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Autore: reila_guren    12/01/2015    5 recensioni
"Quando perdiamo qualcuno che amiamo ci sembra che parte della nostra vita se ne sia andata con quella persona".
E' così che si sente Yuu dopo la morte di Kouyou: chiuso in sé stesso e ancorato al ricordo del suo unico amore...riuscirà un ragazzo appena conosciuto a ridare luce alla sua vita?
[Aoi/Kazuki]
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Aoi
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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KAZUKI POV
 
Raccontare a mia madre che sarei uscito con Yuu era stata una pessima idea e avrei dovuto immaginarlo. Tutte le volte che avevo avuto un appuntamento e che avevo fatto l'errore di dirglielo, il giorno dopo, puntualmente, ero stato sempre sottoposto ad un terzo grado con i fiocchi, quindi cosa mi aveva dato il diritto di pensare che, siccome ora vivevo per conto mio, lei si sarebbe astenuta dal farlo? Ovviamente avrei dovuto immaginare che un simile dettaglio non l'avrebbe fermata. Dopotutto mia madre era la persona più pettegola e impicciona che avesse mai camminato sul suolo terrestre.
-Dunque adesso state insieme?-
Nonostante tutti i miei tentativi di tenermi per me quello che era successo il giorno prima, e mi ero impegnato parecchio per riuscirci, lei era comunque riuscita ad estrapolarmi le informazioni che le interessavano, e non sapevo nemmeno io come ci fosse riuscita. Credo che semplicemente alla fine fossi così stanco delle sue insistenze che avevo sputato il rospo. Non che ci fosse poi molto da dire, comunque... Tuttavia iniziavo a pensare che mia madre sarebbe stata un ottimo agente di polizia. Avrebbe sfiancato così tanto i sospettati che, proprio come me, alla fine avrebbero confessato anche il più atroce dei delitti.
-Mah non saprei, non ne abbiamo parlato.- Risposi distrattamente, tenendo il cellulare in una mano e il telecomando nell'altro. Non stavo davvero guardando la tv, ma fare zapping era un modo come un altro di non prestare completamente attenzione alla conversazione.
-Non c'è bisogno di parlarne, Zukki caro. Sono cose che si sentono.-
Ed ecco che tornava ad usare quel nomignolo che tanto odiavo.
-Mamma, è da quando ero bambino che ti dico che non sopporto che mi si chiami Zukki- sbuffai, fermandomi su un canale che trasmetteva repliche di Sailor Moon. -E comunque non lo so. C'è stato solo un bacio, non mi ha giurato eterno amore.-
In effetti, però, anche io avrei voluto avere un po' più di chiarezza. La sera prima, dopo esserci baciati, lui se n'era andato senza dire niente. Non che avesse dovuto dire qualcosa tipo "Ah adesso stiamo insieme eh", però magari un indizio... Io comunque ci speravo. Volevo davvero potermi considerare il suo ragazzo, ma magari stavo correndo troppo...
-A proposito, com'è stato?-
-Com'è stato cosa?-
-Il bacio, ovviamente! È bravo a baciare?-
In quel preciso momento Usagi fece un'espressione sbalordita, come se dalla televisione avesse sentito la domanda di mia madre.
-Mamma! Che razza di domanda è?!- Esclamai incredulo. Avevo il sospetto che mi avrebbe chiesto anche della nostra prima volta, se mai ci sarebbe stata. Dovevo stare attento a non cadere nuovamente nella sua rete da detective.
-Che c'è? Mi preoccupo che il fidanzato del mio piccolino sia un bravo baciatore. La mamma vuole che tu sia felice.-
Iniziavo ad invidiare i miei amici che avevano delle madri che passavano le giornate a fare giardinaggio o a sferruzzare, anziché impicciarsi nella vita dei figli...
-Prima di tutto "fidanzato" mi sembra eccessivo, secondo non sono affari tuoi!- Risposi indignato.
-Che antipatico. Comunque devo dire che hai proprio buon gusto eh... Yuu è proprio un gran figo. Un po' tenebroso, forse, ma i belli e dannati sono sempre stati il mio tipo. Se non fossi sposata, un pensierino magari...-
Altra espressione incredula di Usagi e del sottoscritto.
-Mamma! Potrebbe essere tuo figlio!-
-Ma mica tanto, sai? Se non sbaglio ha dieci anni in più di te, quindi solo undici in meno di me. Tra l'altro non pensavo che ti piacessero gli uomini maturi. Fai bene, sono più esperti in tutto.-
Ok, la conversazione stava decisamente prendendo una brutta piega, meglio farla finita.
-Ehm... ok... bene... ora devo proprio andare, mamma. Ci sentiamo presto. Salutami il papà.-
-Oh vai di già? Ok, tu salutami Yutachan e mio genero.-
Genero? Era già arrivata a quel punto? Chiusi la chiamata scuotendo la testa e mi stiracchiai. Ero un po' nervoso al pensiero di andare al lavoro quel giorno; ci sarebbe stato anche Yuu e non avevo idea di come comportarmi. Il mio primo istinto era quello di saltargli addosso, ma forse non era una buona idea. In realtà ero anche un po' preoccupato... Il giorno prima, mentre mi baciava, mi sembrava tutto perfetto, la ciliegina sulla torta per quella bellissima giornata... Ma una volta a casa, ragionando a mente lucida, avevo iniziato a preoccuparmi. E se Yuu si fosse sentito in dovere di farlo, vista la situazione, e se ne fosse poi pentito? E se quel bacio, anziché avvicinarci, ci avesse solo allontanati? Era una situazione così delicata che mi sembrava di camminare su dello zucchero filato. Abbassai lo sguardo sul cellulare ancora stretto tra le mie mani e guardai il ciondolino a forma di delfino che mi aveva regalato Yuu.
Forse mi stavo preoccupando per niente. Dopotutto Yuu mi aveva detto che era stato bene, no? Inoltre mi sembrava davvero intenzionato a far sì che le cose funzionassero e non credevo che avrebbe buttato tutto a rotoli con un gesto dettato dalle circostanze, se non fosse stato sicuro di volerlo davvero. Il delfino attaccato al telefono prese ad illuminarsi e pochi secondi dopo il telefono vibrò, segnalando un messaggio. Vedendo il nome di Yuu sullo schermo il mio cuore finì da qualche parte in zona pancreas.
 
