
c’è” dice Mariana.
“Dirlo a
Betty, significa dirlo ad Armando che lo dice al disgraziato di
Calderon!” dice
Annamaria.
“Certo che
se il bambino è di Calderon le cose si
complicano!!” afferma Berta.
Devo uscire
da qui, devo uscire da qui.
Non posso
dire niente a nessuno. Non posso dirlo ad Armando. Coglierebbe la palla
al
balzo per dirlo a Camila. Non posso dirlo a nessuno. Camila non so come
reagirebbe. Devo capire prima di tutto se è vero. Devo
parlare con Sandra ma
come hanno detto quelle della banda, nemmeno lei sa se è
vero. Inoltre chi è
questo Adam? Dove l’ha conosciuto e cosa vuole da lei??
Ho deciso
questa sera vado da lei, inventerò una scusa con Camila e
andrò a vedere se
Sandra aspetta o no mio figlio.
***
Sono
sotto
casa di Sandra. Faccio per scendere dall’auto ma vedo che un
uomo alto e
distinto la sta aspettando con un enorme fascio di rose rosse.
Ora,
certamente la cosa mi disturba. Sandra non è affatto quella
che era prima. Ha
tolto gli occhiali, si è tagliata i capelli a caschetto e
con l’aiuto di Stefan
Castro ha imparato a valorizzarsi di più. Insomma
è uno schianto. Ha un corpo
da mille e una notte. Motivo per il quale avevo iniziato a prenderla
più sul
serio.
La vedo
uscire dal suo portone e salutare calorosamente quell’uomo.
Sarà il
famigerato Adam.
Li seguo con
la macchina. Oddio mi sento Armando quando seguiva Betty dovunque lei
andasse.
Ma qui la posta in gioco è altissima. Arrivo nel locale dove
ceneranno i due
piccioncini. Prenoto un tavolo abbastanza distante per non farmi vedere
ma io
li vedo benissimo. Hanno confidenza. Insomma devo sapere se lei aspetta
mio
figlio. E se lei aspetta un bambino che non è mio figlio, ma
figlio di quest’uomo
qui? Tutto risolto no? E invece no, se il bambino che aspetta non
è mio figlio,
come ha potuto tradirmi così? In nemmeno due mesi? Ma
appunto se questo tizio
lo conosce da quanto un mese? A meno che non abbiano avuto rapporti
subito, di
quanto mai può essere incinta? Due settimane? E come se ne
sarebbe potuta
accorgere. No è lapalissiano. Se è incinta,
è mio figlio. Bevo il mio whisky
tutto d’un sorso e ne ordino un altro. Come vorrei che ci
fosse Armando qui con
me.
Al quinto
whisky, ormai quasi sbronzo, prendo il coraggio a due mani e mi
presento
davanti il loro tavolo.
“Buonasera
Sandra!” le dico.
“Mario, cosa
ci fai qui?” mi chiede lei.
“Cosa fai,
non mi presenti al tuo accompagnatore. Lo faccio da solo. Piacere Mario
Calderon!”
“Piacere
Adam Carter!” mi risponde lui.
“Americano?”
chiedo io.
“Si” mi
risponde lui.
“E cosa ci
fa in Colombia?” continuo
“Mario, non
credo che siano affari tuoi!” interviene Sandra
“L’importante
è che altri affari non siano miei” le dico. La
vedo sbiancare.
Sicuramente
non immaginava che io potessi sapere.
“Avete
bisogno di parlare?” chiede Adam.
“Si”dico io
“NO” dice
lei contemporaneamente a me!
“NO. Adam,
io e Mario non dobbiamo parlare di nulla. Anzi pregherei il dottor
Calderon di
andare via!” dice lei
“E invece,
io voglio sapere se sto per diventare padre!” dico. Ormai
sono quasi ubriaco. I
miei freni inibitori sono più che andati.
“Sandra, sei
incinta?” chiede stupefatto lui.
“Si”
confessa lei.
Vedo
quest’uomo agitarsi. Vuoi vedere che può
essere il padre anche lui?
“Non posso
credere che mi stai facendo questo” mi dice. “Oltre
a tutto quello che mi hai
fatto!!”
“Insomma”
dice Adam. “Parla Sandra!”
“Sono
incinta di dieci settimane” ammette lei.
“Dieci
settimane?” domanda Adam. “Ma noi nemmeno ci
conoscevamo dieci settimane fa!”
dice sconsolato. “E’ suo figlio?” le
chiede.
“Purtroppo
sì” ammette lei.
“Cosa
significa purtroppo?” chiedo io.
“Avrei tanto
voluto che fosse Adam il padre del bambino. E non tu. TU sei un
disgraziato!
Lui è una brava persona!” mi dice tutto
d’un fiato con gli occhi pieni di
lacrime.
“Sandra” le
dice Adam “anche a me sarebbe tanto piaciuto essere il padre
di tuo figlio, sei
una così bella persona!!” Si rivolge a me.
“Vi lascio soli. Immagino dobbiate
parlare. Ma per favore si assicuri che arrivi sana e salva a
casa.”
“Non c’è
nemmeno bisogno di dirlo” gli rispondo.
‘Idiota’ penso tra me e me.
“Adam” lo
richiama lei “grazie di tutto. Vorrei che continuassimo a
frequentarci, come
amici se non altro.”
“Ci sentiamo
Sandra!” le dice lui.
Quando
restiamo soli io e lei, mi siedo al suo tavolo. Non posso crederci.
Sarò padre!
La guardo. La vedo piangere e non capisco perché il suo
pianto mi ferisca in un
modo che non pensavo…
“Sandra …”
le chiedo “come è possibile che tu sia incinta di
dieci settimane? Non te ne
sei accorta?”
“Mario” mi
dice lei “secondo te l’ho fatto apposta? Secondo te
io muoio dalla voglia di
avere tuo figlio mentre tu ti fai un’altra?? Ho avuto delle
perdite che ho
pensato fossero ciclo e poi niente. Perciò mi sono
allarmata.”
“Cosa
significa delle perdite?” domando agitato. Non sono
più nemmeno ubriaco.
“Stai
tranquillo, è tutto normale!” mi dice.
“Il medico dice che può succedere, ma il
bambino sta bene. Ho sentito il cuore oggi!”
“E sei
incinta di mio figlio, ed esci con quello?” le chiedo. Non so
perché ma mi sto
agitando.
“Non sono
cose che ti riguardino!” mi risponde.
“Mi
riguardano eccome invece.” E dovrà capirlo pure
lei.