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Autore: chibimayu    22/11/2008    6 recensioni
riassunto Il nuovo Comandante Supremo, fresco di nomina, inserì le chiavi nella serratura del portone di Villa Mustang-Elric, con un gran sorriso stampato in volto, stringendo sotto braccio
il peluche raffigurante un pinguino tutto blu con un vistoso papillon rosso al collo.
Sei mesi. Il suo bambino aveva già sei mesi.
Come i passi che portano al compimento di un lungo viaggio, così la vita di un bambino è costellata da tanti piccoli passi...
[RoyEd] Raccolta Cloude-centric, menzioni di Mpreg
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Nuovo personaggio, Roy Mustang
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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pinguini Disclaimer: i personaggi di Full Metal Alchemist non mi appartengono, i diritti di Cloude sono miei.
 
 
 
Pinguini, bambini e pannolini
 
 
 
 
Il nuovo Comandante Supremo, fresco di nomina, inserì le chiavi nella serratura del portone di Villa Mustang-Elric, con un gran sorriso stampato in volto, stringendo sotto braccio il peluche raffigurante un pinguino tutto blu con un vistoso papillon rosso al collo.
L'aveva appena comprato nel negozio di giocattoli distante appena una decina di metri dalla biblioteca preferita di Edward - nella quale aveva appositamente fatto un salto per prendere il nuovo volume di un trattato sull'alchimia, sul quale il biondo aveva messo gli occhi già da un po’ di tempo - e nella fretta non aveva neanche dato il tempo alla commessa di incartare il pupazzo, sicuro che tanto il piccolo Cloude avrebbe apprezzato ugualmente.
 
Sei mesi.
Il suo bambino aveva già sei mesi.
 
Vederlo crescere era qualcosa che toglieva il fiato. Sembrava ieri che Hawkeye lo aveva avvisato di correre in ospedale perché Ed stava per dare alla luce il bambino.
Quando era arrivato, aveva dovuto attendere un'ora e mezzo prima di ricevere la notizia che più attendeva: essere diventato padre.
Era così piccolo e rosa, attraverso il vetro della nursery; le manine strette a pugno e la boccuccia semi aperta. Sul colore degli occhi non era sicuro, dato che erano chiusi, ma di sicuro aveva preso i suoi capelli.
E adesso con le guanciotte paffute e una tutina di Winny The Pooh addosso, aspettava solo il ritorno del suo papà per giocare.
Edward, purtroppo, stava ancora riprendendosi dal parto ed era costretto a passare numerose giornate disteso sul letto o sul divano, evitando di sollevare pesi o di sforzarsi in generale.
Faceva molta fatica a restare in piedi per troppo tempo, ma per fortuna Cloude era abbastanza collaborativo da quel punto di vista.
-Tesoro sono a casa!- esclamò Roy sorridente appena messo piede nell'abitazione.
Solo il silenzio fu la sua risposta, segno che il giovane non doveva averlo sentito.
-Ed? dove sei?- domandò entrando in salotto e non trovando il compagno sul divano a riposare o a leggere un libro.
Forse è in camera da letto... o nella cameretta di Cloude.
Decidendo di passare prima dal figlio per controllare come stava, salì le scale che conducevano al piano superiore, dove erano situate le camere, ma con sua sorpresa trovò anche la cameretta vuota. Leggermente preoccupato per la mancanza del piccolo, corse verso la camera matrimoniale, sua e di Edward ed aprì la porta con il cuore in preda al panico.
Fin da quando era nato, era della convinzione che il suo bambino fosse un essere fragile, troppo fragile per i venti del loro mondo, e che al minimo cenno di una brezza un po’ più forte, si sarebbe potuto spezzare.
Per fortuna ogni più piccolo pensiero disfattista, svanì come neve al sole nel momento in cui entrò e i suoi occhi si posarono su una delle scene più tenere che avesse mai visto.
-Ed...- mormorò dolcemente, mentre si avvicinava al grande letto matrimoniale a passi felpati per non disturbare il sonno dei suoi due occupanti.
Cloude giaceva fra le braccia del padre biondo, addormentato forse per metà visto i continui movimenti del piccolo, che sembrava dar segno di volersi svegliare, mentre la controparte più grande riposava profondamente e ignara della presenza del marito nella camera.
-Giovane amore mio... se solo potessi aiutarti a stare meglio. - sussurrò Roy accarezzando la guancia del biondo.
Con una veloce occhiata alla sveglia posta sul comodino, il moro si accorse che era ora che il piccolo Cloude mangiasse.
Strano che non si sia ancora svegliato, di solito è come una sirena quando deve mangiare! pensò divertito.
E come se avesse udito i pensieri del padre, Cloude cominciò ad agitarsi vistosamente nel sonno e ad emettere piccoli gemiti di disappunto per il fatto di sentirsi il pancino vuoto.
-Eccolo, infatti...-
Con delicatezza, spostò il braccio destro di Ed, che assicurava al bambino di non muoversi più di tanto, per poi prendere il piccolo in braccio e dirigersi giù in cucina e preparargli il tanto sospirato biberon.
-Buono Clou... non vogliamo svegliare la mamma, vero?- esclamò divertito, cullando in su e giù il bambino che nel frattempo aveva aperto i suoi grandi occhioni d'antracite, tratto genetico ereditato dal moro.
Cloude gorgogliò contento, cullato dal tono sereno e familiare del padre che tante volte gli cantava una ninna nanna o che semplicemente gli parlava di dolci sciocchezze, abituando il bambino al suono della sua voce.
-Abbiamo fame, non è vero? il mio campione ha taaaanta fame e il suo favoloso papà adesso gli darà il suo latte bello nutriente, così diventi alto, alto!-
Anche perché se non ci penso io al latte.... pensò sospirando.
Il bambino rise alle buffe espressioni di Roy.
 
