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Autore: AnnaGiulia    17/01/2015    0 recensioni
A volte bisogna abbandonare il luogo dove si è cresciuti e dove si sono vissuti i momenti migliori e peggiori della nostra infanzia e adolescenza per poter capire meglio noi stessi e cominciare così una nuova vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver parlato per un'altra ora con Michele,se ne andò e io rimasi con Ste e Matteo a mangiare la piazza e a guardare un film.Andai subito a letto e feci fatica ad addormentarmi a causa dei troppi pensieri,perciò andai sul bancone a fumare e mi persi nel contemplare il mare,il cielo,le stelle,la spiaggia e tutti i suoni che mi circondavano.Passate più o meno 2 ore il sonno bussò alla porta e felice andai a dormire.
Andai al lavoro con la mia macchina,in caso Fabio mi lasci tenere mia sorella,così appena finisco,potrò andare a prenderla subito.Lo trovai in cucina che controllava le dispense.
"Giorno." dissi entrando.
"Oh,ciao Giulia.Un po' in anticipo stamattina."
"Sì,beh,volevo chiederle una cosa." Non mi guardava,continuava a rovistare qui e là.
"Solo se prima mi dai del 'tu'.Mi fai sentire vecchio!" scherzò.Risi e mi avvicinai.
"Dovrei tenere mia sorella di 12 anni con me per qualche giorno e quindi dovrebbe venire anche qui al lavoro perchè non posso lasciarla a casa da sola.." si fermò e si mise in piedi,dandomi le spalle e tichettandosi il mento con un dito.Sembrava che non mi stesse ascoltando.Passò del tempo e non rispose.
"Fabio?Hai capito?" gli toccai una spalla facendolo girare.
"Sì scusa,sono un po' preso.Ho molte cose da pensare e in testa ho un casino." si diede una pacca leggera sulla fronte sorridendo."Comunque va bene,l'importante è che non disturba mentre lavoriamo."
"Grazie mille." gli feci un sorriso grande e mi diressi nello stanzino a indossare il grembiule.Mi stavo ligando i due lacci dietro la schiena e guardavo verso il basso quando mi imbattei in qualcosa di forte e quasi caddi all'indietro se due mani forti non mi afferrassero per la vita,tenendomi in equilibrio.
"Oh,scusa." feci alzando lo sguardo e incontrai Michele che mi fissava divertito.
"O svieni o cadi per conto tuo.Mi chiedo come hai fatto a sopravvivere per tutto questo tempo senza di me." scherzò mettendomi una ciocca uscita dallo chignon dietro l'orecchio.Quel gesto mi parve così dolce e arrossii,abbassando lo sguardo per non farmi notare.Non capivo certi suoi gesti:non era lui forse quello più temuto e amato da tutti?
"Te l'ho detto,è colpa tua.Non sono mai caduta così tante volte in così poco tempo." gli diedi una pacca sul petto e lo sorpassai andando al banco,dove in quel momento entrarono Ste,Matteo e..Luca?Che ci faceva lui qui?Appena mi vide,sorrise e si avvicinò salutandomi con un bacio sulla guancia.
"Ehi,che fai qui?è un po' presto per l'apertura." gli dissi.
"Sto cercando lavoro e dato che il padre di Michele è in cerca di personale..beh,eccomi qua.." sorrise per poi posare una mano sulla mia guncia,ancora un po' calda per prima "..e poi ci lavora la ragazza più bella che conosca,non mi aspetterei di meglio." La frase mi spiazzò,facendomi arrossire ancora:per la prima volta,il suo contatto mi mandò dei piccoli brividi che partivano dalle guance ormai in fiamme.
"Luca che ci fai qui?" era Michele e appena parlò Luca tolse la mano,guardandolo.
"Vorrei parlare con tuo padre.Dov'è?" Michele gli indicò la cucina e dopo avermi sorriso un'altra volta,sparì dietro la porta dove si trovava Fabio.Da come si erano guardati e parlati in modo freddo,direi che non andavano molto d'accordo.
"Lo conosci?" mi chiese,con aria curiosa e un po' spazientita.Notai Ste che lo guardava in modo strano e poi seguì Matteo nello stanzino.
"Sì,è simpatico."
"Non sai quanto." disse con un tono troppo ironico.
