Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: rora02L    15/01/2015    5 recensioni
Hinata ormai è stanca di rimanere in panchina, mentre guarda il suo Naruto sorridere e corteggiare un altra, più bella ed intelligente di lei. Non vuole rimanere ancora una volta inerme, senza reagire. Vuole fare qualcosa, perché l'idea di perderlo senza combattere la lacera dentro.
In fondo, Naruto le ha insegnato proprio questo: combattere per i propri sogni con tutte le proprie forze, senza mai arrendersi o rassegnarsi.
Sakura decide di aiutarla, a modo suo ...
Riuscirà Hinata a conquistare l'amore della sua vita ? Scopriamolo ...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Just the way you are ...  

Sfrecciavano per le vie della città, sempre più lontano da casa Hyuga. Allora Hinata, aggrappata a Naruto, gli chiese come mai non la stesse portando a casa, con il suo solito fare timido.
Il biondo fece un sorriso sghembo che lei non poté vedere e rispose: “Hai il coprifuoco, Hinata ? Perché io ho ancora una sorpresa per te … e devi venire assolutamente con me. Ti fidi di me, vero ?”
La mora sussurrò: “Sì … mi fido totalmente di te, Naruto.”
Allora lui riprese la concentrazione sulla guida, non doveva assolutamente sbagliare strada, se no si sarebbero di certo persi. Non pensava che avrebbe portato Hinata là durante il loro primo appuntamento. Ma dopo i dubbi che lei gli aveva confessato di avere, doveva assolutamente mostrarle quanto fantastica era ai suoi occhi. E non c’era posto migliore per farlo se non là, lontano da sguardi indiscreti, e come unici testimoni le stelle e la luna piena. Arrivarono a destinazione dopo una mezz’ora buona: una radura con un salice piangente al centro. Naruto fece scendere Hinata dalla moto e lei, titubante, si incamminò verso l’albero seguendo il ragazzo. Lui le fece segno di sedersi accanto a sé.
La mora si sistemò la gonna ed obbedì. La vicinanza con il biondo in un luogo così appartato la fece arrossire violentemente ed il suo cuore incominciò a battere fortissimo. Ma non era spaventata, no. Si fidava di lui, lo amava.
“Guarda.” le disse il biondo, alzandole il mento con delicatezza. Le stelle brillavano radiose in quella notte ancora fredda. La luna splendeva placida in quel quadro di luci ed il cielo era di un blu notte intenso talmente bello da mozzare il fiato. Ma Naruto non stava guardando il cielo. No. Lui guardava delle stelle ancora più stupende, di cui era geloso, e che amava: gli occhi lucenti di Hinata. Al confronto, le stelle emettevano solo una luce fioca.
Prese delicatamente una ciocca scura dei capelli di lei, rigirandosela tra le dita: seta scura, più bella di quel manto oscuro su cui erano appoggiate le stelle.
“Sei bellissima.” La voce di Naruto arrivò chiara e cristallina alle orecchie della ragazza, che si girò verso di lui confusa.
Ma Naruto non ci fece caso. Si avvicinò ancora di più a lei e sussurrò sulle sue labbra: “Te lo dirò tutti i giorni della mia vita, Hinata. Sei bellissima.” La mora arrossì violentemente e cominciò a sentire l’aria mancarle dai polmoni.
“Non mi importa se tu non mi credi, io non ti sto dicendo bugie: tu per me sei bellissima.- continuò lui, guardandola languidamente negli occhi- Quando ti vedo, io … non cambierei assolutamente nulla di te. Quando sorridi, ho la sensazione che il mondo intero si fermi ad ammirarti. E ne sono geloso, perché vorrei essere l’unico a cui è possibile guardarti sorridere.
Le tue labbra, poi … vorrei poterle baciare sempre. – si morsicchiò appena il labbro inferiore- Non mi stancherei mai.
Quando ridi … penso che sia il suono più bello del mondo. E … quando dici il mio nome, vorrei saltarti addosso.- lei ridacchiò imbarazzata-Tu sei perfetta così come sei, Hinata. E non importa quante volte me lo chiederai, io ti risponderò sempre che per me tu sei l’unica.”
Appoggiò la fronte a quella della ragazza, sorridendole dolcemente. Le accarezzò il viso e sussurrò: “Hai capito, Hinata ?”
