Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Justice Gundam    18/01/2015    4 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Pokemon: A World Reborn
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
----------
 
Capitolo 5 - Attacco alla centrale elettrica
 
Fare rapporto ai loro superiori... in particolare al comandante Sirius... non era esattamente la parte che Astro ed Eclisse preferivano del loro lavoro come agenti d'elite del Team Meteora. Se almeno ci fosse stato il comandante Solaris, in quel momento... se non altro, Solaris era un attimo più distaccato e non li faceva sentire così in soggezione. L'occhio bionico di Sirius, che brillava di una luce rossa che ricordava un po' troppo il colore del sangue, contribuiva ora a dare un'atmosfera di pericolo imminente, mentre Sirius camminava con studiata lentezza davanti ai due agenti.
 
"Dunque, la resistenza ha interferito un'altra volta, e quella donna è riuscita a liberare gli ostaggi." disse freddamente Sirius, fermandosi e guardando con fare minaccioso Astro ed Eclisse. "Questo... non sarebbe dovuto accadere. Adesso, il nostro progetto si complica non poco. Immagino che avrete già sentito gli aggiornamenti dal nostro collaboratore, il dottor Sigmund Connal. L'Anellorubino ci è sfuggito, e ancora non sappiamo dove si trovino la Tiarametista e il Braccialezaffiro. Senza quelli, il piano del Team Meteora non potrà realizzarsi."
 
"Certo... ne siamo perfettamente al corrente, comandante Sirius." disse Astro, quantomeno sollevato del fatto che il loro superiore non avesse deciso che per qualche motivo la colpa era di lui e della sua compagna. "Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per ritrovare l'ostaggio e gli allenatori di Pokemon che erano con lei, a partire da quando..."
 
"A partire da ora." interruppe Sirius, con un tono e un cipiglio che non ammettevano contrarietà. 
 
"C-certo... certamente, comandante Sirius, a partire da ora." rispose Eclisse, sforzandosi di non esitare nella sua risposta. "Tuttavia, in questo momento non sappiamo esattamente dove si trovino. Certo... sono stati visti arrivare in prossimità della vecchia stazione dei treni, nel quartiere Peridoto, ma da lì non siamo più riusciti a tenerne traccia. Quei maledetti della resistenza hanno saputo seminarci fin troppo bene."
 
Sirius strinse l'occhio buono. Certo, doveva aspettarselo... non a caso, c'era Saphira, quella donna così diabolicamente astuta e piena di risorse, a capo della spedizione. Ma se quelli pensavano davvero che il Team Meteora avrebbe rinunciato così presto, erano degli illusi...
 
"In tal caso, non dobbiamo fare altro che costringerli a venire da noi. E, ironicamente, questo ci consentirà di prendere due Pidove con una Pokeball." affermò Sirius, camminando lentamente vicino ad una scrivania, e prendendo da essa un foglio stampato. "Vedete... una cosa che questi sciocchi della resistenza non riescono a non fare, per quanto abili possano essere... è quella di venire in aiuto dei loro compagni. Visto che sono sempre così assurdamente solidali, non è difficile manipolarli in modo che si scoprano, e lascino sguarnito ciò che stanno difendendo. In questo momento... abbiamo nel mirino proprio la centrale elettrica di Reborn City, che come saprete già, è sotto la tutela di Julia, una dei membri più in vista della resistenza. Se attacchiamo quella, è altamente probabile che quel branco di marmoocchi si presenteranno lì, e potremo catturare gli intrusi, e recuperare la Collanasmeraldo, o almeno, se questo non è possibile, catturare qualcuno della resistenza in modo da interrogarlo e farci dare le informazioni che ci servono. Astro, Eclisse... voi mi accompagnerete in questa spedizione punitiva. Mi aspetto un buon lavoro da voi, mi sono spiegato?"
 
"Sissignore!" risposero entrambi, senza esitazione. Soddisfatto, Sirius ghignò sottilmente e tenne il suo sguardo inquietante puntato sui suoi due sottoposti per qualche attimo, prima di voltarsi ed incamminarsi fuori dalla stanza.
 
"Ottimo. Vedete di non deludere le mie aspettative." affermò. "Prendete con voi un po' di reclute, e incontratemi giù nella hall tra mezz'ora. Tra non molto, avremo la possibilità di catturare un importante tassello per il nostro grande progetto..."
 
 
----------
 
 
In un certo senso, ad Hitomi non dispiaceva destreggiarsi tra le stradine semibuie e i tunnel sotterranei attraverso i quali Julia e Florinia le stavano guidando. Quanto meno, si trattava di una vista un attimo meno disgustosa ed inquietante delle strade principali di quella metropoli in degrado. Tuttavia, ancora non sapeva che pensare dei loro nuovi compagni di viaggio... anzi, no, di Fern sapeva benissimo cosa pensare, e aveva già deciso che l'arrogante ragazzo dai capelli verdi non le piaceva, punto e basta. Anche mentre proseguivano su quella strada, Fern era stato brusco e scorbutico... ma Hitomi era convinta che la cosa che le dava più fastidio di lui fosse il fatto che riusciva ad essere antipatico ed arrogante senza perdere mai la calma, come se tutto quello che diceva fosse oro colato.
 
"E così, io e il mio Voltorb siamo andati là, da quei pivellini del Team Meteora... e BOOM! Li abbiamo stesi tutti! Heheheee... dovevate vedere la mia Voltorb come si è divertita! Non c'è niente che le piaccia di più che saltare in aria! E se riesce a farlo mettendo i bastoni tra le ruote al Team Meteora, meglio ancora, no?" stava dicendo Julia in quel momento. Se non altro, la sua voce era un sottofondo gradevole, per quanto ad Hitomi sembrasse un po' sciocca e frivola - per non dire un po' fuori di testa. La cheerleader dai capelli verdi sembrava avere una strana ossessione per le esplosioni, e non resisteva alla tentazione di parlare di cose che saltavano in aria di tanto in tanto...
 
"Ehm... tutto questo è... interessante, Julia..." affermò Vera, con un grosso gocciolone di sudore sulla testa e un'espressione un po' spaesata. Sembrava chiedersi in che gabbia di matti fosse finita, in effetti... 
 
Per quanto riguardava Florinia, era ancora più difficile farsi un'idea di lei, dal momento che la sorella maggiore di Fern non parlava quasi mai, non cambiava mai quell'espressione piatta che aveva costantemente stampata in faccia, e anche quando diceva qualcosa, lo faceva con un tono che non tradiva nessuna emozione, e diceva soltanto lo stretto indispensabile. Hitomi non aveva più dubbi sul perchè Florinia si fosse guadagnata quel nomignolo, Flobot: sembrava davvero di parlare con un robot, una macchina senz'anima.
 
