Crossover
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Autore: Suikotsu    20/11/2008    2 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 43: IL MONTE HAKUREI


Finalmente ci siamo! Oggi gli eroi raggiungeranno il monaco!

Voglio ringraziare:
XIllidan: Piaciuto, he? Immagina cosa passerà Kagekiyo...




Non erano passati nemmeno due giorni dalla morte di Scar, ma i quattro avevano attraversato tutto il deserto, per poi raggiungere delle terre verdi.
"Praterie a pochi chilometri da un deserto...strano!" - commentò Zhai.
"Dev'essere effetto dell'energia benigna del grande monaco. Nonostante siamo ancora lontani da lui, ne sentiamo già il potere. Infatti qui l'aria è meravi..."
Il chocobo disarcionò il mago. Gli altri lo imitarono.
"Stupido uccello! Ora ti faccio a fette!"
Gli animali corsero via rapidissimi.
"Io li ammazzo!"
"Basta Zhai, calmati!"
I quattro fissarono per qualche istante gli animali che correvano via.
"Ma che li è preso?"
"Credo che siano stati addestrati a ritornare...ci hanno fregati."
"Beh, pazienza. Raggiungeremo il posto a piedi."
"Sì, ma dobbiamo fare attenzione. A qualche decina di chilometri a sud ci sono le terre dei barbari. Auguriamoci di non incontrare degli eserciti, o siamo spacciati."
"Intanto rimettiamoci le nostre armature. Non abbiamo più bisogno di questi abiti."
I guerrieri si cambiarono - Zhai dietro un albero e minacciò Drizzt di morte se si fosse permesso di spiarla - e ben presto furono pronti per ripartire.
Il gruppo proseguì, attraversando le terre nelle quali la vegetazione si faceva sempre più ricca.
Quando calò la sera decisero di accamparsi su una collina.
"Questo posto è un piccolo paradiso." - commentò Drizzt guardandosi attorno - "Non vedo l'ora di arrivare a destinazione."
"Bah! Io preferisco molto di più combattere piuttosto che...ha, eccomi accontentata."
"Cos'hai visto?"
"Guarda." - rispose la ragazza indicando davanti a sé.
Il drow seguì il dito dell'amica e vide, ben lontano da loro, un accampamento.
"Di certo non sono qui per accoglierci. Ho paura che dovremo combattere."
"Non direttamente, però!" - disse Illius - "Quanti sono? Noi umani non vediamo bene come voi."
"Allora...ce ne sono migliaia, ad occhio e croce."
"Allora non ce la faremo mai in uno scontro diretto."

