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Autore: iris3blue    12/01/2015    3 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction,ispirata alla coppia Beth e Daryl,ma ho voluto inserire loro in un altro contesto,non ci sono zombie.Vivono rispettivamente la loro vita quotidiana ricca di sorprese e ostacoli giornalieri....cosa succede quando le loro strade si incontreranno?riusciranno a vivere a pieno le loro emozioni?...Spero vi coinvolga questa storia come ha coinvolto me nello scriverla. Bethyl
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                capitolo 11

 

 

                                                               Daryl

 

 

Colonne di scatoloni mi circondavano,pile di giornali,settimanali e mensili, erano ovunque nel magazzino,il loro odore mi invadeva le narici,ricordi riempivano la mia mente,ricordi d’infanzia,non che avessi dei bei ricordi di quel periodo ma,su tutti,l’unico che privilegiava era il ricordo del forte odore dei quaderni nuovi di scuola.Non mi piaceva molto la scuola,non era facile per me interagire con gli altri bambini ma il profumo di quelle pagine nuove mi trasportava in luoghi lontani,mi faceva  pensare al profumo degl’alberi,delle piante,della terra bagnata dalla pioggia,dei boschi alle prime luci dell’alba ed il mio cuore di bambino diventava forte e coraggioso, sentendosi libero,già libero,un profumo mi rendeva libero. Inerme a pilotare i miei pensieri,il profumo della carta si trasformò in profumo di vaniglia e l’immagine assunse una forma angelica con sfumature di giallo bianco e blu,Beth,l’immagine di Beth era fresca come l’aria del bosco dopo la pioggia ed il senso di libertà,mi assalì di nuovo facendomi sentire il cuore forte e coraggioso come a otto anni tra quei banchi di scuola. Diavolo se solo Merle avesse ascoltato una piccola parte dei miei pensieri,mi avrebbe deriso sputtanando a tutti queste cazzate da fighetta ma, non riuscivo a controllare la mia mente al pensiero di lei,o forse, non mi andava di combatterlo. Questo non mi era ancora chiaro,erano passati giorni dalla sera all’Empire e da allora la mia testa faceva brutti scherzi,impegnavo ogni parte del mio corpo in lavori manuali,decine e decine di sigarette occupavano i momenti morti ma,niente di tutto ciò,riusciva a fermare il flusso dei ricordi della sua voce,del suo sguardo,del suo profumo e tra tutti, quella frase, detta con così tanta convinzione da parte sua,”non sono nessuno” , era veramente così per me? Davvero Beth non era nessuno?Più volte mi ero ripetuto che fosse una qualsiasi ragazza incontrata in un giorno per caso,ma tutto ciò che mi provocava ogni volta che la vedevo o che il suo ricordo s’impossessava della mia mente,spazzava via il mio sforzo di convincermi che fosse nulla.No lei non era “nulla”,non era “nessuno”,lei era meraviglia,era l’aria fresca,era lo zucchero che assaggi dopo la medicina amara,non riuscivo ad ignorare tutto questo,non potevo. Ma non potevo neanche dargli importanza,perchè non volevo essere gestito da queste emozioni,non c’era spazio in me per questo,perciò,per quanto gli sforzi di ignorare il suo valore nei miei pensieri fossero nulli,avrei continuato a sforzarmi di dimenticarla e farla uscire dalla mia testa. 

M-“Daryl!”

Martin mi chiamò tirandomi via dai miei pensieri,mi voltai per dargli tutta la mia attenzione e lui continuò:

M-“Senti,gli scatoloni che vedi sulla destra,vanno tutti da Rose,sono quelli che aspettava da giorni,finalmente sono arrivati,sono giorni che mi chiama.”

Giusto appunto,che dicevo?Volevo non pensare a lei?Martin  parlava di Rose e libreria ed io a chi pensavo?Forse Merle aveva ragione,ero una fighetta.

M-“Daryl,ci sei?”

Martin mi guardava con uno sguardo perplesso

D-“Certo,dove vuoi che sia?”

M-“Non lo so,mi sembri assente,c’è qualcosa che non va?

