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Autore: Cee4    17/01/2015    1 recensioni
Un pasticciaccio rom-com insolito in SeoulCity
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, G-Dragon, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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aine 12
Jiyong uscì dal bagno con i capelli ancora umidi, indossando solo un paio di pantaloni larghi. Braccia, torso e spalle li aveva completamente esposti.
Arrivò in soggiorno, dove la vide. Aine non si era ancora cambiata, aveva sopra quel maglioncino troppo lungo e largo e quella gonna  troppo corta con cui l'aveva vista andare e venire tutto il giorno.
Gli sembrò di rivivere il loro primo incontro. Solo, il cuore gli batteva più felice e sereno.
Le si avvicinò ma lei si scostò di poco, mettendo della musica, per poi ritornare a lui e cingergli il collo. In un batter d'occhio, si ritrovarono a volteggiare nel mezzo della stanza assecondando la melodia.
Si trattava di una di quelle ballate che si ficcano accidentalmente in qualche pezzo di te e se ne impossessano poco a poco.
Ji le mostrò un sorriso compiaciuto, alzando le sopracciglia, pronto a finire direttamente in camera da letto o sul divano.
Non le disse quanto fosse bella, buona o saggia. Si limitò a poggiare il viso nell'incavo del suo collo e, come poche altre volte gli era accaduto, a pregare perché quella giornata non durasse tanto brevemente.
Era stato uno dei rari giorni in cui erano potuti rimanere insieme.
Avevano passato tutto il pomeriggio in uno studio. Aine aveva accompagnato Hanbin e Hanbyul dentro e fuori la YG e, poi, era ritornata da lui.
Forse, era tremendamente egoista a pensare che fosse una delle sue cose preferite averla nella stessa stanza. Lei dedita ad osservarlo dall'altro lato del tavolo, mentre lui era alle prese con degli arrangiamenti. Eppure, saperla lì quando lui, faccia coperta da un cappello, giochicchiava con una matita cercando di risolvere qualche questione gli era piaciuto davvero.
Con loro c'erano anche i due Seunghyun. Choi aveva finito per rilassarsi sul divano in pelle. Mr. Lee, invece, si era seduto vicino ad Aine, distraendola da lui.
-Ai-chan, ci facciamo una foto?-.
-Uh, ok-. Lei aveva acconsentito, avvicinandosi di più a Seungri.
-Hyung, non ti preoccupare, non la carico su IG questa-.  Ormai quasi tutti all'interno dell'agenzia sapevano della loro relazione, ma ovvio che Ji non aveva confermato nulla. Specie, al di fuori.
-Oh, mi piace, Ri-. Aine guardò intensamente la foto.  Riri sorrideva e lei, affianco, che abbozzava una timida V con l'indice ed il medio.
-Yah, Aichan, sei davvero carina-.  Persino, Top, che sembrava essersi addormentato, annuì  dando una rapida sbirciata al telefono del maknae.  Seungri continuò: -Non c'è da stupirsi che abbia già un fansite-.
Jiyong finalmente si era voltato e con un "Seungri-ah, come fai a sapere tutte queste cose?" gli si era avvicinato. In realtà, era stata tutta una scusa per vedere la foto.
-Non sei geloso, hyung?-.
-Per niente-, Ji si tolse il cappellino, sistemandosi i capelli, e  sedette vicino a Choi, -Dovresti pensare a lavorare ed accrescere di più il tuo di fansite-.
Top scoppiò a ridere mentre Ri si limitò a rispondere con faccia offesa che "Non ricordi, hyung, che l'inverno scorso ho persino trovato una fan in Italia eh?".
Seunghyun-hyung non riuscì a contenersi. -Sei sicuro di non averla sognata?-.
-No, hyung. Aichan è stata in Italia, vero?-.
Ainecolse l'occasione per zittire i tre uomini e prese a raccontare di ciò che aveva visto, sentito, vissuto. Dio, era appena  diciannovenne,  aveva visitato l'Europa da sola. Non si soffermò, però, sulle ragioni che l'avevano spinta a viverci poi per quattro anni.
Passarono altri quarantacinque minuti e tutti e quattro lasciarono la stanza. Prima,Top e Seungri, lei e Jiyong dopo.
Lui si era alzato velocemente dal divano, raccogliendo le sue cose. Disse che non avrebbe combinato niente per il resto della serata e che l'avrebbe aspettata nel cortile posteriore. come al solito.
