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Autore: tuhadaencadenada    17/01/2015    3 recensioni
Chi non si è mai chiesto perché Peter non sia andato a vedere un concerto di Lali? O perché non le ha risposto a nessuno dei tweet neanche dopo che lei è andata a vedere il musical di Aliados? Be', alla nostra immaginazione piace pensarla così!
È frutto della nostra immaginazione e quindi altamente personale, per favore non copiate! ©
ATTENZIONE: Questa storia è stata pubblicata anche nella mia pagina Facebook: ~ Mírame, Mírate Tema RE Laliter
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marianella, Thiago
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ecco qui il secondo capitolo! :) Spero che la storia vi piaccia ♥
Ringrazio le due persone che hanno recensito, la persona che ha aggiunto la storia nei suoi preferiti e quella che l'ha aggiunta nelle sue seguite. 
Spero di ricevere più recensioni, così da poter capire che la storia vi sta piacendo. 
Inoltre vi ricordo che questa storia è frutto della nostra immaginazione e quindi altamente personale, per favore non copiate! ©
ATTENZIONE: Questa storia è stata pubblicata anche nella mia pagina Facebook: ~ Mírame, Mírate Tema RE Laliter
 
Capitolo due: Ognuno per la sua strada.
 
Che idiota sei stato. Quasi ventiquattro anni e non sei riuscito a dire di no a una ragazza di diciassette, o meglio non hai potuto dire di no ai genitori della tua ragazza. Si, perché i coniugi Stoessel sono riusciti ad incastrarti: sapevano che saresti dovuto andare all’ultima funzione di Lali, e proprio in questa occasione hanno organizzato una cena con tutta la loro famiglia, e tu, in qualità di fidanzato di Martina, hai dovuto parteciparvi a tutti i costi. “Che figurati faresti, altrimenti?”, queste sono state le testuali parole di Mariana Stoessel.
Ed eccoti qui, sul divano di casa Stoessel.. i parenti se ne sono andati già da qualche minuto, e dalla stessa quantità di tempo stai guardando il cellulare aspettando la risposta di Lali.
Durante la cena sei riuscito ad allontanarti un attimo per potarle scrivere almeno un messaggio. Hai scritto e cancellato più volte, lasciando una triste parola: «Scusami :(». Non hai una giustificazione per non esserci andato, in fondo glielo hai promesso, e poi ci tenevi veramente a vederla sfondare sul quel palco. Ad Aprile non sei potuto andare per motivi di lavoro e l’hai chiamata molto dispiaciuto, ma lei, come sempre, ha capito e ti ha invitato alle prossime funzioni in programma; e questa è stata l’ultima funzione a Buenos Aires, dopo di che inizierà il tour per l’America Latina.
Ricordi di aver visto qualche video su Youtube del concerto, e ti ha fatto emozionare vederla realizzare il suo sogno. Come domina lei il palcoscenico non lo domina nessuna.
È la regina del palco, è la regina della musica.
Tutto ciò glielo hai detto perché, a discapito di quello che i giornalisti e i fans su twitter continuano a scrivere, ovvero che non vi parlate per via di quello che è successo con il fatto “bulliyng mediatico”, voi parlate tantissimo. Non te la prenderesti mai per una sua opinione, hai deciso di chiudere twitter per gli insulti gratuiti che hanno fatto alla tua persona e non per il suo tweet.
Un bip ti riscuote dai pensieri. Approfitti del fatto che Martina sia girata a parlare con il fratello per leggere la risposta di Lali. «Credevo che una promessa fosse una promessa. Peter Lanzani non avrebbe mai mancato di mantenerne una.». Quella risposta ti fa rimanere male, vorresti alzarti e correre da lei, ma non hai neanche il tempo di finire il pensiero che Martina ti chiede subito “che cos’hai, amore?”.
Fai finta di ignorarla perché non puoi risponderle “niente”. Con quella parola ti sembrerebbe di definire Lali ‘niente’. E Lali non è mai stata ‘niente’ per te, è sempre stata ‘tutto’.. e forse continua ad esserlo.