D-“No,niente”

M-“Sai che non amo farti il terzo grado..ma..”

Lo bloccai  all’istante

D-“E te ne sono grato per questo”

M-“Si lo so,ma …e ti prego di farmi continuare,sei pensieroso ultimamente…lo sai che se vuoi parlarne sono qui”

Sospirai profondamente,sapevo che Martin non era invadente,lo apprezzavo proprio per questo,perciò perché dovevano cambiare le cose?
D-“Lo so Martin ma non c’è niente che non va,fine”

M-“Ok,se lo dici tu.”

Lo vidi allontanarsi dispiaciuto e un senso di colpa mi invase,Martin mi aveva aiutato tanto,mi rispettava e si fidava di me ,non meritava il mio silenzio o le mie lavative alzate di spalle perciò,parlai di nuovo:

D-“ Solo pensieri futili,niente di grave,non ti devi preoccupare per me.”

girò su se stesso e mi guardò più rilassato.

M-“non ci sono pensieri futili,ogni pensiero a modo suo se ti occupa la mente è importante”

Eccolo qua ,il vecchio saggio che era in lui veniva fuori,la cosa giusta al momento giusto.

D-“ Ok,ok diciamo che non sono futili,ma comunque non sono gravi da doverti far preoccupare,perciò rilassati capo è tutto sotto controllo.”

M-“Va bene,ti lascio in pace ma non mi hai convinto.Ti conviene caricare sul furgone,le lancette del tempo corrono,sono già le sei e un quarto.”

Guardai l’orologio al muro,diavolo aveva ragione ,così mi affrettai a caricare il tutto e partii per il giro.

 

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                                                                  Beth

 

Che cosa c’era nell’anima di Cosette?La passione calmata e addormentata,amore informe,qualche cosa che era limpido e brillante,torbido ad una certa profondità,cupo più in basso”

R-“Cosa leggi mia cara?”

La voce di Rose mi fece trasalire,tanto da farmi cadere il libro dalle mani,ci abbassammo contemporaneamente  per raccoglierlo,fui più svelta e afferrai il libro,girai delicatamente la copertina, la mostrai a Rose e sorridendo dissi:

B-“I Miserabili,Victor Hugo”

Rose mi guardò in maniera interrogativa ed io subito aggiunsi:

B-“Libro V, ‘Solitudine e caserma’ Cosette nella sua casa in via Plumet,amo quel capitolo,ad un tratto dopo mesi si rende conto di non pensare più a Marius ma, il solo pensare questo le fa pensare di nuovo a lui perciò,non è vero che non lo pensa o meglio la sua testa è occupata da altre distrazioni ma il suo cuore pensa a lui….lo so,sono un inguaribile romantica”

Rose si rialzò dal pavimento e rideva ora,di cuore.

R-“Ragazza mia,quale donna non è un inguaribile romantica?quale donna pensi che non vorrebbe vivere tra le pagine di un libro?Tutte,solo che la maggior parte si concentrano sul concreto uccidendo la sognatrice che è in loro,il chè detto tra noi è patetico,giocano a fare le belle lavanderine e le cenerentole solo per poter vomitare,la sera,ai loro mariti quanto sono frustrate,è ridicolo!”

B-“ Smettila Rose,non essere polemica”

R-“Non sono polemica,è quello che penso della donna d’oggi,pensaci Beth, si lamentano tutto il giorno di quanto sono frustrate dal lavorare,lavare, stirare e cucinare,poi i bambini le rubano gran parte del loro tempo,non pensano mai a loro…diamine!Quello che dico io donna, vuoi del tempo ?cerca di prendertelo,impara a dire no agli altri,amati di più, insomma non sei solo madre e moglie,sei donna in primis comportati come tale,sogna!”

Decisamente Rose aveva ragione,anch’io pensavo che molte donne dopo il matrimonio si rinchiudessero dentro un ruolo che a lungo andare le avrebbe spente,convincendosi che ciò bastava ma, non sarebbe mai potuto bastare.Non avevo idea di cosa mi aspettasse in futuro, ma di certo non volevo finire in quel ruolo e strinsi di più a me il libro che avevo tra le mani,forse la frase “leggere ci rende liberi” ci aiutava a far questo,a combattere contro i ruoli.