Edward si mosse piano nel sonno, inclinandosi verso destra, avvertendo la mancanza del calore che fino a poco prima veniva sprigionato da qualcosa.
-Mhhh...-
Da un corpicino caldo stretto al suo.
-Clou...-
Riacquistando lentamente la facoltà dei propri sensi, cominciò a tastare la porzione di letto accanto a sé e non trovando nulla apri gli occhi con fatica.
-Mh?-
Il biondo alchimista si guardò intorno, sorreggendosi sui gomiti, chiamando più volte il bambino, pur sapendo che non avrebbe risposto perché troppo piccolo.
-Cloude!-
Velocemente si alzò dal letto, barcollando non appena un capogiro lo colse. Non appena sentì che la stanza aveva smesso di girare, cominciò a cercarlo sul pavimento, temendo fosse caduto e che avesse gattonato da qualche parte per la stanza; adocchiando la porta, notò che era aperta e in cuor suo pregò che non fosse uscito.
E che non si fosse avvicinato alle scale.
Con l'arrivo di un bambino in una famiglia, solitamente, ci si mette all'opera per rendere la casa sicura, a prova di bambino, ma Roy non aveva avuto il tempo per montare il cancellino che impediva l'accesso delle scale per arrivare al piano sottostante, a causa dei tanti impegni e adesso…
Edward era terrorizzato.
Troppo stanco per fare praticamente tutto, quando dormiva non lo svegliavano neanche le cannonate e se Cloude era caduto dalle scale... di sicuro non lo avrebbe sentito piangere.
-Cloude? Cloude dove sei?-
Messa sottosopra la stanza, corse fuori ma neanche nel piccolo corridoio vi era traccia del bambino e temendo il peggio, si sporse per le scale, tirando alla fine un lungo sospiro di sollievo.
Cloude non era caduto.
Ma ciò non risolveva il suo problema: se il piccolo non si trovava in camera, in corridoio o, Dio non voglia, per le scale, dove era finito?
-Ed sei sveglio?-
Roy?
-Eeeed?- sentì chiamare nuovamente dal piano di sotto.
-Roy, il bambino è con te?- chiese scendendo di corsa, per quanto la sua condizione gli permetteva, le scale, con panico crescente nella voce.
Il moro uscì dalla cucina con in braccio il bambino e sorreggendo un biberon colmo di latte nell'altra mano.
-Tutto bene?- chiese preoccupato.
-No, non va bene! mi sono svegliato e non ho trovato il bambino accanto a me... mi è quasi venuto un infarto!- tuonò il giovane.
Il moro agitò la piccola bottiglia dai motivi animaleschi e avvicinò la tettarella alla boccuccia di Cloude.
-Stavi dormendo e il bambino si è svegliato per la sua poppata serale... sai che detesto svegliarti quando dormi così pacificamente. - rispose sorridendo teneramente al marito.
O moglie, come amava segretamente pensare, di nascosto da Edward che altrimenti avrebbe sfasciato l'intera casa per ottenere vendetta al suo orgoglio maschile.
-Grazie...- bofonchiò. -Ma almeno mi avresti risparmiato uno dei più grandi spaventi della mia vita!- disse porgendo un dito al piccolo che in risposta lo strinse nella sua manina, facendo sorridere Edward.
-Scusa...- ridacchiò l'uomo.
