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Autore: _Nai_    12/01/2015    1 recensioni
"Gruppo C. Soggetto C17. Il Killer."
E se la C.A.T.T.I.V.O non avesse lavorato solo su due gruppi, ma anche su un terzo?
Il gruppo C, il gruppo dei Guerrieri.
Ma cosa avranno di diverso questi ragazzi? Cosa nascondono?
E cosa succederebbe se incontrassero gli altri due gruppi?
Genere: Avventura, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minho, Newt, Nuovo personaggio, Thomas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Capitolo 3-

Justice si calmò, mentre l'uomo alle sue spalle spostava il braccio intorno al suo collo. Un sudore nervoso le bagnava il corpo. Sapeva che la persona alle sue spalle poteva essere uno Spaccato e irritarlo sarebbe stato peggio.
Una luce squarciò l'oscurità del sotterraneo, che si prolungava in un corridoio collegandosi a sua volta ad altri, rivelando persone alle spalle dell'aggressore. Danny e Alex puntavano le torcie da un lato all'altro, in modo nervoso.
Justice voleva parlare, chiedere quanti fossero, e cosa volessero ma la presa dell'uomo alle sue spalle la minacciavano, pronte a stringersi se solo provava a fiatare. 
"Chi siete?" chiese una voce maschile. Nessuna risposta. 
Improvvisamente il braccio intorno al collo della ragazza si strinse privandola dell'aria. Lei iniziò a divincolarsi cercando di liberarsi dalla presa ferrea.
"Chi siete?" provò a chiedere l'aggressore con fermezza.
A Justice sembrava che i suoi polmoni potessero scoppiare da un momento all'altro. Provò ad allontanare il braccio dell'uomo con le mani, ma lui era troppo forte. 
Sperava che qualcuno rispondesse ma nessuno fiatò, così provò a parlare lei.
"C.A.T.T.I.V.O.." fu tutto quello che riuscì a dire. Il suo aggressore la lasciò andare, e lei riuscì di nuovo a respirare.
"Siete della C.A.T.T.I.V.O?!" la stessa voce di prima. Justice si girò per controllare chi fosse, e vide un ragazzo magro dai capelli biondi che la fissava incredulo.
Una risata ruppe il silenzio che si era formato. Will.
"Vorrai scherzare!" Disse cercando di placare la sua risata. "Quegli schifosi esseri ci hanno lasciato qui, in una zona deserta piena di pazzi, con l'intento di  arrivare alla cura per quello che abbiamo contratto! Noi non siamo della C.A.T.T.I.V.O!" urlò così forte le ultime parole che divenne rosso in faccia.
Le persone vicino a Justice continuarono a guardarli senza dire nulla. 
Erano tutti ragazzi. Erano sudati e malconci, ma non sembravano Spaccati. Non come quelli del dormitorio, o quelli che avevano incontrato durante il cammino verso la città. Dovevano essere uno dei due gruppi di cui l'Uomo Ratto aveva parlato.
Un gemito poco lontano rimbombò nel tunnel. Elias..!  Danny puntò la torcia verso il corpo disteso del compagno, rivelando agli sconosciuti la presenza del felino.
"Che caspio..!" urlò un ragazzo asiatico dai capelli neri, mentre indietreggiava con il suo gruppo. 
Justice prese al volo l'occasione per correre verso l'amico. 
Era pallido e nonostante si lamentasse continuava a tenere gli occhi chiusi. Gli accarezzò la fronte "Va tutto bene, tranquillo" gli sussurrò. 
La fasciatura improvvisata era ormai zuppa di sangue. Cercò il suo zaino e questa volta dovette usare i suoi pantaloni di ricambio. Tolse le vecchie bende, gettandole verso l'uscita, e fasciò il moncone con la nuova stoffa, cercando di stringere il più possibile. 
"Non ditemi che è stato quell'animale!" continuò l'asiatico, puntando il dito.  Nonostante la paura si leggesse in ogni volto di quei ragazzi, rimasero fermi a fissare a bocca aperta Zo-Zot , che si era accucciato dalla parte opposta, strofinando il muso sulla testa del padrone.
