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Autore: _Giuls17_    13/01/2015    1 recensioni
E' il compleanno di Clary, ma tutto ciò che noi conosciamo tramite City of Bones, verrà sovvertito dall'arrivo di Valentine Morgenstern a casa di lei, proponendole una dolce e allettante proposta: conoscere il Mondo Invisibile, conoscere suo fratello, conoscere se stessa.
Cosa deciderà di fare Clary? Proseguire sulla retta via o deragliare assieme al padre?
C2: Lei mi ha mentito per tutta la mia vita, non mi ha mai raccontato la verità, né su mio padre né su mio fratello.
C3:Clary, tu sei mia sorella e io non ti posso solo volere bene, a modo mio io ti amo...
C10:-Clarissa!- Jonathan si girò e urlò il nome verso il lago, come se lei potesse sentirla e solo allora Jace decise di agire e con la spada colpì quel punto sulla schiena
C12: Si girò di lato ed osservò il suo Marchio del parabatai sbiadito, proprio vicino all’orecchio.
C14:-Io…Ho paura, c’è questo rumore, c’è qualcosa dentro la mia testa.-
C18:-Eri morta? Clary come hai potuto tenermelo nascosto ! E tu Jace, che hai da dire?- *
La verità è che mi manchi.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Jonathan, Valentine Morgenstern
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Che l’incubo abbia inizio
 
Simon si lasciò cadere sul vecchio divano e si prese la testa tra le mani.
Tutto era andato storto, non aveva più la sua vecchia vita ed infondo sapeva che prima o poi sarebbe successo.
Quando aveva deciso, incoscientemente, di farsi trasformare per restare con Clary non aveva pensato alle conseguenze, aveva agito d’istinto e Iz gli aveva dato la speranza tramite la manipolazione, ma sapeva che tutto era basato su una bugia, sua madre non era più veramente sua madre.
E lui non sarebbe durato a lungo, sicuramente Jordan aveva evitato che la situazione degenerasse non facendolo entrare ma sentiva come se una parte della sua vita fosse stata troncata di netto.
Il Simon che conosceva adesso era morto e non era ancora pronto a convivere quel nuovo ragazzo e la sua sete di sangue.
-Come va?-
-Potrebbe andare peggio, no? Grazie per aver fatto quello che hai fatto.- disse, alzando lo sguardo verso Kyle.
-Devo proteggerti, per me è un dovere, ma sono felice di aver evitato una guerra.-
-Già… Mia mamma avrebbe sclerato di brutto.- commentò.
-Puoi fermarti qui per tutto il tempo che vuoi, nonostante tutto era destino che finisse così.-
-Ma la tua ragazza? Non sarò di troppo?-
-Lei sta nel gruppo di Luke, non è cosi semplice con Maya.-
-Perché credi che Luke abbia cercato un gruppo? Io… Non sono un Nascosto da molto tempo ma fino a qualche tempo fa Luke sembrava così normale, così disperatamente alla ricerca della normalità.-
-Credo che Valentine abbia portato il buio nel suo cuore, credo che la guerra sia stata pesante anche per loro, per via di Clary.-
-Lo so, c’ero anch’io a Idris, e credo fermamente che Clary mi nasconda qualcosa ma io e lei non abbiamo più parlato, è sempre così distante, lontana, anche con Jace.-
-Dovresti chiamarla.-
-No, chiamerò Isabelle, sarà meglio così.- estrasse il cellullare dalla tasca.
Voleva notizie della sua migliore amica, voleva sapere cosa le stesse succedendo e sperò che Jace si fosse confidato con i fratelli, sperò che tutto potesse tornare alla normalità, ma sapeva altrettanto bene che niente sarebbe stato più normale.
Lui era un vampiro, la sua migliore amica, una Cacciatrice di Demoni e il mondo che conoscevano era molto più grande di quello che credevano, tutto era diverso.
E forse, in fondo, non gli dispiaceva più di tanto.
 
***
 
Clary si lasciò cadere nella vecchia e logora brandina della cella nella Città Silente, aveva passato una serata in loro compagnia, dei Fratelli Silente, o meglio loro le erano entrati e usciti dalla mente per tutto il tempo, finché non si era sentita troppo stanca per continuare.
Voleva riposare, anche se chiusa in quella cella sentiva di non poterlo fare veramente.
Chiuse lo stesso gli occhi, voleva guarire, per Jace, per Simon, per tornare ad essere la ragazza di prima così si obbligo a rilassarsi.
 