La ragazza aveva gli occhi carichi di lacrime di gioia e commozione. Pensava che non avrebbe mai potuto provare una felicità così grande, eppure in quel momento l’unica cosa a cui pensava erano le parole di Naruto. La prima lacrima scese giù per la guancia destra della ragazza, scintillante per via della luce lunare.
Naruto sorrise intenerito e le asciugò la lacrima, commentando: “Sembra quasi una stella cadente …”
Hinata fece un sorriso imbarazzato, trattenendo il resto delle lacrime. Lui si avvicinò ancora di più, sorridendole di rimando. Sentiva il suo respiro sul viso ed entrambi desideravano solo annullare la distanza tra loro e sentire l’uno il sapore dell’altro sulle labbra.
Ma proprio in quel momento, Naruto si fermò, esclamando come un bambino: “Hinata, Hinata ! Girati, c’è una stella cadente !”
La mora si girò di scattò, ma scorse solo la coda lucente della stella. “Peccato … ti sei persa una cosa bellissima Hinata !”
Lei commentò, arrossendo: “Hai ragione … hai espresso un desiderio ?”
Il biondo fece un sorriso furbetto, alzando le sopracciglia e guardandola con fare complice: “Certo … e credo sia lo stesso desiderio che avresti espresso tu.”
“Davvero … ? Cos’hai-“ prima che finisse la domanda, le labbra di Naruto premevano contro le sue. Le mani del ragazzo le tenevano delicatamente il viso, sfiorandoglielo coi pollici.Hinata adorava tutto di lui e si beò di quel momento così intimo e magico che lui era riuscito a regalarle. Ad un certo punto dovettero staccarsi per riprendere fiato, ma non riuscirono ad allontanarsi. Naruto bisbigliò sulle labbra della sua amata: “E poi sarei io lo stupido ? Hinata … riesci a capire quanto io sia innamorato di te ?”
Lei arrossì ancora una volta, sbarrando gli occhi. Ecco un’altra cosa che amava di lui: riusciva sempre a sorprenderla con la sua innata spontaneità e la sua naturale gentilezza. Sempre così premuroso e dolce nei suoi confronti, nonostante spesso si comportasse da distratto scemo sbadato.
Hinata prese coraggio e diede al ragazzo un bacio sulla fronte, per poi scendere a fissarlo in quegli occhi azzurri che tanto amava, sistemandogli i capelli ribelli color del grano.“Non so come farei senza di te, Naruto …” gli confessò, abbracciandolo di slancio.
*
“Atterrato di nuovo !” esclamò trionfante Sakura, dopo aver messo al tappeto per la terza volta il valoroso Sasuke.Il moro fece una faccia corrucciata e contrariata, sbottando: “Ah sì ? Non cantare vittoria troppo presto, Haruno !”
Lei fece un sorriso strafottente, che venne subito coperto dalle labbra dell’Uchiha. Pochi attimi dopo, Sasuke era riuscito ad atterrare Sakura, prendendola per un braccio ed era salito su di lei per immobilizzarle braccia e gambe. Lei continuava a dimenarsi, protestando: “Sei scorretto, Sasuke ! Non vale, mi hai distratta !” Lui fece uno dei suoi famosi ghigni, ribattendo: “Tutto è lecito in guerra ed in amore … dovresti saperlo, Sakura.”
La rosa adorava quel sorriso sghembo del moro. Lui era il solo che riusciva a farle quell’effetto.
“Lo sai che mi stai facendo impazzire, Sasuke ?” domandò la ragazza, smettendo di agitarsi.
Lui la guardò inizialmente confuso, solitamente Sakura era come lui: non ammetteva mai le sue debolezze.In quel momento, ricordò perché amava tanto la sua ragazza: era testarda oltre ogni limite, altruista, gentile ( anche se a volte manesca) e … i suoi occhi lo facevano sentire strano.
