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Autore: Hayhey    18/01/2015    5 recensioni
«Rosie!»
«Sco’!» urlò Rose correndo verso un ragazzo biondo platino con un sorriso enorme sul volto, specchio di quello dell’altro. Ebbene sì, Scorpius Malfoy e Rose Weasley erano migliori amici da un giorno non ben definito di undici anni fa. [...]Scorpius era –come diceva Rose- un distributore di abbracci: ne avevi bisogno e bastava chiedere per essere stretti in una morsa forte e rassicurante.
I due ragazzi si strinsero come se non si vedessero da una vita e infatti per tutta l’estate non erano riusciti a vedersi, a causa delle vacanze di entrambi, prima una poi l’altro. [...]
Sentirono un fischio acuto e si fiondarono tutti verso il treno per non perderlo e per trovare i posti vuoti e vicini. Quando furono nel vagone si sporsero e salutarono i rispettivi genitori e parenti, Ron e Draco si guardavano un po’ schifati pensando all’assurdo motivo per cui i loro figli fossero migliori amici [...].

Dal capitolo 2
Speciale 1- James e Selene
Speciale 2- Lysander e Arya
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 1 - Rientro ad Hogwarts
 
«Presto papà! Faremo tardi!» gridò sulle scale di casa Weasley una Rose sedicienne, abbastanza nervosa e agitata –stava per tornare ad Hogwarts, insomma-, con i lunghi ricci che le andavano un po’ in tutte le direzioni e le gote arrossate, che coprivano la miriade di lentiggini marca Weasley.
«Sì, amore mio, arrivo... è colpa di tua madre che- ouch!» Ron ricevette un colpo da una donna sulla quarantina, che aveva gli stessi ricci della figlia, ma castani.
«”Che” cosa, Ronald?»
«Niente cara, niente» disse grattandosi il capo con fare innocente l’uomo. Nonostante l’età, Ronald Bilius Weasley non era cambiato di una virgola, i suoi capelli erano sempre rosso fuoco, gli occhi erano ancora di un azzurro innocente –Rose aveva preso da lui- e l’altezza era la stessa, infatti si doveva abbassare per entrare da ogni porta; ah! Anche le lentiggini erano tutte lì.
«Qualcuno ha svegliato Hugo?» esclamò improvvisamente Rose, ricordandosi del fratello più piccolo.
«Certo sorellona, cosa credi? Io sono comunque sempre pronto prima di te, in ogni caso.» Un ragazzo che dimostrava quindici anni scese dalle scale, borbottando insulti rivolti alla famiglia di disorganizzati in cui gli toccava vivere, insieme a quella esagitata che aveva per sorella. Era anche lui abbastanza alto, al contrario della sorella, aveva i capelli corti, ricci –ovviamente- e castani, le lentiggini c’erano, ma erano poche e presenti solo sul naso e un po’ intorno, gli occhi erano azzurri, con qualche sfumatura castana. Dato che giocava a Quidditch, come cacciatore, era anche ben piazzato, in tutti i sensi, come dicevano le ragazzine che gli correvano dietro... letteralmente, dato che Rose lo vedeva sempre mentre scappava.
«Sì, sì, bravo... Ora, per favore, potremmo andare?? » disse spazientita sua sorella.
«Sì, tesoro, hai ragione come sempre... chissà da chi hai preso...» disse Ron lanciando un’occhiata di sbieco a sua moglie, che stava finendo di preparare tutto.
Poi salirono tutti sulla macchina, direzione: King’s Cross, binario 9¾.
 
