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Autore: Butterfly8    16/01/2015    5 recensioni
Questa storia è il seguito de "I quarant'anni di Betty". In questa storia avranno un ruolo più attivo tutti i protagonisti "secondari". Armando e Betty sono uniti più che mai e saranno i punti di riferimento per tutti gli altri. Buona lettura e aspetto i vostri commenti e recensioni.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Due mesi e mezzo prima…

Il problema è che ho ascoltato una telefonata e non dovevo. Tra Alberto e una certa Abigail. Mai sentita prima e il mio caro marito non me ne ha mai parlato. Naturalmente sono riuscita a sentire ciò che diceva lui e non quello che diceva  lei perché stavano parlando al telefonino, ma mi è bastato per far saltare tutto. Io ero dietro la porta socchiusa.
Mio marito, le stava dicendo ‘Abigail, si la lascerò. No, ormai ho deciso. Non posso più stare lì. No Camila non lo sa. Dovrò dirglielo. Sono sicuro che la prenderà male. Non posso non dirle una cosa del genere. È un tradimento. È un tradimento comunque, ma non ho potuto fare a meno di fare così. Abi, stai tranquilla, sarò io a dirti quando potrai venire. No, ti ho detto che DEVO lasciarla. Ormai è una sofferenza e basta. Sono in un’altra fase della mia vita.’
Mi sono poi allontanata. Già cogliere il proprio marito in flagrante non richiede di un’ immediata conoscenza di tutti i dettagli. Non posso credere che mio marito abbia un’amante. Una donna con cui mi tradisce e per la quale mi lascerà. Non posso proprio crederci. Eppure ho sentito le parole tradimento e lasciare nella stessa frase. Ormai lui è in un’altra fase della sua vita, io non servo più.  Abbiamo passato tanti anni felici insieme, almeno così mi sembra. Non ho creduto che il nostro matrimonio fosse in crisi! Invece lui ha un’amante!! Dannazione ha un’amante!!!

Da mio marito non me l’aspettavo affatto! Mio marito! Chi non lo conosce, per quanto è bello, quando lo vede, immagina subito che lui abbia una vita movimentata e fatta di feste e donne a go go. Invece, finora, almeno per come io l’ho conosciuto è totalmente l’opposto. Mio marito, è alto un metro e ottantacinque, ha un volto meraviglioso, i capelli ormai brizzolati, e due occhi verdi che quando mi hanno guardato per la prima volta mi hanno letteralmente sciolto le ginocchia. E adesso è diventato un fedifrago.
Più di sedici anni fa avrei dovuto sposare Daniele Valencia, ma poi al Club, ho incontrato Alberto e ci siamo innamorati alla follia. Non siamo riusciti a lasciarci. Lui sapeva dall’inizio che io ero destinata a sposare Daniele e da semplice cameriere quale era, non riusciva ad accettare di non potermi garantire uno stile di vita come quello di cui avevo goduto nelle mia vita fino a quel momento. Ha provato a lasciarmi, ma io non ho voluto. Ho litigato a morte con i miei genitori, soprattutto con mia madre. Non ci siamo parlati per sette anni, nonostante io avessi sposato Alberto e ci avessi fatto tre figli. Solo alla nascita di Juan i miei genitori hanno mollato la presa. Però ahimè, per lungo tempo Alberto è rimasto ‘il poveraccio’. Colui che non aveva il denaro. Solo con il matrimonio tra Armando e Betty, i miei familiari sono tornati sulla terra e hanno iniziato a considerare che essere ricchi non era la precondizione necessaria affinché i loro figli potessero essere felici. Ma io sono sempre stata la pecora nera. Di conseguenza non ho perdonato immediatamente mia mamma.

I primi cinque anni del mio matrimonio sono stati durissimi. I più duri della mia vita. Alberto aveva ragione sul mio stile di vita. Mi sono totalmente staccata dalla mia famiglia, dalla mia vita come l’avevo conosciuta fino a quel momento. Siamo stati esiliati in Svizzera. Io e Alberto ci siamo sposati subito, lui ha trovato lavoro e si è scritto all’università. Era il suo sogno, studiare marketing. Io lavoravo nella sede dell’Ecomoda ma sono rimasta incinta quasi subito. L’unico contatto che avevo era mio fratello Armando, l’unico che non mi ha mai abbandonato.  Dopo la nascita del nostro primo figlio, facevamo i salti mortali. Alberto lavorava di pomeriggio e di sera e di giorno studiava. Io lavoravo di giorno e di pomeriggio stavo col bambino. Insomma i nostri tempi non coincidevano mai, però avevamo la consapevolezza che quei sacrifici erano necessari per la nostra vita insieme. Per fortuna, lui aveva chiaro quello che faceva ed è riuscito a laurearsi in tempo, in concomitanza della nascita della nostra seconda figlia, Isabel.

