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Autore: _aqua_94    15/01/2015    0 recensioni
[...]Lin si svegliò assonnata al suono della sveglia e subito prese il cellulare. Si ritrovò con mille notifiche che la avvertivano dei tanti twitter delle le sue celebrità preferite, sospirò dando una veloce occhiata, ma ad un tratto un twitt attirò la sua attenzione. Era di Niall Horan, il suo preferito tra i One Direction, e di per se era un normalissimo twitt ma lei conosceva quelle parole, ma soprattutto quel nomignolo.
Niall Horan @NiallOfficial
For my little star... I don't exist without you.[...]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 2 



-Vi non ho voglia di venire dall'estetista, men che meno dalla parrucchiera.- disse piccata la rossa.
Era da quasi due ore che la più giovane cercava di convincere l'amica ad andare con lei dall'estetista, in modo da mettersi a posto per la serata. 
Difatti quella sera avrebbero visto i loro idoli e li avrebbero persino incontrati sia prima che dopo il concerto.
Alla fine però accettò esasperata. Quel giorno non aveva sentito David, il che le sembrò davvero strano, tuttavia preferì non pensarci molto e godersi la serata.
Dopo quasi due ore, che alla moretta sembrarono quasi 38 ore di tortura, furono pronte per andare al concerto.
Lin aveva optato per dei skinny jeans strappati davanti e una canotta con sopra il logo dei loro idoli. Si era fatta fare la frangia, mentre il resto dei capelli li aveva tirati indietro. Si mise i suoi immancabili anfibi e raggiunse Vittoria.
L'amica indossava degli shorts di jeans, una maglietta un po' lunga con sopra disegnato un teschio nero con delle spade che infilzavano il cranio, a completare il tutto c'erano i tronchetti neri. I capelli erano sciolti e ricadevano mossi sulle spalle.
-Bene andiamo? Il tuo bell'orsachiotto irlandese ti sta aspettando.- disse Vi ridendo divertita.
-Niall non è David e David non è Niall.- disse furiosa Lin.
La bionda scosse la testa sconsolata e si diresse verso lo studio dove sarebbero stati i ragazzi.
Quando arrivarono davandi alla grande struttura che ospitava lo studio televisivo, si guardarono felici. Mostrarono i due lasciapassare per il Backstage ed entrarono.
-Allora dov'è che dobbiamo andare?- mormorò piano la rossa.
-Piano 12, studio 3.-
Si avviarono verso gli ascensori ed aspettarono che ne arrivasse uno. 
Stavano attendendo da quasi 5 minuti, quando si avvicinaro a loro cinque ragazzi.
Le due giovani li guardarono studiandoli con attensione, non sapevano come mai, ma avevano come l'impressione di averli gia visti da qualche parte. 
-V-Vi...- balbettò pianissimo Lin, era arrossita, per così dire, talmente tanto che appena l'amica la guardò si preoccupò per quel colorito.
-Lin. stai bene?- chese l'amica preoccupata.
-S-sì, ma questi ragazzi n-non sono... ehm loro?- chiese la giovane di colore.
La più piccola si guardò attorno e sorrise annuendo. - Parla con il finto biondino.- disse poco dopo.
-NO.- sibilò la rossa.
-Perchè? Oh accidenti Lin. Ce l'hai a pochi centimetri di distanza, ci parli assieme da quansi sei mesi e non hai il coraggio di parlargli a voce?-
-Oh accidenti Vi. La vuoi finire con questo discorso?- disse pianissimo la ragazza -non è lui, se fosse stato chi pensi, me lo avrebbe detto gia da tempo.- concluse sicura di se la moretta.
-Bene. Dato che ne sei cosi convinta, perchè non lo chiami? Così vedi se ti risponde.- proprose l'amica.
La rossa sospirò e prese il cellulare, compose il numero, che ormai conosceva a memoria e rimase in attesa.

 

