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Autore: itsyouemma    18/01/2015    2 recensioni
CaptainSwan spelling:
Scrivere flashfic o oneshot partendo dai seguenti prompt, la pubblicazione può avvenire in qualsiasi momento, l’unica regola consiste nel rispettare la sequenza senza saltare lettere.
C Prompt Chocolate&Comfort
A Prompt Alcool&Angry
P Prompt Pants&Passion
T Prompt Trick&Trust
A Prompt Accord&Apologize
I Prompt Internet&Interest
N Prompt Night&Need
S Prompt Storm&Sadness
W Prompt Wood&Warmth
A Prompt Arms&Ache
N Prompt Neck&Neck
Iniziativa creata da: Alexies, CSLover, Alexandra_Potter, Lely_1324, Clohy e Pandina.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Killian, Emma ed i genitori si erano riuniti nel bosco, per rintracciare quell'auto...l'auto di una nuova minaccia per tutta la città: Crudelia De Mon. Emma conosceva a memoria quel cartone e ricordava perfettamente l'auto della donna che stavano inseguendo. Era alleata con Tremotino, l'unica cosa che tutti sapevano...
"Swan" lei si girò verso la voce e sorrise.
"Dimmi" rispose dolcemente.
"Ma...di preciso cosa stiamo cercando?"
"Un'automobile, Killian..." vide l'espressione dubbiosa del pirata e gli si avvicinò, per schioccargli un bacio sulle labbra, intenerita. Sorrisero.
"E' come...come un vascello, Killian...come la Jolly Roger, solo molto meno imponente e con quattro ruote" gli accarezzò il braccio, vedendolo disorientato. Lui le si avvicinò, sornione.
"Molto meno imponente, eh?" le avvolse la vita con le braccia, sorridendo.
"Beh..." si avvicinarono l'uno alle labbra dell'altro, dolcemente, per poi baciarsi lentamente, trasmettendosi tutto il loro amore. "Intendevo che è molto più piccola della Jolly Roger" sussurrò, per poi tornare sulle sue labbra; si mise sulle punte, per eliminare la differenza d'altezza tra lei e l'uomo, sorridendogli dolcemente.
"Sai, Sw-"
"Smettetela di fare i piccioncini e venite ad aiutarci!" li interruppe il padre di lei. I due alzarono gli occhi al cielo. Lei fece per liberarsi dalle braccia dell'uomo, che però la trattenne.
"Killian...dobbiamo andare" lui scosse la testa, avvicinandosi alle sue labbra con un dolce sorriso. "Eddai..."
"Ssh..." lei sorrise. "Tuo padre è proprio un guastafeste, Swan..." sussurrò. Lei si avvicinò alle sue labbra, sorridente, per poi catturarle nelle sue con foga, passione, desiderio, ma al contempo con amore, dolcezza, lentezza... "Ti amo, piccola"
"Anche i-"
"Sbrigatevi!" lei sbuffò.
"...o" finì di dire lei.
"Tempismo perfetto il principino" Emma accennò ad una risata, avviandosi con il pirata dal padre.
"Dimmi, papà" sorrise.
"Aiutateci nelle ricerche" Emma annuì e continuarono le ricerche.
Dopo qualche minuto, la donna fu costretta a poggiarsi ad un albero, indebolita.
"Swan..." Killian le si avvicinò e l'aiutò a sorreggersi.
"Va tutto bene, non preoccupa-" si piegò, gemendo e portandosi una mano al ventre.
"Non va tutto bene, amore..." la fece sedere tra le sue gambe, facendole poggiare la testa al petto.
"Ho questo dolore allucinante, qui..." prese la mano del pirata e se la portò al ventre, che lui accarezzò dolcemente.
"Va tutto bene, Swan..." lei chiuse gli occhi, per rilassarsi. "Ci sono qua io..." lei sorrise.
"Killian...avrei un po' di freddo..." lui la strinse a sè ed il calore si espanse per tutto il suo corpo, donandole quella sensazione di sollievo che stava cercando.
"La mia principessa..." le sussurrò all'orecchio, donandole un sorriso. "Ti amo"
"Anche io ti a-" un debole urlo uscì dalle sue labbra. Lui la strinse a sè e le posò un bacio sui capelli.