Per fortuna in seguito, la nostra condizione economica è migliorata. Alberto, con alcuni soci, ha deciso di realizzare il sogno della sua vita, aprire ed amministrare una catena internazionale di ristoranti dove si mangiavano solo cose di ottima qualità. I suoi genitori erano ristoratori. Lui ha imparato a cucinare, ma non ha mai amato farlo. Gli è sempre piaciuto guardare all’aspetto manageriale della cosa. Ed infatti hanno avuto subito un successo strepitoso. Sono riusciti a ripagare  velocemente i debiti che avevano fatto per avviare l’attività e col tempo hanno aperto ristoranti dovunque. La società che ha aperto all’epoca e che ancora esiste si chiama CAM2, C per Camila, A per Alberto, M2 per  Mendoza – Montero.
E adesso invece, il mio affascinantissimo marito sta mandando tutto a puttane.
Non posso crederci. Non voglio crederci. Non riesco a crederci.

*** 

Il giorno in cui Mario e Camila vengono scoperti…

Ho combinato un disastro! Di solito questa frase la dice mio fratello, ma oggi sono io ad aver combinato un disastro. Ho ferito in maniera forse irrimediabile mio figlio Dodo. Dio che vergogna quando mi ha trovato con Mario, completamente sdraiati sul tavolo. Non posso credere che sia successo. Ma non posso credere nemmeno che sto tradendo mio marito da ormai venti giorni. Non appena ho sentito che lui aveva una relazione con quell’Abigail lì, invece di incavolarmi e fare disastri ho deciso di non fare niente e di trovare il momento giusto per fare una scenata e dire ad Alberto che sapevo tutto. In realtà aspettavo che fosse lui a lasciarmi. Doveva dirmi tutto no? E invece da vigliacco qual è non mi ha ancora detto niente.
Ora sono qui, nel mio ufficio. Lo sto aspettando. Non appena mi ha visto con Mario, l’ha immediatamente preso a pugni. Dodo mi ha rivolto uno sguardo che non dimenticherò mai nella vita.
Lui, l’ha preso di forza e lo ha accompagnato da Armando, ma mio fratello e Betty non ci sono. Sono a Seattle.
E’ successo che io e Mario, un giorno di ritorno da un pranzo di lavoro, eravamo un pochino ubriachi. L’azienda era vuota. Scherzando lui ha iniziato a dirmi che ero bellissima, affascinante, sexy e invece di fermarlo io l’ho baciato. Non siamo stati più in grado di smettere. Ed abbiamo fatto sesso. Abbiamo iniziato questa relazione clandestina da venti giorni più o meno… io non me ne pento. Potrò buttarla in faccia ad Alberto quando verrà a parlarmi. Gli dirò che adesso siamo pari!
So bene che tutti considerano Mario un donnaiolo, ma è proprio quello di cui avevo bisogno! A parte che vorrei vedere quale coppia dopo quasi sedici anni di matrimonio non abbia qualche problema sessuale, con Mario ho riscoperto la mia parte selvaggia. Quella che ho cercato di dominare durante tutti gli anni del mio matrimonio, perché pensavo che fosse una cosa che riguardava la mia prima gioventù.