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Niall era stanchissimo, quella notte aveva fatto un incubo terribile dove Lin moriva dissanguata a causa dei numerosi tagli, troppo profondi, su tutto il corpo, la mattinata poi era iniziata malissimo. 
Non aveva potuto scrivere all'amica a causa di un'intervista improvvisa. A pranzo era con gli altri e, per non fare sempre la figura di quello che si isola sempre, aveva spento il cellulare, dimenticandosi di scrivere alla ragazza e poi le ore si erano susseguite con interviste, apparizioni ecc, fino ad arrivare alle 18.00.
Soffocò uno sbadiglio e si stiracchiò, scese dalla macchina ed entrò con i compagni nell'edificio. 
Non era un palazzo molto grande, anzi a stento si poteva considerare un grattacielo, però il fatto che fosse stato fatto praticamente tutto in acciaio e vetro gi dava un non so che di  meraviglioso. Il biondino si chiese come facesse ad essere ancora in piedi e a non essere ancora andato in frantumi.
Seguì i ragazzi fino ad un ascensore dove c'erano già due ragazze che attendevano. 
Le squadrò senza farsi notare, una era di colore, aveva un viso grazioso e dolce, non capì perchè, ma gli mise tenerezza, soprattutto quando li riconobbe ed andò in palla agitandosi a causa dell'imbarazzo. Non era molto alta, aveva un corpo che a primo sguardo sembrava essere un po' in carne, ma che se osservato con più attenzione si notava essere troppo magro.
Sospirò e spostò lo sguardo sull'altra ragazza. Era un po' più bassa dell'amica, era di carnagione talmente chiara da sembrare un vampiro e aveva i capelli castani, si rese conto che a differenza dell'amica non sembrava agitata, anzi, da ciò che aveva capito, spronava l'amica a parlare con "non sapeva bene chi" di loro, decise di ignorare il loro discorso, anche perchè parlavano talmente piano che, sebbene fossero piuttosto vicini, non riusciva a capire le loro parole. 
-Oh accidenti Vi. La vuoi finire con questo discprso?- disse pianissimo quella che secondo lui era la più grande -non è lui, se fosse stato chi pensi me lo avrebbe detto gia da tempo.- concluse sicura di se la moretta.
-Bene. Dato che ne sei cosi convinta, perchè non lo chiami così vedi se ti risponde.- proprose l'amica.
Vide la rossa sospirare e prendere il cellulare, per poi comporre un numero, che a quanto pare conosceva a memoria. 
Non capiva perchè ma era curioso. Per questo si spore e lesse il numero sul display del telefono della ragazza e per poco non si sentì male. Cazzo, quel numero lui lo conosceva benissimo, visto che era il suo.
La giovane di colore si portò il telefono all'orecchio ed attese che dall'altro capo rispondessero. Imporovvisamente all'irlandese venne il dubbio di non aver messo il silenzioso ed iniziò a sudare freddo, ma per sua fortuna Liam aveva tolto la suoneria al posto suo, quindi si salvò per il rotto della cuffia.
Sospirò imprecettibilmente e sorrise, le porte dell'ascensore si aprirono ed entrarono.
Appena furono solo loro sette la castana si voltò verso Niall e disse -So che sei tu.- dopodiche si voltò e sorrise all'amica.
-Vi la vuoi smettere. Scusala.- disse piano al biondo -Pensa che tu sia un ragazzo con cui mi scrivo.- continuò a spiegare la rossa. Non capiva come mai, ma sentiva l'urgenza di dirgli tutto. -Dato che pure lui è irlandese, biondino, occhi azzurri, da come mi ha detto, ed è molto impegnato, lei crede che sia tu. Lui non mi ha mai voluto mandare mandato una sua foto e non abbiamo mai potuto parlare per telefono.- concluse ridacchiando.
Niall si accorse di una leggera nota di tristezza nella voce della ragazza e per un attimo pensò di dirle che la sua amica aveva ragione, che quel ragazzo era lui, che ogni volta che non le scriveva si sentiva uno schifo, perchè la lasciava sola con i suoi incubi e i mostri che la tormentavano, avrebbe voluto dirle che per lui era tutto, avrebbe voluto abbracciarla e coccolarla. Serrò per un attimo la mascella e poi disse -S-Scusa ma credo tu abbia sbagliato, a noi è vietato scambiare il nostro numero con le fan.- disse inventandosi sul momento una scusa plausibile e sembrò che le due giovani ci avessero creduto abbasta. 
Peccato che il biondino avesse gioito troppo presto. Difatti un certo ragazzo alto, dai capelli ricci e castani, gli occhi verdi e due meravigliose fossette, che erano uno dei punti deboli del suo ragazzo, disse con aria confusa -Ma che dici Nello, non ci è affatto vietato.- ridacchiò divertito e poi si rivolse alle due ragazze -Difatti in questi ultimi mesi, questo bel biondino, si sente con una ragazza di Londra. com'è che si chiama? un nome con la L...- disse pensieroso e guardando gli altri in cerca di aiuto.
-L-Lin.- disse con un filo di voce la moretta. teneva lo sguardo basso, le mani erano strette in due pugni, se così si potevano chiamare, viste le dimensioni piccine, e in uno c'era il cellulare, ma soprattutto due cose che non si potevano non notare erano che tremava tutta, da capo a piedi, e che il tono della voce era piuttosto arrabbiato.
Vittoria sapeva che in quei momenti, sebbene fossero rari, l'amica esplodeva riversando la rabbia su se stessa, ritenendosi colpevole di cose non vere, ma solitamente riusciva a calmarla con un semplice abbraccio. Tuttavia in quel momento capì che nulla l'avrebbe fatta calmare, dopotutto aveva appena scoperto che il ragazzo con cui si scriveva sempre, di cui si era innamorata, a cui aveva raccontato tutto della sua vita, dei suoi problemi, dei suoi sogni, ecc, altri non era che il suo idolo, Niall Horan, lo stesso per cui sclerava durante i suoi rari momenti di felicità ed allegria, lo stesso che le notti la faceva sognare.
-Lin, calmati.- sussurro la castana con quanta più dolcezza potesse avere.
la rossa smise di tremare e fece una risata nervosa -S-sono davvero una stupida. dovrei solo sparire.- iniziò a sussurrare -come ho fatto a non darti retta. Mi viene quasi da prendermii a pugni. Avevi  ragione, erano troppe le coincidenze, ma io volevo pensare che finalmente quancuno fosse interessato a me e che non mi stesse mentendo.- concluse mentre una lacrima le rigava il volto.
le porte dell'ascensore si aprirono e la ragazza uscì di corsa, lasciando cadere il pass per il backstage per terra.
L'amica lo raccolse e sospirò, forse aveva fatto male a farle cosi tanta pressione sul scoprire la vera identità di Daniel, perchè così le aveva solo rovinato ancora di più la vita. Si mise il pass in tasca e seguì i ragazzi, ignara del fatto che in quel momento una macchina investiva una delle persone più importanti per lei.
   
 
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