Aine aveva raccattato la propria borsa e, dopo aver aspettato che Ji facesse il giro del blocco, era salita in macchina con lui.
-Kwon, stiamo andando a casa tua?-
-Vuoi che ti riaccompagni ?-.
-No, era solo per capire-.
Jiyong premette il piede sul freno. La luce del semaforo era diventata rossa.
-Mi dai un bacio?-.
Lei  non si fece impedire dalla cintura di sicurezza e posò le labbra sulle sue. -Che fai?-.
-Voglio anche io una tua foto-,  lui rimise a posto il suo telefono, -Com'è che si chiama il tuo fansite, allora?-.
-Ti ci vuoi iscrivere?-. Aine guardò la fila di auto davanti a loro.
-Perché no?-.
-AineLovers, suppongo-.
Jiyong afferrò il volante in maniera più salda, scuotendo leggermente la testa e muovendo  la bocca nervosamente. -Dovremo stare più attenti-.
Aine sospirò, pensando a quanto lo fossero già abbastanza. -Soo-oppa ha chiesto a Rimri-unnie di sposarlo-.
-Lo so-.
-E Rimri sta facendo impazzire anche me coi preparativi-.
-Sei triste?-
-Un po' ma so che hanno aspettato tanto questo momento. Sono stati così buoni con me. Dunque, no, sono contenta-. Aine lo guardò sorridendo.
Erano rimasti in silenzio per alcuni minuti finchè Jiyong, prima di parcheggiare l'auto, non le aveva preso la mano.  -Non sono più così sicuro di potermi legare per "per sempre" ad un'altra persona. Mi piace il modo in cui noi siamo oggi, il tipo di libertà che esiste tra noi e tu mi hai garantito. Questo tipo di bene-.
Ji ritornò al presente. Non smise di guardarla. Non voleva lasciarla andare ma Aine aveva gli occhi stanchi. Era già l'una.
Lei, però, gli sussurrò di voler continuare a ballare.
Di fatto, la danza finì presto. Sulle note di On the radio di Donna Summer, si ritrovarono fermi. Jiyong le cingeva la vita mentre lei aveva poggiato il suo braccio sinistro sulla spalla di lui . Quello destro, invece, ciondolava da solo.
-Kwon-.
-Uhm, cosa c'è?-.
-Ho un taxi che mi aspetta giù, devo andare-.
-Uh?-.
-Non sto scherzando-.
Lui la tenne stretta facendole il solletico. 
-Davvero-. Aine lo spinse via con tutta la forza che aveva.
-Cos'è successo? Qualcuno si è sentito male? Tu non stai bene?-. Jiyong le accarezzò il viso.
-Ci siamo fatti del bene a vicenda, ma è ora di finirla-.
L'espressione di lui si fece simile a quella di un bambino ferito e lei per un istante si pentì di come stava gestendo la situazione.
-Sul serio, che ti prende?-. La voce di Jiyong si fece più sottile. Non capiva cosa stesse succedendo e non capiva lei. Rimase in silenzio, non sapendo se per lasciarle finire di spiegare o perchè i suoi senitmenti erano vicini ad esplodere.
Aine chiuse gli occhi per un momento e, quando li riaprì, gli disse con determinazione che si era resa conto di non volere più quella loro relazione, che era stato delizioso stare con lui quei sei mesi ma "Kwon tu sei rimasto confuso e io non sono certa di amarti".
Ji si fece più cupo, muovendo la testa come a scacciare le emozioni che iniziavano a ribollirgli nei muscoli e nei nervi. Non era capace di vedere da dove fosse potuto scaturire un tale risultato.
-Tu non vuoi me, Kwon-. 
Al "Sei impazzita?",  Aine si limitò a sorridergli. -Probabilmente-.
La risposta di lei gli sembrò quasi uno schiaffo in faccia, un insulto per deriderlo. -Non uscire dalla porta principale, però-.
Aine lo vide andare via nella sua camera prima che potesse aggiungere qualcos'altro. Lei, allora, spense  lo stereo e chiuse la porta dell'appartamento di Ji dietro di sè.

^^
Dimenticatevi la parte rom-com perché da qui in poi sarà angst. Ok, non sono una cima nelle previsioni. Tipo, sono ritornata prima del previsto ma hey, è ritornato il mio periodo insonnia con bicchierone di schweppes sicché occhiaia da panda e grafomania.
Un bacio a ladycarmen...ora so chi sei *creepy style*
Spero che continuerete a leggere e vorrete bene ad Aine anche se ha appena spezzato il kokoro di Jiyong.
LoveLove.




   
 
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