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Autore: Marina Swift    15/01/2015    8 recensioni
{ Fict ad Oc | ho tutti gli oc, grazie } { scritta quasi a quattro mani con la cara Riddle }
Chandelier City è una piccola isoletta di Oblivia, che ospita una delle scuole più importanti del Mondo Pokémon: la Talent's Academy, che da anni allena le migliori promesse nei campi di coordinazione, allenamento e ricerca pokémon.
Accademia che quest'anno avrà nuovi partecipanti, tra sfide emozionanti e all'ultimo respiro, amicizie indissolubili e anche un po' d'amore.
Dal prologo:
- Avete tra i quattordici e i diciotto anni? Volete migliorare le vostre tecniche di coordinazione o allenamento, o volete imparare qualcosa sulla ricerca e l'allevamento dei pokémon?
Vi aspettiamo numerosi al test di selezione il 22 settembre alle ore 17.30, qui nell'aula del Teatro.
Non ci sono restrizioni particolari, infatti anche i capopalestra possono partecipare, l'unica cosa è che i partecipanti dei corsi A e B devono avere rispettivamente o cinque fiocchi o cinque medaglie.
Aspettiamo le vostre partecipazioni! - concluse miss Lovely, strizzando un occhio alla telecamera.
Mancava solo da aspettare le richieste d'iscrizione

Enjoy!
Marina Swift
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: N, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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Capitolo 3: la cena "di gala"

 