Rose mi strappò di nuovo via dalle mie riflessioni:

R-“Bè chi è il tuo Marius in questione?”

B-“Cosa?”

R-“Qual’è il  Marius a cui pensi ma che non vorresti pensare,però ci pensi…”

E sorrise divertita a quel gioco di parole,a volte,pensavo che Rose avesse una grande palla di cristallo oppure,che mi leggesse dentro con un solo sguardo.Non sapevo cosa rispondere a quella domanda,o meglio,non volevo rispondere a quella domanda.La verità era che dentro di me c’era una totale confusione,Tommy era il mio Marius,ma allora perché alla domanda di Rose,limpidi nella mia mente, si sono mostrati gli occhi azzurri e taglienti di Daryl .Non ebbi il tempo né di rispondere a me stessa ,né a Rose perché la campanella della porta d’ingresso si aprì,entrambe ci sporgemmo per vedere il cliente ma,la persona che avevamo davanti non era un cliente.

Era Daryl,entrato di schiena per poter portare i pacchi,non aveva notato la mia presenza,ma durò poco perché ,non appena si girò mi vide.

D-“ Ciao”

Disse,parecchio sorpreso.

B-“Ciao”

Risposi,parecchio imbarazzata,come se in quel preciso istante lui potesse aver capito esattamente ogni singolo pensiero nella mia mente. Scese il solito strano silenzio,avevo gli occhi puntati a terra e stringevo il libro tra le braccia come  fosse un’improvvisata ancora di salvezza,anche se non lo guardavo sentivo i suoi occhi su di me,percepivo il suo sguardo,con la coda dell’occhio guardai Rose che osservava la scena voltandosi da me a Daryl,direi parecchio curiosa di quell’atmosfera,poi decisi di rompere quel silenzio,sorrisi alzai la testa e dissi:

B-“Vado a sistemare il libro,scusatemi.”

Volevo allontanarmi da quello spazio carico di tensione ma soprattutto volevo respirare,si perché,senza rendermene conto avevo trattenuto il respiro,il cuore era andato in gola e lo stomaco….bè lo stomaco,continuava ad avere quel morso fastidioso.Ma che diavolo mi stava succedendo? “Ti prego Beth ricomponiti,non lo conosci nemmeno”  pensai,mi ero resa conto ormai che quelle sensazioni le avevo ogni volta che Daryl,o tutto ciò che aveva a che fare con lui,si presentava, ma non volevo assecondarle,con tutte le complicazioni che avevo con Tommy figuriamoci se potevo lasciarmi andare a fantasie emozionali con uno sconosciuto. ‘Sconosciuto?’ questo era Daryl?Mi voltai senza farmi vedere,lo vidi lì,di fronte a Rose ,dei jeans neri lavaggio sporco,una felpa verdone, la quale si alzò leggermente mentre appoggiava gli scatoloni a terra lasciando intravedere l’addominale laterale  perfettamente scolpito,i capelli deliziosamente spettinati gli coprivano in parte il viso e lo sguardo,uno sguardo completamente indecifrabile a tratti glaciale ma,intensamente profondo. Deglutii a fatica,Daryl era veramente un bellissimo ragazzo e sexy al punto giusto e più lo guardavo e più mi sembrava qualcosa di familiare non uno sconosciuto,ignorare questo era terribilmente difficile, ma dovevo farlo. Perciò ricomposi i miei pensieri e continuai il mio lavoro,lui si diresse sul retro del negozio per sistemare il tutto.

Pochi minuti dopo risbucò,si appoggiò allo scaffale dove ero intenta a sistemare i libri,sentivo di nuovo il suo sguardo su di me non resistetti dal voltarmi ed ora i nostri occhi si attiravano come calamite,ruppi quel contatto dopo pochi secondi per vedere dove fosse Rose e fui sollevata di vederla occupata con una cliente,così da non poter assistere di nuovo ad un eventuale situazione imbarazzante tra noi ma,subito mi dissi che non c’era motivo per creare di nuovo una situazione imbarazzante,era solo un ragazzo di fronte ad una ragazza niente di più,perciò tornai a guardare Daryl e gli sorrisi calorosamente.Lui non aveva spostato di un millimetro il suo sguardo,non rispose al mio sorriso solo disse:

D-“Che ci fai qui?”

