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Autore: Kyryu    21/11/2008    5 recensioni
Semi-continuo di "Dannatamente difficile.." Cristina e Matteo hanno avuto quattro figli; sono passati quasi diciannove anni e Luca e Giorgia, i figli più grandi, saranno ospitati per le vacanze estive a casa degli zii Anna e Dario... Saranno costretti a vivere sotto lo stesso tetto del cugino adottato Ema... Quanto riusciranno a sopportarsi Gio ed Ema, se si odiano a vicenda?? Un mix di odio, passione e amore concentrato in un'unica storia...! I commenti sono sempre bene accetti...!!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'DANNATAMENTE DIFFICILE SERIE'
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Odiami… Perché ti Amo!

Prologo

 

Era un sogno. Eppure sembrava così reale… Io, per due mesi, nella mia città d’origine.

No, no… Gio… sei fuori strada…. Stai dormendo e ora entrerà quel monello di Daniele, seguito a ruota da quel cretino patentato di Luca… 

Sentii un grande scossone…. Non capivo cosa fosse, fino a quando non aprii gli occhi e mi ritrovai Luca, tutto sorridente.

-Perché mi hai svegliato?- gli chiesi, con la voce sonnecchiante, stiracchiandomi per bene.

-COME?? TI SEI DIMENTICATA CHE OGGI PARTIAMO PER ROMA??? MUOVITI!- mi urlò nelle orecchie, come se fossi sorda.

Bene. Avevo capito. Non era un sogno. Io, Giorgia Dorotei, sarei tornata nel mio continente d’origine. Dopo circa diciotto anni vissuti in Spagna, con qualche capatina in Italia, per vedere come stavano gli zii, sarei andata a vivere da loro per un bel periodo.

Il mio fratellone Luca ed io saremmo stati ospiti da zia Anna e zio Dario, per evitare le seccature dei nonni. Infatti erano vecchi (non sia mai!) e decrepiti, ma avevano lo spirito di due birbantelli; non saremmo riusciti a combatterli.

Così, dopo essermi ripresa sul serio, mi alzai dal letto ed aprii la tapparella; Davanti a me, si estendeva il Parco di El Retiro di un verde brillante, illuminato dai raggi accecanti del sole.

Decisamente sarebbe stata una fantastica vacanza.

 

PRIMO CAPITOLO

 

Quant’è difficile lasciare la propria città anche solo per un paio di mesi.

Stavamo attraversando la città, con alla guida della macchina mio padre e, accanto a lui, mia madre. Si tenevano la mano anche quando erano in macchina: erano una bellissima coppia e decisamente sempre innamorata; la loro giovinezza era incredibile. Quando ero bambina, non capivo come mai avessi dei genitori così giovani, ma poi, compresi che mia madre e mio padre ci ebbero quando avevano a malapena 18 anni, mia madre, e 20 anni, mio padre; adesso ne avevano rispettivamente 36 e 38. Mio padre, el señor Matteo Dorotei, non era mai stato molto bello, a giudicare dalle descrizioni della loro adolescenza di mia madre, però aveva e ha un carattere d’oro: si arrabbia poco, ma seriamente, è simpatico, è dolce… è il mio papy. Stranamente, la spunto sempre con mamma perché è lui a proteggermi; mia madre, invece, la señora Cristina d’Angelo Dorotei, era ed è tuttora molto bella e soprattutto invidiata da tutti: molto spesso prendevamo parte alle loro liti, causate tutte dalla profonda gelosia di papy. Un carattere stupendo, ma sempre un po’ troppo rompiscatole, per i miei gusti.

Ho altri tre fratelli: Luca è il più grande ed è più grande di me solo di un anno; identico a mia madre in tutto, Luca era ed è il mio fratello preferito perché mi difendeva sempre quando avevo problemi a scuola per la mia “eccessiva” bellezza e poi, lo preferivo perché era il migliore in tutto: sempre lui in cima alla mia lista. Come non parlare di quei due scriccioletti di quattordici  anni? Parlo di Daniele e Samantha, i miei due fratelli gemelli, nati qualche anno dopo di me; sono identici a mia madre, come Luca, ma anche loro, hanno ereditato il carattere di mio padre. L’unica pecora nera della famiglia sono io. Con i capelli castano scuro, ricci, lunghi sulla schiena fino a raggiungere il sedere, gli occhi di un nero profondo, tendente al blu notte e un fisico ammirato da mezza Madrid, avevo assunto il carattere di mia madre: forse era per quello che io ero sempre piaciuta a mio padre, proprio perché assomigliavo tantissimo a mia madre, anche se fisicamente ero la sua fotocopia. Guardavo sfrecciare, dal mio finestrino, le attrazioni di Madrid che scorrevano via veloci, lasciando impresse nella mia mente il maggior numero possibile di immagini di quel mondo bellissimo, che era la mia città. Io ho sempre amato la Spagna, tanto da considerarla la mia prima casa, ma, naturalmente, con il sangue italiano nelle vene, ho sempre avuto la voglia di provare a vivere lì, a Roma. Saremmo stati ospitati dagli zii e questo mi rendeva felicissima: quanto mi mancavano! Semplicemente rivederli, sicuramente avrebbe attenuato la mancanza dei miei.