"Destinazione raggiunta." disse improvvisamente Florinia, fermandosi di colpo davanti ad uno stretto passaggio che, aprendosi nel muro del cunicolo sotterraneo nel quale si trovavano, sembrava scendere nelle viscere della terra. La giovane fece cenno agli allenatori di Hoenn di seguirla là dentro... e uno alla volta, visto che le strette dimensioni del passaggio non consentivano l'ingresso di più di uno alla volta, Vera, Max, Drew, Hitomi, Ortilla e i loro Pokemon si infilarono là dentro e seguirono il passaggio fino ad una rampa di scale che scendeva ulteriormente, e dal cui fondo proveniva una fioca luce. Vera e il suo Blaziken scesero per primi, raggiungendo infine una grande porta affiancata da quello che sembrava essere un piccolo pannello elettronico.
"Ecco... questa dovrebbe essere la base della resistenza di cui parlavate, giusto?" chiese Vera, appoggiando una mano sulla superficie della porta. Il metallo scuro era freddo al tatto, e non sembrava esserci un modo visibile per aprirla. Sicuramente, quel pannello elettronico doveva essere l'unico modo per accedere...
 
Florinia, senza rispondere, si avvicinò al monitor e passò qualcosa su di esso... e un attimo dopo, la porta si aprì con un lieve suono di metallo scricchiolante, dando accesso ad un vasto salone arredato in maniera semplice ma funzionale, con un paio di tavoli e numerose sedie, e al cui interno stavano già aspettando dei volti familiari: Cain e Vittoria erano seduti al tavolo, e si voltarono rapidamente verso il gruppo di Vera per salutarlo cordialmente... e con loro c'era un ragazzo dai capelli rosso-arancioni che, seduto vicino a loro, stava strimpellando su una chitarra, cercando di allietare un po' l'atmosfera. Doveva avere più o meno l'età di Fern, circa sedici o diciassette anni, e indossava una giacca nera a maniche lunghe, un paio di consunti pantaloni grigi e scarpe nere che avevano sicuramente visto giorni migliori. Non appena il gruppo fu entrato, il ragazzo sconosciuto smise di suonare e appoggiò la chitarra ad un lato della sua sedia, per poi alzarsi e accogliere i nuovi arrivati.
 
"Hey! Ecco finalmente i nostri eroi! Era ora che vi faceste vedere!" esclamò Cain. "Beh, vedo che avete già incontrato la nostra Julia e la nostra Florinia... e ovviamente, anche Fern. Bah..."
 
"Ci fa piacere vedere che ci siete anche tu e Vittoria." affermò Drew, dandosi un'occhiata attorno. Sembrava quasi di essere in un grande salotto, escludendo l'aspetto negletto. C'era una stufa in un angolo, che provvedeva a scaldare la stanza che altrimenti sarebbe stata gelida; una televisione posta su un mobile, che in quel momento stava trasmettendo delle immagini di un notiziario; e qualche decorazione sparsa qua e là, in modo da dare al nascondiglio un aspetto un attimo più accogliente, come se si trattasse di una casa nel sotterraneo. "E... vedo che c'è anche qualcun altro, o mi sbaglio?"
 
"Non sbagli, ragazzo!" disse il giovanotto dai capelli rosso-arancioni, raggiungendo il gruppo di allenatori di Hoenn, e presentandosi con fare sbarazzino, pur tenendosi a debita distanza da Fern. Vera non fu per niente sorprsa - evidentemente, quei due si conoscevano già da un po', e il tono arrogante e provocatorio di Fern non poteva certo procurargli molti amici. "Il mio nome è Pietro, il re del rock del continente di Reborn! Se state cercando qualcuno che sappia qualcosa di Pokemon Roccia, il sottoscritto è il primo a cui vi potete rivolgere! Piacere di conoscervi, amici di Hoenn!"
 
"Il piacere è tutto nostro, Pietro!" rispose Ortilla, contenta di vedere che questa persona sembrava affabile e alla mano, quanto meno come prima impressione. Pietro strinse la mano a tutti quelli del gruppo di Hoenn mentre questi entravano nel rifugio, accompagnati da Fern, Julia e Florinia. "E così... è qui che vi nascondete per sfuggire al Team Meteora, eh? Questo... vuol dire che quei criminali già controllano una buona parte di questa città, temo..."
 
"Già, e non solo quella... stanno allungando i loro tentacoli anche sulla regione circostante, anche se non ho idea di quali siano le loro motivazioni." affermò Pietro, sgranchendosi una spalla. "Se avete intenzione di opporvi al Team Meteora, dovrete essere degli allenatori di tutto rispetto... anche se, a giudicare dai Pokemon che avete con voi e dal fatto che uno di voi ha battuto il qui presente Fern, non siete certo dei principianti."
 
Aveva pronunciato l'ultima parte con una certa soddisfazione, che Vera non mancò di notare... e sfortunatamente, neanche Fern. "Tsk! Pura e semplice fortuna. Non crederai certo che dei dilettanti come questi potrebbero battermi in uno scontro serio, vero? Tanto più che non avevo neanche i miei Pokemon più forti." disse l'arrogante ragazzo dai capelli verdi. "Tu, piuttosto... mi sorprende che una schiappa come te sia diventato un membro della resistenza. Con uno come te nel nostro gruppo, non sarà che questione di tempo prima che il Team Meteora ci trovi e ci faccia fuori tutti."
 
"Più conosco Fern, più mi viene voglia di strozzarlo." disse Hitomi, non sapendo neanche lei fino a che punto stesse dicendo così per dire...
 
"Sceptile..." rispose lo Sceptile della ragazzina, guardando Fern con antipatia. No, decisamente non sarebbe stato facile collaborare con un individuo simile... Max, invece, era più interessato a sapere qualcosa di più di quei due, e si rivolse ad Pietro, che quantomeno sembrava più trattabile.
 
"Quindi... voi due vi conoscete? Tu e Fern, voglio dire." disse il ragazzino con gli occhiali.
 
Pietro alzò le spalle con una breve risata sarcastica ed amareggiata. "Sì, purtroppo... ho avuto la sfortuna di ritrovarmi nella stessa classe di Fern, quando andavo all'Accademia Pokemon del Quartiere Onice, dove insegna anche la signorina Florinia." affermò, indicandola sorella maggiore di Fern con un cenno educato della mano. Se Florinia provò una qualsivoglia emozione nel sentirsi ricordata, non ne mostrò neanche una minima traccia. 
 
"Per farla breve, il qui presente Pietro è ancora invidioso perchè io sono sempre stato il migliore, e lui era solo un perdente qualsiasi." continuò Fern, con il naso in aria. "E poi, le nostre sorelle erano amiche quindi, beh, ci ritrovavamo costretti a stare assieme in diverse occasioni. Ma non importa. Dopotutto, sono abituato ad essere circondato dalla mediocrità."
 