La sala mensa era forse anche più bella di come le studentesse se l'erano immaginata.
Quella che doveva essere una versione più grande di una comune sala da pranzo era in realtà una grossa sala dalle pareti rigorosamente candide, con grandi finestre coperte da tendaggi chiari.
Tavoli lunghissimi erano stati ricoperti con alcune tovaglie celesti, con sopra piatti di ceramica e bicchieri di cristallo.
Al centro di ogni tavolo troneggiavano piatti di tartine, sottili fette di carne cruda e calici di champagne e alcolici più pesanti, questi ultimi riservati solo alle studentesse maggiorenni.
Miss Lovely, comparsa per la prima volta agli occhi dei nuovi alunni, era impeccabile in un tailleur rosa antico, con i capelli biondi legati in uno chignon alto.
- Buonasera a tutti - disse con una finta calma sotto un evidente entusiasmo - E' per me un onore vedere finalmente gli alunni dei quali la mia vice mi aveva parlato così bene -
Marina si mise a ridacchiare.
Dal vivo la preside era ancora più "scoppiettante" di come se l'era immaginata.
Cercava Tell con lo sguardo, ma non riusciva ad avvistare né lui né il suo Solrock, o uno dei suoi due Sableye.
Era scesa assieme ad Akumi, dopo che la ragazza ci aveva impiagato mezz'ora a scegliere come vestirsi, per poi optare per un look la cui complicatezza era stata forse fin troppa, per una come lei.
La ragazza dagli occhi verdi, con il suo Dratini che le si avvolgeva intorno al collo, si era invece placidamente messa comoda su una sedia davanti ad uno dei tavoli, piluccando con le dita qualche tartina al salmone.
- Il blu non è in vista? - domandò all’amica, pulendosi le mani su un tovagliolino di stoffa e affondandole nella gonna di seta bianca, gonfia per merito dei tre sottogonna di stoffa dal colore torbido.
- No, ma sono affari suoi se non si presenta - disse quell’altra - Ti prego, passami qualcosa da bere, rischio lo svenimento -
Il corpetto dell’abito blu notte le stava quasi impedendo di respirare. 
Mai più rubare vestiti a Mary si ripromise, maledicendo la sorella per essere nata così piatta da potersi permettere di indossare qualsiasi cosa.
Cominciò a bere con una lentezza esasperante lo champagne ghiacciato che le aveva porto Akumi.
Non amava particolarmente l’alcol, ma aveva il grande potere di inibirla, facendole evitare di pensare alla scomodità del vestito.
- Uhuh, come sono carine queste ragazze! - sentì all’improvviso dire da Eva, spuntata in coppia con Veronica dalla colonna vicina. Ambedue le amiche sembravano non essersi crucciate troppo per l'outfit: la castana indossava una felpa corta e stretta, beige, dai polsini color caffè, e dei jeans blu zampa. Al collo erano ancorate, come suo solito, delle cuffie per la musica. La mora, invece, portava una fresca camicia vermiglia a quadretti verdi foresta, leggermente sbottonata sul davanti, e un paio di semplicissimi jeans attillati. L'elemento che veramente la distingueva era una bizzarra e singolare corona che troneggiava sul suo capo: un intreccio di rametti e foglie secche scarlatte, accuratamente lavorate a mano, che emanavano una fragranza boschiva di muschi e licheni.
- Ti sono spuntate le corna? - la canzonò Gary, spostando l'attenzione dai seni di Anastasia alla rivale.
- Perchè tu te ne intendi di corna, nevvero Gary? - sibilò maliziosa l'altra, afferrando con nonchalance un drink di vodka e sorseggiandolo inarcando il capo, come se fosse la bibita più comune del mondo.
- Corna? No, quello è un nido! - esclamò disgustata Anastasia, fissando le unghie rosse fuoco. Considerava quell'affare un insulto alla moda, in quanto grottesco e fuori luogo. Detestava sia Eva sia il suo anticonformismo.
- Non ti sorprendere se qualcuno scambia questa festa per un bordello, cara, il merito è solo tuo -
- Dannata te e il tuo sarcasmo di mer... -
- Smettetela adesso! - intervenne Akumi irritata, interponendosi tra le due.
- Questa è solo un banchetto per conoscerci meglio, non per litigare! -
continuò Marina, dando man forte all'amica.
- C'e gente che proprio non comprende la mia bellezza - sospirò con tono fintamente triste, procurandosi un'occhiata fulminante da Eva, che lasciò temporaneamente il gruppo per occuparsi del suo Dusknoir.
- Bene bene bene, Eva non c'è, finalmente - annunciò Gary - E io posso tranquillamente godere la compagnia di queste graziose signorine... -
Il castano si mise a fissare la scollatura dell'abito di Marina, e la pelle rosea del suo petto. Quest'ultima chiaramente ne sembrò parecchio infastidita, e poggiò il calice sul tavolo.
- Gradirei - disse - Che togliesse immediatamente il suo sguardo da me, o potrebbe rimpiangere il suo gesto per tutta la sua vita signor Oak -
- Oh, ma che parole raffinate - rispose quell'altro - Degne di una fanciulla meravigliosa come quella che ho davanti -
Tese una mano per accarezzarle una guancia, ma quell'altra lo respinse.
- Sai, io di solito non sono manesca, ma in questo caso... -
Marina si gettò verso Gary, che però riuscì a spostarsi, dirottando lo schiaffo contro... Tell.
Il blu si massaggiò la guancia offesa, sbattendo un paio di volte le palpebre.
Marina arrossì, girando lo sguardo verso l'amico e poi su Gary.
- Ha iniziato lui! - gridò indicandolo, e facendo ridere Akumi.
- Ok, non chiedo - rispose Tell - Comunque vi presento Barry, dorme nella stanza accanto alla mia -
Un ragazzo biondo dagli occhi nocciola comparse dietro il capopalestra, sorridendo come un matto, accompagnato da un Heracross.
Anastasia alla vista del pokémon fece un balzo indietro, saltando sulla sedia un tempo occupata da Akumi.
- U-un insetto! - strillò, indicando l'Heracross, che indietreggiò spaventato dietro l'allenatrice.
- Wow, questa è bella! Anastasia Hamilton che ha paura di un insetto? -
In quel momento arrivò Letika, vestita di tutto punto con un abito monospalla di un violetto indaco, che si intonava alla perfezione con i suoi capelli corvini, lasciati sciolti.
La corvina ridacchiò un po', e l'orgoglio di Anastasia prese il sopravvento sulla paura per il pokémon di Barry.
- Gli insetti sono schifosi e viscidi - commentò acida, cominciando a bere da una grossa coppa contenente della vodka, probabilmente, o qualcosa del genere.
- Per me sono carini -
Tutto il gruppetto fece un balzo indietro, girandosi di scatto verso destra, solo per focalizzare una testolina bionda sorridente e leggermente inclinata.
Jay, ovvio... chi se non lei? pensò Akumi, distendendo i muscoli irrigiditi del collo.
In quel momento Barry allungò una mano per afferrare una fetta di pane coperta di chèvre.
- Mh, non mi avevi detto che eravate così tanti Tell! Potrei farvi una multa per sovraffollamento - mormorò, masticando rumorosamente.
Veronica in quel momento si girò a guardare il biondino, incuriosita.
Era carino, la castana continuò a osservare rapita il suo sorriso a trentadue denti.
Sprizzava forse un po' troppa energia per una calma come lei, ma era sicuramente un bel soggetto.
- Piacere di conoscerti, a proposito! - esclamò Letika - Il mio nome è Letika Ganesh -
- Barry - rispose l'altro, stringendo prontamente la mano dalla pelle scura che gli veniva porta.
- A proposito, avete visto Nozomi...? - domandò la ragazza di origini indiane - Eppure eravamo scese insieme -
Marina osservò attentamente la massa di studenti che girava da ogni parte senza un ordine preciso, in cerca dell'amica.
Individuò una lunga coda violetta che ondeggiava da dietro un tavolo.
Solo una ragazza alla Talent's Academy poteva portare una chioma di quel colore così bizzarro.
La castana indicò con la mano la fanciulla, e Letika sorrise.
- Ehi ehi ehi... ma Nozomi non è in compagnia di qualcuno? - domandò Eva, sbucata all'improvviso con il suo Dusknoir al seguito.
- Uh, ora che mi ci fai pensare è vero! - trillò Marina.
Tutte le attenzioni vennero spostate verso il ragazzo che parlava con la violetta.
Tutti i pensieri su chi potesse essere il ragazzo che chiacchierava allegramente con Nozomi furono risolti dal gridolino divertito di Tell.
- Ma quello è Lem! - 
- Eh?! Lo conosci? - chiese Veronica, girandosi di scatto.
- È il mio compagno di stanza - rispose quell'altro.
Akumi intanto si era avvicinata a Nozomi, attirando la sua attenzione tamburellando con le nocche contro la schiena dell'amica.
Quest'ultima distolse le sue attenzioni da Lem, guardando in direzione dell'allenatrice dagli occhi verdi.
- Oh, ciao Akumi - la salutò - Letika è con te? -
- Sì, prima ti stava cercando -
- Ah -
Seguita da Lem, Nozomi si avvicinò presto al gruppetto, dove si scontrò subiti con una Letika spaventata che si comportò un po' da vice-mamma, del genere: "Dov'eri finita?" o "Potevi avvertirmi che ti saresti allontanata!"
Chiaramente, non appena vide il ragazzo dietro di lei, si rabbonì un po'.
Cosa non si fa per inseguire un bell'allenatore... pensò tra se e se. 
Nel frattempo un Lem un po' confuso dal ritrovarsi davanti tutto quel gruppo si era presentato balbettando un saluto, e ricevendo un'affetuosa e poderosa pacca sulla schiena da parte di Nozomi.
In quel momento agli undici si avvicinò una signora che doveva avere circa venticinque anni, con un abito semplice ma elegante, e una lunga treccia nera che faceva risaltare gli occhi azzurri come il cielo.
Tutti coloro che avevano frequentato gli esami del corso B la riconobbero all'istante: miss Diabel Hazuiko, una delle insegnanti della sezione di allenamento.
Quest'ultima, facendo tintinnare un calice colmo di un liquido chiaro dai riflessi ambrati - un vino bianco che a colpo d'occhio era difficile riconoscere - appoggiò una mano sulla spalla di Marina, sfoderando un sorriso a trentadue denti.
- Vi state divertendo? -
- Sì, molto - rispose entusiasta Akumi.
- Alcuni più di altri - sbuffò Anastasia, ricevendo un'occhiataccia da Eva.
- Cosa c'è che ti disturba, cara? - domandò la professoressa, senza mutare il suo stato d'animo allegro.
- Loro, ecco - disse la rossa - Non so nemmeno perché sto qui -
- Perché senza noi sei persa - rispose ironica Letika.
- Non offendete una bella dama come Anastasia! - gridò Gary.
In quel momento si creò quasi un casino "cosmico": Eva tirò uno schiaffo a Gary, che finì addosso ad una Akumi che prontamente lo rigettò via.
Anastasia sbraitava, ripresa continuamente da Veronica che le diceva con tutta la calma del mondo che non stava succedendo niente per il quale essere tanto arrabbiati.
In mezzo a quel caos Marina e Nozomi ridevano di buon gusto e Tell cercava di spiegare a un Lem mezzo terrorizzato che tutto ciò era perfettamente normale, conoscendo le ragazze.
- Ora basta! Non ci sto più capendo niente! - strillò Barry, facendo ammutolire tutti - Mi farete impazzire così! -
- Non sta comunque bene gridare - si aggiunse Jay, l'unica rimasta apparentemente calma e flemmatica.
- Oh, vedo comunque che si è creato un bel gruppetto... - commentò miss Hazuiko, che probabilmente non vedeva l'ora di allontanarsi da quell'insieme non ben specificato di adolescenti in preda ad una grandissima discussione che sarebbe potuta benissimo peggiorare.
Detto questo la prof tagliò prontamente la corda.

