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Autore: Soly_D    17/01/2015    5 recensioni
#09. «Sakura-chan è mia... è finalmente mia~♥».
«Oh, non credo proprio!», dichiarò Sakura, ergendosi minacciosa sulla figura di Naruto steso al suolo.
«Sappi che dopo questa scenata dovrai faticare enormemente per riconquistarmi».
Ma Naruto non la ascoltava, immerso nel suo alone di cuori e arcobaleni.
[Raccolta NaruSaku]
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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The Bridge between Heaven and Earth


#03. A new beginning [for her, her life, her heart]

Le tende del locale frusciarono, portando all’interno un profumo decisamente familiare. «Domani è il gran giorno».
«Sakura-chan!», esclamò Naruto, seduto al bancone, riconoscendo la voce della compagna ancor prima di voltarsi.
Lei gli sorrideva con le braccia incrociate dietro la schiena. «Avrai di nuovo il braccio», gli ricordò.
Naruto annuì, sorridendo a sua volta, mentre Teuchi gli posava sul bancone la scodella fumante di ramen che aveva ordinato.
«Vuoi sederti con me a festeggiare, Sakura-chan?».
«Sì, ma solo perché ho fame. Non farti strane idee, eh!», lo avvertì lei, facendolo ridacchiare.
Sakura si sedette, ordinando anche lei un po’ di ramen.
Mentre attendeva, si voltò a guardare il compagno che, come sempre, divorava la sua cena quasi fosse a digiuno da una settimana.
Una mano reggeva le bacchette e l’altra... be’, l’altra non c’era, e la manica della felpa ciondolava vuota lungo il fianco.
Sakura rifletté che non era difficile mangiare del ramen con un braccio solo, ma se si fosse trattato di una bistecca? In che modo Naruto avrebbe potuto tagliarla e mangiarla? Fortunatamente lui si cibava solo di ramen. Quel pensiero la fece sorridere.
Presa da un moto di tenerezza, si avvicinò con lo sgabello a Naruto e tirò la sua scodella verso di sé, per poi sfilargli bruscamente le bacchette dalla mano. Naruto la fissò deluso. «Sakura-chan... il mio ramen... perché?».
«Questa è l’ultima sera che passi con un braccio solo, approfittane».
Sakura sollevò la scodella, raccolse con le bacchette i tagliolini e li avvicinò al viso di Naruto.
Il ragazzo sgranò gli occhi: Sakura voleva imboccarlo. Ricordò quel giorno di tanto tempo prima in cui la ragazza aveva tentato di fare la stessa cosa, ma si era intromesso Sai. No, questa volta non si sarebbe lasciato scappare un’occasione del genere.
«Oh, grazie, Sakura-chan, come sei carina!», si lasciò sfuggire, avvicinando le labbra alle estremità delle bacchette.
Sakura arrossì e voltò lo sguardo dall’altro lato, non riuscendo a sostenere gli occhi azzurrissimi di Naruto che la guardavano con devozione ingoiando il boccone. «Baka, lo faccio solo per compassione».
«Certo, lo so, non devo farmi strane idee», scherzò lui, ripetendo le stesse parole che aveva usato la compagna quando si era seduta al suo fianco.
Sakura si sentì arrossire ulteriormente. Da quando Naruto riusciva a metterla in imbarazzo?
Indignata, raccolse un altro po’ di ramen con le bacchette e gliele ficcò letteralmente in bocca, rischiando di farlo soffocare.
E così, tra una risata di lui e un pugno di lei, andarono avanti in quel modo per diversi minuti.
Ad un certo punto il volto di Naruto si adombrò.
«C’è qualcosa che non va?», gli chiese Sakura, perplessa.
«Mi chiedo solo come stia facendo Sasuke senza il braccio. Non ha nessuno che lo aiuti a mangiare».
Sakura scrollò le spalle.
«Be’, ha scelto lui di andarsene prima che Tsunade-sama terminasse il braccio. Quando capirà di non poterne fare a meno, sono sicura che tornerà».
Naruto ebbe come l’impressione che Sakura stesse parlando solo di un vecchio amico di infanzia, non del suo grande amore.
Non c’era la nota sognante di un tempo, nella sua voce. Non c’era nemmeno il rossore sulle guance.
Naruto sperava che non ci fossero nemmeno le lacrime, nel cuore della notte. Non lo avrebbe sopportato.
«Sakura-chan, e se io volessi essere imboccato anche dopo che Tsunade-baachan mi avrà dato il braccio nuovo?».
«Te lo scordi! Anzi, sai che ti dico? Finisci di mangiare da solo, la mia scodella di ramen è arrivata ed io ho fame!».
«Ma Sakura-chaaaan, perché deve finire sempre così?».