"Che è successo tra voi due?" chiesi guardandolo.
"Ti spiegherò,ora devo andare.A dopo Giu." Mi guardò e basta,senza fare altro e si allontanò,fissando con aria irritata la porta della cucina.Lo fissai curiosa fino a quando non uscì e allora mi misi al banco mettendo in ordine e tirando fuori gli occorrenti per la mattinata.La giornata passò veloce e scoprii che Luca aveva ottenuto anche lui il lavoro di bagnino.Ogni tanto passava a salutarmi a chiedermi come andava e ne fui felice.Stavo bene e mi piacevano le sue attenzioni,anche perchè mi distraevano da ciò che sentivo per Michele,che non capivo nemmeno io.Vedevo in Luca una specie di medicina,mi dava sollievo e mi rendeva felice anche con solo un suo sorriso.
Fui la prima ad uscire in modo di arrivare prima da Cecy per non tornare poi tardi.Stavo aprendo la porta della macchina quando vidi Michele uscire dal bar e parlare al telefono.Poco dopo una macchina decapottabile tirata a lucido entrò nel parcheggio parcheggiando vicino a Michele.Ne uscì una ragazza alta,bionda,abbronzatura perfetta,fisico perfetto coperto da una vestitino floreale e calzava dei tacchi vertiginosi.Sembrava una appena uscita da una rivista di cataloghi di modelle e non potei non rimanerne sorpresa e invidiare quelle gambe così slanciate.Si avvicinò a Michele che,sebbene lei fosse molto alta,la superava di qualche centimetro.Non riuscivo a distogliere lo sguardo tanto ero curiosa:lo sono sempre stata,fin da bambina e sebbene tutti dicono che essere curiosi sia una cosa positiva,beh,si sbagliano.
Li vidi parlarsi,lui la guardava come se fosse un bocconcino e lei faceva la smorfiosa,sistemandosi i lunghi capelli dorati.Non volendo vedere altro,entrai in auto e controllai che non ci fossero altre macchine quando dallo specchietto li vidi baciarsi,mentre lui le teneva il sedere e lei si avvinghiava a lui.Quella vista mi fece uno strano effetto provocandomi rabbia,gelosia e dolore.Mi misi a ridere dicendomi che eravamo solo amici,nient'altro.Lui era stato sincero con me ma sentirselo dire è diverso da vederlo con i propri occhi.Premetti con forza l'acceleratore facendo sgommare le ruote e alzai a tutto volume la radio.
Quando arrivai dai miei genitori,ero più rilassata:mi ero ripetuta che in fondo non mi importava,che non c'era niente di cui incazzarsi,che lui poteva fare quel cazzo che voleva.Uscii dall'auto,suonai il campanello,che subito si aprì ed entrai.Appena varcai la porta di casa,Cecy mi saltò addosso facendomi quasi perdere l'equilibrio.
"Siamo felici è?" le dissi mettendola a terra.
"Sììì!Papà!La valigia!" urlò.
Sbucò mio papà da sopra le scale e lo vidi scendere con una valigia enorme che lui portava giù con fatica.
"Cecy,devi stare da me qualche giorno non un mese!" le dissi con un sorriso un po' compiaciuto perchè sapevo che aveva preso da me.Lei fece una scrollata di spalle e dopo aver salutato la mamma,andò con papà alla mia auto.
"Bada a tua sorella,modera il linguaggio e non fare cazzate." disse abbracciandomi.
"Sai benissimo che tengo a lei più di qualunque altro.Non le accadrà niente,te lo prometto." le diedi un bacio sulla guancia e raggiunsi la mia auto,dove vidi Cecy già nel posto di passeggero.Mi avvicinai a mio padre e lo abbracciai.Non parlammo,si limitò a darmi un bacio sulla fronte,un gesto che mi tranquillizzava sempre.Entrai in auto e mia sorella aveva un sorriso enorme che mi contagiò.Misi in moto e subito dopo lei mise un CD di cui non vidi il titolo.Partì una canzone che mi fece tremare:il CD era lo stesso che aveva inserito Michele e subito mi rividi la scena vista nel parcheggio.Strinsi il volante,facendo qualche respiro profondo e pensai a Luca:mentre stavamo pulendo,mi aveva chiesto se uscivamo insieme una di queste sere,dopo il lavoro e avevo accettato.Mi calmai subito e fui veramente felice in quel momento di averlo come amico:era la mia cura.