"Che ti succede, principessa?" le prese la mano e vi intrecciò le dita, sentendola gemere. "Stringimi la mano" lei annuì.
Ad ogni fitta, strinse la mano del pirata.
"Emma, che ti succede?" il padre si avvicinò alla figlia, preoccupato.
"Dice di avere delle fitte al ventre..." le accarezzò il ventre, dolcemente.
"Killian!" una fitta più forte, la indusse a pronunciare il suo nome.
"Sono qui, non me ne vado..." le posò un bacio sui capelli e la strinse a sè, come per farle sentire che era lì con lei...che non se ne sarebbe andato...che non l'avrebbe mai abbandonata. Il padre sorrise a quella scena così dolce.
"Stai qui con lei, Killian...i-io devo andare da mia moglie per...per parlare di ciò che potrebbe avere" Killian non capiva che intendesse, ma annuì.
"Certo" il padre se ne andò, lasciandoli soli.
"Grazie, Killian..." girò appena la testa verso di lui, per lasciargli un bacio a fior di labbra.
"Non preoccuparti, amore mio...riposati"
"Sei sempre così dolce, premuroso..." si sorrisero dolcemente. Lei fece per alzarsi in piedi ma lui la bloccò in tempo.
"Che intendi fare? Tu rimani qui seduta..."
"Sto meglio, Killian..."
"Swan!" la voce ferma, ma alcontempo dolce.
"O-ok..." si sedette accanto a lui, sbuffando. Lui le si avvicinò e le posò un bacio sulla guancia.
"Ehi...io lo faccio per te, amore mio" le sorrise dolcemente, accarezzandole il viso. "Non prendertela..." conosceva la sua Swan: anche in punto di morte, la sua priorità sarebbe sempre e comunque stata quella di aiutare gli altri...
"Lo so, ma... Storybrooke ha bisogno di m-" lui la zittì con un bacio.
"No...Storybrooke potrà sopravvivere un giorno senza questa bellissima donna" lei sorrise.
"Beh...allora anche tu dovrai rinunciare a me"
"E perchè mai?"
"Tu fai parte di Storybrooke" sorrise.
"Si può sempre fare una piccola eccezione, Swan..." lei annuì, per poi prendergli la mano, avvicinarsi a lui e poggiare la testa sulla sua spalla. "Come stai, piccola?" le sorrise premurosamente.
"Non è peggiorato, ma neanche migliorato..." la donna si mise a cavalcioni delle sue gambe e gli mise le braccia al collo, sorridente.
"C'è pur sempre un lato positivo..." un sorriso malizioso comparve sul suo viso.
"Quale?"
"Hai un dottore affascinante a prendersi cura di te"
"Wayle?" lui alzò gli occhi al cielo, sorridente. Si avvicinò al viso di lei e le rubò un veloce bacio.
"Ti do un indizio: è un pirata molto..."
"Non ricordo di conoscere pirati affascinanti..." lui le catturò le labbra nelle sue con passione.
"Ora ti è tornata la memoria?" lei sorrise. Era un sogno...era il suo sogno.
"Sì, ora sì" si sorrisero. Si avvicinò al viso dell'uomo e gli accarezzò le labbra con le sue: un bacio dolce e pieno d'amore, a differenza del precedente... "Ti amo..." sussurrò sulle sue labbra, sorridendo.
"Anche io" sorrisero.
"Emma" il pirata alzò gli occhi al cielo, stufo delle continue interruzioni. "Sappiamo la possibile causa dei tuoi dolori..." i genitori la guardarono seri negli occhi e la donna, che capì, sgranò gli occhi. "Vieni un attimo con me, Emma" la donna la incitò a seguirla e lei così fece, imbarazzata. Andarono dietro ad un albero, in modo che nessuno potesse sentirle o vederle. "Hai per caso delle voglie o degli sbalzi d'umore?" Emma chinò gli occhi.
"Ho una strana voglia di patatine, spesso, ma non ci ho fatto caso...e sì, qualche sbalzo d'umore...ma pensavo che quello fosse dovuto allo stress"
"Potrebbe anche trattarsi di quello, ma io controllerei comunque..." la donna annuì e insieme si recarono a casa.