"Un giorno questo tuo modo di fare ti costerà caro, lo sai, Fern?" lo redarguì Vittoria, guardandolo di traverso. "Una delle prime cose che la mia sensei mi ha insegnato è che non bisogna mai sottovalutare, o peggio ancora disprezzare, un allenatore di Pokemon. Non sai mai quali abilità possano nascondere."
 
Fern sghignazzò con disprezzo. "Sì, certo, come no... darò ascolto a quel rottame, adesso..."
 
Vittoria, che fino a quel momento aveva dato a Vera e ai suoi compagni l'impressione di una persona abbastanza calma, fece per scattare su dalla sedia e prendere Fern per il bavero della camicia... soltanto grazie all'intervento di Cain, che alzò un braccio per fare cenno alla sua amica di non farsi prendere dalla rabbia, si evitò che la situazione sfociasse in una rissa davanti agli sbalorditi ragazzi di Hoenn.
 
"Io quel Fern prima o poi lo strozzo." bisbigliò Vera rivolta a Drew. "Meglio prima che poi."
 
Per fortuna, Pietro non sembrò essersela presa a male. "See, see. Continua a credere quello che vuoi, Fern." affermò. "Piuttosto, Julia, Florinia... ho delle buone notizie! Shelly è da poco tornata, ed è anche riuscita a recuperare Heather. Direi che adesso la situazione è di nuovo a nostro favore."
 
"Effettivamente, questo significa che lo svantaggio che abbiamo nei confronti del Team Meteora si riduce in maniera sensibile." affermò Florinia. "Comunque, la questione più importante, al presente, è offrire una sistemazione a Vera e ai suoi compagni. Essendo giunti da poco a Reborn, in maniera abbastanza stressante potrei aggiungere, avranno bisogno di riposo e di un po' di nutrimento appropriato."
 
"Tranquilla, Flo, ci penso io... e già che ci sono, li presenterò anche alle nostre piccole Shelly ed Heather!" si offrì Julia, prendendo la testa del gruppetto di allenatori di Hoenn. "Prego... seguitemi pure! Abbiamo abbastanza sistemazioni per tutti voi, quindi non preoccupatevi! non sarà un hotel a cinque stelle, ma vedrete che vi saprete adattare! Ah, e a proposito, se qualcuno di voi avesse bisogno di far riposare un po' i suoi Pokemon, abbiamo anche una macchina apposita!"
 
"Effettivamente, i miei Swampert e Mightyena sono ancora stanchi per la battaglia con Fern." affermò Max. "Ma come fate ad avere una macchina curativa? E'... dello stesso tipo di quelle che usano le infermiere Joy nei Pokemon Center per far riprendere i Pokemon?"
 
"Esatto! Diciamo che... un Pokemon Center, da queste parti, non ne ha più avuto bisogno da quando il Team Meteora ha fatto saltare la stazione dei treni del Quartiere Peridoto." spiegò Julia, facendo rabbrividire Vera e i suoi amici al pensiero di cosa esattamente fosse accaduto in quelluogo... "Quindi, abbiamo deciso di prenderci questa macchina per noi... e devo dire che si è rivelata molto utile! Ma adesso, prego... vi porto alle vostre stanze!"
 
Julia fece cenno a Vera e ai suoi compagni di seguirla... e dopo aver salutato brevemente Cain, Vittoria e Pietro, i ragazzi di Hoenn andarono dietro alla ragazza dai capelli verdi, che li guidò verso alcune stanze scavate nella roccia, che per i giorni successivi, avrebbero fatto loro da dimora. "Ecco, ragazze e ragazzi! Ci sono due belle stanze dove potete stare in tre per una! I ragazzi in una e le ragazze in un'altra! La sistemazione perfetta, non vi pare?"
 
"Più o meno..." affermò Vera con un sospiro di stanchezza, massaggiandosi la fronte. "Grazie mille, Julia, non so cosa avremmo fatto senza di voi..."
 
"Heheheee... probabilmente sareste ancora in quella macchina volante, stareste languendo in qualche cella nel quartier generale del Team Meteora, o sareste già due metri sotto terra! Il Team Meteora non è composto da gente che scherza. Se trovano qualcuno che può interferire con i loro piani... BOOOM! Lo fanno secco in men che non si dica! Vi consiglio di fare molta attenzione quando avete a che fare con loro... ma per adesso, vi potete riposare! Vi chiameremo noi se ci dovesse essere bisogno del vostro aiuto." rispose Julia con un'allegria e una nonchalance che i ragazzi di Hoenn trovarono a dir poco disarmante. Come faceva a parlare di cose così serie con quel tono così frivolo?
 
"Ah... allora era vero! Sono... sono davvero arrivati degli allenatori di... Hoenn..." disse una timida voce femminile proveniente da dietro Julia, mentre due figure più piccole apparivano da un corridoio dietro di lei. Max guardò in quella direzione giusto in tempo per vedere la ragazza che aveva parlato - una ragazzina più o meno dell'età di Vera, con i capelli viola chiari legati in una treccia che scendeva lungo la schiena fino a raggiungere i fianchi, vestita di una sorta di uniforme scolastica verde chiara dalle maniche corte, completa di una gonna che arrivava appena sopra le ginocchia, alte calze bianche, e un paio di scarpette viola. Una frangia di capelli copriva parzialmente la parte destra del suo volto, dandole un aspetto timoroso che si addiceva al suo modo di parlare lento ed insicuro. "S-salve, amici... scusate il disturbo... ho... ho sentito dire che... ehm... che c'erano degli ospiti provenienti da Hoenn, e allora... ho pensato che non appena io e la mia amica... fossimo tornate alla base... insomma, era per educazione, dopotutto..."
 
"Ciao!" la accolse Hitomi per prima, facendole un piccolo sorriso. "Non immaginavo che anche una ragazzina un po' più grande di me facesse parte della resistenza. Piacere di conoscerti... ehm..." 
 
"Shelly. Mi chiamo Shelly, e... sono un'esperta di... sì, so che è una scelta un po' strana per una ragazza... Pokemon Coleottero..." si presentò la ragazzina dai capelli color lavanda, chinandosi rispettosamente e alzando un po' i bordi della sua gonna. Vera sorrise tra sè, immaginando cosa avrebbe pensato Misty... e sentendosi grata che la sua amica di Kanto non fosse lì in quel momento! "Sì... anch'io... faccio parte della resistenza... anche se ho solo dodici anni, farò del mio meglio!"
 