Buongiorno Kazuchan! Preparati che tra un'ora passo a prenderti e andiamo a fare colazione prima di andare al lavoro.
P.S. Cerca di non ucciderti, anche se usciamo cinque minuti dopo non succede niente.
 
Sorrisi e digitai velocemente una risposta. Ma sì, forse mi stavo preoccupando troppo...
Mi fiondai sotto la doccia, ignorando bellamente le raccomandazioni di Yuu, e avevo appena finito di vestirmi quando sentii suonare il campanello.
-Ciao.- Dissi, resistendo alla tentazione di saltargli al collo, dopo aver aperto la porta. Nonostante la tentazione fosse tanta non era ancora il caso di lasciarmi andare a certi slanci.
-Ciao.- Rispose lui sorridendomi. Restammo a fissarci per un po', vagamente in imbarazzo. Ma era un imbarazzo quasi piacevole, quel genere di imbarazzo che era normale che ci fosse all'inizio di una storia. Storia che non ero nemmeno sicuro che avessimo, comunque... Yuu sorrise nervoso, e con fare un po' incerto si chinò per sfiorare le mie labbra con le sue. Fu un bacio casto e delicato, ma questo non impedì al mio cuore di fare una capriola.
-Andiamo?- Disse, una volta scostatosi da me. Potevo vedere un leggero rossore diffuso sulle sue guance ed ero sicuro che anche le mie avevano lo stesso colorito. Annuii e presi la giacca, dopodiché uscimmo.
 