Nel fondo della sala vagava, senza una 
meta ben precisa, un ragazzo dalla chioma color erenite, sorseggiando un cocktail alla frutta. Ogni tanto, volgeva lo sguardo verso il gruppo di amici, senza avvicinarci però d'un passo. Li osservava, con occhi di chi ispeziona ogni dettaglio in modo minuzioso ed efficace, come il falco con la lepre.
- Guarda guarda che bel tipo... - sussurrò Anastasia, riassumendo la calma. 
Nozomi fissò prima il ragazzo e poi la rossa, per poi scartare rapidamente l'idea che potessero stare insieme.
Lui era decisamente troppo calmo per lei.
- A me sembra un criminale - commentò Eva.
- Da quando te ne intendi di ragazzi? - le rispose acido Gary.
La chioma liscia e setosa della mora penzoló nuovamente giù per la rampa e quella smorfia furbetta le si dipinse sul diafano volto.
- Taci Gary. E tanto per la cronaca, in quel bicchiere c'è del sano cianuro... -
- Tu straparli - rispose a tono il castano.
- Non sto scherzando, ho la faccia di una che scherza? - domandó ironica.
- E poi sai che io sono capace di fare certe cose... nevvero? - cinguettó melodiosamente, mentre gli occhi dell' amico si sgranavano di botto, lasciando spazio anche a un certo timore.
- Tu...? -
- Certo, ah, IO! - finì, scomparendo dalla vista del gruppo, ma rimanendo appollaiata in un cunicolo per godersi la scena. Infatti, Gary non tradì nemmeno una delle sue aspettative: iniziò a sputacchiare tutto sul pavimento, producendo un verso strozzato dalla gola.
Che scemo, rifletté la mora, nonostante fosse consapevole dello scherzo di brutto gusto che gli aveva giocato.
- Non sei morto? - continuò Marina - Tranquillo Gary, avresti avuto una sepoltura degna del tuo insormontabile ego -
- Da quando tu sei così crudele? - le domandò ironicamente Tell.
- Gary mi fa sentire male - rispose quell'altra facendo la linguaccia al ricercatore.
In quell'istante Akumi spalancò gli occhioni verdi, preoccupata.
Letika se ne accorse e le domandò il motivo di tale espressione.
- Jay... l'abbiamo persa - rispose la castana.
- Jay?! - esclamò Nozomi - E dov'è? -
- Se lo sapesse non avrebbe detto che l'ha persa, grande genio - sbottò Anastasia.
- Stiamo perdendo troppa gente oggi - concluse Veronica.
A rispondere alle domande delle ragazze fu nientemeno che miss Lovely, che saltellava qui e là per la sala, facendo un giro per gli studenti.
- Se cercate la ragazzina bionda, è vicino a quello studente dalla chioma verdina - rispose ammiccando.
Serata di ragazzi, a quanto pare... pensò Akumi.