"Hey! Aspettate un momento, e io che di anni ne ho dieci, cosa dovrei dire?" esclamò una vocetta ancora più acuta, appartenente ad una bambina più piccola, ma dall'aria molto più aggressiva e sicura di sè, che apparve da dietro Shelly. Aveva i capelli fucsia pettinati regolarmente dietro la testa, in due ciuffi che si estendevano per un breve tratto ad entrambi i lati, e un ricciolino ribelle, vagamente simile a quello di Hitomi, ricadeva sulla sua fronte. Indossava un vestito bianco intero dai bordi rossi, che si apriva verso la fine in modo da formare una sorta di gonna, e un paio di pantaloncini neri aderenti che non arrivavano neanche a metà coscia, oltre che un paio di stivaletti rossi alti fino al ginocchio... e il modo in cui si stava rivlgendo al gruppo di Vera aveva un che di prepotente e aggressivo. "Hmph... e così, voi ssiete gli allenatori che si sono fatti catturare dal Team Meteora? Non crederete certo di esserci indispensabili, vero? Abbiamo già abbastanza grattacapi senza dover tenere la mano a gente come voi!"
 
"M-ma... Heather!" esclamò Shelly. "Non... non mi sembra il caso di comportarsi così con questi ragazzi... voglio dire, non è colpa loro se... se... insomma, se sono stati catturati dal Team Meteora..."
 
"Tu stà zitta, Shelly, non ho chiesto il tuo parere!" ribattè bruscamente la ragazzina più piccola di nome Heather. La sua amica più grande si azzittì immediatamente, guardando verso il terreno con aria sconsolata, e mormorò qualche parola di scusa... ma i ragazzi di Hoenn non erano altrettanto disposti a lasciar correre.
 
"Hey! Non mi sembra il caso di essere così con la tua amica!" esclamò Ortilla, facendo un passo verso Heather quasi volesse sfidarla. Alty aprì minacciosamente le ali e ripetè il proprio verso, ma la ragazzina dai capelli fucsia non sembrò impressionata e restò al suo posto, restituendo ad Ortilla lo sguardo di sfida. "Shelly voleva solo darci una mano, e ha soltanto detto che non dovresti sottovalutarci solo perchè non siamo di qui!"
 
"Bagon! Bagon!" grugnì minaccioso un Bagon che apparve improvvisamente da dietro Heather, squadrando Alty. Il duello di sguardi si ripetè, nessuno dei due deciso a mollare.
 
"Hmph..." grugnì Heather, incrociando le braccia sul petto e appoggiando la schiena ad un muro vicino. "Il Team Meteora è molto più forte di quanto voi possiate credere. Non so quali siano le organizzazioni criminali che operano nel vostro continente, ma sono sicura che un valgono unaPokeball bucata in confronto al Team Meteora. Non sarà facile come credete sconfiggerli."
 
"Questo non ti autorizza a trattarci come degli idioti che non capiscono niente, non ti pare?" chiese retoricamente Max. "E' vero, non abbiamo idea di cosa ci aspetti qui a Reborn... anche se ce ne siamo fatti un'idea dopo aver visto cosa c'è per le strade e dopo aver incontrato il tuo amichetto, Fern..."
 
"Fern non è certo mio amico!" ribattè Heather con maggiore enfasi rispetto a prima. Vera ebbe l'impressione che Heather volesse cercare di distanziarsi il più possibile da Fern, e sinceramente, non poteva fargliene una colpa. "Lui e il resto della resistenza stanno solo collaborando, e lo teniamo solo perchè è un allenatore molto abile... altrimenti, se fosse per me, lo avremmo già buttato fuori, quel pallone gonfiato."
 
"Quindi c'è qualcosa su cui siamo d'accordo." rispose Hitomi sarcastica. "Buono a sapersi."
 
"Okay, okay... siamo d'accordo tutti, Fern è un presuntuoso, un pallone gonfiato e uno che crede che tutti dovrebbero baciare il terreno su cui cammina. Su questo non ci piove." ripose Julia, battendo le mani in modo da richiamare tutti all'ordine. "Detto questo, ritengo che sarebbe giusto essere un po' più cordiali con i nostri amici di Hoenn. Non sono venuti qui di loro volontà, e ciò nonostante, malgrado a loro non venga niente in tasca, hanno deciso di darci una mano a sconfiggere il Team Meteora. Pensavo che a te, Heather, più che a chiunque altro, poteva piacere questa notizia."
 
"Il Team Meteora sta rendendo la vita un inferno agli abitanti di questo continente." affermò Vera, mettendo per un attimo da parte il fatto che non era il Team Meteora il solo problema di Reborn City. "E anche se in teoria ciò che accade a Reborn non riguarda noi di Hoenn... io non posso restare ferma a guardare se c'è qualcuno che soffre. Vorremmo tutti fare qualcosa per rendere Reborn un posto migliore."
 
"Non ha niente a che vedere col fatto che vorremmo tornare ad Hoenn, sia ben chiaro." affermò Drew, accarezzando il suo Flygon, che mosse le ali per dare un po' di enfasi al discorso del suo allenatore. "Noi non crediamo nell'abbandonare al proprio destino chi ha bisogno di aiuto."
 
Heather rimase in silenzio per un attimo, e il suo Bagon interruppe per un attimo il duello di sguardi che stava sostenendo con Alty per rivolgere lo sguardo alla sua allenatrice con fare ansioso... e Shelly si schiarì la voce e disse qualcosa per rafforzare le argomentazioni dei ragazzi di Hoenn. "Per favore, Heather, ascoltali... dopotutto, che male c'è se qualcuno vuole di sua volontà darci una mano per affrontare il Team Meteora? Io... io penso che non sarebbe una buona idea metterci a litigare con questi ragazzi..."
 
"Blaz!" esclamò Blaziken, annuendo in direzione di Shelly come per dire che la bambina più grande aveva più senno in testa di quanto la sua giovane età avrebbe potuto far credere. Heather non rispose subito, restando ferma al suo posto e in silenzio... ma guardando con un po' di attenzione, Max si rese conto che negli occhi fucsia della ragazzina brillava qualcosa che lui, in quel momento, non avrebbe saputo definire... forse pentimento?
 
Finalmente, Heather sospirò... e quando parlò, il suo tono non aveva più il tono tracotante di prima. "Okay... okay, mi sono lasciata prendere un po' la mano. Visto che il capo qui non sono io ma Saphira... anche se adesso non so dove sia... non ho voce in capitolo. Ma resta comunque il fatto che siete di fronte ad avversari molto pericolosi. Se vi aspettate che siano come gli altri buffoni che avete affrontato finora, non avrete il tempo di rimpiangere il vostro errore. Ora scusatemi."
 
"A... Aspetta un momento, Heather! Dove stai andando?" esclamò Shelly nel momento in cui la sua amica si staccò dalla parete e si diresse verso la stanza che divideva con la piccola esperta di Pokemon Coleottero. Shelly sospirò e corse dietro ad Heather dopo essersi brevemente scusata con il resto dei ragazzi di Hoenn, chhe avevano assistito piuttosto sorpresi allo scambio. "Heather, per favore, aspetta!"
 