Era l’unica di cui era geloso, nessuno doveva azzardarsi a toccarla. Era sua, come lui era suo. Non avrebbe voluto nessun’altro accanto. Mentre pensava tutte queste cose, dalla sua bocca uscirono parole che mai avrebbe pensato di pronunciare: “Lo sai quanto mi fai impazzire tu invece ? Non hai idea di quanto avrei voluto prendere a calci Kiba … e non l’ho fatto solo perché tu non volevi. Ma se dovesse ricapitare, giuro che pesterò a sangue chiunque ti si avvicini.” Era una strana dichiarazione d’affetto. Ma con Sasuke era così. E la sua lei ormai lo sapeva, lo conosceva fin troppo bene. Sakura rise di gusto: “Bella dichiarazione, Uchiha. Ma avrei preferito qualcosa di più classico …”
“Se preferivi qualcosa di più classico, non dovevi scegliere me.” rispose lui, ricordandole che un Uchiha non mostrava mai i suoi reali sentimenti apertamente.Ma sapeva che Sasuke teneva a lei, per questo passava tutto il suo tempo libero con lei. Per questo la guardava come se al mondo non ci fosse un essere più meraviglioso di lei. Per questo non la baciava mai davanti a nessuno, odiava i baci in pubblico.
Perché Sasuke era terribilmente geloso di ogni attimo passato insieme a lei. E non lo avrebbe ammesso mai, nemmeno sotto tortura. Ma a Sakura andava bene così: lui era perfetto così com’era ai suoi occhi.
“Allora … - ricominciò a parlare- ti andrebbe di lasciarmi adesso ? Vorrei rialzarmi, se permetti …”
Lui fece una faccia da finto pensieroso, poi le fece un sorriso: Sasuke sorrideva in quel modo raramente. E solo per lei. Ed il suo sorriso la faceva arrossire, cosa che accadde anche quel giorno.Il moro le sussurrò all’orecchio: “E cosa mi darai in cambio ? Dovresti darmi un premio, ho vinto …”
Sakura ridacchiò, Sasuke non si smentiva mai: “E che cosa vorresti, Sasuke ?”
Lui fece un sorriso trionfante, quasi sinistro, per poi dire: “Dimmi … come è successo ? Come ha fatto quel cane pulcioso di Kiba a baciarti ?” Pronunciando il nome dell’Inuzaka, il moro fece una faccia schifata, come se avesse appena pronunciato il nome del suo acerrimo nemico. La rosa roteò gli occhi, era da giorni che Sasuke le chiedeva informazioni su quell’avvenimento.Ma a lei non andava di raccontarglielo, era troppo imbarazzante. Decise però che, conoscendo la testardaggine di Sasuke, pari solo a quella di Naruto, era arrivato il momento di accontentarlo. Era certa che dopo ne sarebbe rimasto deluso.
Prese un respiro ed inizio: “Eravamo a casa mia per studiare biologia. – la faccia di Sasuke era più che eloquente, stava pensando che Kiba poteva anche inventarsi una scusa migliore per preparare una imboscata alla sua ragazza- Sono scesa per prendere da bere. Tornando in camera, sono inciampata nel tappeto e Kiba mi ha preso al volo. Me lo sono ritrovata sopra di me e mi ha baciata. Io l’ho allontanato con un calcio, chiarendo il fatto che per me lui era solo un amico. Fine. Contento ora, Uchiha ?”
La rosa mise su un broncio che parlava per lei: era davvero irritata, quella storia la metteva in soggezione e la faceva sembrare davvero una sprovveduta. Sasuke pensò che era il momento di rimediare al disastro che quel cagnaccio aveva combinato.
“Quindi … - riprese lui, con un voce roca – era sopra di te … come lo sono io ora, giusto ?” Sakura lo guardò interrogativa, intuendo che il moro aveva già qualcosa in mente. Non sapeva se esserne preoccupata o meno.Sasuke si buttò subito sulle labbra della sua ragazza, senza nemmeno permetterle di capire cosa stava accadendo. La baciò come raramente faceva, con fare possessivo e protettivo. Quando si staccò, le chiese: “Era meglio il mio bacio o quello dell’Inuzaka ?” Sakura sgranò gli occhi, possibile che Sasuke si sentisse in dovere di competere con Kiba ? La cosa però le fece anche piacere, voleva dire che lui ci teneva davvero alla loro relazione.
Fece un sorrisetto furbetto e disse con fare fintamente pensieroso: “Mmmh … direi che per poco vinci tu, Uchiha.” Ridacchiò divertita, accarezzandogli il volto.