 
Martina non è male, è simpatica, dolce, carina... ma alcune volte dimostra davvero la sua età anagrafica. Certo, all'inizio è una cosa che ti è piaciuta molto, questa vostra differenza d'età: lei ha bisogno di protezione, è ancora piccola, in relazione a ciò che sta vivendo – il successo, i fans, i cosiddetti 'haters', le calunnie sui giornali, le tournée internazionali, il visitare diversi paesi in poche settimane... Diamine, non va nemmeno più a scuola, poiché segue corsi privati – e tu sei contentissimo e incantato dall'idea di dargliela, dato che, a suo tempo, ne hai avuto bisogno anche tu e l'hai trovata tra i tuoi amici e i tuoi famigliari. Ma adesso, quella sua insicurezza per tutto ciò che ti riguarda comincia a darti un po' di noia, anzi, a dartela sono più che altro i suoi genitori. Era per questo che volevi che la cosa rimanesse vostra ancora per un po'. Ora c'è qualcuno che ti prende per un pedofilo, qualcuno che dice che stai con lei perché ti ricorda Lali... come se qualcun altro potesse prendere il suo posto. E fosse una volta che riesci ad uscire da solo con lei, oppure al massimo a portarla ad una festa di Alumni, per stare anche un po' con i tuoi amici. Ma niente. O cene di famiglia o con il cast di Violetta. Come se tu approfittassi di ogni minima occasione per portarla in macchina e 'deflorare' la loro preziosa figlia. È tenera, ti fa sorridere quando sei giù, ma qualche volta è un po', come dire... appiccicosa? Hai bisogno di allontanarti per un po'. Pensare al messaggio di Lali. Soffrire per conto tuo. Perché non c'è mai stato niente di peggio per te, che deludere qualcuno... soprattutto lei.
Vedendoti in piedi, ti chiede - “Che succede, amore? Qualcosa non va?”
“Bauti si è fatto male mentre giocava a rugby e mamma vuole che lo porti al pronto soccorso.”
Lei sembra seriamente preoccupata - “Oddio, vengo con te.”
“No no, potremmo fare tardi come potrebbe non essere niente. E domani mattina devi registrare in studio, è già tardi.”
Lei sembra un po' dispiaciuta - “Hai ragione, be', attento quando guidi. E fammi sapere.”
“Certo.” - le rispondi, baciandola a fior di labbra. Non ti va di dare spettacolo davanti al fratello.
Saluti brevemente anche gli altri e ti precipiti in macchina, guidando verso casa di Lali. Hai bisogno di parlarle, di spiegarle che non è colpa tua. Ma sarà vero? Non è che ti abbiano puntato una pistola alla tempia, eh!
Di strada, trovi un negozio aperto e compri un'enorme scatola di cioccolatini.
“Non è un po' tardi per andare dalla fidanzatina?” - ti dice la commessa, dietro il bancone.
Ti tieni per te una rispostaccia e ti limiti a lasciare una banconota di grosso taglio perché non hai tempo da perdere - “Tenga il resto.”
In tempi record, assicurandoti che nessuno ti veda, sei davanti alla sua porta, con la scatola di cioccolatini in mano e il tuo miglior sguardo dispiaciuto sul viso.
Lei apre, è in accappatoio, ha i capelli tutti scarmigliati, e le babbucce ai piedi. In pratica, è nella sua tenuta da 'pisolino da divano', quando si appisola sul sofà vinta dalla stanchezza.
“Ah, sei tu.” - dice, scontrosa.
“Aspettavi qualcun altro?” - chiedi, alludendo alla sua tenuta tutto fuorché impeccabile.
“Si, Benja. È andato in studio a registrare.” - è fredda. Vuole farti sentire una merda. Bene, ci sta riuscendo alla grande.
“Non mi fai entrare?”
“Mi sembra che abbia sbagliato orario per venire a vedermi. Il concerto era alle sette.” - e fa per chiudere la porta.
“Lali, mi hai mandato quel messaggio... ma sinceramente queste sono cose da non discutere così.”
Lei alza esageratamente un sopracciglio - “Ah davvero? E quel 'scusami' era un messaggio di fumo per caso?”
“Cazzo, Lali, fammi entrare e non fare la bambina.”