Dopo un attimo, Julia alzò le spalle e si mise le mani dietro la nuca, con fare un po' sbarazzino. "Ah, le nostre piccole allenatrici! Che tipe, non c'è mai una giornata noiosa con loro due!" affermò. Poi, vedendo le espressioni incerte di Vera e dei suoi compagni, la ragazza dai capelli verdi provvide a spiegare per sommi capi come stavano le cose. "Comunque, non vi preoccupate, e non fatevi impressionare tanto. Heather non è cattiva, dico sul serio. E' solo che... beh, ha avuto un passato un po' difficile... un po' tanto, direi... e adesso non è molto incline a fidarsi degli estranei. Solo il suo Bagon e Shelly, finora, sono riusciti a fare breccia nella sua, diciamo così, difesa."
"Posso... posso capire, immagino che adesso per lei non sia facile rapportarsi con gli altri..." affermò Max, guardando in direzione della sorella maggiore e del suo Blaziken. "Mi dispiace... spero solo che col tempo riesca ad essere più serena."
 
"Quando hai passato quello che Heather ha passato, è un po' difficile... ma siamo tutti fiduciosi che un giorno lei uscirà dal suo guscio." rispose Julia. "Ma... adesso non parliamo di cose tristi. Siete qui per rilassarvi un po' e recuperare un po' le forze. Quindi... prego, accomodatevi, e ci vediamo tra qualche ora, va bene?"
 
"Grazie, Julia... in effetti è meglio se ci riposiamo un po', mi sento ancora un po' scombussolata per il viaggio..." affermò Hitomi, trattenendo a stento uno sbadiglio. "Va bene... allora, Max, Drew... ci vediamo dopo! Riposatevi bene."
 
"Altrettanto... credo proprio che abbiamo bisogno anche noi di riposarci un po'..." affermò Max. "Beh... ci vediamo presto, ragazze... a dopo, Julia, e ringrazia anche Cain e gli altri."
 
"Non mancherò!" rispose Julia. "Ora però devo proprio andare! Ci vediamo più tardi, e vedremo di fare un po' di fuochi d'artificio assieme! BA-BOOOOM!"
 
Imitando con la voce lo scoppio di un petardo, Julia ridacchiò e se ne andò muovendo una mano in segno di saluto, mentre Vera e i suoi compagni la guardavano stupiti, e lo Sceptile di Hitomi scosse la testa, picchiettandosi la tempia con un dito come per dire che era pazza. Decidendo poi che il quel momento era più importante prendersi un po' di riposo e recuperare le forze per dopo, Sceptile alzò le spalle e aprì la porta della stanza di Vera, Hitomi ed Ortilla... una stanza per tre che dava l'impressione di essere abbastanza comoda e funzionale nella sua semplicità. Non molto grande, ma abbastanza da non rendere un problema viverci in tre assieme, era arredata con tre letti di piccole dimensioni, due dei quali addossati alla parete di fronte a loro, e uno dalla parte opposta, una piccola toilette con doccia, una scrivania con tanto di lampada da tavolo, e alcuni blocnotes posti ordinatamente sul tavolo. Ad un'occhiata un po' più attenta, si poteva vedere che la scrivania e le sedie erano state fatte in casa, con un'abilità notevole malgrado la fattura un po' grezza.
 
"Beh, poteva andare peggio, immagino..." commentò Ortilla, ancora non del tutto sicura. "Se non altro, non dovremo dormire per la strada in questa città terrificante..."
 
"Ci vediamo dopo, ragazze. Mi raccomando, Vera... cerca di rilassarti, o ti verranno le rughe, a forza di essere preoccupata come sei adesso!" ironizzò Drew, guadagnandosi una scherzosa smorfia da parte della ragazzina castana.
 
"Antipatico." rispose lei, mostrandogli la lingua, per poi ridacchiare con tutta tranquillità. "Comunque grazie... ci vediamo dopo!"
 
 
----------
 
 
Heather era in quel momento seduta sul suo letto assieme al suo Bagon, e stava guardando intensamente l'Anellorubino che portava all'anulare della mano destra, ripensando a quello che aveva passato per strappare il suo unico ricordo dei suoi genitori alle grinfie del Dr. Connal. Se non altro, adesso era al sicuro... ma per quanto sarebbe durata, prima che il Team Meteora e lo staff dell'orfanotrofio ricominciassero a darle la caccia... e questa volta, sarebbe stata in grado di proteggere il suo anello? Malgrado la situazione apparisse così cupa, Heather voleva continuare a sperare... sperare che un giorno, lei e Shelly sarebbro state libere da quella minaccia che continuamente incombeva sulle loro teste...
 
"La speranza è una debolezza, Heather. Non è altro che una ridicola illusione usata per far sembrare più gradevole questa disgustosa realtà."
 
"Non è vero! Non è vero!" protestò Heather, cercando di fare star zitta la voce di suo padre che continuava a riecheggiarle nella testa, ancora dopo tanto tempo. "Sono stufa del tuo pessimismo! Ormai tu non ci sei più... quindi smettila! Io non crederò mai a quello che dici!"
 
Messa a tacere quella voce dal suo passato, Heather sospirò e guardò verso l'alto, verso il soffitto spoglio della stanza che condivideva con Shelly... che proprio in quel momento si fece avanti, sedendosi con un po' di esitazione a fianco di Heather. Aveva paura che la bambina dai capelli fucsia fosse ancora arrabbiata con lei... e in effetti, il Bagon di Heather lanciò a Shelly uno sguardo un po' rancoroso quando la piccola esperta di Pokemon Coleottero si sedette.
 
"Stavi ancora pensando... a quello che ti diceva tuo papà, vero?" disse stancamente Shelly, appoggiando una mano sulla spalla di Heather per farle sentire la sua vicinanza. La ragazzina più piccola annuì lentamente, guardando il suo Anellorubino per qualche istante... poi, sospirò e si voltò verso Shelly.
 
"Senti, Shelly... ti chiedo scusa. Sono stata ingiusta con te, e tu volevi solo dare una mano a tutti..." disse Heather. "E' che in quel momento mi sentivo così frustrata che non ho pensato a quello che dicevo, e ho finito per sfogare la mia rabbia su quei ragazzi di Hoenn... di cui tra l'altro non so neanche i nomi..."
 
"Va tutto bene, Heather... non te ne faccio... una colpa." disse la bambina dai capelli violetti, sentendosi un po' più sollevata. "Va tutto bene... solo... magari dopo, quando si svegliano... cerca di parlare con quei ragazzi... di Hoenn... non c'è bisogno... che tu gli dica niente... basta che tu... ehm... ti... ti scusi con loro, e sono s-sicura che... non ci saranno più... problemi."
 
"Lo farò... anche se non sono molto brava a chiedere scusa..." fu la risposta di Heather, che si voltò verso il suo Bagon e lo accarezzò, grata di avere sempre e comunque. "Spero solo che... non se la siano presa troppo."
 