Il moro ribatte: “Come sarebbe a dire «per poco ?» Forse dovresti riprovare l’esperienza, Sakura … per capire che io sono molto meglio di lui.” Lei gli sorrise raggiante: “Lo so già.”
                                                            *
Svuotò l’ennesimo bicchiere di quella serata, era davvero noiosa. Ancora si chiedeva come mai Neji lo aveva portato con sé per una stupida uscita a quattro. Ma poi capì: era Ten Ten che comandava, mica lui. La ragazza aveva capito che Kiba non se la passava bene ed aveva sempre un’aria da cane bastonato. L’unica cura che le era venuta in mente era stata questa: portarlo a divertirsi ad una festa, insieme a lei e Neji, che lo avrebbero tenuto d’occhio.
Kiba sbuffò annoiato, appoggiando il bicchiere vuoto sul tavolo. Guardò la gente ballare e divertirsi, in pochi come lui se ne stavano seduti a guardare. Finché i suoi occhi non si posarono su una chioma albina che fin troppo conosceva: Shion era seduta ad un tavolo a bordo pista, rigirandosi il bicchiere di vetro tra le mani, assorta in chissà quali pensieri.
Senza uno scopo preciso, Kiba si diresse al tavolo vuoto di lei e si sedette ad un posto vuoto accanto a lei, salutandola con fare disinvolto. La albina si riprese dai suoi pensieri, esclamando: “Oh, Inuzaka … che coincidenza trovarti qui. Anche tu da solo ?”
Le spiegò che era venuto coi suoi amici, ma solo perché lo avevano costretto. Lei rispose che le era capitata una cosa simile: doveva accompagnare Ino lì perché la bionda doveva vedersi con Sai, ma non sapeva se lo avrebbe trovato davvero là. Invece era successo e, come da programma, si era subito fiondata sulla sua preda, abbandonando Shion al tavolino.
Kiba sorrise: “ Strano che tu non abbia già trovato qualcuno … ricordo che coi precedenti fidanzati trovavi subito un rimpiazzo.” Lei sospirò: “Sì, ma non erano loro a lasciarmi … ero io a farlo. Naruto è stato il primo a mollarmi.” Non c’era risentimento nella sua voce, solo un po’ di sgomento rimasto da quell’esperienza. Kiba iniziò a chiedersi come mai si era seduto volontariamente accanto a quella ragazza che sembrava priva di sentimenti, mentre lui era sempre un vulcano in eruzione. Erano davvero diversi: lei glaciale e fredda, lui irruento e focoso. Cosa avevano in comune ? Una situazione sentimentale da far schifo. Doveva essere quello il motivo che lo aveva spinto lì, oltre alla noia.
Fece spallucce e ribatte: “Comunque non dovresti avere problemi a trovarne un altro …  insomma, sei davvero bella, intelligente e anche proveniente da una bella famiglia … la ragazza perfetta, diciamo.” Shion fece un sorrisetto e gli domandò: “Davvero pensi queste cose ? Si direbbe quasi che tu voglia provarci con me …. Kiba.”
Il ragazzo arrossì appena e disse con tono burbero: “Ma che vai a pensare ?! Io intendevo solo dire che … che i pretendenti sicuramente non ti mancano … a differenza di me.”Shion iniziò a provare una vera simpatia per quello strano ragazzo così facile da leggere e così aperto.
“Non voglio un ragazzo che mi sbavi dietro, come fanno gli altri. A cosa mi dovrebbe servire uno così ? Voglio qualcuno che … sia deciso a rimanere al mio fianco.” confessò  lei, guardando assorta le coppiette sulla pista da ballo illuminata da luci colorate.Kiba ne rimase sorpreso, non credeva che la ragazza fosse cambiata così tanto. Ma la cosa che lo sconvolse di più furono le sue parole seguenti: “Kiba … non cercare di cambiare solo per piacere alle ragazze. Non farlo. Sakura ti ha rifiutato per ben altri motivi. Non c’è nulla che non vada in te. Anzi … sei perfetto così come sei.”
Il viso di Shion rimase quasi inalterato, se non per un piccolo sorriso che comparve sulle sue labbra pallide. Mentre il volto di Kiba aveva preso colore, un bel rosso acceso: nessuna ragazza gli aveva mai detto una cosa simile.
