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Autore: TheMadDollhouse    14/01/2015    4 recensioni
È passato un anno e mezzo da quel Natale che Percy Jackson e Nico di Angelo hanno passato insieme. I due non si sono più praticamente rivolti la parola se non durante la guerra contro Crono e ora è arrivato per entrambi il momento di tornare al Campo Mezzosangue. Ad aspettare i due una grande sorpresa: Jason Grace. Il figlio di Giove si intrometterà nella loro già complicata e delicata relazione, prendendosi una bella cotta per uno di loro due. Una nuova profezia verrà pronunciata, chi sarà a pagarne le conseguenze? Non sarà solo una storia d'amore, ma una vera e propria lotta per conquistare la felicità. Ecco a voi il seguito di "We Seemed Like a Good Idea" Spero sia di vostro gradimento :)
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Nota dell'autore: Salve, salve, scusate ancora il ritardo :( Allora, questo capitolo è decisamente da rating rosso, ma non avevo nessuna voglia di cambiare il rating della storia solo per un capitolo...spero comunque vi piaccia :) Per il prossimo capitolo i consiglio di andare a rileggervi il terzo capitolo di We Seemed like a Good Idea, così per rinfrescarvi la memoria ;) Ah, già...mancano altri due capitoli alla fine della fanfiction :(

 

Jason.

 

Jason non era preparato a quello che sarebbe accaduto quel giorno. Per niente.

Erano passati un paio di giorni da quando erano tornati dagli Inferi e si erano sorbiti una ramanzina da parte di Chirone, ma avevano anche ricevuto un sacco di complimenti degli altri Eroi del Campo.

La vita di Jason procedeva bene, anche se si sentiva un po' solo e vedere tutte quelle coppiette al Campo non lo faceva stare meglio.

Quel giorno si svegliò più tardi del solito. Si fece una doccia veloce, si vestì e uscendo si ritrovò davanti l'ultima persona che si sarebbe aspettato di incontrare: Leo Valdez.

Il ragazzo latinoamericano dai capelli ricci e il bel visetto sembrava nervoso. Teneva qualcosa stretto nella mano destra.

“Ehi, Leo, che c'è?”

“I-io...volevo darti una cosa”

Aprì la mano destra: era un semplice foglietto.

“Cos'è?”

Leo non gli rispose, ma gli mise il bigliettino in mano e scappò. Jason era confuso e la sua confusione aumentò quando lesse il biglietto, che diceva:

 

Incontriamoci dopo pranzo, vicino al bosco. Devo parlarti.

 

*

 

Il figlio di Efesto non c'era a colazione e Jason si insospettì. Cosa aveva fatto di male? Si ritrovò a pensare al rapporto con quel ragazzo:

Era stato, insieme a Piper, la prima persona che aveva visto dopo aver perso la memoria. La prima cosa che aveva pensato è che Leo fosse un bel ragazzo, ma non il suo tipo. Anche se...No! Scacciò quei pensieri. Non poteva invaghirsi di Leo, aveva visto come si comportava con le altre ragazze del campo, o con le Ninfe...o con le Naidi. Era sicuramente etero e Jason non aveva voglia di soffrire di nuovo. Mangiò la sua colazione in fretta e uscì dal capanno. Quel giorno gli toccava la lezione di scherma con i semidei più piccoli. Non ci sapeva tanto fare coi bambini, anzi, per niente. Infatti Percy dovette venire ad aiutarlo a calmare una mini rissa che si era creata tra i giovani Eroi, e lui lo ringraziò. Da quando erano scesi negli Inferi, lui e Percy erano diventati amici, probabilmente perché esperienze di quel genere non potevano che far legare due persone. Restarono a parlare fino all'ora di pranzo.

 

Questa volta Leo era presente, ma mangiò molto in fretta per poi uscire a passo svelto. Jason notò che il ragazzo stava parlando da solo, come se si stesse preparando un discorso e la curiosità del figlio di Giove crebbe alle stelle. Anche lui finì in fretta il suo pasto per dirigersi verso il bosco.

 

*

 

Leo era seduto, a gambe incrociate con la schiena contro un albero. Jason si avvicinò e si sedette di fronte al ragazzo.

“Ehi, Leo”

Quello gli sorrise e Jason non poté fare a meno di dire che aveva un sorriso stupendo

“Ehi, Jason”

“Ehm...mi hai scritto di venire qui. Cosa significa? Che dovevi dirmi?”