-Bastardo!- lo sgridò.
-Ohhh... hai sentito che brutte parole usa la mamma?-
-Chichi-ue! non osare insegnargli a chiamarmi mamma, degenerato!-
-Difficilmente a sei mesi comincerà a parlare...-
-Io ho imparato a nove, grazie!-
Roy scoppiò a ridere, sapendo di aver colpito nel sempre verde orgoglio intellettuale del compagno; figlio di un genio a sua volta, Edward era arcisicuro che pure Cloude lo sarebbe stato.
-Il mio topo di biblioteca, tutto studio ed esperimenti...- esclamò sedendosi sul divano, sistemandosi meglio il figlio fra le braccia che ancora succhiava con avidità la sua mistura di latte in polvere e biscotti tritati.
Edward si sedette al fianco del marito, osservando Cloude mangiare, appoggiandosi a Roy e chiudendo, alla fine, gli occhi.
-Come è stata la tua giornata?- chiese l'uomo.
-Uguale a ieri... e all'altro ieri e a quello prima ancora. -
-Sembra divertente!- scherzò.
Ed gli pizzicò la gamba prima di chiedere la stessa cosa al marito.
-Noioso: firmare scartoffie, apporre il mio timbro, prendere decisioni, flirtare con le varie segretarie. -
Il biondo aggrottò la fronte e guardò con la coda dell'occhio il compagno, facendogli chiaramente intendere che l'ultima parte avrebbe fatto bene ad essere solo uno scherzo idiota.
-Scherzavo! ma adoro quando diventi geloso...-
-A ma non piace! smettila di fare battute stupide e...-
-Che c'è?- chiese il moro vedendo l'altro a corto di fiato.
Scosse la testa.
-Non è niente...-
-Ancora non ti sei rimesso... sto seriamente cominciando a preoccuparmi Edward. Hai mangiato qualcosa?-
Annuendo, Ed fece segno al marito di porgergli Cloude per tenerlo un po’ in braccio e fargli fare il ruttino visto il biberon, ormai vuoto.
-Allora perché non mi precedi in camera da letto? Cloude lo faccio addormentare io...-
L'Alchimista d'acciaio si fece scappare un sorriso stanco.
-Ho dormito tutto il giorno, credi che possa riaddormentarmi così su due piedi? devo anche prepararti la cena, di te non mi fido!-
-Ok per la cena, ma comunque sia dopo vai a letto. Anche se non riuscirai a dormire posso sempre pensare a qualcosa di piacevole da fare...- mormorò allusivo.
Ed sghignazzò prima di voltarsi verso il marito con un'espressione furba dipinta in volto.
-Per quanto allettante sia la proposta, non credo che tu voglia ritrovarti con un peso morto fra le braccia perché sarò svenuto per la fatica...-
Roy stava per replicare quando il piccolo Cloude si intromise nella conversazione, con un ruttino soddisfatto.
-Oh, bravo il mio principino!- esclamò spostando il bambino per metterlo a sedere a cavalcioni sulle sue ginocchia e facendolo trottare.
Cloude rise contento delle attenzioni rivoltegli dal padre biondo e Roy si sentì la persona più felice del mondo in quel momento: la sua famiglia al suo fianco, serena, al sicuro.
Il suo bambino che cresceva sano e forte, bello come il sole e il proprio compagno che sentiva di amare ogni giorno di più... stanchezza e occhiaie comprese.
 

