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Autore: AintAfraidToDie    20/11/2008    7 recensioni
"Forse avrei dovuto
mettergli un guinzaglio."
Molto probabilmente saresti scappato lo stesso.
Dedicata a hideyourface.
[MiyavixMaya]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, miyavi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Kimi ni negai wo
Autore: AintAfraidToDie
Rating: Giallo
Personaggi: Miyavi; LM.C
Genere: Triste; Malinconico; Romantico
Avvisi: OneShot
Riassunto: “Forse avrei dovuto mettergli un guinzaglio.”
Molto probabilmente saresti scappato lo stesso. [MiyavixMaya]

Dedicata a hideyourface, poiché mi è sempre di aiuto ed è una cara ragazza**.
Ai luv iu <3

“Kimi ni negai wo”

“Forse avrei dovuto mettergli un guinzaglio.”

Questa è la prima frase che mi viene in mente, come risposta alla domanda se ho qualcosa da dire su di te adesso.
M’immagino la faccia di questa grassa giornalista, dopo averle parlato con tono spavaldo: così stretta e sconvolta nel suo tailleur color prugna, forse smetterebbe anche di respirare e mi collasserebbe davanti.
No, meglio evitare. Sennò anch’io poi rischierei la vita al prossimo incontro con il manager.
Mi astengo quindi dal dire ciò che penso realmente. Alla fin fine il gioco del business è anche questo.
Mentire.
Ti elogio un po’, complimentandomi a distanza per la tua voce così bella che io non avevo mai sentito.
Bugiardo. Per anni ti sei esercitato in mia presenza.

[Ho ignorato il tuo talento.]

Forse se te lo dicessi ti arrabbieresti e mi urleresti contro.
Mi accuseresti di essere un egoista, un montato e di pensare solo a me stesso.  
Ma non mi odiare, Maya.
Volevo solo tenerti fuori da questo illusionistico mondo che è il mio.
Farti rimanere innocente e puro, come la prima volta che ti ho incontrato.
Ti ricordi com’era bianco il tuo sorriso, allora?

[Sincero. Io non lo sono più, ormai. Tu?]

Finita l’intervista.

La donna che ho davanti mi ringrazia porgendomi la mano, per poi andarsene.
Molto professionale, la tipa.
Ho un quarto d’ora di pausa. Lo passerò bevendomi un caffè e continuando a pensarti.

Ho paura.
Un sentimento nuovo per me, che non l’ho quasi mai provato.
Al contrario di te non guardo cinema horror e non sono superstizioso.
Non ho mai veramente creduto ai fantasmi e nemmeno ho mai provato timore a uscire la notte da solo.

[Non sono mai stato spaventato dalla morte.
Certe volte, in questo periodo, mi viene quasi da desiderarla.]

Ricordo ancora quel giorno in cui mi obbligasti a vedere uno di quegli sceneggiati di occulto orientale.
Tutto contento arrivasti in casa, sbattendo rumorosamente la porta principale come tuo solito ed esclamando in falsetto qualcosa che somigliava a un “questa volta ti farà paura, Miya-chan!”.
Quando parlavi a voce alta, non riuscivo mai a capire cosa dicevi.
Sembravi una vecchia zitella, da quanto eri stridulo.

Mettesti il dvd in un istante, scaraventandomi di peso sul divano di fronte alla nostra piccola televisione a schermo piatto, incurante che io fossi del tutto occupato a scrivere dei testi.
Non mi lamentai nemmeno, tanto ormai ti conoscevo. Sarebbe stato inutile.
Quindi mi sorbii per due ore almeno la tua presa stritolante e impaurita sul mio braccio destro a ogni apparizione di una bimba dai capelli lunghi e sudici.
“Ma questa non ci va mai dal parrucchiere?” mi scappò detto, dopo la prima mezz’ora.
Tu mi lanciasti un’occhiata di fuoco, distogliendo appena lo sguardo dalla tele.
Mi zittii all’istante. Mai distrarti, quando t’interessava qualcosa.

La stessa notte, mentre mi crogiolavo tranquillo nel mio letto a una piazza e mezzo, un corpo caldo e tremante si strinse velocemente e senza vacillamenti al mio.
Non ebbi timore. Non pensai alla bimba satanica che poteva essere uscita dallo schermo del televisore per uccidermi tra atroci dolori.  
Anche se era buio pesto, riconobbi la tua essenza nell’aria subito dopo aver varcato la soglia della camera.  
Benedissi in tutte le lingue che conoscevo quel film.
Grazie ad esso, in quel momento, mi potevo beare del tuo tepore.


Il mio rimorso più grande adesso è questo. Non vederti più scodinzolare intorno a me.

[Eri un dolce e tenero cagnolino, che non si allontanava mai dal suo padrone.
E quel padrone, ne era immensamente felice.]