Leo fece un grande respiro prima di parlare

“Jason, io volevo dirti che sei uno stupido”

Jason più che offeso, era confuso.

“Cosa?”

“Ti spiego, sei uno stupido perché non ti sei accorto dell'ovvio”

“Non capisco.

“Lo so che non capisci, eri troppo impegnato a correre dietro a Nico di Angelo per accorgertene, ma non te ne faccio una colpa”

Jason iniziava sentirsi davvero stupido

“Accorgermi di cosa?”

Leo lo guardò negli occhi e a Jason vennero i brividi.

“Ho una cotta per te”

Jason strabuzzò gli occhi

“C-cosa? M-ma tu...le r-ragazze e...etero”

Sapeva che non era una frase sensata, ma Leo capì lo stesso

“Era tutta una copertura. Ti ho detto quello che avevo da dirti, ora, con permesso, me ne vado”

“No, per favore, ho bisogno di capire”

“Lascia stare. È un mese che provo a dirtelo e sinceramente non so perché l'ho fatto. Se non ti sei accorto di me finora, non vedo come i tuoi sentimenti possano cambiare”

Detto questo, il figlio di Efesto si alzò, lasciando Jason stordito.

 

Percy.

 

Percy e Nico stavano andando a mangiare quando all'improvviso Nico si fermò, si avvicinò a Percy e lo baciò. Rispose al bacio.

“A cosa devo questa esplicita dimostrazione d'affetto, Nico?”

“Ehi, non ho bisogno di una scusa per baciarti, sei il mio ragazzo”

“Ovvio, comunque pensavo ad una cosa”

“Dimmi”

“È da tanto che non passiamo un po' di tempo da soli”

“Già, hai ragione, quindi cosa proponi?”

“Quindi che ne dici di dormire nella mia cabina stanotte?”

Nico sembrò pensarci un attimo, poi però sorrise e disse

“Va bene, ora però andiamo, sto morendo di fame”

 

La cena fu fantastica, come al solito. Percy era seduto al tavolo accanto a quello di Nico e quando provava a farlo divertire mettendosi in bocca più cibo possibile e facendo facce buffe, quello scoppiava a ridere. Percy amava la sua risata. Amava Nico. Da quando erano tornati negli Inferi era diventato molto più protettivo col suo fidanzato, non poteva permettersi d perderlo.

 

*

 

Dopo la cena Percy andrò nella sua cabina e si mise il pigiama, Nico era andato a prendere il suo.

Il figlio di Ade bussò, aprì e si ritrovò davanti ad un Nico con un pigiama coi teschi. Lo fece entrare e iniziarono a parlare.

“Nico, ti ricordi la prima volta che abbiamo dormito insieme?”

Quello sorrise

“Già, ero scappato e poi ti sono ricomparso sul letto. Scommetto che è stato un risveglio fantastico per te”

Percy iniziò a ridere e gli venne in mente un altro ricordo

“O quella volta che Annabeth è venuta a trovarci proprio quando stavo per dire ai miei di me e te”

“Oddei, non ricordarmelo, il momento più imbarazzante della mia vita! A proposito...penso che sia finalmente arrivato il momento di dirlo...a tutti”

Percy ne fu sorpreso

“Dici sul serio? Cioè, non ti crea nessun problema che qualcuno lo sappia?”

Nico lo guardò negli occhi. Era serissimo

“Percy, hai visto ciò che abbiamo passato per finire insieme? Non mi interessa se ad un paio di invidiosi dà fastidio che siamo fidanzati. Io ti amo e l'importante è questo”

Percy non poté fare a meno di sorridere, era fiero del suo ragazzo. Nico era cambiato così tanto, era molto più sicuro di sé adesso.

“Anche io ti amo”

Nico sorrise e lo baciò.

Le loro lingue si incontrarono e Percy sentì il sapore del suo ragazzo e gli piacque molto. Nico si sedette cavalcioni su di lui, iniziando a baciarlo con più foga e Percy dovette fare di tutto per tenere calma l'erezione che spingeva nei suoi pantaloni. Senza staccare la bocca dalla sua, il figlio di Ade gli sfilò la maglia, lasciandolo a petto nudo, poi gli prese le mani e le portò all'estremità della sua maglia. Percy esitò un attimo

“S-sei sicuro? Insomma, non siamo mai andati oltre un bacio e...”