B-“Ci lavoro”

D-“E da quanto?”

Il tono della sua voce non sembrava affatto contento di questa notizia,anzi,era ruvido e distante.

B-“Wow non fare troppi salti di gioia Daryl..”

D-“Non hai risposto”

B-“da un paio di settimane circa…”

D-“E perché ?”

Non mi aspettavo quel “perché”,che motivo aveva per chiedermelo,che gli interessava a lui.

B-“Che domanda è perché?Tutti lavorano”

D-“Si ma tu hai già un lavoro”

Sospirai,certo che stupida! forse era un tantino confuso ,mi aveva conosciuto come scrittrice di favole ed ora stavo riordinando una libreria.

B-“Certo hai ragione,avevo solo bisogno di un’altro lavoro e Rose aveva bisogno di un aiuto..mi dispiace che tu non sia entusiasta di questa cosa”

dissi sarcastica,sorridendo.

D-“Perchè dovrei essere entusiasta?”

La sua voce era ancora più distaccata,non capivo il perché facesse così lo stronzo,poi ripensai all’ultimo incontro,Penny,la ragazza che era con lui,forse qualcosa nel mio comportamento quella sera l’aveva infastidita e di conseguenza anche a lui,provai a tastare il terreno e chiedere.

B-“Spero di non aver creato problemi alla tua ragazza l’altra sera”

A quell’ affermazione lui scattò,si raddrizzò allontanandosi un tantino dalla libreria e mi fissò,avrei giurato che per una frazione di secondo l’azzurro dei suoi occhi fosse diventato nero,il suo sguardo mi pietrificò all’istante,’cosa avevo detto di sbagliato???’perchè si era irrigidito così?’

Con mio grande stupore,non disse niente all’infuori di uno sbruffo:

D-“Pfftt”

E si allontanò,lo seguii con la coda dell’occhio,era tornato intento al suo lavoro,con movimenti lesti prese altri scatoloni da terra,dove li aveva lasciati e si diresse di nuovo nel retro della libreria,senza degnarmi di uno sguardo,dentro me qualcosa si scatenò,rabbia?frustrazione?orgoglio femminile ferito?Non lo so,qualsiasi cosa fosse stata aveva acceso una miccia dentro me,tanto da farmi scattare senza pensare,raggiunsi il retro anch’io  e lo vidi mentre sistemava gli scatoloni nell’angolo,mi avvicinai come una furia e con voce stridula da bambina isterica dissi:

B-“Ma che problema hai?Perchè mi hai piantato lì nel bel mezzo della conversazione?Volevo solo essere gentile ma con te è impossibile,non perdi occasione per fare lo stronzo!”

Oddio,non credevo neanch’io a quello che avevo appena detto,mi coprii la bocca con una mano e lo guardai sbalordita,cercai di risolvere la situazione ma non so se questo era possibile:

B-“Scusami…Scusa davvero,non so che mi sia preso,io…io non dico queste cose così dirette di solito,o almeno non ad una persona che conosco appena,scusami Daryl”

Lui mi guardava senza dire una sola parola,questa cosa mi mandava letteralmente fuori di testa,avrei voluto sapere cosa stava pensando,se era incazzato,divertito,infastidito o semplicemente distaccato da tutto ciò,quei suoi lunghi silenzi mi demoralizzavano facendomi sentire una completa incapace.Considerando che non aveva nessuna intenzione di rispondermi mi voltai per andarmene,ma lui parlò:

D-“Non è la mia ragazza e no,non hai creato problemi”