"Non ci resta che aggirali finché possibile, ammazzando le sentinelle. Ed in questo io sono un'esperta!"
"Ma con le armature addosso faremo rumore...uhm..." - commentò Drizzt - "Ho un'idea."
Gli abiti che avevano usato per attraversare il deserto furono fatti a pezzi ed avvolti attorno a quelli che avevano adesso, in modo da coprirne il rumore, mentre il mago lanciò alcuni incantesimi per attutirli.
"Il mio non lo strappo! È uno spreco!"
"Non temere Zhai, tanto il colore si vedrebbe subito al buio."
"Allora mettetelo in una sacca e sbrighiamoci!"
I quattro si incamminarono, arrivando nei pressi della base.
"Dovremmo essere vicin..."
Una guardia era davanti a loro.
"Via!"-  bisbigliò il drow.
I quattro si nascosero dietro a degli alberi.
La mezza drow sorrise e divenne invisibile; si mosse silenziosa ed arrivò alle spalle del nemico senza che questi se ne accorse: poi con un movimento rapido lo prese alle spalle e li tagliò la gola.
L'uomo non emise nemmeno un gemito e si accasciò.
"Brava Zhai. Ora nascondiamo il cadavere."
Il gruppo continuò ad avanzare con Zhai davanti a tutti: la ragazza uccise molti barbari.
"Dobbiamo fare in fretta." - disse Rannek nascondendo un corpo - "Se trovano i morti avremo a che fare con un esercito."
"Non preoccuparti. Secondo i miei calcoli dovremo riuscire ad aggirare tutto l'accampamento nel giro di qualche minuto."
Fu così che venne evitato lo scontro diretto contro i barbari.
"Ce l'abbiamo fatta. Ora però allontaniamoci."
I guerrieri proseguirono lasciandosi alle spalle l'accampamento.
La notte si fece sempre più scura, ma mentre camminavano Rannek e Illius si accorsero che l'aria per loro si faceva sempre più piacevole; gli elfi invece videro una grande sagoma.
"Il...il monte Hakurei! Ce l'abbiamo fatta! L'abbiamo raggiunto!"
I guerrieri accelerarono, e ben presto anche gli umani poterono vederlo perfettamente.
"Ormai è fatta! Solo poche centinaia di metri ci separano dalla nostra meta!"
"Evviva! Non vedo l'ora di arrivare al tempio d'oro...ho!"
La ragazza cadde in ginocchio.
"Che ti succede?"
"Ho pensato al denaro."
"Ho capito. Un pensiero corrotto. A quanto pare anche i nostri amuleti non fanno miracoli."
Sbuffando, la ragazza si alzò: lo sguardo di Drizzt cadde sul suo fondo schiena.
L'elfo si sentì subito male.
"Argh! Ma questa barriera è proprio micidiale!"
"Ehi Drizzt, cos'hai?"
"N...niente..."
La ragazza lo guardò sospettosa.
"A cosa stavi pensando?"
"Ehm...io..." disse, per poi pensare - "Come vorrei che qualcosa ci interrompesse!"
In quel momento suonò il corno dei barbari e delle frecce piovvero a dieci metri da loro.
"Questo va più che bene!"
"I barbari! Ci hanno raggiunti!"
"Che facciamo? Combattiamo?"
"Non abbiamo altra scelta! Non possiamo fuggire dai loro cavalli!"
I quattro si disposero in linea davanti ai loro nemici.
Delle frecce volarono verso di loro, ma Illius le fermò tutte a mezz'aria, per poi rispedirle indietro.
"Arriva la cavalleria!"
I barbari cavalcarono verso i quattro: la spada di Rannek disarcionò molti nemici e le lame di Zhai tagliarono le loro gole.
Drizzt si avventò sulla fanteria, tagliando teste ed arti, mentre Illius folgorò gli avversari.
Gli eroi fecero del loro meglio per restare in gruppo, dato che i nemici miravano a separarli.
"State lontani!"
Illius colpì gli avversari col bastone, sbaragliandoli, ma venne accerchiato da decine di barbari, che lo allontanarono dai suoi compagni.
"E allora...tuono supremo!"
Lo stregone alzò verso l'alto il bastone e generò una scarica elettrica che sconfisse tutti i nemici.
"Lame di vento!"
L'incantesimo di Zhai uccise molti barbari, ma ne vennero molti altri.
Le frecce volarono verso la ragazza, che le schivò agevolmente e contrattaccò lanciando i suoi coltelli.
Drizzt incrociò le sue spade con una decina di lance, respinse i guerrieri e li decapitò, poi alzò un muro di ghiaccio per fermare le frecce.
La spada di Rannek ruppe alcuni crani, ma venne fermata da delle catene.
I barbari cercarono di avventarsi sullo spadaccino, ma una forte energia ribollì nel suo sangue: la spada cominciò ad emettere calore, rompendo le catene; prima che i nemici potessero reagire, lo spadaccino roteò su se stesso e li spazzò via con un'onda d'urto.
"Ho usato ancora la magia...potrei abituarmici!"
Gli amici si riunirono.
"Dobbiamo indietreggiare! È un esercito!" - gridò Drizzt.
"Sarà piuttosto difficile, dato che ci stanno circondando!"
Infatti i barbari si erano disposti in cerchio attorno agli eroi, senza lasciare alcuna via di fuga.
"E adesso che si fa?"
Illius si guardò attorno.
"Allora, noi..."
Un freccia magica volò contro i soldati, uccidendone una decina; ne seguirono altre dieci.
I barbari vennero colti di sorpresa, e si guardarono intorno alla ricerca del nemico: provenivano dal monte.
Le frecce si fecero sempre più frequenti e decimarono l'armata, causando disordine e panico; nessuna delle frecce sembrava diretta verso gli eroi, poiché ne uscirono senza un graffio, mentre i barbari furono decimati e si diedero alla fuga.
I quattro rimasero sulla difensiva per un minuto: erano stupiti dalla potenza di colui, o più probabilmente coloro, che aveva scagliato le frecce, distruggendo l'esercito.
Ma nonostante il passare del tempo non successe nulla.
"Forse non erano nemici..."
"Sì. Non una freccia ci ha colpiti, e degli esseri malvagi non avrebbero mai potuto combattere così bene."
Il gruppo si voltò verso il monte.
"Andiamo."
Fu così che si incamminarono, e trovarono un sentiero che li condusse verso la loro meta; dovunque crescevano piante rigogliose e fiori dai colori vivaci.
Terminato il lungo sentiero, videro davanti a loro una scalinata d'oro, che conduceva ad un portone in legno di quercia che si spalancò: il grande monaco era davanti a loro.
L'uomo indossava un fulgida armatura rossa da samurai, ed il suo bastone dorato rifletteva la luce del sole; il suo volto era coperto dalla maschera rossa, ma i suoi occhi scuri e penetranti erano ben visibili. Intorno al collo portava un rosario verde smeraldo.
Un lieve venticello fece ondeggiare i suoi lunghi capelli d'argento raccolti dietro la schiena.
"Salute a voi, valorosi guerrieri. Io sono Tenkai Nankobo, il monaco di questo magnifico tempio eretto in onore di Onimusha e di tutti gli altri dei. Vi stavo aspettando" - disse con un inchino in segno di saluto - "Benvenuti."




Ci vediamo al prossimo capitolo! Lì vi attendono inquietanti verità, sconvolgenti rivelazioni...volete sapere cosa intendo? COMMENTATE!




  
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