“Smettila di trattarmi come se avessi ancora sedici anni e stessimo discutendo di quelle stronzate da adolescenti, Peter Lanzani! Se vuoi parlare con una ragazzina torna da lei!”
“Non ti permetto di parlarle così!”
“E io non ti permetto di venire qui e di pretendere di entrare e chiamarmi bambina! Ti ho detto vattene prima che chiami la polizia!”
“La... ti prego.”
“Hai perso il diritto di chiamarmi così... lo hai perso, Juan Pedro.”
Merda, ti ha chiamato Juan Pedro. Allarme rosso. Allarme rosso sangue. Il sangue che ti si sta raggelando nelle vene e che lei sarebbe pronto a farti colare dal naso e dalle labbra, furiosa com'è.
“Lali, mi hanno incastrato. C'era una cena in famiglia e mi pareva scortese...”
Lei chiude gli occhi, e ti pare di vederla trattenere le lacrime - “Allora aveva ragione.”
“Chi, cosa.. di cosa stai parlando?”
“Martina.. mi ha mandato un messaggio, che poi ho letto solo prima di addormentarmi. Diceva ‘Io e Piti non veniamo al concerto. Ci dispiace. Martina.’
Sbianchi in viso e i cioccolatini ti cadono a terra. Eccolo lì. Il pezzo che mancava al tuo puzzle. Lo avevi quasi intuito prima, ma non avevi voluto ammetterlo, credendo stupidamente che fosse stata solo una coincidenza. Sei troppo furioso per dire altro, quindi lasci là i cioccolatini e risali in macchina, risoluto ad andare a casa a pensare a cosa sta succedendo nella tua vita sentimentale.
 
Non puoi ancora crederci, da lei non te lo saresti mai aspettato. Hai passato la notte a rimuginarci su e sei arrivato alla conclusione che, prima di arrivare a litigare con lei, è meglio chiederle il motivo di quel messaggio.
Ti alzi dal letto, ti prepari e ti precipiti alle prove per il musical di “Aliados”, oggi iniziate presto e ne avrete per tutto il giorno e quando l’ultima canzone è stata provata e riprovata, potete dare per concluse le prove. Saluti tutti e vai dritto a casa a farti una bella doccia.
Anche sotto la doccia la tua mente non smette di rivivere la discussione che hai avuto con Lali, ai suoi occhi per ogni frase che le dicevi e soprattutto la delusione che aveva sul suo viso stanco.
Esci dalla doccia e coincidenza vuole che suona il campanello. Da una parte speri che non sia Martina, non avresti la forza per affrontarla adesso, ma dall’altra parte vorresti fosse lei così da poter risolvere questa questione subito. Apri la porta e ti trovi davanti la tua fidanzata.
“Ciao amore” – ti saluta con un bacio a fior di labbra.
“Ciao” – prima di chiudere la porta, rimani un po’ perplesso per l’assenza di qualche suo familiare. Non viene mai da sola a casa tua. – “Sei da sola?”
“Sì.. o meglio, mio padre mi aspetta in macchina” – ecco, ti sembrava strano che fosse venuta senza scorta.
“Vado a vestirmi, torno subito” – non aspetti una sua risposta e vai in camera tua a vestirti. Ti vesti in tempo record, ritorni in salotto e ti siedi sulla poltrona.
“Come sta tuo fratello Bauti?” – rimani basito per la sua domanda, sinceramente ti aspettavi che ti chiedesse qualcos’altro e non di tuo fratello.
“Bene” – oh cavolo. Ti sei completamente dimenticato della bugia che le hai raccontato ieri per scappare e andare da Lali. Ma, adesso, è troppo tardi.
“Si è ripreso?” – uno dei lati del carattere di Martina che ti aveva colpito all’inizio era la sua ingenuità… ma ultimamente ti sembra che faccia apposta a fare la ‘finta tonta’.
Non vuoi continuare a mentirle, tu non sei così. Quindi decidi di optare per dirle la verità.
“Ieri sera ti ho mentito. Bauti sta benissimo, non gli è successo niente.”
“Perché mi hai mentito?”