"Sentite noi vogliamo solo arrivare alla cura." disse questa volta Danny avvicinandosi al gruppo.
"Vogliamo che questo inferno finisca" continuò, abbassando lo sguardo. In quelle frasi si sentiva tutta la frustrazione e il dolore repressi e Justice sperava davvero che avesse convinto i ragazzi.
Ormai nessuno parlava, chi fissava il felino ed Elias e chi i due ragazzi davanti a loro.
"Dove le avete trovate?" chiese il suo aggressore indicando il Chakram di Danny. Justice lo studiò. Era un giovane uomo ispanico, aveva la stessa corporatura di Will, nonostante dimostrasse di essere più grande. Aveva lo sguardo diverso dagli altri, quasi selvaggio.
"Le abbiamo da quando siamo arrivati al Campo, intrappolati in mezzo al quel maledetto Labirinto" il rosso stava sfoggiando il Kusarigama, quasi in tono di sfida.
"Se solo avessimo voluto, sareste già morti.." Il ragazzo ispanico sfoggiò un sorriso inquietante, avvicinandosi a Will appoggiò la sua fronte a quella del Guerriero. Questo tese i muscoli delle braccia ma rimase comunque immobile.
"Sai cosa sono io?! Hermano io sono uno Spaccato, comprende? Potrei sfidarti in un duello e vincerei io, anche senza armi." I due non si mossero. Nessuno osava farlo. 
Poi un altro gemito, questa volta più forte, provenne da Elias.
Justice gli diede un pò di acqua da bere ma sapeva che non sarebbe bastato. Dovevano trovare qualcosa per aiutarlo a sopportare il dolore, per cambiare le bende più frequentemente.. dovevano arrivare il prima possibile al punto di incontro con quelli della C.A.T.T.I.V.O
"Chi glielo ha fatto?" Justice era talmente presa dall'amico che non si era accorta che il ragazzo biondo di prima le si era avvicinato. Non voleva rispondere, o meglio, non voleva rivivere il momento di poco prima e ritornò a fissare l'amico.
"Io sono Newt comunque! Non abbiamo avuto l'occasione per dirlo, ma noi.. siamo del gruppo A" 
"Razza di caspio da quattro soldi non avvicinarti troppo all'animale!" il ragazzo asiatico si era avvicinato all'amico e lo teneva da un braccio pronto a portarlo via. Il felino stava mostrando i denti agli sconosciuti.
Dietro di loro Will e lo Spaccato avevano smesso di minacciarsi e stavano parlando con Danny e Alex, mentre gli altri ragazzi erano lì per ascoltare. Stanno proponendo un accordo pensò lei.
Per tranquilizzare i ragazzi vicini iniziò a grattare sotto il mento di Zo-Zot e questo ritornò a sedersi facendo compagnia al ragazzo privo di sensi, mentre lei si alzava per conoscerli.
Si avvicinò al ragazzo biondo, Newt. Le sembrava molto familiare come se si fossero stati grandi amici in passato, ma forse era solo l'impressione di persona affidabile a confonderla.
"Io sono Justice" si presentò sorridendo " e comunque sono stati gli esseri là sopra a fargli quello"
"E io Minho" si intromise il ragazzo asiatico sorridendole, in un modo che a Justice ricordò il sorriso dello Spaccato prima di minacciare Will.
Fece per rispondere ma l'uomo ispanico la precedette.
"Io e il mio compadre qui siamo giunti ad un accordo!" disse guardando il rosso. "I ragazzi qui sono dei tipi a posto e abbiamo deciso che andremo verso la cura insieme. E poi hanno le armi, ci saranno molto d'aiuto. Per non parlare del muchacho lì" indicò Zo-Zot guardandolo come se fosse la cosa più bella in questo mondo.
"Riprenderemo appena Elias, il ragazzo disteso lì, avrà un pò di forza per camminare." Questa volta fu Will a parlare "Non credo ci vogliano più di sei ore, il tempo per riposare anche noi" aveva l'aria da vero leader, come se fosse nato per esserlo.

