Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: Giusi Scognamiglio    17/01/2015    6 recensioni
Selena Gomez è una 17enne vittima di bullismo.
Sono ormai anni che non riesce ad essere felice con se stessa e gli altri.
Lei è sola. Come possono due semplici occhi cambiare tutto?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Bieber, Miley Cyrus, Pattie Malette, Selena Gomez
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Il ragazzo che aspettavo. 
Capitolo 14.

 
  «Andrai al college dopo il liceo?» Chiese lei, mentre mi aiutava a preparare l’impasto per fare le creeps.
Erano le 22 ci venne a entrambe un improvvisa voglia di creepes. Mio padre ancora non era rientrato.
  «Beh penso che proverò a fare domanda al college qui in città.» Mormorai, lei lanciò un fischio.
  «E’ difficile entrarci, sai?» Chiese, annuii.
  «Certo che lo so, ma si trova vicino casa quindi..è comoda.»
  «Hai già preparato la domanda?» Chiese, annuii nuovamente.
 «Anche tu andrai lì?» Domandai, preparando la prima creeps mettendoci la nutella sopra. Lei annuì.
  «Tieni. A te il primo assaggio.» Sorrisi e lei addentò la creeps e in segno di approvazione alzò il pollice sorridendo.

  «Buona notte!» Salutò lei di nuovo, entrando nella sua macchina. Era un maggiolino rosso, che carina.
Entrai in casa. Mio padre era ritornato da poco era sul divano che si toglieva le scarpe.
  «Passato un buon compleanno?» Chiese. Annuii, girandomi i pollici. Volevo parlargli di quello che avevamo discusso io e Ariana prima, riguardo al trasloco. «C’è qualcosa che vuoi dirmi, Selena?» lui se ne accorse. Annuii di nuovo.
  «Riguardo al trasloco.. beh pensavo che..» lui mi ammonii subito, alzando una mano. «E’ tardi, vai a dormire, ne riparleremo poi.»
Leggermente offesa salii le scale andai in camera mia e sprofondai nel letto addormentandomi quasi subito.

  «Selena devo parlarti.» Justin era sulla soglia della porta.
Il ciuffo ben fonato. Indossava una camicia di lino e un pantalone della tuta grigio.
Le converse a piede e stringeva fra le mani una piccola margherita. Mi alzai dal letto, fissandolo incredula.
Era bello, bellissimo. Era visibilmente nervoso.
  «Dimmi Justin.» Enunciai, e la mia voce risultò meravigliata, ipnotizzata.
Lui si mise di fronte a me, esitando. Mi scrutava con quei due occhi profondi. Aveva il respiro irregolare,
come se mi stesse svelando uno dei suoi più grandi segreti.
  «Mi sono innamorato di te.» Pronunciò quelle parole con gli occhi chiusi, come se avesse paura della mia reazione.
Un sorriso ebete mi schiaffeggiò la faccia, sentendomi improvvisamente felice dentro.
  «Selena ti prego dimmi che mi ami.» Disse. La sua voce era una preghiera, un sussurro.
Quei due occhi ritornarono dentro i miei paralizzandomi al suolo.  Feci per gettarmi fra le sue braccia,
che tendevano verso di me, ma caddi a terra alzai lo sguardo ma Justin non c’era più, io ero sola.

Mi svegliai sul pavimento, accanto al mio letto. Mi faceva male la testa a causa della caduta. “Cazzo, stavo sognando.”
Erano le 7. Ed io avevo sognato Justin.. e le parole che avrei tanto voluto sentirmi dire nella realtà. Mi alzai e andai in bagno odiando ogni secondo della mia esistenza, di nuovo.

Justin non c’era a scuola. Ed ovviamente la parte insicura e negativa di me pensò subito che gli fosse successo qualcosa, o che stesse di nuovo male. Ariana ed io dopo scuola andammo in palestra, io e Robert non ci scambiammo nemmeno una parola, solo un piccolo saluto. «Penso che questo sia il mio ultimo incontro non voglio venire più in palestra.» Dissi, fermandomi. «Ovviamente senza offesa.» Aggiunsi subito dopo. E senza chiedere spiegazioni Ariana annuì gentile: «Come vuoi.» Sorrise.