"Allora cosa mi cucini di buono?"

 
"Stufato, è ovvio!"
 
“Chissà perch… merda il pinguino!”
 
“Eh?”
 
 
 
 
 
Completato anche il quarto capitolo! non potevo fare a meno di sorridere mentre pensavo a Cloude con la tutina da Winny the Pooh addosso ^___^
Non dico, altro adesso tranne forse un ringraziamento a quelle tante persone che leggono e non commentano… seriamente, ragazzi, fate passare la voglia di scrivere…. (sono arrabbiata? Sì, anche perché sono stata bocciata all’esame di guida, quindi sono sull’incazzoso andante di mio U_U). Detto questo non voglio costringervi a commentare, tanto so che non durerebbero… Sempai come ti capisco! ringrazio tantissimo chi riesce a trovare un minuto per farmi sapere cosa ne pensa.
 
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Farai felice milioni di scrittori.


(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
 
Risposta alle recensioni:
 
elyxyz: Wow, Sempai! Addirittura mi presteresti Tora? XD no, grazie, sennò i tuoi Edo e Roy ne sentiranno la mancanza (oddio su Roy non ne sono tanto sicura *ride*). Te l’avevo detto che anche a me piace Twilight, infatti devo riuscire a trovare un buco libero per andare al cinema e vedere il film ç___ç non ho capito cosa intendevi con il fatto di Bella e Rosalie? Non ti piacciono? Comunque il gatto era un maschio quindi non avrei proprio potuto chiamarlo con quei nomi (tra l’altro Bella non mi piace neanche U_U). Un bacione!
 
FightClub: Oh, complimenti allora! ^___^ a quando il lieto evento? (scusa la domanda, ma a questo punto sono curiosa: quanti anni hai?) mia nonna dice che quello è un dolore che si dimentica presto, non appena ti mettono il bambino sul petto. Penso che ne valga proprio la pena, non credi? Io in teoria avrei dovuto prendere un gattino, ma avendo il cane malato non posso (mi sembra di averlo detto)… l’avrei chiamato Kyuubi! XD Un bacione e ancora auguri!
 
saku_chan the crazy dreamers: Se tu sei per metà micio, io sono una marmotta completa XD i geni dello zio Al si faranno tornare a sentire, credo, molto presto! Se solo smettessi di rappresentare Cloude come un neonato >___< ma è troppo carino quando è piccolo, piccolo! Qualcuno mi fermi O_o Un bacione!
 
Liris: Ti piacciono tanto i gatti, vero? No perché non si capisce XD Edward è molto “mamma” non credi? Mi ricorda quella scene, nell’anime, quando lui trova un gattino e prega la mamma di farglielo tenere e Trisha dice di no… era nell’episodio 13 se non sbaglio. Beh, Cullen è il cognome di Edward Cullen, il protagonista della serie Twilight (è uscito il 21 il film) ma non ti dico altro, non vorrei farti qualche spoiler, se poi decidi di andarlo a vedere. Sono estremamente soddisfatta ed estasiata che ti piaccia la mia raccolta (iniziavo ad avere dei dubbi, in generale…). Un bacione!
 
BeatifulKirja: Grazie, sono contenta che ti sia piaciuto ^___^
   
 
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