Arrivata a casa,Cecy era ancora sveglia,tutta elettrizzata.Portai la sua valigia -con mooolta fatica- in camera mia:avrebbe dormito con me,non essendoci altre stanze a disposizione.Le feci fare il giro della casa,presentandole Matteo con cui andò sbito d'accordo e poi andai in cucina a preparami un'insalatona.Finito di mangiare uscii nel giardino sul retro sedendomi sulla sedia sotto il tendone -che fungeva da tettoia- lascindo Cecy che giocava a carte con Matteo in salotto e mi accesi una sigaretta.Mia sorella sapeva che fumavo ed è sempre stata brava a mantenere il segreto.Non ha mai spifferato niente di quello che le dicevo e io lo facevo con lei:era ed è un patto fatto tra sorelle.
Ero a metà sigaretta quando la portafinestra si aprì e Ste si sedette sulla sedia lì vicino.
"Mi mancava tua sorella.Per quanto starà qui?" disse guardando verso il salotto.
"Fino a Sabato." buttai fuori una nuvola di fumo,concentrandomi sulle varie forme che produceva.
"Tu e Michele?" buttò furi all'improvviso.
"Siamo solo amici,Ste,non ti devi preoccupare.E poi una di queste sere esco con Luca." Lei si illuminò,sorridendo.
"Uscirai con lui?"
"Sì,è simpatico.." Mi fissò studiandomi.
"Non lo starai usando?!" fece quasi con fare cattivo.
"Usando?E perchè dovrei farlo?" risposi in modo calmo e spensi la sigaretta.
"Dimmelo tu.Secondo te perchè?!Non molto tempo fa,anzi IERI,mi stavi praticamente dicendo che forse provavi qualcosa per Michele." disse il suo nome con una smorfia.
"Infatti..FORSE provavo qualcosa,ma ho capito che in realtà non era niente.."
"Da cosa lo hai capito?Dallo spettaccolino che ha dato stasera fuori dal bar?" Ora mi stava irritando ma decisi di mantenere la calma,non volendo litigare con lei subito dopo che mia sorella è venuta qui e per giunta per colpa di Michele.
"No e con questo chiudiamo il discorso 'Michele'.Non ne voglio più parlare,specialmente se ci fa litigare." La guardai e la vidi abbassare il capo.
"Scusa,è che non mi sembra ti faccia bene stargli vicino.Ho la sensazione che in futuro ti ferirà." Non ha idea che in realtà lo ha già fatto.
"Non mi attaccherò così tanto da poterglielo permettere." dissi abbracciandola.
"Promettilo." 
"Te lo prometto."
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Al lavoro Cecy se ne stava seduta dietro il banco con me o andava a farsi un giro con Matteo e Luca anche se qualche volta la vedevo stare anche con Michele,il quale non mi aveva nemmeno rivolto la parola quella mattina,nemmeno un 'ciao' o un sorriso.Non capivo questo suo atteggiamento:era mio amico o no?Decisi che un giorno di questi gli avrei parlato,forse alla festa che organizzerà Ste la settimana prossima o dopo il lavoro.
Stavo pensando a cosa dirgli,a quali domande fargli quando sentii qualcuno chiamarmi dal lato opposto del banco.Era Nicole che mi sorrideva e vicino a lei c'era il suo ragazzo,Jake,che mi aveva presentato una sera che sono andata con lei al Paradise a ballare.
"Ehi,come state?Volete qualcosa?" feci un ampio sorriso:mi trovo benissimo con loro,sono amici di cui mi posso fidare ciecamente.
"Bene.." rispose Nicole "..e sì,vorrei una bottiglia di acqua.Te,amore,che prendi?" chiese al suo ragazzo.
"Una birra,grazie.." stava per dire qualcos'altro quando qualcuno lo chiamò dalla porta che dava alla spiaggia.Ci girammo tutti e tre e vidi Michele che teneva per mano Cecy tutta felice e stava venendo verso di noi con un sorriso sulle labbra.Quel sorriso,mi mancava.No,aspetta,mi stavo rammollendo.Questa non sei tu,Giu,hai faticato molto a farti un carattere duro e forte.Non vorrai rovinare tutto ora?