Non aggiunse altro e continuò a sistemare gli scatoloni,rimasi lì alle sue spalle un poco distante da dove era lui,sentivo il desiderio di rivolgergli milioni di domande intrappolate nella mia testa, ‘Allora chi è?Perchè era li con te?perchè si era rivolta  a me così?perchè non mi parli di lei?Che tipo di rapporto avete?Te la porti a letto? Quest’ultima domanda nella mia testa scatenò un calore inaspettato in me,immaginai le sue mani su di lei,sul suo collo e tra i suoi capelli, all’istante cacciai la figura di Penny dalla mia testa e immaginai me al suo posto,le sue mani su di me,sui miei fianchi,al mio viso e tra i miei capelli,il calore che sentivo non era più rabbia ma eccitazione,chiusi gli occhi e resettai tutto dalla mia mente, scappai di nuovo in libreria come una ladra.Mi scontrai con Rose che aveva terminato di servire la cliente,mi guardò e disse:

R-“Qualche problema là dietro?”

Non risposi, anche perché la voce dietro di me mi anticipò subito:

D-“Si è ok là dietro,gli scatoloni sono al solito posto”

Daryl mi sorpassò sfiorando leggermente il suo braccio con la mia spalla,ci guardammo fugacemente, in un brevissimo istante da non riuscire a capire che sguardo fosse,lui parlò di nuovo con Rose:

D-“La bolla Rose e me ne vado”

Appoggiò entrambe le mani sul bancone della cassa e si girò a guardarmi poi,guardò di nuovo Rose che firmava ,salutò entrambe e se ne andò. Che diavolo era successo????Mi sentivo frastornata,stanca, emozionata, accaldata, una completa scema,come se fossi appena scivolata da uno di quei scivoli ad acqua che ti scaraventano dentro una piscina ,dove l’acqua ti invade, l’aria che viene a mancare e appena uno riemerge, l’unica cosa che si pensa è quella di farlo di nuovo.

 

 

 

 

 

 

 

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                                                             Daryl

 

Ero incazzato nero,salii sul furgone,appoggiai la testa allo schienale e con le mani strinsi forte il volante tanto da far diventare le nocche di un colore biancastro.Come cazzo faceva ad essere così bella?Questo era quello che mi faceva incazzare,non dovevo pensare a lei e lei dov’era?Ovunque,ora ci lavorava anche in quella fottutissima libreria,il destino stava giocando col mio autocontrollo,mentre ero là dentro, in me era avvenuta una completa battaglia tra l’istinto di ignorarla e quello di avvolgerla tra le braccia e baciarla contro quel muro freddo nel retro della libreria.Per mia fortuna il suo modo di giungere a conclusioni sbagliate come,pensare che Penny fosse la mia ragazza e ultimo, pensare che fossi un completo stronzo,mi aiutò a seguire l’istinto di ignorarla ma,il pensiero di essere uno stronzo per lei, mi affliggeva,per quanto fosse vero non volevo che lei pensasse questo di me.

Tornai alle mie consegne,ma quei pensieri non mi lasciarono neanche per un minuto,dovevo trovare un modo per mettere fine a tutto questo,lei non era qualcosa di adatto a me,così mi diressi nel primo posto dove potevo non dare peso alle emozioni,parcheggiai il furgone e senza nessun tipo di riflessione raggiunsi l’edicola dall’altra parte della strada.Per mia fortuna Tony non c’era,trovai solo Penny intenta a sistemare le riviste.Mi avvicinai cercando di non spaventarla,poi schiarendomi la voce,catturai la sua attenzione facendola voltare,sfoggiò un sorriso entusiasta correndomi incontro e avvolgendomi le braccia al collo:

P-“Pensavo fossi arrabbiato con me dopo venerdì”

Spostai delicatamente le sue braccia dal mio collo,non volevo quel contatto e risposi:

D-“Se pensavi che lo fossi vuol dire che sapevi di aver fatto qualcosa di sbagliato”

Spense il suo sorriso dalle labbra:

P-“Si,scusa non dovevo rivolgermi così a quella tua amica ma…”

Amica,quella parola mi fece tornare la rabbia,ma perché diavolo tutti pensavano di sapere tutto.