Si ritrovò nella radura di Idris, aveva visto così poco di quel posto ma nonostante i bevi momenti gli era rimasta impressa.
Aveva adorato la villetta, dove con Jonathan aveva convissuto per quei mesi, aveva apprezzato l’aria fresca, il verde e l’odore degli alberi, ma poi tutto era crollato, come nei suoi incubi. Girò lo sguardo e si ritrovò suo fratello davanti.
Sentì il cuore pompare il sangue più velocemente e il respiro divenne pesante, toccò istintivamente la runa dei parabatai ma sapeva bene che era ancora sbiadita, suo fratello era morto e quello era solo un sogno.
-Jonathan.-
Nonostante ciò vederlo nuovamente gli aveva ricordato quanto fosse diventato importante per lei, un pezzo del suo cuore che mai sarebbe tornato o sarebbe stato sostituito.
-Non sono qua per perseguitarti, devo parlarti. I sogni che hai avuto sono messaggi.-
-No, sono influenze demoniache…- disse, sporgendosi verso di lui.
Sarebbe sempre andata verso di lui.
-No, i Fratelli Silente non riescono più a cogliere come una volta certe cose. Quei messaggi li hai fraintesi, non ti stanno dicendo di fare del mare a Jace, ma che glielo stai già facendo.-
Quelle parole rimasero in presse nella sua mente.
 
Del Male?
Io… Non capisco.
 
-Sono stato mandato qua per aiutarti. C’è ancora l’influenza di nostro padre dentro di te e finché non la eliminerai non potrai stare con le persone che ami, non potrai stare con Jace.
Devi uccidere quella parte di te stessa.-
-Lo farò, sono disposta a tutto.-
-Sei sempre stata intelligente sorella mia, prendi questo.- gli porse un pugnale col marchio d’argento, -La parte che pugnalerai morirà qua, mentre quella che risorgerà sarà purificata.-
-Bene.-
Clary esaminò attentamente il pugnale che suo fratello gli aveva passato notando l’incisione su di esso, esitò un attiamo prima di utilizzarlo.
-Questo pugnale appartiene al padre di Jace, Stephen Herondale, anche lui è preoccupato per te.-
-Dovrò dire a Jace di parlare con sua nonna, è l’unico parente che gli resta.-
-Clarissa.-
-Sì.- sussurrò e senza esitare posò il pugnale sul braccio sinistro per tracciare un segno dal gomito fino al polso e poi fece lo stesso con il braccio destro.
Non sentì niente, nessun tipo di dolore, e rimase in attesa.
Vide suo fratello avvicinarsi e sfiorarle il braccio insanguinato con le dita, che poi portò tremanti verso le labbra, come per saggiarne il gusto.
-Hai causato molto dolore, e dolore riceverai.
Se mia adesso, Clarissa Morgenstern. Mia.-
 
***
 
Jace aveva raccontato tutto sia a Magnus che ad Alec e Isabelle, e nonostante tutto si era lasciato convincere ad andare alla festa agli Ironworks ma non aveva idea di come spiegare l’assenza della figlia alla suddetta madre.
Aveva sperato che il tentativo dei Fratelli Silente fosse più celere e che Clary potesse liberarsi  in tempo per la festa, ma sapeva altrettanto bene che aveva solo sognato, quello che le era successo era ben più grave di quanto osava dire.
Lei era morta.
Ricordava ancora quella scena straziante, ricordava anche di come aveva ucciso Jonathan che si era voltato verso di lei, ricordava ogni singolo istante e l’assenza della ragazza durante quei giorni aveva fatto aumentare i suoi tormenti.
Forse se avessi riflettuto di più avrei potuto evitare che lui morisse.
“Avresti lasciato un Mezzo Demone in giro per Idris, neanche Clary lo avrebbe fermato.”
Avrei potuto agire diversamente, però.
 