La mia vocina interiore aveva ragione.Cacciai subito quel pensiero dolce e presi le ordinazioni dei miei amici per poi posarle sul banco.Nicole pagò per entrambi e salutò Michele appena fu vicino.Cecy si staccò e mi raggiunse dietro al banco.
"Michele.." disse Jake abbracciandolo,per poi scostarsi e prendere la birra sorridendomi.Ricambiai il sorriso e guardai Michele, notando che mi stava guardando:mi scrutava,con quel suo sguardo intenso e distolsi subito gli occhi,concentrandomi su pulire dei bicchieri.
"Nicole,andiamo?" le chiese Jake.Lei mi salutò con un bacio sulla guancia e uscì con Jake e Michele.
"Che è successo tra te e Michele?" mi chiese Cecy,seduta su una sedia lì vicino,mentre beveva un succo.
"Niente..perchè me lo chiedi?" tenni un tono basso e neutro.
"Così..Luca è il tuo ragazzo?" fece di punto in bianco,facendomi sussultare.
"Ma che dici?Cecy,non ho nessun ragazzo e Luca è un mio amico." dissi senza sembrare troppo spazientita.Mia sorella è sempre stata curiosa nelle mie storie sentimentali,per lei è come sentirsi raccontare una storia.
"Parla sempre di te.Mi ha anche detto che sono fortunata ad avere una sorella così bella e dolce e che non vede l'ora di uscire con te." mi sorrise con quel suo sorriso infantile e dolce.Le cose che Luca aveva detto a mia sorella mi fecero arrossire e sorrisi tra me:non vedevo l'ora anche io di uscire con lui.Non le risposi,rimanendo con le labbra piegate verso l'alto e servendo i clienti con un po' più di felicità.La giornata passò veloce e Cecy ci diede una mano a pulire,guadagnandosi un cioccolatino offertole da Lucia:stava simpatica a tutti,con quei suoi occhioni grandi e il viso ancora un po' da bambina ma che cominciava a cambiare.
"Andiamo?" mi disse Ste.
"Aspetta.." era Luca.Mi si formò subito un sorriso e lui fece lo stesso.
"Beh,ti aspetto in macchina...Cecy,vieni." uscirono dal locale e anche noi,solo che ci fermammo appena lì fuori.
"Cosa c'è?" gli chiesi,guardandolo.
"Ti va di andare a prendere da bere domani,dopo il lavoro?" mi guardò,con una certa speranza negli occhi.Era così dolce.
"Certo..però devo vedere se Ste è disposta a tenerla."
"Va bene.Ti lascio il mio numero così mi dici se puoi venire." sorrise.Gli diedi il mio telefono e premette dei tasti,per poi ridarmelo,salutandomi con un bacio sulla guancia,indugiando qualche secondo e questo mi fece partire dei piccoli brividi per tutto il corpo.Salii in macchina e notai 3 paia di occhi che mi guardavano:Cecy,seduta vicno a me, Ste,seduta davanti,con un sorriso e Matteo con un aria pensierosa e le labbra tese.Che aveva?
"Che c'è?" chiesi.
"Niente.." dissero in coro mia sorella e la mia amica.Arrivata a casa,andai in cucina a mettere in forno le pizze surgelate che avevo preso e cominciai a preparare la tavola aiutata da Ste,mentre Matteo e Cecy erano in salotto.
"Ste,domani esco con Luca..potresti badare a mia sorella per qualche ora per favore?" 
Lei mi guardò e fece un sorriso a 32 denti,correndomi incontro e stritolarmi.
"Sì,sì!" cominciò a saltellare "Esci con Luca!Finalmente!" risi e vidi Cecy correre e saltellare anche lei,mentre Matteo se ne stava in salotto a guardare la tv.Che strano,di solito faceva battute spiritose o almeno mi parlava.Scrissi a Luca e mangiai la pizza mentre venivo assediata di domande da Ste e Cecy su cosa avrei fatto domani,se lo avrei baciato ecc.Non ce la faceva più,perchè tutte queste domande?