D-“Non è una mia amica”

Forse avevo sbagliato a precisare questa cosa,considerando come Penny aveva soppesato le mie parole ed il mio tono:

P-“Giusto,com’è che lei ha detto?..Ah si ‘non sono nessuno’ ,comunque ,è che mi sono ingelosita eri uscito con me e stavi in quel corridoio a parlare con lei e il modo in cui lei ti guardava”

La frase che per settimane mi aveva dato fastidio venne spazzata via all’istante da quella appena detta da Penny ‘…il modo in cui lei ti guardava’ , un’insolita e devastante curiosità mi invase,e mi chiesi ’perchè come mi guardava?’ quel pensiero era così forte che quasi lo stavo per dire ad alta voce,ma non lo feci. Bruscamente cambiai argomento:

D-“Che fai stasera?”

P-“Niente ancora,hai qualcosa da propormi?”

Guardai lontano e alzai le spalle per sminuire quello che stavo per dire:

D-“Ci prendiamo una birra?”

P-“Volentieri a che ora?”

D-“Quando ti pare,scegli tu.”

risposi con tono alquanto apatico.

P-“Facciamo alle 11,prima ho yoga”

D-“Vada per le undici”

P-“Mi passi a prendere tu?”

Non ci pensavo per niente a passarla a prendere, non volevo assolutamente che tutto ciò sembrasse un appuntamento perché non lo era affatto era solo un modo,per me,per divagare la mente.

D-“No,ci vediamo al Toxic.Hai presente?”

La delusione si manifestò chiara nei suoi occhi mentre accennava un si con la testa ma ,non le diedi importanza,feci un veloce cenno e me ne tornai al furgone lasciandola lì.

Il resto della giornata passò normalmente,conclusi le diverse pratiche di imballaggio al magazzino insieme a Martin,scambiammo come sempre quattro chiacchiere sulle partite del weekend precedente,io mi stappai una birra e lui sorseggiava il suo tè a malincuore,continuando a ripetere quanta mancanza avesse dell’alcool,mi beffeggiai di lui parecchio infierendo sul fatto che stava diventando vecchio,ridendo e scherzando si fecero le otto,chiudemmo il magazzino, finalmente la settimana era finita,salutai Martin e me ne andai a casa.

Il suono che riecheggiava nel corridoio mentre salivo le scale mi fece percepire immediatamente la presenza di Merle a casa,alzai gli occhi al soffitto prima di infilare la chiave ed entrare,gironzolava a petto nudo e scalzo con solo un asciugamano bianco in vita.

M-“Ehi,fratellino finita la tua giornata?”

Chiusi la porta dietro di me e senza guardarlo risposi,appoggiando le chiavi nel portaoggetti all’entrata:

D-“Si”

M-“Avanti fratello, hai solo questo da dirmi dopo giorni che non ci vediamo?”

Mi voltai esasperato,cercando di non vomitargli qualche stronzata addosso:

D-“Cosa vuoi che ti dica Merle?”

M-“Non so,magari come sono andati gli affari”

Risi sarcastico.

D-“Cosa cazzo me ne frega dei tuoi sporchi affari”

Gelandolo con lo sguardo che a quanto pare non apprezzò,perchè in un attimo mi prese per il davanti della felpa strattonandomi,infilando la sua faccia sotto al mio mento.

M-“Non me ne frega un cazzo se non è tra i tuoi interessi ma,sono il tuo sangue idiota ed esigo rispetto”

Non mi mossi di un millimetro e affrontai i suoi occhi impavido:

D-“Sennò che fai?Me le suoni?E pensi che io non sia abituato a questo trattamento?

Alla mia affermazione mi lasciò andare e lo sguardo incazzato che aveva si  trasformò in..non so,forse senso di colpa?Non ci speravo più di tanto.

M-“Cazzo Daryl sai che non lo farei!Non sono lui”

Per lui intendeva nostro padre,ormai erano anni che non nominavamo il suo nome convinti che,cancellarlo dalla nostra mente era l’unico modo per cancellare le percosse, prese nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza ma, le cicatrici di quegl’anni rimanevano lì,non solo sulla pelle ma anche nel cuore.

