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Autore: CrAzYtEn    20/11/2008    1 recensioni
Un gruppo di dodici persone ritenute inesistenti dallo Stato, libere di compiere il proprio volere... e uccidere per conto altrui. Ma cos'accade quando tre nuovi Figli Della Morte si scontrano con il più indisciplinato del gruppo? Tra sangue e coltelli, risate e sfide, lo scoprirai soltanto leggendo
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Organizzazione XIII, Riku, Sora
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Complicated
4- News


- E muoviti!
Demyx strepitava sulla Yamaha, mentre il pilota cercava in ogni modo di trattenere la tentazione di sfruttare l'allenamento su quel bambino capriccioso che gli strillava nei timpani di aumentare l'andatura.
- Piantala Dem! Siamo già ai 130, a meno che tu non voglia suicidarti STAI ZITTO!!!
L'altro rimase lievemente sorpreso, poi s'imbronciò, curvando il labbro inferiore in una smorfia d'offesa.
Sentendolo tacere Luxord sospirò, stringendo su una curva, diretto in città.

Sembrava un piccolo fiumiciattolo inquinato che scorreva lungo il cielo, la scia di fumo della MS era l'unica cosa su cui si stava concentrando, cercando di svuotare la mente, come gli avevano insegnato.
Intorno a lui soltanto i rumori degli animaletti che, titubanti, erano usciti solo dopo parecchi minuti dallo spegnimento del motore della Harley.
Sbuffò, lasciando uscire dalle labbra sottili una sottospecie di bolla di fumo, che si disperse dopo pochi istanti nell'aria fresca.
Lanciò svogliatamente uno sguardo alla motocicletta, pensando alla reazione di Xaldin quando sarebbe venuto a conoscenza che la sua "piccolina" era stata prima usata da lui, e secondo lanciata per terra...
rabbrividì, immaginandosi appeso ai ganci dell'officina o trafitto dai coltelli a doppia lama del numero 3.
Tese l'orecchio, udendo delle foglie secche scricchiolare e qualcuno ridere sommessamente.
Non potè impedire ad un sorriso beffardo di comparirgli sul viso ovale, e si trattenne dallo scoppiare in risate di scherno, pensando ad un gruppo di ragazzini che credevano di poter coglierlo di sorpresa e magari rubargli l'Harley.
Purtroppo per Axel, che sperava sinceramente di sfogarsi su di loro, avevano dei sensi pressocchè primiti, e lo sorpassarono senza notarlo minimamente, nascosto dalle tenebre.
Portò il palmo mancino ai capelli, piegando una ciocca e portandosela avanti al viso.
Eppure ce ne vuole per non vedermi...
Rimase così per un tempo che gli parve infinito e, mentre le sigarette si consumavano, vide le prime luci dell'alba avventarsi sulle poche stelle visibili grazie alle luci urbane.
Si alzò, ravviandosi i pantaloni e avvicinandosi sbuffando alla moto, prevedendo la paternale che gli avrebbe riservato il "boss", come lo chiamavano lui e Dem.
Sentì qualcuno gridare, mentre estraeva i piccoli shuriken riposti in tasca.
Lentamente, si avviò all'interno del bosco, non nascondendo la curiosità di vedere cosa fosse accaduto.
Una puttana stuprata? naaa, portarla nel bosco sarebbe stato già troppa fatica per un maniaco... Donna attaccata da un accattone? In un bosco?
Scosse il capo, mentre alla mente riaffioravano i ricordi di poche ore prima, dei passi dei ragazzi.
Aumentò il passo, leccandosi le labbra ed evitando gli evantuali ostacoli che lo separavano dal frutto del desiderio della sua curiosità.
Aricciò il naso, sentendo il chiaro e familiare odore del sangue umano.
Si nascose dietro un tronco possente, scrutando la scena.
Tre, no, cinque ragazzi stesi a terra, avvolti da una pozza rossa e scura, che iniziava già a seccarsi sui fili d'erba. Una roccia sporca della stessa sostanza plastica, mentre ragazzo sui sedici anni cercava di trascinare via il cadavere di una ragazzina, forse trasportandolo in un luogo ove seppellirlo.