Arrivati alla stazione corsero per non perdere il treno, sbattendo con i bauli contro molti Babbani, che li guardavano storti fino a che Hermione non si scusava per tutti. Attraversarono il muro e si ritrovarono sul binario, circondati dai loro simili: primini che si guardavano intorno spaesati, sopratutto i Nati Babbani, ragazzi che correvano da tutte le parti con i loro bauli e i loro animali chiusi nelle gabbie, genitori che salutavano i figli con i lacrimoni.
«Eccoli mamma!» si sentì una voce di una ragazzina, la famiglia si girò e si vide davanti i Potter, capeggiati dalla piccola –ma non troppo- Lily Luna. Capelli rossi, ovviamente, lentiggini, ovviamente e occhi castani della madre, da cerbiatta. Era abbastanza alta per la sua età e molto magra. «Ciao Hugo!» fece un urletto e abbracciò il suo cugino preferito, stritolandolo.
«Ciao Lily... non è che potresti staccarti? Mi staresti strozzando» rantolò il ragazzo, cercando di staccarsi di dosso la cozza. «Ci siamo visti solo due giorni fa!»
«Oh, scusa» ridacchiò Lily, staccandosi.
«Ciao zii, ciao cugini» salutò con la mano James Sirius, un ragazzo alto e muscoloso, con i capelli scuri tra cui passava sempre la mano per spettinarli e come diceva lui “farsi bello per le ragazze che mi aspettano impazienti”. Aveva gli occhi castani e profondi, poche lentiggini sulle guance ed era Grifondoro, come tutta la sua famiglia eccetto che per suo fratello Albus Severus, Serpeverde incredibilmente astuto.
Era buono James, si dava tante arie, ma alla fine era buono come il pane che faceva nonna Molly alla domenica mattina. Giocava come cercatore a Quidditch, era degno del ruolo che aveva lasciato il padre, ma si vantava come il suo omonimo nonno. Doveva affrontare l’ultimo anno e sapeva che poteva farcela, magari facendo quella cosa che la gente chiamava studiare.
Dietro di lui spuntò Al, che dopo un breve cenno con la mano ai parenti, afferrò James e Rose per il braccio e li portò davanti ad un gruppetto di ragazzi e ragazze che li attendevano sorridenti. Al era uguale a suo padre, ma aveva quell’aria sbarazzina e furba che aveva preso dalla madre e che lo rendeva una perfetta serpe, i suoi occhi verdi e luminosi erano sempre vispi e attenti.
Dopo essere rimasti un po’ frastornati per la presa di Al, si ripresero e si videro davanti i loro migliori amici, infatti Rose si ritrovò stretta fra due paia di braccia magre: «Sel! Arya!» urlò di felicità al ritrovo delle amiche e insieme cominciarono a saltellare come bambine, circondate dalle risatine del gruppo.
Selene Moonlee era una ragazza bassa, di corporatura media, aveva gli occhi verdi con sfumature castane e i capelli lunghi e mossi, castano chiaro con sfumature ramate. Aveva la carnagione chiara, con poche lentiggini sul naso e sulle guance. Era una ragazza che cercava sempre di interagire con gli altri, anche se a volte faceva fatica. Quando la si conosceva si scopriva che era una pazza che faceva ridere per i suoi comportamenti, di certo non per le sue battute... Adorava mangiare e non si faceva problemi mentali se non riguardo a qualcuno che stava per salutarla e con cui arrossiva sempre; in più era dolce e in classe arrivava subito alle risposte con la logica e con quel qualcosa in più che le faceva intuire la risposta.
Sua mamma era Babbana e suo padre era un mago; sia Rose che Arya erano le sue compagne di Corvonero, insieme ad altre due ragazze con cui non parlavano molto. Quando vide James arrossì di colpo e balbettò un “C-ciao J-james”, ricambiato allo stesso modo dal ragazzo che improvvisamente si imbarazzò e si passò nervosamente le mani in mezzo ai capelli. Poi entrambi continuarono a salutare i rispettivi amici, sfuggendo alle occhiate maliziose di Al, Rose ed Arya.
Arya Tulbooth era la più alta del gruppo, magra, con capelli lunghi e castani, gli occhi erano fantastici: avevano un colore indefinito, fra l’azzurro e il verde chiaro. Era spontanea e un po’ pasticciona, ma molto intelligente e dolce. Adorava leggere e insieme alle sue compagne organizzava momenti di sola lettura, dove nessuno doveva disturbarle o rischiava una delle “fatture magnifiche di zia Ginny”, come diceva Rose.
I suoi genitori erano entrambi maghi, però adorava la letteratura babbana, dato che quella magica si fermava –per bellezza- ai libri della biblioteca della scuola e alle storie per bambini... se non si contava Gilderoy Allock, che non si contava.
Quando vide Lysander Scamandro con il gemello Lorcan –figli di Luna Lovegood in Scamandro- spuntare nel gruppo –erano un po’ tanto alti e biondi quei due- arrossì come Selene poco prima e salutò i gemelli –in particolare uno-; si pentì delle occhiatine a Sel, perchè ora erano pienamente ricambiate.
Lysander e Lorcan erano uguali, tranne per il fatto che Lys era più silenzioso e studioso e Lorcan era il contrario. Avevano i capelli di un biondo sporco e con il ciuffo che gli ricadeva sempre davanti agli occhi, gli occhi grandi –come quelli della madre- e azzurri.
«Rosie!»
«Sco’!» urlò Rose correndo verso un ragazzo biondo platino con un sorriso enorme sul volto, specchio di quello dell’altro. Ebbene sì, Scorpius Malfoy e Rose Weasley erano migliori amici da un giorno non ben definito di undici anni fa. Scorpius era alto, come tutti i ragazzi del gruppo, biondo, con gli occhi chiari e un sorriso fantastico rivolto sopratutto ai suoi migliori amici, Rose e Al. Scorpius era –come diceva Rose- un distributore di abbracci: ne avevi bisogno e bastava chiedere per essere stretti in una morsa forte e rassicurante.
I due ragazzi si strinsero come se non si vedessero da una vita e infatti per tutta l’estate non erano riusciti a vedersi, a causa delle vacanze di entrambi, prima una poi l’altro. Scorpius diede un bacio fra i capelli a Rose, che gliene diede uno sulla guancia. Si strinsero un’ultima volta prima di essere interrotti da Al.
«Potrei salutare il mio migliore amico, ora?» disse con tono stizzito.
Rose si spostò e lasciò che i due si dessero pacche sulle spalle e che si dimostrassero il loro volersi bene con metodi da ragazzo. Mah!
Sentirono un fischio acuto e si fiondarono tutti verso il treno per non perderlo e per trovare i posti vuoti e vicini. Quando furono nel vagone si sporsero e salutarono i rispettivi genitori e parenti, Ron e Draco si guardavano un po’ schifati pensando all’assurdo motivo per cui i loro figli fossero migliori amici, poi il treno sparì all’orizzonte e un senso di tristezza avvolse, come ogni anno, i cuori dei genitori al vedere allontanarsi la propria prole.
 