Dopo i discorsi di Will e Jorge -così si chiamava lo Spaccato- tutti si riunirono vicino a Elias, una sola torcia ad illuminarli. Alcuni dei ragazzi stavano mangiando, altri si erano già appisolati. Alex stava riposando appoggiandosi contro la spalla di Danny, che sorrise a Justice quando si accorse che li osservava. Nel suo gruppo tutti sapevano che il ragazzo aveva un debole per la ragazza dai capelli rosso fuoco, e tutto quell'orrore li stava avvicinando. Un sogno per Danny. 
Will invece era seduto vicino Jorge e i due parlavano sottovoce. Justice avrebbe voluto tanto sapere l'argomento, ma era troppo stanca per alzarsi. 
Controllò, invece, Elias per l'ultima volta e tornò a sedersi ai piedi del ragazzo, poggiando la testa contro il muro e chiudendo gli occhi pronta a riposarsi.
Sentì qualcuno accomodarsi al suo fianco. Controllò ed era Newt. Lo guardò con aria interrogativa.
"Non sopporto un minuto in più quel pive che russa" sussurrò indicando Minho che stavo dormendo seduto con la testa poggiata all'indietro sul muro e la bocca aperta, da cui sembrava che un rivolo  di bava stesse scendendo fino al mento. A Justice sfuggì una risata e si coprì la bocca con le mani per non svegliare nessuno.
I due parlarono delle loro diverse, ma allo stesso tempo simili, avventure. Dall'arrivo alla Radura al loro incontro. Non tralasciando nulla, neppure il racconto delle loro perdite nel gruppo. 
Newt alla fine si addormentò e Justice ripensò a quello che dovevano ancora affrontare. Tutto ciò che si poteva fare era pregare di non essere la prossima vittima. Con quel pensiero in testa le ci volle del tempo prima di addormentarsi. Un pensiero finale: chi sarebbe stato il prossimo?

Deve essere poco più grande, dieci anni forse. Lei e Will sono in una stanza vuota, completamente dipinta di bianco, insieme ad una donna dai capelli nero corvino legati in una coda. Indossa una tuta grigia, come quella dei bambini, con l'immancabile sigla della C.A.T.T.I.V.O. 
Si stanno esercitando nel combattimento corpo a corpo.
"Quando ti bloccano da dietro" disse la donna, indicando a Will di cingere l'amica in una morsa da dietro "devi sporgerti in avanti e mettere al tappeto l'avversario" Justice fece come le fu indicato e vide Will cadere sulla schiena in una smorfia di dolore. Scusami tanto  pensò sinceramente lei. La donna applaudì e sorrise ai bambini. 
"Vi ho mai detto che siete i più bravi?" commentò continuando a sorridere.
Suonò qualcosa, una campanella. Come quella della sua vecchia scuola, le mancava tanto la sua maestra e anche i suoi compagni.
"Ora della pausa piccoli!" la signora tirò fuori della chiavi e aprì la porta, rivelando un corridoio illuminato. I due bambini si scambiarono un ampio sorriso, e corsero fuori.
Il loro posto preferito era l'aula Magna, dove si riunivano tutti i bambini per giocare insieme.
Spalancarono le due grandi porti e trovarono dentro già diversi bambini che si rincorrevano o saltavano la corda.
Un bambino le si avvicinò, aveva due grandi occhi marroni e i capelli castano scuro. Le prese mano e le fece strada fino ad arrivare ad un gruppo di bambini intenti a disegnare per terra.
Un bimbo biondo le si avvicinò e la strinse in un abbraccio. "Ciao JJ!" le disse con un grande sorriso stampato sulle labbra.
"Ciao Newt" rispose lei.



Spazio Autrice: Rieccoci! Grazie per essere arrivati fin qui, vale molto per me! E scusatemi tanto per il ritardo! Ringrazio davvero tanto chi ha recensito i capitoli precedenti, e chi ha solo letto :3 
Bene.. alla prossima pive! *u*


   
 
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