 
AOI POV
 
 
Fare colazione al bar prima di andare al lavoro era un'abitudine che avevo con Kouyou. A dire il vero non ci avevo pensato quella mattina quando avevo mandato il messaggio a Kazuki, ma poi, una volta seduto al piccolo tavolino dell'elegante bar, mi era tornato in mente. Stranamente, però, questo non mi provocò la reazione che immaginavo. Pensavo che ricordare la mia routine con Kouyou mi avrebbe fatto sprofondare nello sconforto, ma invece non successe. Avevo avvertito la nostalgia e la tristezza nascere, pronte a travolgermi come sempre, ma vedere Kazuki seduto davanti a me che parlava a raffica mentre mangiava il terzo cannoncino, le aveva assopite. Questo mi fece pensare che, certo, non stavo ancora bene e Kouyou non era ancora diventato un ricordo, non sapevo nemmeno se lo sarebbe mai diventato... Sicuramente una parte di me sarebbe stata sempre legata a lui, ma ero sulla buona strada per migliorare. E tutto grazie a quel ragazzino.
- ...e quindi pensavo che se vuoi potremmo andarci insieme... Ehi Yuu? Mi stai ascoltando?-
La mano di Kazuki che sventolava davanti alla mia faccia, mi fece intuire che dovevo essermi perso nei miei pensieri e non avevo sentito una parola di quello che mi stava dicendo.
-Ehm certo che ti sto ascoltando- mentii, sorseggiando il mio cappuccino nel tentativo di mascherare l'imbarazzo. -Dov'è che vorresti andare?-
-Bugiardo! Non mi stavi ascoltando affatto!- Esclamò mettendo su il broncio.
-Scusa- risposi, cercando di non ridere davanti alla sua espressione imbronciata. -Dai, dimmi.-
-Voglio andare al cinema. Questo weekend esce un nuovo horror che voglio assolutamente vedere!-
-Un horror?- domandai sorpreso. -Non ti facevo uno da horror.-
-Scherzi? Li adoro! Certo, poi non dormo per una settimana, ma non posso fare a meno di vederli!- Spiegò entusiasta.
-Beh direi che si può fare... Ma non sei troppo piccolo per certi film?- Lo presi in giro scherzosamente e in cambio lui mi tirò un calcio da sotto il tavolo. Considerando come erano iniziate le cose, due appuntamenti in così poco tempo erano un gran passo avanti...
 
-Ma dunque dopo tutto questo tempo ti sei ricordato come si fa sesso?- Akira, Takanori ed io eravamo sul retro del ristorante a goderci la nostra pausa. A dire il vero io avevo sperato di godermela, ma avrei dovuto immaginare che quei due pettegoli non me lo avrebbero permesso. Akira sapeva che il giorno prima ero andato all'acquario con Kazuki, e sicuramente era corso subito a riferirlo a Taka. Molto probabilmente la notizia si era poi diffusa anche a Yutaka, ai suoi genitori e probabilmente anche il cane di Taka ne era al corrente. Bello tenersi le cose per sé...
-Non sono cose che si dimenticano.- Disse Takanori, ignorando l'occhiataccia che avevo lanciato ad Akira.
-Beh sai ad una certa età...-
-La smettete?- sbottai, irritato. -Non abbiamo fatto sesso.-
-Dunque è vero che non te lo ricordi!- esclamò ridendo, Akira. -Se vuoi ti diamo qualche dritta.-
Takanori gli diede un colpetto sul braccio e disse: -Scusa, non ti stiamo prendendo in giro. Siamo solo contenti... È da tanto che non possiamo parlare così con te.-
In effetti in quegli ultimi anni i miei amici erano stati molto trattenuti con me, come se credessero che scherzare in mia presenza avrebbe urtato i miei sentimenti. Non avevo mai pensato a questa cosa...
-Sono stato insopportabile, vero?- Domandai in colpa, abbassando lo sguardo.
-No, eri solo a pezzi- rispose Takanori, comprensivo. -Piano piano quei pezzi torneranno a posto, però.-
Sperai proprio che avesse ragione...
-Dunque quanto hai intenzione di farlo aspettare?- Chiese poi Akira, tirando fuori le sigarette dalla tasca e accendendosene una.
-Chi?- Domandai, non capendo. Akira alzò gli occhi al cielo sbuffando.
-Kazuki ovviamente! È giovane, ha gli ormoni in subbuglio, poveraccio... Quanto vuoi farlo aspettare?-
-Ma non pensi proprio ad altro eh!- Esclamai esasperato.
-Ignoralo, lo sai che è un pervertito- Disse Takanori lanciandogli un'occhiataccia. -E poi non vi corre dietro nessuno.-
-Non la pensavi allo stesso modo quando mi hai infilato le mani nelle mutande, appena cinque minuti dopo esserci conosciuti.- Sghignazzò Akira, passando un braccio attorno alle spalle del più piccolo. Lui gli tirò una gomitata nel fianco.
-Ti ricordo che tu mi avevi palpeggiato abbondantemente il sedere.- Replicò e io decisi che era ora di tornare al lavoro. Gettai la sigaretta per terra e la pestai per spegnerla, dopodiché rientrai, lasciando i due a discutere di chi avesse fatto prima cosa.
 