Dopo l’allenamento andai in portineria e pagai tutte le lezioni che avevo frequentato e andai in macchina dopo aver salutato Ariana.
Nel guidare incominciai a ripensare a Justin. “Chissà come sta..” e nel pensarlo andai a casa sua. Fermandomi con l’auto, vicino al suo viale. Scesi e mi avvicinai alla porta.
   Bussai e lui aprì subito.
 «Selena! Cosa ci fai qui?» sembrava un po’ a disagio. Era a petto nudo e aveva la porta socchiusa come se non volesse farmi vedere dentro.
  «Ti ho disturbato?» Chiesi e subito dopo, Miley venne verso di lui, stringendolo in un abbraccio. Sbiancai. Lei era in mutande con solamente la maglia di Justin addosso.
  «Oh.. scusa. Ci vediamo.» Mormorai subito, andando via. Lui provò a fermarmi ma lo ignorai. La gola mi pizzicava e gli occhi si fecero subito imperlati di lacrime salate che scesero appena mi chiusi in camera mia. “CAZZO!” Urlai dentro di me.
Appena stava andando tutto per il verso giusto, qualcosa sbucava da dietro l’angolo e rovinava tutto. Lui era ritornato nelle grinfie di Miley. “Ma non stava con Ryan?!” Bah..
Mi addormentai fra i miei singhiozzi, stringendo al petto il suo bracciale e la piccola rosa ormai secca che mi regalò.

Mancavano 3 giorni all’esame finale.
Queste settimane erano passate subito, come una fumata di sigaretta. Io e Justin non avevamo avuto più contatti dall’ultima volta a casa sua con Miley. Mi aveva inviato solo quella sera un messaggio per scusarsi, ma lo avevo ignorato. Ci salutavamo solamente a scuola.. ma niente. Miley invece aveva iniziato di nuovo a importunarmi ma ovviamente ‘stavolta sarei stata capace di rispondere a tono.
  Uscii di scuola e andai alla mia auto.
Stavo spargendo voce in giro che mi serviva un lavoro, un tizio di un risto-pub mi aveva devo che avrebbe chiamato. Ero felice per questo, finalmente non avrei dovuto chiedere più un soldo a mio padre. Riguardo all’appartamento e il trasferimento aveva accettato la mia condizione a patto che ogni due mesi andassi a trovarlo. Ariana stava incominciando già a portare alcune delle sue cose da me. Io avevo già in mente di cambiare stile della casa. Infatti stavo mettendo qualche solo da parte e anche lei.
  Entrai in macchina e prima che potessi chiudere la porta qualcuno mi chiamò.
  «Selena.» La voce di Justin attirò la mia attenzione. Mi girai e lo guardai. «Sì?» Il mio tono era gentile. Non ce l’avevo con lui, i miei sentimenti non erano ancora cambiati, per quanto potessi scappare via da lui e stargli lontano, loro erano sempre lì. Nel mio cuore.
  Uscii dall’auto.
  «E’ da un po’ che non mi parli.» Mormorò poggiando le mani sul vetro. «Non abbiamo niente da dirci Justin.» Dissi, ed era vero. Di cosa dovevamo parlare? Di Miley!? Di noi? Ah no, noi non eravamo un noi. «Ma.. da quella volta che sei venuta da me.. io..»
  «Justin perché vuoi darmi spiegazioni?» Chiesi, «Noi non siamo fidanzati.» Dissi, nello stesso tono in cui lo ripeteva sempre lui quando all’inizio fingevamo alla madre. Lui sembrò offendersi.
  «Lo so ma..»
 «Ma cosa Justin.» Lo incitai, leggermente irritata da questa conversazione fastidiosa.
   «Mi manchi.» Disse piano. Ed io dovetti resistere all’impulso di urlargli in faccia che mancava tanto anche a me, tanto da far schifo.
  Ma gli sorrisi gentile.
 «Ti va di uscire qualche volta? Prima degli esami.» Propose lui.
Mi si congelò il sangue. «E’ un appuntamento o cosa?» Scherzai.
  «Un appuntamento.» Mormorò lui. Per un momento pensai di accettare ma mi ricordai di Miley. Lui barcollava tra me e lei. Come l’ultima volta che venne da me perché Miley non era a casa. Ribollii di rabbia al ricordo. «Cosa c’è hai litigato con Miley?» Domandai. Lui mi guardò confuso ma poi disse: «Ma io e lei non stiamo insieme.» Sbottò. E a me sfuggì una risata squallida. Lui si fece cupo. «Lo sai.. ti ho detto mille volte che tra me e lei c’è solo sesso.»
  «Non riesco a capire perché torni da me, se poi ogni volta vai via.» Farfugliai e feci uno strano gesto con la mano. E questo fece tintinnare i campanellini del bracciale. Lui sorrise ed io nascondo subito il polso nella tasca della felpa.
  «L’hai tenuto.» Sussurrò.
 «Non vedo il motivo per vuoi debba buttarlo.» Rispondo guardando dappertutto ma non i suoi occhi.
  «Oh Selena.. ci sono tantissime che dovrei dirti..» Sussurrò, portando la sua mano sulla mia guancia, sfiorandola appena. «.. ma non ho il coraggio di dirle.» Aggiunse dopo un po’.
  Lo guardai negli occhi. In quelle due chiazze color miele. Che mi guardava a sua volta. “Oh Justin..” anche io avevo dentro tantissime cose da dirgli, ma che non avevo il coraggio.
  «Okay.» Farfugliai. «Accetto il tuo invito, passa a prendermi questa sera alle 20 non fare tardi sennò cambio idea. Ciao Justin.» Mormorai entrando in macchina. Lui sorrise e andrò via.
«Piccola che vuoi mangiare a cena?» Chiese mio padre, mentre frugava nel frigo. «Oh, papà io esco stasera.» Mormorai, prendendo un bicchiere dalla credenza e lo riempii d’acqua. Ero già pronta erano le 19:50. Avevo indossato un jeans e le mie adorate converse nere, sopra una felpa semplice grigia. Sorseggiai l’acqua.
  «Con chi?» Chiese diventando serio.
 «Justin.» Risposi, finendo di bere mettendo il bicchiere nel lavandino. Lui mi guardò leggermente irritato.
  «Ancora lui!» Esclamò.
 «Oh, andiamo papà! Stavolta è tutto vero. E poi andiamo semplicemente a mangiare una pizza tutto qui, non aspettarmi alzato ho le chiavi..» Mormorai.
Lui si rassegnò e annuì. «Non fare tardi.» Si limitò a dire.