- Uhm... e tu chi saresti? - domandò N, nonché lo studente che tutte le ragazze del gruppetto stavano guardando.
Jay, come nel suo solito, non rispose.
Stava guardando gli occhi del ragazzo, di quell'acquamarina che le ricordava una pozza d'acqua.
Acqua... pistolacqua... il getto di Totodile... 
Jay si ficcò una mano nella tasca del maglioncino nero a righe bianche, poi si rilassò quando toccò la pokéball del suo starter, seguendone il profilo con le dita.
- Silenziosa? - chiese N alzando un sopracciglio.
- Jay Andersen - rispose in quel momento lei, ritardando la comprensione alla domanda del giovane.
- Ah, piacere, N -
Jay afferrò una pokéball dalla tasca e la poggiò nella mano di N, al posto della sua.
- Totodile - disse - Celeste, come i tuoi occhi -
Poi riprese di scatto la pokéball, rimettendola al suo posto.
Poi si mise a giocherellare con il ciondolo del ragazzo, sfiorando il simbolo che rappresentava con le dita.
- Ti piace? -
- È... è mistico... -
Poi Jay si girò e tornò dal suo gruppo, buttandosi tra le braccia di Akumi, che fece una faccia stranita, ma non la tolse.
- Mistico... - mormorò.