“Dovevo andare in un posto” – e dai per conclusa questa conversazione. Accendi la televisione impedendole di continuare la conversazione, ma ad un certo punto Martina nota il tuo essere distaccato, quasi assente.
“Cos’hai?”
“Perché questa domanda?” – rispondi sulla difensiva e sai che rispondere a una domanda con un’altra domanda è come ammettere che hai qualcosa.
“Ti vedo strano da qualche giorno, oramai.. come distante, infastidito”- uno dei tuoi peggior difetti è far riconoscere le tue emozioni, a tutti.
“Non sono distante, stavo pensando.. al concerto di Lali di ieri sera” – vedi come il suo viso passa da color carne a un rosso accesso. Ops, si è arrabbiata. Be’, anche tu lo sei, ma a differenza sua hai delle buoni ragioni per esserlo.
“Perché pensi ancora alla tua ex? Vi siete lasciati, basta. Io non continuo a sentirmi o a pensare al mio ex. Si chiamano ex per un motivo, ecchecavolo!”
“Prima di diventare la mia ragazza, eravamo amici e anche quando ci siamo lasciati abbiamo mantenuto un rapporto di amicizia. E non è la prima volta che te lo dico! Ci tengo a Lali, le voglio un bene immenso! E comunque non ti devo dare nessuna spiegazione.. quella che mi deve dare una spiegazione sei tu!” – sei scoppiato, non volevi reagire in questo modo, ma questa sua sfuriata è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
“Di.. di cosa stai parlando? Io non ho fatto niente!” – ti guarda con una faccia da cucciolo, ma sai bene che quando mette quella faccia è per far cambiare argomento, non l’ha mai fatta con te perché non avete mai discusso prima di oggi, ma l’hai vista quando litiga con Francisco, il fratello. Lei mette quella faccia da cucciolo e a lui passa tutto, l’abbraccia ed è come se non fosse mai successo niente. Ma con te non funziona.
“Parlo del messaggio che hai inviato a Lali!”
“Io non le ho inviato nessun messaggio!”
“Non mi mentire, Martina! Me l’ha detto ieri sera Lali! Mi ricordo anche le parole, diceva ‘Io e Piti non veniamo al concerto. Ci dispiace. Martina.’. Non continuare a negare e dammi una spiegazione!” – non ci vedi più dalla rabbia, le hai anche confidato il motivo per cui le hai mentito ieri sera, ma chissenefotte.
“Sei andato a casa sua? Mi hai mentito per andare da lei! Non ci posso credere! Ieri sera ero pure preoccupata per come stava Bauti! ”
“Non cambiare argomento. Dimmi perché cavolo hai mandato quel messaggio a Lali!”
“Prima dimmi perché sei andato da lei ieri sera!” – la guardi malissimo, non ti sono mai piaciuti questi giochetti ‘parla tu che poi parlo io’.
“Martina, per favore” – rispondi più calmo.
“Mi dispiace, ho sbagliato lo so, dovevo prima parlarne con te. Ma non me ne pento. In effetti era vero che non potevamo andarci!”
“Ma tu sapevi che io ci tenevo! E potevi far rinviare la cena ad un’altra sera! Maledizione Martina!” – adesso sei ancora più arrabbiato. – “A che ora le hai mandato quel messaggio?” – ed eccola lì, dalla sua espressione hai capito che prima ha mandato quel messaggio e poi ha convinto i suoi genitori ad organizzare la cena. Ed ecco che la rabbia ritorna.
“Do.. dopo che i miei ci hanno comunicato.. ci hanno comunicato della cena” – balbetta e questo è un chiaro segno di bugia.
“Stai mentendo ancora! Stai balbettando! Quando hai mandato quel maledetto messaggio?”
“E che palle! L’ho mandato prima, va bene? E adesso spiegami perché diavolo ieri sera sei andato da lei!” – adesso è lei ad urlare.
“Non ti devo spiegare proprio niente. Lali è mia amica, per colpa tua non sono andato al suo concerto e lei adesso mi odia. Grazie!” – dici, sei troppo deluso dal suo comportamento, non te lo saresti mai aspettavo.