Digrignò i denti, osservando meglio il presunto artefice del massacro e non badando alle vittime.
Il sedicenne aveva i capelli lunghi oltre le spalle, del colore della luna, le braccia muscolose erano chiuse in un giubbotto di pelle, mentre i pantaloni di cuoio fasciavano gli arti inferiori, tanto allenanti quanto quelli superiori.
Decise di seguirlo, sogghignando alla ragazza dai capelli biondi trascinata in malo modo.
L'altro non si accorse di nulla e, prima di proseguire, si gettò in spalle un altro cadavere, più giovane di lui, dai capelli biondi e spettinati.
Arrivò fino ad una piccola radura, ove l'attendevano altri due ragazzi.
Entrambi parevano ben più scossi del primo, quello più giovane stava scavando una buca, gli occhi blu sgranati e le mani tremanti sull'attrezzo.
Il più anziano, di poco, era seduto su una roccia, quasi raggomitolato su sè stesso.
Continuava a sussurrare qualcosa, ma all'arrivo del sedicenne sembrò tranquillizzarsi, balzando in piedi e correndo a lui, le lacrime che correvano chiare e calde sulle guance.
Rimase silente, mentre l'argentato buttava poco lontano dalla futura tomba i due cadaveri, per poi abbracciarlo e scoppiare in singulti irregolari.
Il terzo uscì dalla terra, buttando il badile preticamente addosso ai corpi, rabbrividendo e mettendosi le mani avanti al volto, coprendosi gli occhi.
- Cosa cazzo facciamo adesso?
La frase gli uscì in un lieve sussurro, ma il silenzio innaturale lo fece udire da tutti e tre gli astanti, compreso l'intruso che pareva quasi divertito dalla loro inesperienza.
Axel si sporse lievemente, analizzando e memorizzando le caratteristiche degli altri due.http://img300.imageshack.us/img300/6190/pucciambrasenzascrittedi8.jpg
Dovevano essere fratelli, o come meno parenti, in alternanza la similitudine dei visi non si spiegava.
Quello abbracciato al sedicenne aveva la chioma castana, le gambe fasciate da pantaloni in jeans sformati, mentre la parte superiore era coperta da una maglietta scura, le scarpe, sicuramente di un paio di numeri più grandi del piede, erano scure e slacciate.
Il fratello aveva i capelli biondi, spettinati quanto l'altro, parevano appena usciti da una tormenta, i palmi guantati di bianco, mentre le dita rosate sfidavano l'aria fredda dell'alba. Il torace e le braccia erano coperte da una felpa scura, mentre i pantaloni larghi erano simili a quelli del castano.
L'argentato abbassò il capo, verso l'altro ragazzo. Lo strinse a sè, per poi sospirare tre parole, colme di smarrimento.
- Non lo so
Hanno fatto fuori  cinque ragazzini e non sanno menco come uscirne? Oh, Sant'iddio... sono fottuti
Si mordicchiò il labbro inferiore, pensando sul da farsi. Poteva benissimo tornarsene a casa, lasciandoli abbandonati a loro stessi ed al loro crimine.
Uno sedici, gli altri due almeno quindici... carcere minorile come minimo...
In alternanza potev far fuori pure loro, punendoli per il peccato e levandosi il nervosismo di mente.
Ebbe un improvviso flashback, ricordandosi della sua, di cazzata.
Che però mi ha dimostrato che non tutti gli omicidi vengon per nuocere...
Sospirò, sapeva già cos'avrebbe fatto.



*-*O*.* Autriceeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee's moment (just a momeeeeeeent, momeeeeeeeeeeeent XDXD) *.*O*-*

Spero vi gusti il cappyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy *O*

Il_Trio_Infernale: Ma chi si riLEGGE! °______° dov'è il prossimo capitolo di CMM? (cinquemila mini mani  °_______°?????)! ... huhu, tranqui la Halrey non è sua, troppo pesante per lui *-* meglio una bella Ducati o che so... una moto da crossssssssss... poi vedrò XD

falcediluna:  evvaiiiiiiiiiiiiii! Saix okay! ^-^... thanks x i compliments *O*
  
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