- Prova... prova uno, due, tre... -
Miss Love tamburellò le dita sul microfono, vedendo se funzionava.
Poi passò il telefono a miss Lovely, la quale le sorrise felice.
- Ragazzi, vi comunicò che dobbiamo farvi lasciare la stanza, che va fatta pulire per la colazione di domani. 
Vi pregherei di tornare tutti nelle vostre camere -
- Camera 16, arriviamo! - trillò Marina, prendendo per il polso Akumi e trascinandosela dietro.
- Andiamo...? - domandò Tell a Lem, per poi non ascoltarlo e accompagnandolo alle scale lentamente.
- Possiamo andare - mormorò Letika a Nozomi.
Il giorno dopo li avrebbe aspettati una lunga giornata.
Ora bisognava solamente riposarsi, calmarsi...
E riprendersi dal caos della sera.

Angolino dell'autrice:
Ciao ciao!
Eccomi qui a pubblicare, scusatemi per il ritardo!
Intanto mi scuso con tutti, vi ho chiesto mille descrizioni che non ho usato, ma pensavo di scrivere cose diverse.
Ditemi voi se il chap vi è piaciuto, a me pare di aver fatto solo un gran casino, ma spetta a voi.
La scuola - ve lo giuro - inizierà dal prossimo chap.
Kisses,
Mari ~

Riddle's Corner
Aw, è la prima volta che scrivo un angolo per questa fic a oc, che commozione(?) ~celebrale (?).
Ugh, simpatica io ~modestasoprattutto. La verità é che questo capitolo l'ha scritto molto Marycchan, mentre io ho steso qualche parte su Eva ( amo quella tosa [ragazza] (?) ) . E vi lascio, I sincerely hope that vi piaccia(?) ( tipo SHIS! (?)) Ok i (?) mi uccideranno, i know.
_Ridd~
 
   
 
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