L’arrivo di Alberto mi distoglie dai miei pensieri. Ha un labbro spaccato.
“Dov’è Dodo?” gli chiedo.
“Da tuo fratello. Con i genitori di Betty!”mi risponde freddo. “Ti rendi conto che l’hai traumatizzato a vita?”
“Certo!” mi inalbero io “perché non sono stata prudente come te nel non farmi beccare mentre tradisco mia moglie!!” gli dico non riuscendo a trattenermi. “Magari, se avesse beccato te con la tua cara Abigail, saresti stato tu a dover portare questo peso sulle spalle!”
“Cosaaa?” mi dice lui.
“Non fare il finto tonto. So tutto della tua tresca con quella donna. Perché credi che ti abbia tradito!?”gli urlo.
“Camila, tu sei completamente pazza!” mi urla lui di rimando. Non l’ho mai visto così alterato. MAI. Mi sembra di non conoscerlo.
“Io? Tu! Sei stato tu a buttarmi nelle braccia di Mario Calderon e adesso vuoi negare. So tutto. So tutto. Hai capito!?” gli grido io.
Urliamo così forte che ci staranno sentendo tutti ma non importa. È arrivato il momento di chiarire!
“E quindi tu fai sesso col primo che passa, sulla scrivania del tuo ufficio per vendicarti di me?” mi chiede. “Da quanto va avanti questa storia?”
“E la tua storia da quanto va avanti, con Abi?” controbatto io. “Non lo neghi? Non hai il coraggio di negare brutto traditore!” gli dico dandogli uno schiaffo in pieno viso.
Lo vedo che indietreggia. Si siede sul divano e si passa le mani sulla testa con un gesto che mi è molto familiare. Lo fa da sempre. Quando era più giovane, aveva i capelli lunghi, e accompagnava il gesto fino al collo, adesso invece porta i capelli molto corti e tiene le mani ferme sulla nuca. Alza lo sguardo verso di me e vedo che sembra avere gli occhi pieni di lacrime.
“Non ho nessuna relazione extra – coniugale” mi dice. “Abi, Abigail Bennet è il mio avvocato. Ha curato per me la mia uscita dalla CAM2. Ho lasciato la società perché sebbene io ne fossi uno dei fondatori principali, gli altri soci mi hanno chiesto come condizione per la mia permanenza che restassi in Svizzera. Ma tu volevi tornare qui a Bogotà e tu e la nostra famiglia siete sempre stati la mia priorità. Così, ho deciso di lasciarla. Perché mi sembrava di aver cambiato vita. Non ti ho detto niente, perché mi sembrava di farti rivivere tutto quello che abbiamo passato all’inizio del nostro matrimonio. E non volevo. Non so come sei venuta a conoscenza di Abigail, ma la verità è questa.”
Sono completamente sconvolta. Ha usato le stesse parole che ho sentito mentre era al telefono. Probabilmente mi sta dicendo la verità.
“Non ti credo” gli dico invece. “Ti ho sentito mentre parlavi con questa donna. Hai detto ‘è un tradimento, ma non posso fare a meno di fare così!’ Tu mi hai tradito con lei e adesso stai costruendo questa storia per giustificarti!” urlo. Non posso credere di aver mandato a puttane il mi matrimonio per un investimento! Perché non gli ho parlato prima di cadere tra le braccia di Mario? Perché?
“Io non ti ho mai tradita, mettitelo bene in testa! Si trattava solo di affari! Qui la traditrice sei tu!” mi accusa lui.
“E perché non me lo hai detto?” gli chiedo.
“All’inizio non ne avevo il coraggio. Avrei voluto parlartene, ma non volevo che in alcun modo tu potessi sentirti in colpa per il fatto di voler vivere a Bogotà. So già quello che hai passato per causa mia. Volevo in qualche modo restituirti quello che ti avevo tolto, tornando qui. E poi, nel frattempo qui ho fatto delle buone conoscenze e potrei fare qualche investimento niente male. Te l’avrei detto… stavo solo cercando il momento giusto!” mi dice e aggiunge “E tu, vieni a sapere di una cosa del genere e invece di parlarmene, mi tradisci?? Cosa hai in testa?”
“Avresti dovuto dirmelo!” ripeto io. “Probabilmente mi sarei arrabbiata ma niente di tutto questo sarebbe successo.”
“Non posso credere che hai una storia con un altro. Non penso che lo supererò mai. Mi hai deluso.”
“Anche tu” gli dico io. “Hai ragione. Anche tu mi hai tradito, non mi hai detto quello che ti stava succedendo. E noi ci siamo sempre detti che non ci saremmo nascosti mai niente, nemmeno le cose peggiori. E tu invece lo hai fatto.”
“Ho sbagliato lo so. Ma IO non ho una relazione con un’altra donna. Non ti ho tradita con nessuna.”
Lo vedo agitarsi. Cammina avanti e indietro e so che sta pensando a quando poco fa mi ha trovato sdraiata sulla scrivania con Mario Calderon.
“Da quanto va avanti questa tresca?” mi chiede “Voglio sapere la verità. Non mi devi mentire”
“Da quasi venti giorni” gli rispondo.
“Non posso crederci! Non voglio crederci. Mi sembra impossibile che tu abbia fatto questo! Le persone reagiscono come te al’età di quindici anni!”mi dice.
“Non riuscirai a farmi sentire in colpa” gli dico. “Hai iniziato tu con le bugie!”
“Non posso crederci” mi dice “Tu vai a letto con un altro e la colpa è delle mie bugie? Se tu mi stessi nascondendo qualcosa io cercherei di scoprire cosa, non farei delle supposizioni, né le farei diventare certezze e poi come comportamento conseguente andrei a tradirti! Come puoi averlo fatto. È un comportamento assurdo. Non so chi potrebbe averlo!”
“Io va bene?!” dico alzandomi dalla mia sedia.
So che lui ha ragione. Ma allo stesso tempo io non riesco a chiedergli perdono. È come se sentissi che quello che ho fatto è giusto. Giusto per me. Ne avevo bisogno. E da dove saltano fuori questi pensieri? Che mi sta succedendo?
“Provi qualcosa per lui?” mi chiede Alberto.
“Non lo so” rispondo sinceramente. “Attrazione”
“Va bene, per me questa discussione può chiudersi qui. Oggi non sono in grado di sopportare altro. Dodo non vuole vederti. Ha detto che resterà a casa di Betty e Armando. Io non so ancora cosa farò” ed è uscito senza farmi sapere più niente.