Shelly riuscì a sorridere garbatamente. "Sono sicura che capiranno, Heather." affermò tranquillamente. "Anche per loro, sai, è piuttosto traumatico ritrovarsi all'improvviso in un posto come Reborn, dove non ci sono l'amicizia e la solidarietà che ci sono in un posto come Hoenn. Ma sono sicura che imparerete presto a collaborare."
 
"Grazie, Shelly." disse Heather, riuscendo a sua volta ad abbozzare un sorriso. "A volte non so cosa farei senza te e Bagon..."
 
"Bag bag..." affermò il piccolo Pokemon Drago, accarezzando la schiena alla sua allenatrice.
 
 
----------
 
 
Qualche ora dopo...
 
"Hmm... accidenti, non credevo che sarei riuscita a dormire così a lungo..." mormorò Vera, sfregandosi il viso con una mano dopo essersi alzata dal letto in cui si era coricata. "Ortilla... Hitomi... ci siete anche voi?"
 
"Sì, Vera... mi sono svegliata anch'io, appena adesso..." mormorò Ortilla, seduta sul suo letto che aveva appena finito di rimettere a posto, mentre si infilava gli stivaletti. Hitomi era ancora nel suo letto, in posizione semiseduta, e cercava di mettersi a posto i capelli, che sembravano voler andare per conto loro. "E... devo ammettere che per essere la prima volta che mi trovo qui, ho dormito abbastanza bene. Sapete... di solito ho un po' di difficoltà quando mi trovo in un posto lontano da casa..."
 
"Altarrrr..." mormorò Alty, alzando un po' le ali come se volesse dire che la sua allenatrice avrebbe dovuto farsene una ragione e farci l'abitudine. 
 
Ortilla si alzò dal letto, controllando che fosse tutto a posto, e dando un'occhiata ai suoi effetti personali, in modo da assicurarsi che tutto fosse al suo posto, in particolare la collanina che portava al collo. Hitomi si alzò a sua volta e rimise rapidamente a posto il proprio letto, per poi sfregarsi la faccia e guardare verso Vera. "Okay... allora adesso, che cosa si fa?"
 
"Io direi di... yaaaawn... metterci un po' a posto, e andare a vedere se gli altri hanno qualche novità." disse Vera, mettendosi a sua volta le scarpe e dando un'occhiata all'orologio. Erano quasi le sei di sera... certo che, con l'inquinamento che c'era a Reborn City, e il fatto che avevano viaggiato per chissà quanto nella macchina volante del Team Meteora, aveva finito per perdere la cognizione del tempo... "Magari sarebbe anche un'opportunità per conoscere meglio i nostri compagni, che ne dite?"
 
"Tranne Fern." aggiunse Hitomi.
 
"Ehm... giusto, tranne quello lì..." mormorò Vera con un gocciolone di sudore che le scendeva dalla testa. "Ma Fern non vale neanche la pena di calcolarlo, se volete la mia. E' un presuntuoso che crede di essere più bravo di quanto non sia in realtà... ora, però, non pensiamo a queste cose. Mettiamoci un po' a posto, e poi andiamo ad incontrare gli altri nella sala principale. Magari Max e Drew sono già lì..."
 
"Può essere. Beh, allora andiamo pure." disse Hitomi con un cenno della testa. Il resto delle ragazze si disse d'accordo, e dopo essersi messe un po' in ordine, Vera e le sue amiche presero il loro equipaggiamento e uscirono dalla porta, per trovarsi di fronte, per un caso incredibile, Drew e Max, che stavano uscendo proprio in quel momento dalla loro stanza! "Oh, ma tu guarda. Sembra che siamo capitate proprio al momento giusto. Drew, Max... spero che vi siate riposati abbastanza."
 
"Non ci possiamo lamentare. Dopotutto, a questo punto siamo abituati a dormire  anche in posti più difficili." affermò Max, sgranchendosi un po' la schiena. "Allora... adesso volete andare a dare un'occhiata nel salone?"
 
"Abbiamo pensato che non sarebbe stata una cattiva idea." affermò Ortilla, accarezzando la testa ad Alty, che era appollaiata sulla sua spalla e stava annuendo, cinguettando allegramente. "Magari, se Cain, Vittoria e gli altri ci possono dare qualche indicazione su come potremmo muoverci per sistemare questo Team Meteora..."
 
"Quindi... vedo che i nostri avvertimenti non vi hanno fatto desistere." disse la voce di Heather, che in quel momento arrivò da un corridoio laterale. Quando Vera si voltò in quella direzione, vide che la bambina dai capelli fucsia e il suo Bagon erano lì, sulla soglia del corridoio che portava alla sala principale. Tuttavia, questa volta non c'era l'aria di sfida che aveva prima, e in effetti sembrava più tranquilla e meno insolente. Max storse il naso, preparandosi a ricevere un'altra serie di critiche amareggiate da Heather, alle quali si preparò a rispondere con una battuta salace... quindi, rimase abbastanza interdetto quando la bambina dai capelli fucsia tirò un piccolo sospiro e guardò verso il basso, per poi chiedere scusa per le parole di prima. "Beh, avete ragione, dopotutto. E io non avevo il diritto di criticarvi così aspramente. Vi chiedo scusa... sono appena tornata da un posto che mi ha fatto passare le pene dell'inferno, e non mi sono ancora ripresa del tutto..."
 
"Bagon..." mormorò il piccolo Pokemon Drago, alzando le spalle e corrugando la fronte quando Heather menzionò indirettamente l'orfanotrofio dal quale era fuggita.
 
"Insomma... vi chiedo scusa, ho davvero esagerato prima." affermò Heather, prendendo in braccio Bagon. 
Per fortuna, Vera e i suoi compagni non erano il tipo di persone che serba rancore, e la ragazzina castana raggiunse Heather e le appoggiò una mano sulla testa, arruffandole un po' i capelli. "Tranquilla, Heather... a quanto ho potuto vedere, la vita qui a Reborn è dura un po' per chiunque, quindi non ti biasimo per aver reagito con un po' di acidità." affermò, mentre la piccola allenatrice di Bagon storceva il naso e cercava di schermirsi, non esattamente avvezza a quelle dimostrazioni di amicizia. "Stavamo giusto andando nella sala principale a sentire quali fossero le ultime novità... quindi se volete venire anche tu e Bagon con noi, siete i benvenuti!"
 
"Certo... ne sarei molto contenta... se magari eviti di arruffarmi i capelli, lo apprezzo molto!" borbottò Heather, cercando di districarsi dalla mano di Vera. "Okay... Se volete seguirmi, vi porto da Cain e gli altri. Saphira non è ancora tornata, ma a questo siamo  più o meno abituati. Lei sta lontana per molto tempo, per fare le sue indagini."
 
