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Autore: clif    16/01/2015    2 recensioni
Svegliarmi ogni volta, sapendo che tutto quello non fosse stato un sogno era abbastanza difficile. Insomma chi di noi ragazze viveva in una città infestata da creature soprannaturali? Ah è vero: Solo io, l’unica stupida,ero ancora in quella città, ovunque andavo portavo distruzione, ma non potevo andarmene, non sarei riuscita a vivere senza di loro, senza di Lui!
Genere: Avventura, Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Heather, Trent | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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- Questa storia fa parte della serie 'Strawberry black'
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Non potevo pensare di essere in un pericolo così grande, ma soprattutto non potevo credere che Duncan avrebbe potuto perdere la vita per salvarmi. Eppure la periferia di New Ton era quello che sempre è stata: Calma e disabitata; sì, un bosco, a circa duecento metri da casa mia, la brezza del mattino mi scompigliava i capelli. – Gwen, trovato nient’ altro?- Gridò mio fratello chinato in avanti a scrutare la radura. – Sì, eccone uno lì, dovrebbe essere buono.- Presi un fungo ai piedi di un albero. C’era un solo motivo per cui fossi andata in un bosco a cercare funghi: mia madre! L’indomani avrebbe preso il volo per Edimburgo e poi era pronta a raggiungerci. – Gwen, dove dormirà mamma?- Mi tirò la manica mio fratello. – Bella domanda! In camera mia, io andrò sul divano.- Alzai le spalle come gesto di rassegnazione. – Guarda lì, ce n’è uno enorme.- Zack iniziò a correre verso un albero, il più grande di tutto il bosco. – Zack, non allontanarti!- Lo sgridai. – Guarda i rami di questo salice, creano un vero e proprio rifugio, una base segreta. Credo che verrò qui più spesso!- Affermò deciso. – Io credo proprio di no. – Lo presi per il braccio e lo portai lontano da lì. – Cos’hai? Hai paura che un albero possa aggredirmi?- Iniziò a ridere lui. – Emmmh .. No! La verità è che non mi fido di niente e nessuno, soprattutto adesso.- Mi strinsi le spalle tra le braccia. – Io non ti capisco certe volte.- Alzò le spalle e si incamminò verso casa. – Zack, aspetta … - Qualcuno apparve davanti a me, con la velocità della luce si materializzò davanti a me una figura. – Spaventata? Coraggio, dobbiamo andare a scuola.- Era Bridgette, mi prese per mano e mi fece accomodare sull’argentata macchina di Trent, ma non era lui alla guida. – Ciao Gwen.- Sul sedile del guidatore era accomodato Noah, non parlava spesso, o almeno mai con me, dovevo sentirmi onorata del saluto. – Te stai fermo lì. – Bridgette prese in braccio mio fratello e lo fece sedere vicino a me. – Ma che sta succedendo?- Era terrorizzato, d’altronde non era abituato a passare la giornata con dei vampiri. Bridgette si sedette al fianco di Noah. - Pronti?- Il vampiro mise in moto e partì.- Dov’è Trent? E le altre?- Chiesi a Bridgette. – Sono già davanti scuola, avevamo il compito di venirvi a prendere.- Sorrise. – Dammi quel cesto di funghi, non vorresti portarlo a scuola, vero?- Me lo strappò dalle mani. – Grazie Bridgette, ma sicura? Cioè potrei benissimo portarlo a scuola e poi …- Mi fece cenno di fare silenzio.

Noah frenò di scatto. – Siamo già arrivati, ma ci abbiamo messo un secondo …- Mio fratello era sbalordito. Presi la borsa e iniziai a scrutare l’orizzonte cercando Duncan. – Ciao Gwen.- Mi abbracciò DJ tirandomi su di una ventina di centimetri. – Ciao DJ, sai dov’è Duncan?- Gli chiesi. – Ciao Bridgette, sei più carina del solito, sei super!- Si complimentò Geoff. – Uh, grazie.- Prese anche lei la borsa e si avvicinò al cancello.