D-“Il rispetto si deve guadagnare Merle,vuoi il mio rispetto?Dimostramelo”

Dissi,addolcendo il tono.

Merle si fece una grossa risata e rispose con la sua solita ironia.

M-“E cosa devo fare Darylina???Fare la spesa?O meglio il bucato?

D-“Vaffanculo Merle”

M-“No vaffanculo tu!!!Non ti riconosco più mi sembri solo la puttana di qualcuno,sempre pronto per il prossimo!”

D-“Io non sono la puttana di nessuno!!”

Urlai incazzato ed eclissai completamente ogni singola risposta che uscì dalla sua bocca,andai direttamente in bagno,aprii l’acqua della doccia e mi ci infilai,come un coglione non aspettai l’acqua calda ed il getto mi colse in pieno facendomi imprecare, poi il calore arrivò,mi abbandonai a quella sensazione di relax che solo la doccia ti donva dopo una lunga giornata, appoggiai la fronte alle mattonelle e chiusi gli occhi.Ciocche di una doratura brillante mi fiammeggiavano nella mente e i suoi occhi grandi blu invasero i pensieri,tutto sparì in un lampo,lo stress del traffico,le lamentele degli edicolanti anomali e strani,la litigata con Merle,tutto a confronto con quell’immagine passava in secondo piano.Sospirai di nuovo e chiusi l’acqua,pensai che dimenticare quella ragazza stava diventando quasi impossibile, ripensai con quale ardore  mi aveva detto che ero uno stronzo e con quale velocità si era scusata l’attimo dopo,mi strappò una risata,era incredibilmente bizzarra.

Uscii dalla doccia e mi asciugai,non mi ero nemmeno reso conto che si erano fatte già le dieci,girovagai senza far nulla, ancora per un po' in casa,visto che Merle si era degnato di andarsene ed io potevo finalmente rilassarmi,non durò molto avevo quell’impegno con Penny perciò di lì a poco sarei dovuto andare,non sapevo neanche io cosa stavo combinando con questa tipa, mi stavo veramente comportando da stronzo, ma era un diversivo e non riuscivo a non farlo,mi infilai la giacca,presi le chiavi della moto e uscii.

 

 

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                                                                  Beth

 

 

Mi ero rannicchiata sul divano,completamente coperta dal plaid,avevo a malapena gli occhi scoperti per poter intravedere la tv,dove stavano trasmettendo uno dei tanti telefilm del momento,in verità ero fissa a guardare lo schermo ma non lo vedevo minimamente.Pensavo?Ovvio che pensavo,la mia mente sembrava non aver fatto altro per anni,sempre lì a rimurginare e se…e se…e se,mio padre diceva sempre “Bethy la vita non è fatta di ma e di se” belle parole,io pensavo invece ci fosse sempre un “ma e un se”,è proprio questo che ci sfinisce,sospirai e infilai completamente la testa sotto la coperta, ad alta voce dissi: “Vorrei sparire come se questo fosse un mantello magico”…Che stupida che ero,parlavo anche da sola.Poi qualcuno suonò,mi alzai per aprire,forse Mery della porta accanto aveva bisogno di qualcosa,una volta aperta la porta vidi che non era lei,era Tommy,alquanto irritato perché aveva perso le chiavi.

T-“Ciao,non trovo le meledette chiavi”

B-“L’avrai lasciate al salone”

E tornai a sdraiarmi sul divano senza dare neanche peso alla sua risposta.

T-“No non credo,sono sicuro di non averle proprio prese ,devono essere qui da qualche parte.Sarebbe più facile trovarle se non ci fosse tutto questo caos in casa”

Cielo,avevo il terrore che iniziasse con le sue prediche da vero uomo del sud, ‘che palle’ pensai,ma decisamente Tommy quella sera non aveva nessuna voglia di litigare,infatti si avvicinò al divano e appoggiò entrambe le ginocchia tra le mie,con piccoli baci sulla base del collo raggiunse il lobo dell’orecchio,era scoperto, visto che avevo raccolto i capelli su,infilò una mano sotto la canotta che indossavo e raggiunse velocemente la coppa del reggiseno,chiusi gli occhi stretti cercando di pensare a qualcosa che mi tranquillizzasse,ma era davvero difficile mentre avevo tutto il suo corpo sopra di me con la sua erezione che premeva invadente,cercai però,di respirare e pensare che in fondo sarebbe stato veloce.