Alla fine si arresero non ricevendo risposte se non dei monossillabi e ci sedemmo in salotto a guardare un film che non ricordo il titolo.Dopo neanche un'ora stesa sulle mie gambe,mia sorella dormiva:doveva essere stanca dopo questa giornata e non era abituata a svegliarsi così presto.Le accarezzai i capelli e la portai in camera in braccio,posandola delicatamente sul letto e coprendola con il lenzuola.Scesi in cucina per bere un sorso d'acqua quando il mio telefono suonò.Lo posai all'orecchio senza guardare chi fosse.
"Pronto?" 
"Giu,sei a casa?" era la voce di Michele.Sentirla mi fece tremare le gambe e battere il cuore.Mi ricomposi,ripensando che non mi aveva nemmeno cagata quella mattina e  a cosa aveva fatto il giorno prima con quella top-model.
"Sì,perchè?" dissi con tono neutro.
"Puoi uscire dal retro?Vorrei parlarti." Ora?Ma che è pazzo?Non poteva dirmelo quella mettina al posto di evitarmi?
"Senti,sono stanca e sto per andare a letto." sbottai.
"Solo 5 minuti per ch.."
"Per cosa,Michele?Non potevi dirmelo stamattina?Ah no,aspetta,eri troppo impegnato ad evitarmi e Dio solo sa per quale motivo!" urlai,incazzata.Fece un sospiro.
"Scusa..se esci ti spiego.Per favore,qualche minuto."
Chiusi la telefonata,irritata.Posai con troppa forza il telefono sul tavolo,uscii con passo pesante e solo dopo che abbi aperto il cancelletto mi accorsi che indossavo solo una lunga e larga maglia grigia.Non mi feci molti problemi,considerando che avrà già visto anche di più di un paio di gambe nude.Lo vidi appoggiato al muretto di sinistra,indossava una maglia nera un po' stretta risaltando i suoi pettorali,dei pantaloncini corti in jeans e delle converse bianche basse.Quando appoggiai il cancelletto,si girò a guardarmi e vedendo che non si muoveva,mi avvicinai,lascindo un abbondante metro di distanza.
"Che vuoi?" la voce mi uscì dura.
"Siamo ancora amici?" Mi stava prendendo in giro?Mi fece perdere le staffe,facendomi fremere.
"Ma che sei scemo?Mi fai venire qui fuori per chiedermi se siamo ancora amici?" 
"Non urlare,svegli tutti!" In effetti avevo un po' esagerato.Feci un respiro profondo e tornai a guardarlo.
"Perchè mi hai evitata stamattina?" 
"Prima rispondi alla mia domanda." Mmmm,che nervoso.Non capivo perchè mi faceva sclerare così tanto con solo una domanda del cavolo.
"Per me sì,poi per te non lo so visto l'atteggiamento di oggi." incrociai le braccia al petto e lui si alzò di scatto,mettendosi di fronte a me:era così alto e muscoloso e mi guardava con occhi che luccicavano,facendomi sbollire la rabbia.Perchè?Perchè con solo uno sguardo causava tutto questo?Lasciai cadere le braccia lungo i fianchi e mi guardai i piedi nudi ricoperti di sabbia.
"Te lo chiedo perchè ho visto come te ne sei uscita dal parcheggio dopo che ho baciato Khatrin.." Oh,si riferisce alla top-model.beh,un nome come Khatrin si addice alla perfezione.".. pensavo ti fossi incazzata e mi sono sentito in colpa,non so perchè.Non mi è mai importato di quello che pensa o dice la gente ma da quando ti ho conosciuta,ogni volta che faccio qualcosa,mi chiedo se è giusto o sbagliato,se potrebbe darti fastidio,se ti farebbe incazzare e mi fa impazzire.Scusa per non averti cagata stamattina,ma mi sono vergognato,per la prima volta in vita mia,di aver fatto una cosa simile, e anche davanti ai tuoi occhi, e non riuscivo a parlarti."
Rimasi incredula a guardarlo dal basso,mentre lui buttava fuori tutto,finendo con un sospiro,per poi incrociare il mio sguardo.
"E io che pensavo ce l'avessi con me." dissi sorridendogli.Lui sorrise e mi abbracciò forte,posando il mento sulla mia testa e stringendomi.Odorava di una colonia di Giorgio Armani,una fragranza dolce e maschile,la adoravo.Lo circondai anche con le mie braccia,lascindomi cullare.