-Jace?-
-Ciao Simon.-
-Izzy mi ha detto tutto, non hai saputo più niente?-
-Passerò dalla Città Silente dopo la festa, ma prima devo trovare Jocelyn e dirle che sua figlia non verrà.-
-Credo che sarà la più grande impresa della tua vita.-
-Sì, forse hai ragione, ma che alternative ho?-
-Nessuna amico, almeno tu un posto dove tornare ce l’hai, mia madre mi ha sbattuto fuori casa.-
-Isabelle me lo ha detto, lo sai? Come vampiro fai schifo.- disse, dandogli le spalle per cercare da bere.
-Sono ancora un novellino.- urlò.
Jace però lo ignorò, aveva bisogno di bere qualcosa prima di affrontare sua madre e prima di rendersi conto che era un fallimento su tutta la linea.
-Kaelie.- sussurrò, trovandosi davanti alla fata che lo serviva ogni volta che andava da Taki a mangiare.
-Ti ho trovato, finalmente.-
-Non sapevo che fossi un’invitata.-
-No, non lo sono, la mia signora mi ha mandato a cercarti.-
-Oh che bello, mi mancava solo la Regina Seelie e la mia serata non poteva essere più che perfetta.-
-Perché porti ancora l’anello dei Morgenstern?-
Jace guardò l’anello ed effettivamente solo in quel momento si era reso conto di averlo ancora al dito, lo sfiorò, come se lo vedesse la prima volta e gli balenò in mente il viso di Valentine quando glielo aveva regalato.
-Volevo darlo a Clarissa, ma non è questo il punto, cosa vuole la tua Regina?-
Kaelie allungò una mano verso di lui, aprendola lasciò intravedere un minuscolo campanello d’argento.
-Non li voglio i vostri regali, hanno sempre un prezzo.-
-Non è un regalo ma uno strumento d’evocazione, la mia Regina sa che alla fine avrai bisogno del suo aiuto.-
-Non lo voglio e non lo userò.-
-Ma prenderlo non ti costa niente, Jace.-
Senza rendersene conto allungò una mano per prenderlo e posarlo nella sua tasca, come se niente fosse.
-Faresti qualsiasi cosa per salvarla? Non importa quanto dovresti pagare all’inferno o al paradiso, lo faresti e basta per Clary, dico bene?-
-Sì.- sussurrò senza rendersene conto.
 
Jace alzò lo sguardo verso la porta, aveva risposto senza pensarci ma sapeva bene che in fondo era la verità, quella ragazza gli era entrata dentro la pelle senza neanche volerlo, credeva veramente di privare qualcosa d’importante, qualcosa di vero e avrebbe fatto di tutto.
Proprio in quel momento vide dei capelli rosso fuoco di sfuggita e sentì il cuore pesante, poteva davvero essere lei?
Decise che lo avrebbe scoperto, a tutti i costi, così si voltò senza salutare per correre fuori il più velocemente possibile.
 
Clary?
 
***
 
Simon uscì fuori dall’edificio sentendo la pressione salire alle stelle.
Jocelyn non faceva altro che chiedergli di Clary e questo gli aveva fatto capire che non solo Jace non gli aveva detto la verità ma anche che il suddetto ragazzo era sparito.
Si erano messi a cercarlo proprio tutti nel vecchio casolare, persino Magnus, ma niente, era come sparito nel nulla e lui aveva decisamente bisogno di una boccata d’aria per calmare i nervi.
Non credeva che essere un vampiro sarebbe stato così difficile, non credeva che tutto sarebbe stato così complicato.
-Simon.-
Quella voce lo fece voltare di colpa verso l’ombra e trovò il volto di Maureen, una ragazzina del suo quartiere a cui più volte aveva fatto da baby-sitter.
-Cosa ci fa qua Maureen?-
-Mi hanno detto di trovarti.-
-Chi?- chiese abbassandosi al suo livello, e cercando di distrarre la sua attenzione dalla sala piena di Nascosti e Shadowhunters.
-Una donna… Mi ha detto chi sei diventato, cosa sei diventato e mi ha detto che potevo essere come te.-
Simon sentì quel poco calore che aveva in corpo svanire del tutto, capendo cosa le aveva appena detto sentì un vuoto al posto del cuore.
-Di cosa stai parlando?-
-So che sei un vampiro, mi hanno lasciato scegliere prima di uccidermi.-
-Perché lo avrebbero dovuto fare?- chiese, poggiando le mani su quelle spalle piccole.
-Sono l’unico mezzo che hanno per arrivare a te, così ho scelto di continuare a vivere.-
-Ma non così…- sussurrò, capendo perfettamente che Maureen non gli aveva mentito.
Percepiva l’assenza di calore, il freddo della pelle: era un vampiro come lui.
-Io… Tu non c’entravi niente, mi sento così inutile.- abbassò lo sguardo, non riuscendo a sostenere quello della bambina.
-Potresti fare una cosa, per me.-
-Cosa?-
-Seguimi.- disse, dandogli le spalle e iniziando a camminare.
Simon osservò il corpo minuto, sapeva che la parte razionale del suo cervello gli stava urlando di voltarsi, entrare di corsa nel locale e chiamare gli altri, ma sapeva altrettanto bene che quella bambina era morta, anche se lui c’entrava solo indirettamente, non poteva non sentirsi responsabile, così si alzò e la seguì, senza mai voltarsi indietro.
 