 
REITA POV
 
Quel sabato sera il cinema era pieno. Era una piacevole serata primaverile e questo aveva convinto molte persone a passare qualche ora fuori, compresi il sottoscritto e Takanori. Avevamo deciso di andare al cinema a vedere l'ultimo film horror uscito e ora eravamo in coda per i biglietti. A dire il vero a nessuno dei due importava particolarmente del film, l'unico motivo per cui avevamo scelto di andare proprio al cinema e proprio quella sera era perché sapevamo che anche Yuu e Kazuki ci sarebbero andati e, per dirla in parole povere, volevamo spiarli. Non che volessimo farci i fatti loro, ovvio, volevamo solo accertarci che tutto andasse bene e che Yuu non rovinasse tutto. Almeno questo è quello che mi ripetevo per sentirmi meno impiccione...
-Avresti potuto evitare di metterti la sciarpa, ci stanno guardando tutti!- Sibilai a Takanori.
Per non essere riconosciuti, avevamo sfoggiato i nostri migliori look da incognito, che consistevano per il sottoscritto in occhiali da sole e mascherina, e per lui una grande sciarpa nera che gli copriva il viso fino al naso e degli altrettanto grandi occhiali da sole, che tra l'altro sospettavo fossero da donna.
-Stanno guardando te! Sembri un terrorista! Probabilmente temono che tu ti faccia esplodere da un momento all'altro.- Replicò Takanori. A me sembrava di passare totalmente inosservato, anche se in effetti una ragazza si era allontanata allarmata quando mi aveva visto. Stavo per replicare quando una voce familiare alle nostre spalle mi fece trasalire.
-Ah allora avevo ragione, siete voi due!-
Ci voltammo di scatto e trovammo Yutaka e la sua ragazza mano nella mano. Lei ci salutò allegra con la mano, poi mi squadrò dalla testa ai piedi e si strinse impercettibilmente a Yutaka, ma non disse niente.
-Cosa fate voi due qui? State progettando un attentato?- Domandò lui, passando un braccio attorno alle spalle della fidanzata e cercando di non ridere del nostro look da detective.
-Aspettiamo di guardare un film, mi pare ovvio.- Risposi, sfoggiando la mia migliore aria innocente.
-Un horror? Tu? Ti devo ricordare che quando hai visto E.T non hai dormito per una settimana, perché temevi un'invasione aliena?- Disse Yutaka alzando un sopracciglio e accanto a me Takanori ridacchiò.
-B-beh ecco...- Borbottai imbarazzato, non sapendo come rispondere.
-Sicuri che la vostra presenza qui non c'entri in alcun modo con il fatto che anche Yuu e mio cugino avevano intenzione di venire?- Domandò lui sospettoso.
-Noi?!- Esclamai fingendomi offeso. Come poteva pensare che io e Taka fossimo così subdoli ed impiccioni da spiare i nostri amici? -E voi piuttosto cosa ci fate qui?!-
-Noi naturalmente siamo qui per il film- Rispose Yutaka con un sorriso innocente. -Yukiko è una grande appassionata di film horror, non ve l'avevo detto?- Continuò, sorridendo alla ragazza, che seguiva la conversazione con sguardo che diceva chiaramente che ci considerava completamente pazzi.
-Beh tanto vale fare la fila insieme, allora.- Disse Takanori.