Quella mattina Naruto, Sakura e Tsunade si ritrovarono all’ospedale nella stanza predisposta per l’operazione. Il braccio nuovo di zecca emergeva da un fagotto bianco riposto in un contenitore trasparente sul tavolo da lavoro. Naruto lo guardava con sospetto.
«Bene, direi che possiamo cominciare», proclamò Tsunade, iniziando a far scorrere le bende lungo il braccio monco di Naruto.
Lo sguardo del ragazzo corse subito a Sakura che osservava la scena con attenzione.
«Sakura-chan, non sei costretta a rimanere. Insomma, non é un bello spettacolo».
Sakura scosse la testa. «Sono o non sono l’allieva di Tsunade-sama?».
Naruto vide la donna più anziana sorridere a quelle parole.
«Naruto, pensa a te stesso, piuttosto. Non vorrei che svenissi tu durante l’operazione».
Il ragazzo ridacchiò. «Non sono così debole di cuore, baachan».
Intanto le bende avevano lasciato il posto a ciò che rimaneva del suo braccio.
Tsunade ne esaminò con attenzione l’estremità: grazie al chakra della Volpe si era già completamente rimarginata.
«Sakura, avvicinami il carrello con gli strumenti».
Sakura eseguì alla lettera gli ordini. Tsunade posò le bende sul carrello e controllò che vi fosse tutto l’occorrente per l’intervento.
«Ora tu mantieni il braccio nuovo ed io lo collego a quello di Naruto».
Lo sguardo dell’Uzumaki saettò da Tsunade a Sakura e al carrello degli strumenti.
C’erano siringhe, boccettine di vetro, garze, erbe medicinali, forbici e un trapano. Un trapano?!
«Baachan, non userai quel coso su di me, vero?», si volle informare, indicando l’arma.
Tsunade si schiaffò una mano in faccia. «Naruto, ti avevo detto di rimanere calmo...».
L’impavido eroe di Konoha inorridì, prevedendo il dolore acuto che avrebbe sentito di lì a poco.
Tsunade sospirò, massaggiandosi le tempie con le dita. «Sakura, cambio di programma. Mantieni fermo Naruto finché non si addormenta».
Naruto doveva ancora capire il significato di quelle parole quando si ritrovò bloccato sul lettino dalle mani di Sakura, gli occhi verdi che lo fissavano con profonda determinazione. E sarebbe stato anche piuttosto romantico se solo Tsunade non avesse impugnato una siringa e gliel’avesse conficcata nel braccio. Poi il buio più totale.
«Avresti potuto togliere quel trapano dal carrello, Sakura. Non serve per ciò che stiamo facendo».
«È che mi diverto troppo a terrorizzare Naruto, shishou».


Quando Naruto aprì gli occhi, una mano fasciata sbucava da sotto la manica che era rimasta vuota dalla fine della guerra.
Sollevò il braccio e mosse piano le dita, come incantato. Quanto gli era mancata quella sensazione...
«Non fare movimenti bruschi o veloci», lo avvisò Sakura, intenta a sistemare alcuni medicinali nell’armadietto dall’altra parte della stanza.
Naruto la ignorò completamente. «Ho una mano nuova!», esclamò, sventolandola a destra e sinistra con un sorriso raggiante stampato sul volto.
«Narubaka!», urlò Sakura fiondandosi sul lettino. Gli afferrò il polso e lo strinse tra le proprie dita. «Smettila di muoverla come un ossesso, altrimenti te la spezzo io stavolta».
Il ragazzo sgranò gli occhi. «Ma Sakura-chan... Tsunade-baachan me l’ha appena impiantata».
«Cerca di capire, Naruto. Il tuo braccio nuovo è ancora fragile. Tra un po’ di giorni potrai fare tutti i movimenti che vorrai».
Naruto annuì e Sakura gli lasciò il polso. «Ora vediamo se riesci a muoverla per bene».
Sakura gli fece fare alcuni semplici esercizi come aprire e chiudere lentamente la mano, afferrare gli oggetti, muovere le dita ad una ad una.
Constatò che l’operazione era andata anche meglio del previsto. «Mi raccomando, continua questi esercizi anche a casa».
Naruto sorrise, sfiorandole il volto in una lieve carezza. «Sei una medic-ninja fantastica, Sakura-chan, degna allieva di Tsunade-baachan».
Sakura sorrise un po’ imbarazzata. «Oh, be’... grazie».
E perdendosi negli occhi azzurri del compagno, si rese conto che ormai la guerra era solo un ricordo e che quello era un nuovo inizio per tutti: per il mondo ninja, per Konoha, per il team 7. Ma un nuovo inizio anche per lei, per la sua vita e soprattutto per il suo cuore.















Note dell'autrice:
uyNon è bellissima l'immagine qui a fianco? *___* in realtà nella mia fanfiction Naruto e Sakura non sono in una stanza, ma all'Ichiraku, però le espressioni dei loro volti sono più o meno quelle raffigurate nell'immagine ♥♥♥
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate :D
Ringrazio infinitamente tutto coloro che hanno messo la raccolta nelle seguite / preferite / ricordate e che hanno commentato i primi due capitoli, vi adoro ♥
Al prossimo appuntamento NaruSaku! ;)
Soly Dea


  
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