Una
volta entrato nell'ampio salone di ingresso del maniero,
sperò di non incontrare Astoria. Lasciò con
noncuranza il soprabito all'ossequiosa Elfa che lo aveva accolto e
decise di togliersi perfino le scarpe per fare il meno rumore
possibile. Era tardi, quindi molto probabilmente la sua consorte si era
già ritirata nelle sue stanze.
Ma
poi, dietro di sé, avverti la presenza di qualcuno. Astoria
era lì, languidamente appoggiata alla parete, in attesa.
Draco notò che quella sera era particolarmente bella e
raffinata...forse aveva un amante che la aiutava a trascorrere le
lunghe ore di solitudine? Scrollò le spalle, riconoscendo la
propria annoiata indifferenza al riguardo. Dopotutto, avrebbe avuto
anche lei tutto il diritto di divertirsi con chi le aggradava.
L'importante era che ciò avvenisse lontano da sguardi
indiscreti, soprattutto da quello di loro figlio.
Scorpius
doveva essere la loro priorità assoluta, sempre e comunque,
a prescindere dai terribili rapporti che si erano instaurati
tra di loro.
Astoria,
intanto, si era avvicinata a lui e lo aveva preso per mano:
benché non fosse dell'umore adatto, si lasciò
trascinare fino alla sala da pranzo.
Rimase
stupefatto di fronte alla tavola riccamente imbandita e piacevolmente
stupito dal tepore del fuoco scoppiettante nel camino. Astoria sembrava
un'adolescente al suo primo appuntamento: continuava a riavviarsi
nervosamente i capelli e si mordicchiava un'unghia laccata di rosso. Lo
guardava di sottecchi, nella speranza che tutto andasse nel migliore
dei modi... Forse, quella cena romantica avrebbe stipulato l'inizio di
un nuovo capitolo della loro vita coniugale. Era pronta a perdonare
tutti i suoi eccessi, il suo comportamento fedifrago, persino
l'esistenza di una figlia illegittima. Lei gli aveva teso la mano, ora
toccava a Draco scegliere se stringerla nella propria o meno.
A
discapito delle sue flebili speranze, Draco non l'accettò:
le rivolse uno sguardo pieno di compassione, prima di accarezzarle con
un dito la guancia rosea sussurrando: "È troppo tardi, mia
cara. Non ti appartengo più..."
La
lasciò sola, mentre i frammenti del suo cuore si
infrangevano a terra senza far rumore.
Lui
non l'avrebbe mai amata.
Chiuso
nel suo studio, Draco si passò una mano tra i capelli.
Provava pena per sua moglie, sincera pietà: conosceva a
menadito le implicazioni di un amore a senso unico.
Sedersi
a quel tavolo, in compagnia della dolce Astoria, sarebbe solo servito
ad incoraggiare passioni inesistenti. Non provava niente per lei. Le
voleva bene, certo, era pur sempre la madre di Scorpius. Ma non bramava
la sua compagnia, non desiderava condividere con lei ciò che
gli accadeva durante il giorno né trascorrere con lei tempo
in più oltre a quello strettamente necessario per mantenere
una facciata di normalità. Quando erano in presenza del
bambino , infatti, si sforzavano di non lasciar trapelare la tensione
palpabile fra di loro.
Giocare
alla famiglia felice non giovava alla salute ed al l'equilibrio mentale
di Astoria, la quale cercava di godere di quei momenti costruiti a
tavolino, senza rendersi conto appieno del loro carattere
fittizio.
Versandosi
una generosa quantità di alcol, Draco indirizzò i
propri pensieri verso un'altra donna.
Aveva
visto Hermione qualche ora prima e l'effetto di tale incontro era stato
ancora più devastante del solito.
Quando
le avevo annunciato che la cura di Rose l'avrebbe guarita
completamente, Hermione aveva abbracciato fortissimo sua figlia - loro
figlia -, resa entusiasta dalla sua presenza e da quella del redivivo
Hugo (Draco aveva storto il naso vedendolo: era la personificazione di
tutto ciò che detestava in un Weasley).
Ma
poi, quando lo aveva accompagnato verso l'uscita della clinica, aveva
compiuto un gesto inspiegabile.
Stretta
nel suo maglione rosso fuoco, i capelli malamente raccolti alla base
della nuca, si era avvicinata a lui e lo aveva guardato a lungo negli
occhi.
Sebbene
non avessero emesso alcun suono, Draco aveva letto negli occhi di
Hermione tutto ciò che gli era necessario sapere: oltre
all'immensa gratitudine, aveva scorto ... Affetto? Attrazione?
Un
attimo prima di congedarsi, aveva colto Hermione nell'atto
involontario di inumidirsi le labbra con la punta della lingua, prima
di dischiuderle in modo invitante.
Nessuno avrebbe mai saputo chi dei due si fosse avventato prima sulla bocca dell'altro.
Angolo dell'autrice:
FINALMENTE siamo arrivati ad una svolta nel rapporto tra Draco ed Hermione =)
Spero che il capitolo abbia soddisfatto le vostre aspettative, fatemi sapere che cosa ne pensate!!
A presto
ps: GRAZIE GRAZIE GRAZIE. Il numero dei lettori aumenta ogni giorno di più, non posso far altro che ringraziarvi.