Due mesi dopo…
Mio figlio non mi parla. Ho ancora litigato furiosamente con  Alberto e adesso anche lui vive da Betty e Armando. È infuriato perché non ho ancora chiuso la mia relazione con Mario Calderon.
In questi due mesi, è rimasto a casa, sperando che io mettessi fine alla mia relazione extraconiugale. Sperando che io gli dicessi che volevo di nuovo la nostra famiglia.
Invece, in questi due mesi di relazione con un altro, ho capito che forse ad essere finito è il mio matrimonio. È lo è da molto tempo.
“Tu non mi ami più” mi ha detto Alberto nella nostra ultima lite. “E’ inutile che io continui a sperare che tu rinsavisca ed è inutile che tu continui a negare e sollazzarti in una doppia vita. Vado via di casa. Vado da Dodo. Ci accorderemo per quando dirlo ai bambini.”
Mio marito ha la snervante capacità di andarsene nel mezzo di una discussione e lasciarti in tredici, senza poter dire niente di niente. Va bene, anche lui vive da mio fratello.

Inutile dire che la reazione di mio fratello è stata peggiore di quella di Alberto.
“Camila, cosa ti passa per la testa!” ha tuonato di ritorno dal suo viaggio! “Con Mario poi.”
Mio fratello improvvisamente sembra indossare i panni di marito perfetto, nonostante non lo sia stato affatto, anzi era una delle persone peggiori che conoscessi. Basta vedere quello che ha fatto a Betty.
“Mario è un donnaiolo. Si stancherà anche di te!”
Nessuno capisce che io non voglio avere con Mario la storia della mia vita. Voglio solo divertirmi. Sinceramente, mi sono riappropriata della mia libertà sessuale e non voglio di nuovo sacrificarla per un uomo, mio marito o chicchessia. In questi due mesi la mia vera preoccupazione è stata per i miei figli. So bene che li ho messi nei casini. E Dodo si rifiuta di parlarmi, ma soo che prima o poi dovremo farlo. Isabel e Juan sono rimasti con me.
Mia madre, venuta a conoscenza della situazione si è fiondata a Bogotà e mi ha detto che non poteva che aspettarsi questo da me. Che io non sono solo esuberante, sono proprio impazzita. Che lo immaginava che la mia fosse solo una recita, perché non poteva essere vero che io stessi calma e serena con la mia famiglia. “Tu hai bisogno di rovinare le cose” mi ha detto. “Hai rovinato la vita di Daniele prima e ora quella di tuo marito e dei tuoi figli. La verità è che le persone come te non dovrebbero mai sposarsi!”
Insomma, l’unica persona che mi è stata vicino in questo periodo è Betty.
Ovviamente lei non approva il mio comportamento. Anche perché c’è di mezzo Sandra. Però mi è stata vicina lo stesso. Inoltre lei da una settimana circa vive con Alberto e da due mesi con mio figlio. So che sta bene attraverso di lei, ma che è ferito e non vuole vedermi. Io invece vorrei parlargli, abbracciarlo e spiegargli. Spiegargli se trovassi le parole. Dovrei dirgli che tutto è iniziato come un sbaglio, ma poi ho capito che ero in una prigione e che la mia voglia di vita, di libertà, di aria, mi impedisce di tornare a richiudermi dentro. Sto ammettendo a me stessa che percepisco la mia famiglia come una prigione. Eppure darei la vita per i miei figli. Sono la cosa più importante che ho. Quindi la mia prigione è Alberto. E quando lo è diventato? Quando ho smesso di essere felice con lui? Quando ho smesso di desiderarlo?