Emma chiuse la porta del bagno a chiave e prese il test di gravidanza datole dalla madre, che nel frattempo era tornata nel bosco dagli uomini, per lasciarla un po' da sola...era il momento decisivo.
Abbassò lo sguardo e impallidì alla risposta: due tacchette rosa. Non era possibile!
Andò a stendersi sul letto per addormentarsi: magari era tutto un brutto sogno, un bruttissimo sogno...sarebbe passato!
Qualche ora dopo, entrò qualcuno nella stanza, che andò a stendersi accanto a lei e la strinse a sè.
"Ehi, piccola...che hai fatto?" lei si liberò dalle sue braccia e gli diede le spalle.
"Niente, Killian...vo-voglio solo stare un po' da sola..." l'uomo si stese accanto a lei, in silenzio, aspettando che volesse parlargli... "E' solo che..." finalmente parlò...sorrise. "E' solo che, io..." si voltò verso di lui, per poterlo scrutare negli occhi.
"Che succede, Swan?" le accarezzò il viso, dolcemente. Lei chiuse gli occhi, cullandosi nelle sue carezze.
"I-io...Killian...non so come dirtelo" lui la avvolse nelle sue braccia e le si avvicinò, accarezzandole le labbra con le sue, dolcemente. Lei sorrise.
"Puoi dirmi tutto, piccola..."
"Non questo...non so come la prenderes-" lui la zittì con un bacio.
"Se riguarda noi, sempre benissimo" lei gli porse il test, con la mano tremante, che lui prese ed esaminò, senza capire.
"Che cosa sarebbe, Swan?" lei accennò ad un sorriso, intenerita da quella visione.
"E'...è un test di gravidanza, Killian...e le due barrette rosa significano positivo" lui alzò lo sguardo ed incrociò gli occhi di lei, sorridente.
"Positivo significa ciò che penso io, Swan?" lei abbassò lo sguardo.
"Sì...significa i-incinta" alzò lo sguardo verso quelle bellissime iridi azzurre...brillavano, brillavano di gioia, incorniciate da un magnifico sorriso...quelle bellissime iridi azzurre che la guardavano come fosse il tesoro più prezioso, ora brillavano...
Killian si avvicinò alle sue labbra, che baciò dolcemente...voleva godersi ogni singolo secondo di quel momento...il loro momento.
"Ti amo" sussurrò su di esse.
"Killian, io...io non posso avere questo bambino"
"Perchè?"
"Perchè io non so fare la madre...non so come bisogna comportarsi con un bimbo piccolo...io non posso farcela"
"Puoi farcela, tesoro...possiamo farcela, insieme...neanche io sono mai stato padre, Swan...impareremo insieme a fare i genitori..." lei sorrise. "E poi, amore mio, una cosa è certa..."
"Cosa?" lui le accarezzò il viso, dolcemente.
"Sarà bellissimo - o bellissima - proprio come..." lei sorrise, aspettandosi la risposta "il suo papà" un sorriso beffardo comparve sul suo viso.
"Idiota, sei un idiota!" rise. "Io pensavo tu avresti detto come la sua mamma e invece, te ne vieni fuori con tutto il tuo egocentrismo...sei soltanto un idiota" non riusciva a smettere di ridere...gli tirò dei dolci pugni al petto, sorridendo. Lui si appropriò delle sue labbra, dolcemente...un bacio durato un tempo indefinito, in cui l'unico rumore percebile, era quello delle loro labbra che si muovevano le une sulle altre. Lei si accoccolò tra le sue braccia e chiuse gli occhi, sorridente. "Promettimelo, Killian...promettimi che non mi abbandonerai...promettimi che non ci abbandonerai" lo guardò negli occhi insicura, terrorizzata da quella - anche se vaga - possibilità che lui se ne andasse, che anche lui l'abbandonasse. "I-io ho bisogno di te per crescere questo bimbo...io ho bisogno di te nella mia vita" lui le accarezzò i capelli dolcemente, per poi passare al ventre, che accarezzò dolcemente.
"Mai, piccola mia...non ti abbandonerò mai...non vi abbandonerò mai"
   
 
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