La coda procedeva piuttosto lentamente, ma era una serata piacevole, quindi la cosa non mi pesò, anche se di solito perdevo la pazienza nel giro di cinque minuti. Yutaka ci stava raccontando che i suoi genitori stavano pensando di fare qualche cambiamento nell'arredamento del ristorante, per renderlo più moderno, quando Yukiko esclamò, indicano un punto all'ingresso del cinema: - Ehi quello non è tuo cugino con il vostro amico?-
Ci voltammo tutti a guardare: Kazuki e Yuu si stavano mettendo in fondo alla fila e sembravano divertirsi un mondo, perché ridevano a crepapelle per motivi a me ignoti. Subito ci girammo dalla parte opposta per non essere visti e Yutaka prese Yukiko per un braccio facendo voltare anche lei.
-Non volete salutarli?- Chiese stupita, mentre io e Takanori ci coprivamo la faccia con la mano. Non che si vedesse molto comunque, visto come eravamo conciati.
-No. Il loro è un appuntamento romantico, meglio non disturbarli.- Rispose Yutaka. -E voi due cercate di comportarvi normalmente!-
-Ma credevo che non stessero insieme.- Disse Yukiko confusa.
-Oh le cose sono un po' cambiate dalla sera della cena.- Fece Yutaka, con aria estremamente soddisfatta. Quasi dimenticavo che se quei due stavano uscendo insieme era in gran parte merito suo. Arrivò il nostro turno di fare i biglietti, poi lasciai che gli altri tre mi precedessero in sala e andai in bagno. Mentre mi lavavo le mani, la porta si aprì e mi trovai faccia a faccia con Yuu.
-Akira!- Esclamò lui sorpreso.
-Yuu, anche tu qui? Che sorpresa...- Dissi imbarazzato. Mi sentivo un bambino colto in flagrante con le mani dentro al barattolo della marmellata.
-Sorpresa? Ma se sapevi benissimo che sarei venuto.- Rispose lui sospettoso.
-Ah sì? Devo essermene dimenticato. Sai, la memoria non è più quella di una volta.- Ridacchiai, asciugandomi le mani.
-Sei qui da solo?- Domandò, senza smettere di fissarmi con sospetto.
-No, c'è anche Takanori. E Yutaka... e Yukiko...- Risposi, sempre più imbarazzato.
-Ma che allegra combriccola.- Commentò lui sarcastico.
-E tu invece? Sei qui da solo?- Chiesi innocentemente. Peccato che la mia aria innocente non fosse come quella di Yutaka, accidenti.
-Sai benissimo con chi sono.- Rispose lui, guardandomi male. -Siete venuti a spiarci, vero?-
-Spiarvi? Noi?! Ma quando mai!- Forse ci misi un po' troppa enfasi e un po' troppo sdegno, perché Yuu non se la bevve.
-Non fare l'innocentino, te lo leggo in faccia!-
-B-beh ecco...- Borbottai, non sapendo bene cosa dire. -Volevamo solo accertarci che tu non facessi danni.-
-Ho trent'anni suonati, credo di essere in grado di andare al cinema.-
-Ah sì?- Ridacchiai. Avevo molti dubbi al riguardo. -Piuttosto, dov'è Kazuki?-
-Sta comprando i pop corn.-
-Fai pagare a lui? Che razza di spilorcio!-
-Io ho pagato il cinema e lui ha insistito per pagare i pop corn. Non la smetteva più, quindi ho dovuto lasciarlo fare.-
-Beh allora non ti trattengo. Kazuki ti starà dando per disperso e non avrà nessuno da abbracciare durante le scene più spaventose. Mi raccomando confortalo come si deve.- Gli diedi una pacca sulla spalla e uscii dal bagno.
 