"Non potrei mai avercela con te,Giuli." Giuli.Mi chiamava così mio padre quando ero più piccola ma ora lo fa di rado,considerandomi ormai grande per questo diminutivo.Suonava così dolce da farmi sentire ancora più piccola e lo strinsi più forte.
Si scostò appena,allentando la presa e posando una mano sulla mia guancia,guardandomi con occhi dolci e grandi.Posai le mani sul suo petto,avvertendo il suo battito accelerato e sorrisi a quel contatto.Mi persi in quel suo sguardo,rimanendone imprigionata e avvertii ancora quella sensazione di tranquillità,di stare nel posto dove dovevo stare.Posai lo sguardo sulle sue labbra carnose e rialzando lo sguardo,notai che se n'era accorto,perchè posò lo sguardo sulle mie,avvicinandosi,fino a sentire il suo respiro sulla bocca.Chiusi le palpebre al contatto con la sua bocca e mi scatenò le farfalle nello stomaco,lascindomi senza fiato.Schiusi la bocca insieme a lui,toccando la sua lingua con la mia e scoprii che mai avevo provato una sensazione come quella che si stava diffondendo dentro.Le nostre lingue giocavano a rincorrersi mentre infilavo una mano nei suoi capelli e l'altra dietro al capo,alzandomi in punta dei piedi.Posò le mani sui miei fianchi attirandomi più vicino a lui,quasi mi desiderasse anche in un altro modo.A quel pensiero,mi scostai,riprendendo un po' di lucidità che era andata persa.Tremavo ancora tutta e ci avrei scommesso tutto che se non ci fossero state le sue mani,sarei caduta per terra;avevo il fiato corto,sentivo le labbra pulsare e il cuore pensai sarebbe scoppiato da u momento all'altro.Lo guardai,sorprendendomi che anche lui aveva il fiato corto e ansimava,le sue labbra erano gonfie e i suoi occhi luccicavano,bramosi,sembrava dicevano:ancora,ancora.Mi allontanai da lui,guardando altrove,non volendo cedere,perchè anche io ne volevo ancora,nel profondo lo desideravo ma sapevo che era sbagliato,sapevo che se mi fossi lasciata andare troppo avrei finito col farmi del male,molto male,e poi lo avevo promesso a Ste.
"Scusa,mi sono lasciato andare,non volev.."
"è tutto ok,non è niente.." mi girai,andando verso il cancelletto,per poi girarmi e lo vidi lì,immobile,che mi guardava con aria mortificata.Lo vidi avvicinarsi veloce e prendermi il visa tra le mani,cogliendomi alla sprovvista.
"Siamo ancora amici,vero?" a quelle parole,sentii pizzicarmi il naso e gli occhi.
"S-sì." mi girai di scatto,chiudendomi il cancelletto alle spalle e corsi in casa,poi andai in cucina e bevvi un paio di shorts di tequila,non volevo esagerare perchè l'indomani sarei andata al lavoro.Presi il telefono e mi diressi in camera il più silenziosamente possibile dato che tutti dormivano.Andai a fumare sul bancone e notai una figura che camminava lungo la spiaggia e riconobbi Michele.Non controllai le lacrime che iniziavano a rigarmi le guance.Mi posai una mano sulle labbra,ancora un po' gonfie per il bacio e ricordai quella magnifica e sbagliata sensazione che mi aveva fatta sentire più viva che mai.
Andai a letto ma faticai a prendere sonno,troppi pensieri,troppe emozioni,troppo di tutto.E adesso che ci siamo baciati,che succederà a noi?Saremo ancora amici come prima?Parleremo e rideremo come quella volta in auto,senza imbarazzo?Sarà significato qualcosa per lui o è stato solo un momento di debolezza?Per me non è stato solo un bacio qualsiasi e mi rimprovero per questo.Non dovrei provare niente per lui.E poi che dico a Stephany?Non posso nasconderglielo,lo verrebbe a scoprire e allora sì che saranno cazzi.Vorrei tanto non essere lì quando glielo dirò:si incazzerà come una furia.Mi ha sempre fatto paura quando si arrabbia,soprattutto quando perde le staffe.Beh,le dirò che non è stato niente,che ci siamo lasciati prendere la mano e che non provo alcunchè per lui.Sarà difficile mentirle ma è l'unica soluzione possibile..credo.
   
 
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