Ti ricordi come mi eri sempre appiccicato?
In realtà per il primo periodo della nostra convivenza forzata in quel piccolo appartamento che occupavamo come copertura, la tua presenza m’infastidiva un po’.
Tutti quei tuoi “Miya-chan, qui! Miya-chan, là!”, mi rimbombavano negli orecchi notte e giorno.
Eri esagitato, ma solo in mia presenza.
In effetti stentavo a riconoscerti, quando trattenevi la tua indole sprizzante per la comparsa di altre persone.
Mi chiedo se ad Aiji hai già mostrato questo tutto di te. L’hai fatto, Maya?

[Ero l’unico. Adesso non lo sono più.]

Boku wa nani shite agereta no darou?
Nani shite agerenakatta no darou?
Are kara zutto jibun ni toikakete mita kedo,
Nando kokoro no tobira tataite mo
Mune no oku hikidashi akete mite mo
Dete kuru no wa tanoshikatta omoide bakari de...
Tada boku wa zutto ai shiteta.
Sore dake, tada sore dake datta kedo
Boku ni wa sore shika nakatta n da.
Soshite ima mo kawarazu ai shiteru.

Io cosa avrei potuto fare?
Cosa non avrei potuto fare?
Da allora ho sempre provato a chiederlo a me stesso.
Ma ogni volta, anche se busso alla porta del cuore
ciò che ne esce è che continuo a ricordare che è stato bello...
Ti ho solo amato per tutto questo tempo.
Solo questo, era soltanto questo.
Perché in me non c'era altro che questo.
E anche adesso non posso cambiare il fatto che ti amo.

Quando non ho impegni, torno sulla soglia del nostro appartamento.
Il numero 145, se non sbaglio.
Mi apposto davanti a quella porta di legno un po’ logora e ammuffita.
Anche solo toccarla, mi porta sollievo. Che idiota, vero?
Poggio tutto il mio peso su di essa e piango. Non riesco mai a farne a meno.
Spesso mi sembra di poter sentire ancora le nostre risate allegre, chiuse per sempre dentro quella casa così spoglia.
Un giorno, vorrei poter di nuovo osservare quel tuo sorriso così acceso mentre urli uno dei tuoi striduli “Miya-chan!”.
Chissà perché la tua voce riusciva a farmi sentire così felice.

[Semmai vorrai tornare, io sarò qui.
Mi troverai seduto su un lurido pavimento, intonando una delle mie canzoni.
Avrei voluto tenerti stretto a me ancora un po’, Maya.]


Quando ti guardavo sorridere, sentivo un profumo.
Il profumo di qualcosa di così dolce, da farmi quasi commuovere.
Eri la mia costante. Qualcosa di così abitudinario, da non poterne mai fare a meno.

Adesso ho paura, sì. Non sono mai stato più terrorizzato.
Ho paura di scordarti, Maya.
Lo sai che a volte non riesco più a sentire quel tuo odore nell’aria?

[Mi hai preso tutto.
Lasciami almeno il tuo ricordo.]

Mi chiedo se con un guinzaglio al collo adesso saresti ancora accanto a me.
Ed è un sorriso amaro, quello che mi si forma sulle labbra.
Infondo ci sono dei cagnolini che, per quanto piccoli, non verranno mai ammaestrati.
Io ero il tuo padrone. Ma mi hai reso tuo schiavo.

[Se ti avessi messo un guinzaglio, dopo un po’ si sarebbe rotto.
E tu saresti scappato di nuovo.]




Itsuka hoshi no KIREI na yozora ni
Futari narande onegaishita yo ne
Ano toki no onegai wa mou wasurechatta keredo,
Kono toki ga zutto tsuzukebaii to
Omotta koto dake wa oboeteru yo.
Ima omoeba sore mo onegai sureba yokatta ne.
Demo, kamisama nante inai.
Kimi ga hoshi ni natta toki sou chikatta n da.
Boku ni wa kamisama nante iranai.
Soko ni kimi ga, kimi sae ite kurereba.

When I wish upon you, kimi ni negai wo.


Un giorno, tra le stelle di un bellissimo cielo notturno
ho desiderato che noi due ci allineassimo.
Il desiderio di quell'occasione l'ho già dimenticato.
Se quest'attimo potesse durare a lungo
mi ricorderei solo di ciò che ho provato.
Se ora ci penso sono contento di aver desiderato anche questo.
Ma Dio proprio non esiste.
Perché nel momento in cui tu sei diventato una stella l'ho promesso.
Io di Dio proprio non ne ho bisogno.
Se tu, persino tu fossi lì...

Quando ti desidero, desiderio di te.


“Kimi ni negai wo”, Miyavi.

OWARI


Note:
Mio primo esperimento sia su Miyavi che su Maya, e in conseguenza anche mia prima MiyaxMaya xD.               
L'ho scritta in un'afosa mattinata di mezza Estate *nostalgia*.
Se adesso la potete leggere è grazie al consiglio di hideyourface; è stata lei a decidere quale delle mie tante OneShot in sospeso dovessi pubblicare *lowa*. Sì, amatela! Se lo merita <3.

Passando oltre, spero vi sia piaciuta. Personalmente non mi disgarba, e rivedo Miyavi in veste di burlone coi sensi di colpa. E Maya *buaw*; solo a pensare che lo vedrò presto dal vivo svengo per terraxD.

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Bacioni,

AintAfraidToDie 
  
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