"Non è un problema. Per adesso, ci basta sapere che siamo al sicuro..." affermò Ortilla, mentre il gruppetto cominciava a seguire Heather nel corridoio che portava alla sala principale, da cui veniva il suono di una televisione accesa. Max ed Hitomi chiudevano la fila, a cui si aggiunse poco dopo anche Shelly, che raggiunse il gruppetto da dietro. I due ragazzini di Hoenn si voltarono verso di lei, e la timida esperta di Pokemon Coleottero si schiarì la voce.
 
"S-salve... spero... spero che... la vostra sistemazione sia stata buona." esordì Shelly. "Abbiamo... fatto quello che potevamo... nel tempo che avevamo..."
 
"Ah... ciao, Shelly." la accolse Max. "Tutto bene, non abbiamo avuto problemi. Anzi, vi dobbiamo ancora ringraziare per averci tolto dai guai. Se non fosse stato per i tuoi compagni, saremmo ancora nelle grinfie del Team Meteora, e non oso pensare a quello che sarebbe potuto accadere!"
 
"Di niente..." ripete Shelly. "E... vi prego di scusare Heather per prima. Lei... beh... non voleva offendervi davvero, ma... lei sa molto bene... che tipo di persone siano quelli del... Team Meteora. E poi... non è una cosa di cui parla molto, ma... Heather ha avuto un passato molto difficile. Forse... vi sarete già accorti che non ha più i genitori."
 
"Beh... in effetti mi era venuto qualche sospetto..." affermò Max, parlando a bassa voce in modo da non farsi sentire da Heather, che avrebbe potuto non gradire quell'intrusione nella sua vita privata. "E tu, Shelly? Tu invece...? Se non è una cosa di cui non ti va di parlare, si intende."
 
Shelly esitò un attimo prima di rispondere. "Beh... io non sono nata a Reborn..." mormorò. "Sono qui perchè... beh... vedete... mio fratello Raffaello è un Capopalestra della Lega di Johto... io sono nata ad Azalina, la città di cui lui è... Capopalestra... è sempre stato un grande allenatore, e... io l'ho sempre ammirato molto..."
 
"Come?" chiese Hitomi, sgranando leggermente gli occhi alla notizia. "Wow, quindi vieni da una famiglia alquanto importante lì a Johto... ma... allora come ci sei finita, qui a Reborn?"
 
Shelly sorrise leggermente, ripensando al motivo per cui aveva iniziato il suo viaggio, un paio di anni prima. "Vedete... io ho sempre... provato... molta ammirazione per mio fratello maggiore... e... e anche lui mi vuole bene, lo so." affermò. "Però... ecco... nella mia città, a parte lui e i nostri genitori... non mi considera mai nessuno... per loro... sono soltanto la sorellina di Raffaello, e niente di più. Quindi... quando... ho potuto cominciare il mio viaggio, due anni fa... ho... ho cercato un luogo in cui... avrei potuto farmi un nome... e uscire dall'ombra di mio fratello. Non è stato facile... separarmi dalla mia famiglia, ma..."
 
"Ah... capisco..." mormorò Max, immaginando come poteva sentirsi Shelly. Dopotutto, era anche lui un fratello minore, anche se le circostanze erano diverse, e riusciva a mettersi nei suoi panni. "Ma... allora come sei finita qui?"
 
"In realtà, non lo so bene neanch'io... volevo andare in un altro continente, magari a Kanto... e cercare lì un luogo dove... cominciare a farmi un nome..." mormorò Shelly. "Ma... quando stavo per arrivare... sono stata rapita dal Team Meteora... e sono finita qui a Reborn. E' stato... molto difficile, all'inizio... e ancora oggi... se penso a come sono Johto e Kanto, mi sembra quasi che siano un sogno..."
 
"Ma per quale motivo il Team Meteora..." cominciò a chiedere Hitomi, per poi decidere che in quel momento non era quella la cosa più importante. Quella ragazzina aveva bisogno di supporto, piuttosto che di domande. "Oh. Non importa. Ci... ci dispiace molto, e immagino che... non debba essere facile stare qui, lontana dalla tua famiglia."
 
Shelly sorrise leggermente. "Non fa niente. Dopotutto... è stato qui che ho incontrato alcune persone che... mi hanno aiutato." affermò la ragazzina dai capelli color lavanda. "E tra questi c'è Heather, ovviamente."
 
Hitomi annuì, facendo uno dei suoi rari sorrisi... e la voce proveniente dalla televisione si fece più forte, nel momento in cui il gruppo arrivò nella sala principale, dove erano già riuniti Cain, Vittoria, Pietro, Julia, Florinia e Fern, tutti seduti davanti alla televisione accesa... dove era in onda quello che sembrava essere un notiziario dell'ultim'ora! Le telecamere stavano inquadrando un'area di Reborn City... più esattamente, quella che sembrava essere una grande centrale elettrica, piena di trasfrmatori e linee elettriche. Sembrava abbastanza grande da dare energia anche ad una grande metropoli come Reborn City... e Vera cominciò a preoccuparsi, immaginando che se fosse successo qualcosa in un posto del genere, ci sarebbero state serie conseguenze per tutta la città.
 
"Che succede? Sta accadendo qualcosa a quella centrale...?" chiese Drew corrugando la fronte. Sullo schermo, l'inquadratura passò ad una delle strade principali di Reborn City, nei pressi di quella che sembrava essere una zona industriale, anche se un po' meglio tenuta di quella in cui avevano incontrato Fern, Julia e Florinia. Una reporter stava in piedi vicino ad un recinto, ma il ragazzo dai capelli verdi notò subito che non si trattava di una normale reporter... bensì di una Gardevoir, che teneva in una mano un microfono e parlava in esso come un normale essere umano.
 
"Qui è la vostra Gossip Gardevoir, che vi parla dalla fabbrica Mosswater, nel quartiere Peridoto Sud." disse la graziosa Pokemon con una voce acuta e cristallina. "Sembra che alcuni membri del Team Meteora si siano infiltrati nella centrale elettrica di Reborn City, e la stiano attualmente tenendo in scacco, minacciando di farla esplodere se le loro richieste non verranno accolte. Ancora non ci è dato di sapere cosa vogliano, tuttavia. La polizia è impegnata in pressanti trattative con i criminali, e sta cercando di disinnescare la situazione prima che diventi pericolosa..."
 
"Una Gardevoir parlante? Accidenti, e io che pensavo che solo il Meowth di quegli sciocchi di Jessie e James sapesse parlare..." pensò tra sè Max, per poi scuotere la testa e concentrarsi sul problema più importante... ovvero, il fatto che il Team Meteora stesse minacciando di distruggere una centrale elettrica!
 
"Oh, adesso quelli del Team Meteora stanno davvero esagerando!" esclamò Julia, guardando furente le immagini alla televisione. "Nessuno può far saltare in aria le cose senza di me... soprattutto se sono cose MIE! Dobbiamo andare là e fargliela pagare!"
 