L’albina si alzò dalla sedia, si girò e gli chiese: “Non sarebbe ora che tu mi chiedessi di ballare, Kiba ?” Il ragazzo la guardò confuso, ma poi la seguì verso la pista, guardandola con occhi nuovi. Per la prima volta, vide Shion come la creatura più bella ed eterea di tutte.
                                                                *  
Naruto l’aveva riportata a casa in perfetto orario solo perché lei glielo aveva ricordato. Altrimenti sarebbe volentieri rimasto con lei tutta la notte, sdraiato tra l’erba di quell’angolo di paradiso, tenendola stretta tra le sue braccia.
Ma sapeva bene che il padre di Hinata si sarebbe preoccupato molto se la figlia non fosse tornato in orario, così avevano fatto ritorno a villa Hyuga. Hinata scese delicatamente dalla moto del giovane, cercando di non cadere e di non rovinare il veicolo.Naruto la aiutò a togliersi il casco e le chiese: “Senti, Hinata … potrei parlare con tuo padre ?” La mora sobbalzò sorpresa e rispose: “P-perché vuoi farlo, Naruto ?”
“Voglio che lui sappia che sua figlia è in buone mani. Anche io, se avessi una figlia bella come te, sarei in pensiero e vorrei proteggerla … quindi …”
Naruto arrossì appena, che razza di discorso gli era venuto fuori ? Hinata sorrise, riconoscendo la dolcezza caratteristica del biondino che la aveva fatta innamorare, come tante altre cose di lui.Così lo accompagnò all’interno della casa.
Appena entrarono, trovarono il padre della giovane in piedi con le braccia incrociate. L’uomo guardò attentamente la figlia, per poi spostare il suo sguardo glaciale verso il biondo.Naruto sentì un brivido di terrore percorrergli la schiena, mentre l’uomo gli rivolgeva la parola: “Dunque tu sei il ragazzo che mia figlia sta frequentando … ti dico subito che … non mi piaci per nulla, sei uno scapestrato. Mia figlia ha bisogno di un uomo che la protegga, non di un bambino frignone da salvare.”
Ovviamente Hiashi non aveva scordato lo spiacevole episodio di mesi addietro, in cui la sua preziosa primo genita aveva rischiato di perdere la vita. Ancora non si capacitava. Un gesto così avventato … non se lo sarebbe mai aspettato da Hinata, che era sempre stata così timida e paurosa.Ma aveva notato che da un po’ di tempo il suo atteggiamento stava cambiando. Ad esempio, era uscita con un ragazzo. Cosa che prima non avrebbe mai fatto, soprattutto per l’imbarazzo.E sorrideva raggiante come poche volte l’aveva vista fare.
Ma nonostante ciò, il padre voleva capire fino a che punto quel ragazzo volesse arrivare con la sua primogenita.
Hinata aveva rischiato molto per Naruto: se lui le spezzerà il cuore, Hiashi gli spezzerà le ossa. Questo era ovvio. Ma le ossa si riparano … il cuore no. E il cuore di Hinata ha già sofferto abbastanza.
Hiashi scrutava con occhi indagatori il biondino davanti a sé, aspettandosi una reazione, di qualunque tipo. Ma la voleva.Naruto non sapeva cosa dire, si sentiva ancora molto in colpa per l’incidente avvenuto. Guardò Hinata, cercando in lei una risposta. Lei lo guardò preoccupata, coi suoi dolci occhi lilla. A Naruto parve che quello sguardo volesse dire “Mi dispiace per il modo in cui mio padre si sta comportando …”
Ma Naruto non biasimava per nulla il capo famiglia Hyuga: era giusto che lui si preoccupasse per la sua adorata figliola. Ed era vero: Hinata meritava di più. Lei meritava un uomo che la proteggesse, sempre. E che la rendesse felice.
Gli occhi azzurri di Naruto si riempirono di quella luce sfavillante, quel fuoco di determinazione che aveva fatto innamorare la corvina. Naruto sostenne lo sguardo dell’austero Hyuga, e disse: “ Ha perfettamente ragione. Io … voglio diventare l’uomo che proteggerà Hinata. Non voglio mai più vederla soffrire, non potrei permettermelo. Se avessi potuto fare qualcosa … l’avrei difesa. Con tutto me stesso.