“Adesso sarebbe colpa mia?! Evidentemente non ci tenevi abbastanza per andarci, altrimenti saresti andato comunque! Suppongo che lei non significhi così tanto come dici” - queste parole ti fanno andare il sangue al cervello.
“Non ti permettere. Lali è importante, lo è sempre stata e sempre lo sarà.. e adesso torna a casa, non ho più voglia di discutere con te” – sei stanco, questa discussione ti ha fatto capire quello che ti hanno sempre detto, lei è troppo diversa da te e la differenza di età in certe situazione si fa notare.
“Non me ne vado finché non facciamo pace. Io ti amo, Peter. E mi fa male vederti mentre pensi ancora alla tua ex.. e poi le lalitas che continuano ad insultarmi su twitter.. e Lali le lascia fare” – adesso non sa più come togliersi dalla colpa e cerca di passare ad essere la vittima della faccenda.
“Non puoi incolpare Lali per quello che dicono le sue fans perché è la stessa cosa che fanno le tue con lei. E se anche tu o lei diceste loro qualcosa, hanno un proprio cervello e continuerebbero.. fa parte della celebrità. Devi abituarti!” – ti fa un po’ tenerezza, ma è la dura realtà, puoi proteggerla quanto vuoi ma gli haters non sarebbero scomparsi. – “Adesso, per favore, torna a casa. Sono stanco!”
“Sei stanco di me? Non mi ami più?”
“Sono stanco perché ho provato tutto il giorno per Aliados. Voglio andare a dormire. Va’ a casa. Ci sentiamo”
“Perché non mi dici che mi ami?”
“Martina abbiamo appena discusso, sono ancora arrabbiato con te. Lasciami sbollire la rabbia e ne parliamo un altro giorno, ok? Adesso va’!”
“Non finisce qui, Lanzani!” – ed esce da casa tua sbattendo la porta. Un’uscita da film, insomma.
 
Qualche giorno dopo quel brutto litigio fra voi, in uno dei pochi momenti liberi, decidi di fare un salto a vedere cosa quel genio di Cris è riuscita a fare con i ragazzi di Aliados al teatro Gran Rex. Chiami il botteghino per prenotare due biglietti, uno per te e uno per Benja e, quando la ragazza del botteghino scrive il tuo nome, rimane interdetta per un attimo.
“Lali Esposito ha detto?”
“Si.. c'è qualche problema, signorina?”
“No no è solo che.. qui ci sono già due biglietti riservati dalla signora Giacomini a nome Esposito. La signora ha dato precise istruzioni di riservarle due posti tra le prime file, biglietti utilizzabili durante una qualunque delle funzioni.”
Ti viene quasi da piangere per quel gesto. Non che tu abbia bisogno di biglietti gratis, ma quel suo pensiero dedicato a te, quel suo desiderio della tua presenza al suo spettacolo, ti commuove.
“Ehm.. va bene. Allora a che ora posso venire a ritirarli?”
“Alle sette e mezza, perché lo spettacolo inizia intorno alle otto.”
“Gentilissima. La ringrazio.”
“Buona serata.”
 
Prima di andare a dormire, scrivi un tweet di complimenti e di risposta a Cris, evitando questa volta di citare Peter. Lo hai già fatto una volta, quando sono iniziati gli show, e lui non ha risposto. E quando, stasera, ti ha vista in platea, ha distolto lo sguardo, il gran bastardo.
Subito dopo aver spento il cellulare, senti la chiave scattare nella serratura: è Benjamin che era andato a chiudere la macchina in garage.
“Amore, ancora non ti sei cambiata?”
“No, volevo rispondere un attimo a questo tweet di Cris.”
“Bene. Ma a questo possiamo porre rimedio.”
Ti prende per mano e ti bacia sulle labbra, dolce come al solito. Per un momento, i pensieri su Peter e tutto il casino che sta succedendo quasi ti impediscono di rispondergli, ma non puoi lasciare che lui ti condizioni, non come fa la sua ragazza con lui. Quindi rispondi, decisa, e gli togli la sciarpa velocemente.
“Siamo impazienti stasera?”
“Voglio prepararmi a questa settimana di vacanza... sei sicuro di non voler venire?”