 

 

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                                                                   Daryl

 

Il tempo passato al bar con Penny era stato breve,o almeno credo,il giusto per scolarci diverse birre e sbronzarci leggermente.Lei continuava a parlare con me avvicinandosi sempre di più ad ogni parola,fino a solleticarmi il collo con le punte dei suoi ricci,diverse volte ero indietreggiato per evitare un contatto ma,dopo forse la settima birra mi era un po' difficile, di comune accordo lasciammo il bar per raggiungere la sua auto.Una volta dentro non era difficile scoprire come sarebbe andata,Penny era una ragazza molto attraente e sapeva perfettamente come usare il suo corpo,il mio cervello aveva ben chiaro di non fare sesso con lei,il problema erano le parti basse che agivano completamente per conto loro e non ci volle molto per far si che,tutto il mio corpo reagì al suo tatto,che aveva appena invaso la zona  dentro la cerniera dei pantaloni.Ne seguirono baci convulsi e piccoli lamenti vogliosi,con le mani mi addentrai sotto la maglia e raggiunsi il seno,giocando freneticamente con i capezzoli,le sbottonai i jeans e stavo per tirarli giù per addentrarmi nell’obbiettivo di ogni uomo ma , come un lampo vidi gli occhi di Beth,grandi e luminosi,fu una semplice frazione di secondo ma bastò per bloccarmi e allontanarmi di scatto da Penny che confusa mi guardò e disse:

P-“Che ti prende?”

D-“Niente,solo non mi sembra il caso”

P”Ma non capisco,andava tutto bene”

Certo,per lei andava tutto bene.

D-“No Penny non andava tutto bene.”

Mi richiusi la cerniera dei pantaloni,ad un tratto l’effetto della birra era completamente sparito per lasciare spazio alla mia coscienza,perché strano, ma ancora ne avevo una,non potevo fare sesso con Penny,lei era una brava ragazza e non volevo scoparmela in una macchina nel parcheggio di un bar e mezzo sbronzo.

P-“Non capisco,ho fatto qualcosa di sbagliato?”

Ci mancava solo questo ora,la guardai,i suoi occhi erano lucidi,stava forse per crollare in un pianto isterico,speravo di no,non avrei retto anche a quello oggi.

D-“Penny,per favore evita di piangere,tu non hai fatto niente di male”

Dissi distaccato.

P-“e allora cosa?Cosa c’è che non va?”

D-“Sono io ok?Sono io e basta tu non c’entri”

Lei sorrise alle mie parole mi prese il viso fra le mani e disse:

P-“Daryl,tu sei perfetto,non devi di…”

Non la feci neanche finire a parlare.

D-“Ma che ne sai di come sono io,eh?Cosa sai di me?Niente..non sai niente”

P-“Ma…”

D-“No Penny niente ma”

Aprii la portiera della macchina per andarmene,ma prima di uscire dissi un’altra cosa:

D-“ Tuo padre non sarebbe felice di sapere che ti fai sbattere dal ragazzo delle consegne in una macchina”

Detto questo,mi alzai e me ne andai.Nell’istante che pronunciai quelle esatte parole,sapevo che l’avevo fortemente offesa.Ma in quel momento sentivo che fosse la cosa giusta da fare.

 

 

 

 

 

N.A.Ciao a tutti.Bè che ne pensate di questo ultimo capitolo?So che sarebbe  bello vedere Beth e Daryl insieme ma le cose non sono così semplici,però pian piano le loro sensazioni si stanno evolvendo.Capiranno cosa vogliono?Ma soprattutto riusciranno a fare la cosa giusta per loro?Fatemi sapere cosa ne pensate vi aspetto con ansia.un bacione e al prossimo capitolo.

   
 
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