"Ed esporci tutti quanti, così che il Team Meteora può prenderci in trappola." affermò Fern con un sarcasmo che si poteva tagliare con il coltello. "Brava, Julia, proprio un bel piano. Dovremo rivolgerci a te, la prossima volta che vorremo farci scoprire."
 
Pietro storse il naso, mentre Julia restituiva a Fern un'occhiataccia. "Sapete, odio ammetterlo, ma Fern ha ragione." affermò. "Il Team Meteora non aspetta altro che noi facciamo un passo falso per farci uscire dai nostri nascondigli e toglierci di mezzo una volta per tutte. Non temono certo la polizia... sanno bene che noi siamo gli unici in grado di contrastarli."
 
"Quelli vogliono il mio anello... per motivi che non so nemmeno io..." affermò Heather, piazzandosi accanto a Cain, che ascoltava con attenzione la cronaca di Gossip Gardevoir, nella speranza di ottenere qualche informazione in più. "Si aspettano che io agisca impulsivamente ed esca ad affrontarli... magari portandomi dietro il mio anello! Tsk... credono che io sia nata ieri..."
 
"Detto questo, non sarebbe comunque molto prudente esporti..." disse Cain rivolto alla piccola allenatrice. "Dovrebbero andare solo alcuni di noi, e lasciare qui alla base l'anello in ogni caso. Comunque, Heather, se vuoi partecipare anche tu alla spedizione, puoi farlo. Solo, ti consiglio di stare attenta."
 
"Grazie, Cain..." mormorò Heather, togliendosi l'anello e consegnandolo a Shelly. "Shelly... ti affido il mio anello. Sai che mi fido di te più che di chiunque altro, quindi... non credo di avere bisogno di dire altro."
 
Shelly ricevette l'anello dalle mani della sua migliore amica. "Certo... tranquilla, Heather, con me sarà in buone mani." rispose Shelly, con una sicurezza che sembrava quasi stridente, rispetto al suo modo di parlare incerto e balbettante. "Farò l'impossibile per tenerlo al sicuro."
 
"Grazie..." disse Heather con un piccolo sorriso. "Va bene... allora, che cosa dovremmo fare, adesso? Non possiamo lasciare che il Team Meteora faccia quello che vuole con quella centrale... che tra l'altro è sotto la protezione di Julia."
 
"Certo sarebbe un'opzione impraticabile." disse Florinia, dopo essere rimasta per qualche secondo a pensare. "L'intrusione in quel complesso richiederà un'azione coordinata più complessa, per la quale avremo bisogno del supporto dei nuovi arrivati. In questo modo potremo entrare nella centrale e sconfiggere le reclute."
 
"In pratica, dovremo fare un'azione di disturbo." disse Cain. "Chi se ne occuperà?"
 
Florinia guardò in direzione di Julia. "Sarebbe consigliabile che la sottoscritta e la diretta interessata affrontassero il grosso del contingente nemico. In primo luogo, ci introdurremo nella fabbrica dal retro, in modo da incontrare quanta meno sorveglianza possibile." disse freddamente. "Vera e il suo gruppo raggiungeranno il centro del complesso, e cercheranno di eliminare il leader del gruppo di attacco del Team Meteora. Prestate cautela. La composizione delle loro forze è sconosciuta, e non è escluso che sia presente un comandante, che potrebbe essere al di sopra del vostro livello. Si consiglia di agire con cautela."
 
"Magari sarebbe più convincente se tu non lo dicessi come se stessi parlando delle consizioni atmosferiche..." affermò Vittoria, grattandosi una guancia con un dito. "Ma... in fondo è vero, non dobbiamo sottovalutarli. Va bene... Vera, Max... voi tutti, se siete sicuri di potercela fare, allora siete i benvenuti. Altrimenti, è meglio se rimanete alla base e attendete il ritorno di Florinia."
 
"No, parteciperemo anche noi." affermò decisa Hitomi. "Ancora non mi sono del tutto ambientata qui a Reborn, ma credo che sia giusto che cominciamo a confrontarci subito con il Team Meteora, in modo da capire con chi abbiamo a che fare."
 
Max si disse d'accordo. "E' vero, qui do perfettamente ragione ad Hitomi." commentò. "Affrontare alcune delle loro reclute potrebbe essere utile per capire con che cosa avremo a che fare più avanti... e poi, se fossi in voi, non ci sottovaluterei. Abbiamo una certa esperienza come allenatori."
 
"Va bene." affermò Julia, mentre alla televisione, la Gardevoir giornalista continuava a seguire passo passo gli sviluppi della delicata situazione. "Allora, penso che possiamo andare. Ci sono un po' di cattivoni che non aspettano altro che di essere fatti saltare in aria! KA-BOOOOM!"
 
Julia concluse il discorso facendo un gesto con le braccia per imitare un'esplosione, attirandosi dietro diversi sguardi dubbiosi, in particolare quello di Pietro, che guardò con rassegnazione la ragazza dai capelli verdi... mentre Florinia non sembrava neanche essersene accorta.
"Già... vedo che l'operazione sarà di grande furtività..." disse ironico Max, con Hitomi al proprio fianco che
annuiva in segno di assenso.
 
 
----------
 
Nel frattempo, in una sala di controllo della centrale elettrica... Sirius diede un'occhiata agli schermi che trasmettevano le immagini viste dalle telecamere, sorridendo soddisfatto quando vide che i blocchi della polizia non avanzavano di un millimetro. Stava andando tutto come pervisto, almeno per adesso... tra non molto, quegli allenatori di Hoenn si sarebbero probabilmente fatti vedere, e allora sarebbe stato il momento per colpire e riprendere quello che serviva loro...
 
"Bene, ridicoli allenatori... voglio proprio vedere come farete adesso. Il Team Meteora... vi mostrerà presto cosa significa il vero terrore!" mormorò tra sè, con un ghigno malvagio e l'occhio bionico che brillava in maniera terrificante...
 
 
 
CONTINUA...
 
Note dell'autore: E così, sta per iniziare il primo scontro vero e proprio con il Team Meteora! Oltre al fatto che siamo venuti a sapere un po' di più di alcuni personaggi, di Shelly in particolare. Sono convinto che nessuno si aspettasse che fosse la sorella minore di uno dei Capipalestra più temuti e popolari! Ovviamente, ci sono ancora molti personaggi che andranno sviluppati, quindi... restate sintonizzati, perchè tra un po' toccherà a Julia!
 
Nel prossimo episodio, Vera e i suoi compagni dovranno fare del loro meglio per fermare Sirius e impedire che la fornitura di elettricità di Reborn City venga interrotta. Riusciranno nel loro intento? Magari senza cedere alla tentazione di strozzare Fern? Le risposte ai prossimi capitoli! A presto!            
   
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Justice Gundam