Scoppiai in una risata fragorosa quando Justin finì di raccontare una barzelletta, lui rise a sua volta. Avevamo appena finito di mangiare le nostre pizze. Ed io ero sazia fino sotto le unghia. Improvvisamente fra di noi calò un silenzio. Justin mi guardò da sotto le ciglia, mentre si torturava le mani dal nervosismo? Imbarazzo?
  «Andiamo a fare una passeggiata?» Proposi per rompere il silenzio ormai insopportabile fra di noi. Lui annuì, chiamò il cameriere e pagò il conto. Adoravo il modo in cui si era vestito. Aveva un jeans scuro e sopra una camicia a quadri blu e nera. Il profumo che emanava era nuovo. Più intenso e più fresco allo stesso tempo.
  Mi prese la mano e andammo al parco. Era ormai calata la sera. Nel parco c’erano solamente alcune coppiette un po’ ovunque che si baciavano dolcemente. Un po’ li invidiavo. Loro avevano un amore corrisposto, felice. E probabilmente dopo sarebbero andati a casa e avrebbero fatto l’amore. Tutti, nessuno escluso.
  «Sei uscita più con quel tizio?» Chiese.
 «Chi, Robert?» Lui annuì.
 «No. Non eravamo.. adatti.» Mormorai.
 «Come va il fianco?» Chiesi io.
 «Bene grazie. Sono andato a fare vari controlli perché temevo che la ferita si stesse infettando. Infatti lo era. Ma l’hanno disinfettata appena in tempo. Adesso è ok. Non mi fa male nemmeno più.» Sorrise compiaciuto. «Sono contenta per questo.» Sorrisi anch’io.
Ci sedemmo su una panchina sotto un lampione che emanava una luce fioca. Nel parco c’erano alcune lucciole che svolazzavano nel buio. «Ti volevo chiedere grazie e scusa.» Sussurrò lui, guardandomi.
 «Per cosa?» Lo guardai confusa.
 «Per tutto. Ti ho fatto del male di nuovo con la storia di Miley.» Farfugliò. Come faceva a saperlo? Oh beh forse l’evidente crollo morale che avevo avuto in macchina quando ero praticamente scappata via da loro. «Tranquillo è passato.» Sbottai gentile.
  «E ti volevo chiedere grazie per essere ancora qui, accanto a me dopo tutto questo.» Mormorò.
  Sorrisi. Lui mi prese velocemente il volto fra le mani e mi baciò. Dolcemente, lentamente, le sue labbra si muovevano sulle mie e le mie automaticamente ricambiavano quel bacio. Mi scoppiò tutto dentro. Una serie di emozioni senza nome mi circolavano nelle vene, la sua lingua era attorno alla mia, così dolce e esperta. Eravamo come le altre coppie, sulle altre panchine, unite in questa danza con la bocca che speravo non finisse mai.
  «Fai l’amore con me.» Sussurrò lui sulle mie labbra. Io mi irrigidii. “Oddio.” Improvvisamente mi sentii divisa a metà. Una parte di me lo voleva, mentre l’altra pensava che era questo il suo scopo. “Fai l’amore con me”. Quella proposta echeggiava nella mia mente. Voleva fare l’amore con me, non sesso. Questo dava un punto alla parte positiva di me. Ma la paura e l’ansia diedero cinque punti alla parte negativa, antipatica e insicura di me.
  “Voglio realmente fare l’amore con lui?
Posso farlo? Devo farlo?”


*colpo di tosse* 
Signore, rieccomi qua.
Cosa ve ne pare? SU, RECENSITE.


LINK WATTPAD: X
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: Giusi Scognamiglio