 
AOI POV
 
 
Incredibile! Quegli idioti dei miei amici si erano presi la briga di venire a spiare il mio appuntamento. Non avevano proprio niente di meglio da fare...
Uscii dal bagno e raggiunsi Kazuki al bar. Era in piedi davanti ad un tavolino pieno di cose. C'erano due enormi barattoli di pop corn, due grandi bicchieri di coca cola e svariati sacchetti di patatine e caramelle.
-Eccoti finalmente! Ce ne hai messo di tempo!- Esclamò, vedendomi arrivare.
-Oh ehm c'era molta fila.- Mentii. -Ma hai svaligiato il bar?-
-Oh beh sai guardare un film mi fa sempre venire fame.- Spiegò lui. Incredibile che con tutto quello che mangiava fosse così magro. Anche se in effetti iniziavo ad intravedere una leggera pancetta.
-È meglio andare, il film inizia tra pochi minuti.- Dissi, iniziando a mettere tutti i sacchetti di caramelle e cose varie nella busta. Tra quella, i barattoli di pop corn e le bibite avevamo entrambi le mani piene, ma riuscimmo ad arrivare in sala senza far cadere niente. La sala era davvero grande, con una scalinata al centro che divideva le file di poltrone di velluto rosso. Mentre cercavamo i nostri posti vidi Akira, già seduto tra Takanori e Yukiko, che mi salutava di soppiatto con la mano. Lo ignorai e continuai a guardare i numeri sulle poltrone in cerca delle nostre. Fortunatamente erano lontane da quelle dei miei amici, anche se, essendo loro dietro di noi, potevano vedere tutto quello che facevamo. Non che avremmo fatto granché comunque... Indicai i nostri posti a Kazuki e, dopo aver rischiato di inciampare addosso ad una vecchietta che per qualche motivo aveva scelto di passare il sabato sera a guardare un film horror, anziché fare l'uncinetto, riuscimmo a sederci.
-Ho letto un sacco di recensioni positive per questo film.- Disse Kazuki tutto emozionato, iniziando a mangiare i suoi pop corn.
-Di cosa parla esattamente?- Domandai. Non gliel'avevo detto per non sembrare ridicolo, ma io e gli horror non andavamo proprio d'accordo.
-Parla di un fantasma che infesta un liceo- Spiegò lui. -Dopo la morte accidentale di una studentessa, lo spirito si risveglia e inizia a perseguitare studenti e insegnanti!-
Ma bene, pensai. Un film sui fantasmi. Proprio l'ultima cosa che avrei voluto vedere. E pensare che Akira si era raccomandato di confortare Kazuki... Era più probabilmente che succedesse il contrario.
-Ti vedo entusiasta.- Commentai, guardando il sorriso a trentadue denti che sfoggiava, mentre divorava tutto quello che gli capitava sottomano.
-Lo sono! Adoro questi film!- Disse, quasi saltando sulla poltrona -E poi sono contento di vederlo con te.- Aggiunse in imbarazzo.
Se proprio in quel momento non si fossero spente le luci, probabilmente avrei visto le sua guance diventare rosa, ma il film stava per iniziare. Kazuki si voltò verso il grande schermo e io feci lo stesso.
Il film era iniziato da appena cinque minuti e io avevo già l'ansia. Mi girai verso Kazuki e vidi che lui, al contrario, era tutto preso. Forse in effetti era meglio continuare a guardare lui, almeno non avrei rischiato di avere gli incubi per una settimana. Lui però forse si sentì osservato perché si voltò verso di me e mi sorrise.
-Bello, vero?- Mi domandò, parlandomi nell'orecchio per non disturbare gli altri.
-Sì.- Mentii, tornando a guardare il film. Una giovane ragazza con l'uniforme scolastica mi guardava dallo schermo con occhi sbarrati, chiaramente morta. Bene...
Ad ogni colpo di scena sentivo Kazuki sobbalzare accanto a me. Io per fortuna riuscivo a controllarmi, ma dentro di me pensavo che avrei di gran lunga preferito guardare qualsiasi altra cosa, anche un cartone animato. Decisi di pensare a dell'altro per non concentrarmi sul film... Il silenzio che regnava nella sala, a parte le urla che provenivano dal film, mi rese ancora più consapevole della vicinanza di Kazuki. Sentivo il suo braccio contro il mio, che mi sfiorava ogni volta che si muoveva per mangiare qualcosa. Da quando eravamo andati all'acquario non avevamo avuto molto tempo per stare insieme. Certo, ci vedevamo tutti i giorni al lavoro, ma non era la stessa cosa e, anche se avevamo iniziato a frequentarci da poco, mi era mancato. Ripensai al nostro primo appuntamento, a com'era stato bello baciarlo e abbracciarlo prima di salutarci e provai il desiderio di farlo di nuovo.