“Amore, purtroppo devo lavorare tanto. E poi mi sentirei in imbarazzo. Guarda in Italia, eravamo solo noi due senza altri che ci sentissero.”
“Allora mi rassegnerò. Ma almeno abbiamo altre due settimane e una casa solo nostra, senza vicini dalle orecchie appuntite.” - lo baci sul collo e cominci a togliergli la maglia.
“Domattina hai da fare?”
“No, perché?”
“Qualcosa mi fa credere che dormiremo fino a tardi.”
Si incammina verso la camera da letto e ti tira dietro con foga, tanta da farti replicare - “Qualcosa lo fa credere anche a me.”
 
La mattina del 22 Agosto, ti svegli tardi come nelle ultime tre settimane, perché come al solito non sei riuscito a dormire, pensando a quella situazione di merda che si è venuta a creare tra te, Lali e Martina.
Fai una doccia per mettere a posto le idee, ma niente. Inoltre gli occhi ti bruciano per il sapone che vi è entrato, perché ovviamente se li chiudi, alla mente ti vengono le immagine del vostro incontro al Gran Rex.
Agghiacciante.
 
Alla fine dello spettacolo lei e Benjamin erano rimasti a parlare un po' con Cris nel settore dei camerini e tu avevi incrociato lo sguardo di lei. Quello sguardo ferito che ancora ti brucia dentro. Ma lei, poi, lo aveva distolto e aveva continuato a parlare con Cris, finché lei non aveva detto di dover andare a parlare con i tecnici di un affare.
In quel momento, ti aveva guardato un'ultima volta, mentre riuscivi a sentire Benjamin dire - "Vuoi che ti lasci con lui per parlarci?"
Eh certo, figurarsi se lui non sapeva tutti i cazzi vostri. Forse segretamente ne stava anche godendo, nonostante lo sguardo preoccupato che esibiva.
Ma Lali aveva scosso energicamente la testa, facendo ondeggiare la zazzera bionda, e lo aveva abbracciato forte, stampandogli un bacio sulle labbra. Lui aveva sorriso prima di cingerle le spalle con un braccio e, mentre andavano insieme verso l'uscita, le aveva posato un bacio rassicurante sulla fronte.
 
Hai un assoluto bisogno di parlare con qualcuno. Euge? No, lei ti aveva già avvertito di non ferire Lali con la tua assenza, e se tu la chiamassi raccontandole tutto ti avrebbe risposto con un bel "te lo avevo detto". Il tuo è orgoglio maschile.. e anche il fatto che ci sono diverse ore di fuso orario tra di voi non contribuisce.
Quindi, chiami quell'amico che è sempre stato il più saggio, essendo sette anni più grande di te, la rana: Gastón.
Al terzo-quarto squillo, lui risponde - "Cicala, quanto ti serve?"
Questa sua battuta ti strappa un sorriso e rispondi - "Rana, tu stai dubitando della mia buona fede? Ti ho chiamato perché mi mancavi."
"Si, certo. Fingerò di crederci. Sputa il rospo, su."
"Ho un grosso problema con Lali."
"Cos'è successo?"
"Non sono andato a nessuno dei suoi concerti. Le avevo promesso di esserci ma.. Martina e la sua famiglia mi hanno incastrato parecchie volte."
"Ti fai fermare da una bambina quando si tratta di mantenere una promessa?"
"Ehi, bambina lo sarà per te." - gli rispondi, accigliato.
"Come vuoi tu, ragazzino. Lali come ha reagito?"
"E come vuoi che abbia reagito? Ha dato di matto!"
"E tu credi anche che abbia torto?" - ti dice lui, scettico.
"Ehi, nemmeno tu ci sei andato, Mr. Migliore Amico Del Mondo."
"Se è questa la linea di argomentazione che vuoi adottare, chau e adiós, amico." - e fa per chiudere la telefonata.
"No no, aspetta. Scusami. Sono.. sono solo nervoso. Non ho mai litigato così con Lali. E mi sento fottutamente in colpa, ma il fatto che lei ora mi odi mi fa sentire ancora più una merda."