“Percy, è da tanto, troppo, tempo che aspetto questo momento. Te l'ho già detto: Ti amo e sono pronto”

Allora Percy gliela tolse e i loro due petti già leggermente sudati e accaldatisi incontrarono, mentre ricominciavano a baciarsi. Dato che non era una posizione molto comoda, Percy si sdraiò sul letto con Nico sopra. Il più giovane gli diede un bacio sul collo, poi uno sul capezzolo sinistro e uno su quello destro. Scese dando baci umidi su ogni centimetro degli addominali di Percy, Arrivò ai pantaloni dove l'erezione spingeva più che mai. Nico glieli tolse insieme ai boxer. Avvicinò la bocca al glande di Percy fino a toccarlo e appena lo fece Percy non poté trattenere un gemito di piacere. Osservò Nico mentre faceva scivolare il suo membro lungo la gola, e lui provò un piacere così grande che quasi grugnì. Nico iniziò a leccare il sesso, passando la lingua anche tra i testicoli per aumentare la sua eccitazione, poi lo prese ancora in bocca di nuovo, iniziando a pompare su e giù con foga, muovendo la lingua molto velocemente.

“Nico, sto p-per venire”

Quello non si fermò, ma pompò ancora di più e Percy venne nella sua bocca, gemendo. Nico ingoiò poi si avvicinò di nuovo a Percy e lo baciò. Il figlio di Poseidone, si staccò e gli saltò addosso, sussurrandogli all'orecchio

“Ora tocca a me”

Gli leccò poco castamente il capezzolo fino a farlo indurire. Gliene diede uno sull'ombelico, scese ancora fino ai pantaloni. Lanciò uno sguardo a Nico per avere il suo consenso. Il più piccolo aveva gli occhi neri per l'eccitazione e annuì. Percy glieli tolse. Si trovò davanti l'erezione del suo ragazzo. Senza esitare, l'avvicinò alla bocca, prima solo il glande poi tutto. Nico iniziò a gemere senza ritegno. Gli stava piacendo. Percy si staccò e lo prese in mano, masturbandolo un po' prima di iniziare a leccare il membro di Nico in tutta la sua lunghezza, dalla punta ai testicoli. Lo riprese in bocca e pompò finché l'altro non venne. Lui ingoiò come aveva fatto Nico. Ora era arrivato il momento più importante. Mentre Nico ansimava, si chinò verso il comodino accanto al letto, aprì il primo cassetto e accanto ad un biglietto di Annabeth, che diceva “Il sesso sicuro è meglio”, trovò un preservativo. Lo aprì, ma Nico, che si era ripreso, glielo prese e disse

“Faccio io”

Si avvicinò all'erezione di Percy e glielo infilò, per poi sdraiarsi supino sul letto.

Il figlio di Poseidone pensò a quanto fosse perfetto quel momento. Era lì a fare l'amore col suo fidanzato, non poteva desiderare di meglio.

Diede un altro bacio a Nico, poi gli aprì le gambe e dopo un ultimo sguardo al suo ragazzo, lo penetrò. Nico non trattenne un gemito di piacere, allora Percy spinse ancora. La sua eccitazione cresceva ad ogni penetrazione e ad un certo punto, il figlio di Ade iniziò a sua volta a spingere verso di lui. Nico iniziò a masturbarsi. Nessuno dei due si preoccupava di trattenere i gemiti. Percy lo penetrava sempre con più forza e alla fine venne prima del più piccolo, gemendo il suo nome. Allora allontanò la mano con la quale Nico si stava toccando e l'allontanò, iniziò a masturbarlo e alla fine Nico venne nella mano di Percy, che avvicinò la mano alla bocca e leccò il seme del suo ragazzo. Dopo aver smesso di ansimare, fu Percy il primo a parlare

“È stato stupendo”

L'altro, ridendo, rispose

“Un po' doloroso”

“Oh, mi dispiace”

“Sto scherzando, Percy! Hahahah, è stato bellissimo. Anche solo perché è stato con te. Ti amo”

Nico sorrideva e aveva una luce negli occhi, una luce che Percy non aveva mai visto, ma che apprezzò molto.

“Ti amo anche io, Nico, buonanotte”

Lo baciò di nuovo

“Buonanotte Percy”

Si rimisero i pigiami e si addormentarono, Nico accoccolato tra le braccia di Percy.

   
 
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