Lo scorpatimento di Rose era occupato da lei, Scorpius, Al, Arya, Sel e Lysander, dato che erano tutti dello stesso anno e così potevano parlare dei professori, potevano confrontarsi i compiti (cosa che Al e Scorpius disapprovavano, essendo Serpeverde in mezzo a quattro Corvonero) e parlare di Quidditch. Fra i Corvonero i prefetti erano Lys e Arya, mentre fra i Serpeverde lo erano Al e una ragazza che si chiamava Annelise Haustfen; per questo, Al, Lys e Arya ad un certo punto dovettero uscire per fare la ronda, lasciando soli i loro amici.
Scorpius e Rose avevano cominciato a parlare delle loro avventure estive, lasciando Sel in pace mentre leggeva.
«Davvero? Non ci posso credere!» disse il biondo scoppiando a ridere al racconto della ragazza che stava descrivendo come Al, il prefettino (o perfettino, come avrebbero detto Fred e George Weasley), si era arrampicato sul tetto della Tana mentre era sonnambulo.
«E poi ha fatto “Chicchirichì! Sveglia dormiglioni!” ed è caduto di nuovo addormentato sul tetto!» sghignazzò Rose, ricordandosi la scena.
«Non ci credo!» rise ancora Scorpius.
«Oh sì, è stato proprio così, quel perfettino di mio fratello ha svegliato tutti noi!»
«Jamie! Come mai qua?» disse la rossa, sorpresa ma contenta.
A sentire quel nome Sel alzò la testa di scatto e, vedendo che era proprio James che le stava davanti, arrossì –stranamente, eh?
«Mi andava di fare un giretto e vi ho visto che ridevate, quindi ho deciso di venire qua da voi.» Poi si sedette vicino a Selene che nel frattempo era diventata rossa pomodoro.
Scorpius e Rose si lanciarono uno sguardo pieno di malizia come per dire Oh sì, noi che ridevamo e cercarono di trattenere le risatine, nascondendosi la bocca con la mano, il biondo dovette anche appoggiare la testa sulla spalla della rossa, preso dai sussulti.
 
Dopo qualche altra ora passata a parlare e a farsi scherzetti e battutine si cambiarono per l’arrivo ad Hogwarts e prepararono i bagagli.
Al fischio del treno si ammassarono davanti alle porte e usciti, di diressero verso le carrozze.
Davanti al portone tutti pensarono la stessa cosa: Casa.


MY CORNER^^:
Ehilà! Ecco qua come promesso il capitolo 1! Spero vi piaccia, anche se è più o meno un introduzione ai personaggi:)
Spero di finire in tempo il prossimo, che ho già iniziato:)
Dedicato come sempre ad Arya_95^^

 
   
 
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