***
 
-Clary!-
L’aveva seguita di nascosto per tutto il tempo, senza farsi mai vedere. Aveva notato qualcosa di strano nella sua andatura, sapeva che qualcosa non andava.
Alla fine era entrato con lei nell’ascensore di un albergo ancora in costruzione, sperando di ottenere qualche risposta ma trovò solo un viso pallido e degli occhi inespressivi.
-Cosa è successo?-
Quando le porte si aprirono uscì fuori senza rispondergli, così decise di seguirla, prese una spada angelica che aveva nascosto dentro la giacca e la strinse nelle mani, quella situazione non gli piaceva per niente.
Avanzarono nell’oscurità ma improvvisamente tutto divenne chiaro, come se lo avesse avuto sempre davanti a lui.
 
Jace trovò davanti a se il corpo di Jonathan Morgenstern dentro una bara piena di liquido, ancora bellissimo, ancora morto.
Accanto a lui vide un Simon, decisamente spaventato e una donna altrettanto bella, il cui aspetto gli ricordò tanto un Demone Superiore, cercò di mettere assieme i pezzi del puzzle e ricordò la visione di Ithuriel durante la permanenza alla tenuta dei Wayland: quella stessa donna aveva dato il suo sangue a Valentine, adesso ricordava.
-Clarissa ti sei portata dietro uno spettatore.-
 
-Cosa succede Jace?- urlò Simon, cercando il suo sguardo.
-Non lo so.-
-Non trovate che Jonathan sia bellissimo? Sapete è unico nel suo genere.- commentò Lilith, appoggiando una mano sulla bara trasparente.
-Lui è morto.-
-Lo so, lo hai ucciso tu.- commentò tagliente, per guardarlo negli occhi.
-Come…?-
-Ero anch’io a Idris, ho assistito al momento in cui Valentine ha aperto la strada ai demoni, quando ha evocato l’Angelo.
Ho visto l’Angelo punirlo per la sua arroganza, ed ho visto anche cosa ha riportato indietro. Io sono una dei Demoni più antichi, conosco le Antiche Leggi: una vita per una vita.
Ma non è stato così semplice, finché non ho capito.- continuò ad osservare il corpo del ragazzo in adorazione.
-Con Jonathan è nata una nuova razza di Shadowhunters e sarà lui a guidarla.-
-Cosa c’entro io in tutto questo?- chiese Simon, inorridito.
-Voglio che tu lo morda, dovrai bere il suo sangue e in cambio dargli il tuo.-
-Non lo farò, so abbastanza di lui per essere sicuro che il mondo non rimpiangerà la sua morte.-
-Come? Clary non te lo ha detto?-
Lo sguardo di Simon si concentrò su Jace e lo vide abbassare gli occhi, per nascondersi a lui.
-Una vita per una vita. La cosa che l’Angelo ha riportato era Clary, lei era morta ed adesso posso far tornare Jonathan dal regno dei morti.
Bene, che l'incubo abbia inizio.-




Sclero Personale: eccomi tornata dopo una settimana di assenza per colpa della febbre! Mi dispiace tantissimo ma spero di essermi rifatta con questo capitolo, credo che adesso troverete la svolta vera e propria, adesso mi distaccherò un pò dai libri, ma spero che la storia continui a piacervi ^^
Io mi sento super presa e spero vivamene che troviate il tempo di leggerla, tutto questo è merito vostro <3

 
   
 
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