Con un po' di incertezza alzai un braccio per passarlo attorno alle sue spalle, ma di colpo ricordai che Akira e gli altri erano da qualche parte dietro di noi, a poche file di distanza, e sicuramente non si stavano perdendo neanche una delle mie mosse. Mica ero un ragazzino, però... Al diavolo, pensai, dì che guardino. Gli cinsi le spalle con il braccio e lo sentii sobbalzare appena, ma poi si rilassò e si appoggiò a me. I suoi capelli mi solleticarono il collo quando appoggiò la testa sulla mia spalla. Era una scena un po' comica pensandoci. Non stavamo certo guardando il film più romantico del mondo, anzi, proprio in quel momento una donna con lunghi capelli neri e un pallore mortale si stava aggirando trascinandosi per i corridoi deserti del liceo, eppure Kazuki era appoggiato al mio fianco e io gli stavo accarezzando i capelli, come se stessimo guardando una tranquilla commedia romantica. Mi domandai distrattamente cosa stessero pensando i miei amici e trattenni a stento un sorriso. Almeno avevo seguito le raccomandazioni di Akira e non avevo fatto danni.
Finito il film aspettammo che gran parte delle persone fosse uscita dalla sala prima di uscire a nostra volta, e in macchina, mentre tornavamo a casa, Kazuki non smise un attimo di parlare del film. Era davvero entusiasta, l'aveva trovato bellissimo e io, che avevo guardato per quasi tutto il tempo da un'altra parte, lo presi in parola.
Era stata una bella serata, ero stato bene con lui e mi dispiaceva che fosse già finita. Ero tentato di chiedergli di venire a casa mia, ma forse non era una buona idea... Le cose andavano bene, ma se poi una volta arrivato il momento di fare un passo avanti non ce l'avessi fatta? Quello era la casa che avevo condiviso con Kouyou, ogni cosa lì mi ricordava lui. Era ancora troppo presente, avevo bisogno di altro tempo...
-Siamo arrivati.- Dissi, fermando la macchina davanti casa di Kazuki. Lui si slacciò la cintura di sicurezza e si allungò verso di me per darmi un bacio.
-Ci vediamo domani. Grazie per stasera, sono stato davvero bene.- Disse sorridendo, a pochi centimetri dalle mie labbra. Gli arruffai i capelli e lo baciai a mia volta.
-A domani.-
Entrai in casa e buttai la giacca sul divano. Nonostante fosse piuttosto tardi non avevo sonno, quindi andai in cucina a prendere una birra e accesi la televisione in cerca di qualcosa di interessante da guardare. Trovai un giallo iniziato da poco e mi fermai su quel canale, mettendomi comodo sul divano. Seguii distrattamente la storia, una donna era stata uccisa con del cianuro mescolato al cocktail che aveva bevuto ad una festa, ma la mia mente vagava libera dove voleva. Le cose con Kazuki andavano bene, stare con lui era molto più facile di quanto pensassi. E poi lui era così dolce e divertente... Mi sentivo quasi un ragazzino alle prese con la sua prima cotta...
 
Dovevo essermi addormentato, perché di colpo sobbalzai sentendo un rumore. Mi guardai attorno tendendo le orecchie. Si sentiva solo la tv, possibile che fosse stata quella a svegliarmi? Stavo per alzarmi per andare a letto quando sentii suonare il campanello. Guardai l'orologio che segnava l'una e mezza. Chi poteva essere a quell'ora?
Andai ad aprire, pronto ad affrontare un ladro particolarmente educato che suonava il campanello, ma quando aprii davanti a me non trovai un ladro , ma Kazuki. Aveva l'aria esausta e aveva in mano un borsone.
-Kazuki! Che succede?- Chiesi sorpreso.
-Ho allagato la casa... Potresti ospitarmi qualche giorno?-

 
  
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