Entrammo in autostrada e in una mezz’oretta, arrivammo all’aeroporto di Madrid-Barajas.

Il nostro volo sarebbe stato alle dieci e mezza, ma tra check-in e roba varia, siamo arrivati alle nove. Terminate tutte le pratiche, arrivò velocemente anche l’ora di salutare il resto della famiglia. Mio padre mi prese in braccio e mi strinse tra le sue braccia, dicendomi:

-Divertiti, piccola peste… Se succede qualcosa, qualsiasi cosa, chiamami ed io sarò lì. Va bene?-

Mi salirono le lacrime agli occhi: ho già detto che papà era il mio preferito tra i due?

-Va bene… Papy… Mi mancherai tantissimo…. – gli risposi, provando a trattenere le lacrime.

-Anche tu, scricciolina mia… Adesso ti lascio, altrimenti per un motivo o per un altro ti convincerei a rimanere qui…- mi rispose, provando a staccarsi.

-Allora? Me la lasci salutare?- chiese mia madre, con un sorriso molto disteso, quello che usava quando sembrava molto felice, quasi commossa.

-Scusami, tesoro.. Ora saluto anche l’altro…- disse, avvicinandosi a Luca e agli altri due mostriciattoli, venuti per salutarci.

Mia madre mi guardava… Sembrava quasi infelice…

-Mamma… Non sto mica partendo per sempre… Sto via solo due mesi… Voleranno..!- le dissi, abbracciandola d’istinto. Mia madre, non trattenendosi, cominciò a piangere.

-E che… Mi sembra soltanto ieri che ti ho vista nascere.. E guardati! Ora parti e chissà quante altre volte ci lascerai..! Vabbè.. sono tutte ansie di noi genitori… fai buon viaggio, piccola mia… E dai una controllata a tuo fratello..!- mi disse, facendosi abbracciare da mio padre, dando libero sfogo a quelle leggere lacrime. Mi avvicinai ai piccoli e dissi:

-Mi raccomando… Cosa vi ho raccomandato di fare?- gli chiesi, volendo ricapitolare quello che dovevano fare in mia assenza.

-Dobbiamo occuparci di mamma e papà… E, quando vediamo la porta di camera loro chiusa, non dobbiamo entrare neanche per scherzo. Non si sa mai.- mi risposero in coro, sembrando quasi due telepatici: non per niente erano gemelli, no?

-benissimo… ora… Samy.. Puoi tranquillamente prendere la mia stanza, a patto che al mio rientro, tu e la tua roba non ci siate già più.. capito??- le dissi. I suoi occhi si illuminarono  e mi chiese:- D.. Davvero? Posso?- le feci segno di sì con la testa e lei, si girò dal fratello e gli fece una linguaccia.

-Vedi? Gio è la migliore…!-

-Stupida bambina…- gli rispose, sottovoce il gemello.

Mi fecero quasi ridere e per salutarli li abbracciai tutt’e due. Ripresami, recuperai le mie valige e mi misi accanto a Luca.

-Sei pronta?- mi chiese, con aria raggiante: solo poche volte lo era così tanto… Forse anche lui sentiva quello che sentivo io.

-Sì- gli risposi.

Salutando l’ultima volta i miei familiari, ci voltammo verso il gate e ci dirigemmo verso la strada che, per me, rappresentava la mia libertà, le mie ali. Luca sarebbe stato al mio fianco, come al solito. 

Quell’ora sarebbe volata come niente e ci saremmo ritrovati in Italia. Roba da non crederci.

L'angolo dell'autrice...
Ciao...!! bene... Come promesso, ho scritto il semi-continuo di Dannatamente difficile...
spero non vi deluda... In questa storia saranno di più le scene hot , non ci saranno scene di violenze e cose simili, ma
sarà una cosa un po' meno "casta" dell'altra... Vi ringrazio in anticipo del sostegno che (spero) mi darete...!!
BESUCCIOSSS*** Vostra... Kyryu!!! **
  
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