"Amico, non diciamo stronzate, tu stai male non per senso di colpa, ma perché hai bisogno di lei nella tua vita. E lei di te. Benja le ha mai impedito di venire a vedere un tuo spettacolo o di stare con te in qualche occasione, solo come amici?"
"No." - ammetti, malvolentieri - "Mai."
"Allora perché Martina dovrebbe farlo con te? Insomma, non si fida?"
"E' insicura, Gaston. Come lo eravamo noi alla sua età."
"Lali aveva più o meno la sua età quando stavate insieme."
"Si, ma con Lali ci conoscevamo da molto più tempo."
"Non credo sia un particolare rilevante. Ora, rispondi sinceramente, tieni così poco alla tua amicizia con Lali che permetterai ad una diciassettenne di metterti sotto?"
"No. Non posso." - sospiri, sentendoti uno stupido - "Ti odio, vecchio."
"Anche io ti voglio tanto bene, cicala. Aggiornami. Ci sentiamo tra un paio di giorni."
Chiusa la chiamata però, ti senti di nuovo insicuro e bisognoso di un altro consiglio, quindi digiti il numero di Rochi, l'altra "saggia" del gruppo.
"Ehilà, gemello, come va?"
"Ciao Rochi. Cosa stai facendo?"
"Sto facendo un po' di compere. Qualcosa per Domenica."
"Già, Domenica. Eccitata di diventare 25enne?"
"Mah, sai come la penso io. E' solo un altro anno che passa e un nuovo ciclo che comincia. Tu hai organizzato qualcosa?"
"No, niente. Sinceramente non ho voglia di festeggiare."
"Peter Lanzani che non vuole festeggiare? Hai la febbre?"
Ridi per la prima volta dopo qualche tempo e rispondi - "Non so, ma qualcosa non va di sicuro."
"Dimmi cosa c'è, Peter. Lo sai che io ci sono."
Prendi un profondo sospiro e le dici tutto, parlando così velocemente che forse lei non ha capito niente - "Cosa dovrei fare, Ro? La dovevi vedere. Era il volto del dispiacere... del dolore, l'altra sera."
"Peter, sai che non mi schiererò da nessuna delle due parti, voglio troppo bene a entrambi. Però, un'amicizia, un rapporto come il vostro non può finire così. Posso solo suggerirti di aggiustare le cose con tutte e due. Spiega a Martina che se non è sicura del tuo amore per lei, allora vuol dire che non potete stare insieme sul serio. E scusati con Lali, dille che hai sbagliato a lasciare che qualcuno si intromettesse nel vostro rapporto. Dille che la sua amicizia è importante per te."
Sospiri - "Perché sembri riuscire a dire sempre le cose giuste?"
"Dico solo quello che penso, senza lasciarmi coinvolgere da altri fattori. E faccio tanto yoga. Ti sarebbe utile."
"Si, Rochi, dovrei proprio. Ma come hai fatto tu?"
"Come ho fatto a fare cosa?"
"Lo sai... con Gaston. Quando ti sei messa con Nico e lui ti ha detto quello che provava per te, come avete fatto a rimanere amici?"
"Gli ho detto quello che provavo: che se le circostanze fossero state diverse, lo avrei amato più di qualsiasi altra persona. Che per lui provo un affetto speciale. Che per me è più di un amico. Ma lui è a New York, io qui... e Nicolas. Be', di Nico è impossibile non innamorarsi."
"E lui cos'ha detto?"
"Lui ha detto che andava bene così. Che ci teneva troppo a me per non volere la mia felicità e perdere la mia amicizia."
"Nemmeno un po' di imbarazzo?"
"Tutt'altro. Ci sentiamo quasi tutti i giorni su skype e mi ha confessato di aver conosciuto una ragazza... speciale. Spero tanto trovi anche lui la sua felicità."
"Lo spero anche io. Per tutti noi. Chi lo sopporta più quello zitellone impiccione."
Lei ride con te e sospira - "Devo andare. Ciao gemello."
"Ci sentiamo tra due giorni, gemella."
Posi il cellulare sul comodino della tua camera e ti sdrai sul letto, con un peso in meno sul petto, e una consapevolezza in più. La consapevolezza di cosa fare.
 
  
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