Vidi davanti a me Courtney e Duncan, parlavano faccia a faccia. – Devi dirglielo, non hai altre possibilità.- Lo invitò lei. Lui rimase in silenzio abbassando lo sguardo in segno di resa. –Duncan, tutto bene?- Lui mi guardò negli occhi, i suoi occhi azzurri in cui ogni volta mi ci perdevo. – No niente, meglio entrare.- Si allontanò a passo svelto. – DJ, sai cos’ha Duncan?- Gli chiesi restando con lo sguardo fisso verso il portone. – Sarà un po’ teso per la missione, non preoccuparti dai … - Mi prese per mano e mi fece entrare.
Rimasi le prime due ore a pensare: Sarei dovuta restare per molto tempo senza Duncan, troppo tempo; cosa stessero dicendo Duncan e Courtney, ma soprattutto cosa diavolo volesse lei da lui. Sbuffai annoiata tamburellando sul banco. – Tutto bene?- Mi girai di scatto. Era Tyler, un mio compagno del corso di scienze. - Ciao, no non va affatto bene.- Gli risposi secca e decisa. – Mi dispiace … cosa hai?- Mi sorrise. – Non sono affari che ti riguardano!- Gli voltai le spalle alzandomi. – Certo, non ho assolutamente il diritto di saperlo, comunque che ne diresti di venire alla mia partita di pallavolo? Domani sera …- Lo interruppi. – Non credo possa domani, grazie …- Tagliai il discorso ed uscii dall’aula.

Andai in bagno e lì davanti a me trovai Dawn e Zoey intente a truccarsi. – Come va con Mike, alla fine ti sei decisa?- Le chiese Dawn. – Oh no, cosa credi? Non ci sarà nulla tra noi, tranquilla Dawn, però mi dispiace, mi dispiace davvero al pensiero di non vederlo più e probabilmente non vedere mai più nessuno di loro.- Le due si abbracciarono. Non riuscivo a capire, perché rischiavano? Eppure sapevano cavarsela molto bene. – Ma … cosa state dicendo? Duncan … non può …- Cercai di trattenere le lacrime. – Oh Gwen, ma la mia è solo un pensiero pessimista, non preoccuparti, andrà tutto alla grande, fidati.- Mi consolò Zoey. – Zoey, se si tratta degli Hill sai meglio di me che le loro possibilità sono poco più che nulle.- La bionda storse la bocca e abbassò lo sguardo. – Così mi aiuti, davvero grazie Dawn. - La sgridò ironica la sorella. – Gwen, sai che i problemi ci sono, ma Duncan è il licantropo più forte che io abbia mai incontrato, non gli succederà niente, fidati di me. – Mi asciugò una lacrima sul volto. – Lo spero … - Abbracciai Zoey con forza. – Ma perché bisogna cercarli? Potremmo aspettare che vengano qui, poi in caso combattere, ma non … ti prego Zoey, Dawn … convincetelo a restare.- Le supplicai. – Gwen, noi non possiamo aiutarti, lui è convinto a farlo, non ha paura di chiunque si troverà davanti e combatterà anche se si tratterà degli Hill o di chiunque sia.- Mi rispose Dawn anch’essa triste. – Non può partire così, Duncan non può lasciarmi qui, andrò anche io allora.- Mi decisi e con passo sicuro uscii dal bagno.
Mi stavo dirigendo verso la mensa, quando al mio fianco apparve Zoey. – Gwen, non dire e ne tantomeno fare idiozie, chiaro? Te saresti solo di peso, starai meglio qui, ti difenderemo noi.- Mi fermò posando le sue mani sulle mie spalle. Zoey era gracilina, ma era comunque un vampiro e non avrei potuto competere con lei in forza fisica. – Inutile Gwen, Duncan è già uscito …- DJ camminava per il corridoio e si fermò vicino a Zoey. – Non potete partire DJ, non dovete.- Lui si voltò con il viso avvolto nella disperazione e se ne andò.

Bridgette mi aveva restituito il cesto con i funghi. Con un passo strascicato mi stavo dirigendo verso casa, camminando tra le foglie secche sul marciapiede. Presi le chiavi di casa, e le infilai nel chiavistello. – Gwen, devo parlarti.- Mi voltai e davanti a me trovai Duncan. 


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