Diventerò più forte, per poterle stare accanto degnamente. Io … amo sua figlia… –Hinata sobbalzò e sorrise intenerita, mentre le sue guance si tingevano di un tenue color porpora- Le chiedo di concedermi il privilegio di starle accanto. Mi dia la possibilità di rendere felice Hinata … - Naruto china il busto davanti all’uomo, in segno di rispetto- la prego !”
Il volto di Hiashi rimase impassibile. Ma dentro di sé, era abbastanza compiaciuto. Quel moccioso, per lo meno, gli aveva risposto adeguatamente. E non aveva detto che sarebbe morto per lei, no. Naruto voleva vivere per Hinata, per starle accanto ogni singolo giorno.
L’uomo si avvicinò al biondino ancora chino e pose la sua mano pallida sui biondi capelli del giovane: “Ti do un’altra possibilità. Lascerò che vi frequentiate, ma secondo le mie regole: rientro a casa prima delle dieci di sera, terrai le tue manacce lontano dai punti puri di mia figlia, non la porterai in casa tua o in luoghi appartati con intenzioni impure e … se oserai farla piangere, anche solo una volta … - il suo sguardo si fece uguale a quello di uno spietato omicida – io ti farò talmente male che pregherai alla morte di portarti via con lei.”
Naruto rabbrividì alla minaccia, ma accettò le condizioni. Per Hinata, avrebbe fatto qualunque cosa.Hiashi tornò alla sua camera, soddisfatto della chiacchierata avuta con il giovane Uzumaki. Aveva ben capito che Naruto era uno stupido senza speranze, ma apprezzava la sua onestà e la sua bontà. Ma più di tutto, aveva visto quanto il ragazzo tenesse a sua figlia, forse la amava sul serio.
Hinata amava Naruto senza ombra di dubbio. Sua figlia era un libro aperto per lui. Aveva notato come i due si tenevano per mano, come si aiutavano a vicenda e come si guardavano tra loro.
Si augurava che fosse quello giusto, perché non poteva sopportare l’idea che la sua Hinata perdesse l’uomo che amava così tanto.Non appena il capo clan Hyuga girò l’angolo, Naruto fece un respiro di sollievo liberatorio. Si girò per sorridere ad Hinata, che lo guardava felice. Nessuno aveva mai pronunciato parole più belle per lei. Ed Hinata voleva crederci, con tutta sé stessa.
Lui si chinò a darle un dolce bacio sulla fronte, mentre la corvina sussurrava, quasi commossa: “Grazie, Naruto … ti … ti amo anche io. Tantissimo e … voglio stare con te.” Lo abbracciò, affondando il viso nel petto di lui, cercando ancora una volta di trasmettergli tutti i sentimenti che provava per lui.
Naruto rispose all’abbraccio con dolcezza, ma ,appena si staccarono, decise che era ora di tornare a casa anche per lui. Salutò la ragazza baciandole la guancia e lasciandosi baciare da lei. Avrebbe voluto prendere le sue labbra e farle sentire ancora una volta quanto la amava, non si sarebbe mai stancato di farlo. Ma, per il momento, era meglio non fare mosse azzardate.
Ci teneva alle sue ossa.





https://www.youtube.com/watch?v=DBRdKYzlRgo
Angolo autrice (me):
Ed ecco il capitolo finale della storia. A questo seguirà l'epilogo, che sto scrivendo appena posso.
Mi auguro che il capitolo vi sia piaciuto.
Da "Come tu mi vuoi" siamo arrivati a "Just the way you are" ... perchè cambiare va bene, per amore lo si fa sempre ... ma non bisogna forzarsi, non bisogna esser qualcuno che non si è. L'amore dovrebbe semplicemente tirare fuori il meglio di noi, spronandoci ad impegnarci e mostrandoci cosa siamo davvero in grado di fare.
Nella persona amata, spesso, vediamo le caratteristiche che noi vorremmo avere e che ammiriamo.
Amare un'altra persona, per quanto possa fare male, non è mai una cosa brutta. Ci fa crescere.
Detto ciò, vi saluto e mi scuso per la lunga assenza (ed anche per non aver ancora risposto ad alcune recensioni ... sorry), l'università mi sta prosciugando le energie ... corro a guardare Big Hero 6 con il mio fratellino ! XD
A prestoo !
La vostra Rora-chan ! <3


 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: rora02L