“Terra chiama Camila! Terra chiama Camila!” mi dice Betty entrando nel mio ufficio.
Passiamo la successiva ora lavorando, abbiamo una serie di riunioni a cui dovranno partecipare sia Mario che Nicolas. Da quando è venuta a conoscenza della mia storia con Mario, Betty ha ripreso ad odiarlo. Gli parla  a stento. Per lei tutti i mali del mondo sono colpa sua. Aveva da poco superato il fatto che lui fosse l’artefice di una delle peggiori cose che gli sono successe nella vita.
Per me invece Mario è semplicemente l’amante perfetto. Inutile dire che abbiamo continuato a vederci. Non riesco a mettere fine alla nostra storia.
Ora sono in ufficio con Betty e con Mario.
“Devo dirvi una cosa” esordisce lui.
“Io vado via” dice Betty “vi lascio parlare da soli”
“No, Betty. Rimanga. Quello che devo dirvi riguarda pure lei in un certo senso!”
“Mario” intervengo io “non la fare tanto lunga e sputa il rospo!”
“Sandra è incinta” dice lui.
Betty rimane sconvolta. “Coosaaa?”
“Si. L’ho scoperto ieri sera, ma lei non vuole che si sappia, quindi discrezione. Vi prego di non dirlo ad Armando. Voglio essere io a farlo.”
“Va bene” dice Betty.
“E sei tu il padre?” gli chiedo io. “Di quante settimane è?”
“E’ indubbiamente mio figlio” mi dice lui. “E’ di otto settimane. Credo che sia stato concepito due settimane prima che noi iniziassimo la nostra relazione”
“Sentite” interviene Betty “Io non voglio sapere questi dettagli, vi lascio soli.”
“No vado via io” dice Mario. Ho un appuntamento con Armando” ed esce.
“Camila… “inizia Betty.
“Non dirmi niente Betty! Non lo lascerò” le dico.
“Ma come puoi dire una cosa simile? Aspetta un figlio da un’altra!!”
Mi arrabbio. No, non può essere vero. Proprio ora che iniziavo a stare bene con lui devo rinunciarci? No, non lo farò! Non mi importa quanto posso sembrare egoista.
“Betty” le dico “tu non mi capirai mai. Anche se mi sei amica. Tu non mi capirai mai. Ho rinunciato a tutto per la mia famiglia. Pensavo di fare la ocsa giusta e invece era quella sbagliata! Ero in una prigione!”
“E per te evadere significa andare a letto con Mario?” mi chiede. “Non puoi tornare con tuo marito?... I problemi si risolvono!”
“Betty come sei ingenua! Non è tutto bianco o nero! Tu dici così perché non sei nemmeno riuscita a tradire mio fratello! E lo sai perché? Perché tu sei profondamente insicura, ti senti brutta dentro, forse sei morta dentro,pensi che nessuno ti voglia a parte mio fratello. Vivi Betty! Tu non ami il brivido. Ti sei sposata con Armando e hai deciso di difendere quella formalità anche a costo di essere infelice!Ho vissuto anche io come te, ma solo ora invece mi sento libera. Mi sento sollevata. Non voglio più nascondere le mie vere emozioni e non dovresti farlo neanche tu. Inutile portare avanti un matrimonio che si fonda su una bugia... Sulla paura di restare soli... Betty stai mentendo a te stessa. Per fortuna le donne non sono tutte come te!Molte sono vive. Vive Betty e non mentono!”.
Improvvisamente uno schiaffo mi arriva sulla guancia. È Betty che me l’ha tirato.
“Io non tradisco la mia famiglia per una semplice questione di sesso. Perché girala come vuoi, solo di questo si tratta.”

Rimango sola nel mio ufficio. Sola e stordita.
   
 
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