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Autore: Squallor Area    18/01/2015    0 recensioni
Guardava quella foto risalente ad appena quattro anni prima con una certa malinconia: da quando non c'era più Sasuke il Team 7 non era più lo stesso, nemmeno Sai sarebbe riuscito a rimpiazzarlo, ne era certa.
Sakura su strinse ancora di più sotto le coperte: ogni volta che pensava all'Uchiha le veniva una fitta allo stomaco ed una miriade di sensi di colpa per aver affidato il tutto a Naruto.
Il suo migliore amico era l'unico pilastro rimasto su cui lei si poggiava: loro avevano incontrato il moro qualche giorno prima, ma la missione non era andata per niente come previsto e lei, che si era ripromessa di camminare da sola davanti al ragazzo che amava, aveva dovuto di nuovo farsi sorreggere dall'Uzumaki.
[Double-Flashfic][Kakashi-centric][Sakura-centric][Piccolissimi accenni a varie coppie]
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kakashi Hatake, Obito Uchiha, Rin, Sakura Haruno, Team 7
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
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In fondo, noi non ci siamo mai divisi

Prompt: Bei tempi andati
Kakashi si avviò, con due mazzi di fiori, verso il cimitero: lo faceva sempre la mattina presto, quando le strade di Konoha erano ancora prive di alcun rumore, che potessero essere chiacchericci o risate, ovvero quando, a spezzare quel silenzio erano solo il cinguettare degli uccellini e il frusciare del vento primaverile.
Posò il primo mazzo di rose rosse sulla stele commemorativa su cui erano scolpiti i nomi degli eroi morti nell'ultima Grande Guerra: puntò l'occhio visibile su un nome, in particolare
«Ciao, Obito» cominciò, mettendosi una mano in tasca e facendo scivolare lo sguardo su un paio di occhialoni dalla montatura grigia e la lente arancione: gli provocava sempre una certa tristezza, ogni volta che guardava l'oggetto
«Ieri sono diventato il sensei di un gruppo di ragazzi, uno di questi ti assomiglia molto» disse, ripensando ad un certo ragazzino con i capelli color grano gli occhi azzurri
«Si chiama Naruto Uzumaki, è il figlio di Minato sensei. Sai, tu e lui condividete lo stesso sogno ed avete un carattere molto simile. Sono certo che, se tu fossi ancora vivo, saresti il suo punto di riferimento»
Alzò lo sguardo al cielo, guardando le nuvole per qualche secondo, prima di salutare l'amico
«Adesso devo andare a raccontarlo anche a Rin, a domani» disse, allontanandosi.
La lapide di Rin era perfettamente pulita, i vasi con i gigli freschi e la superficie pulita: Kakashi non si ricordava di aver cambiato i fiori, qualche giorno prima.
La salutò, lasciando il secondo mazzo di rose accanto alla stele fredda: aveva ancora sulla coscienza una vecchia promessa infranta che ancora turbava il suo sonno, chissà che cosa gli avrebbe detto Obito, se lo avesse scoperto:
«Ieri sono diventato il sensei di tre ragazzi: se oggi supereranno la prova diventeremo il team 7, proprio come noi ai nostri tempi»
Ogni volta che finiva di parlare con i suoi vecchi compagni restava sempre qualche secondo in silenzio, sperando in una loro risposta che, puntualmente, non arrivava mai.
«Nonostante voi non ci siate più, io continuerò a mantenere vivi te, Obito ed il sensei qui» indicò il suo cuore «Tramanderò ai miei allievi tutto ciò che mi avete trasmesso voi, ve lo prometto»
Se ne andò, verso il campo d'allenamento dove avrebbe dovuto incontrare i tre ragazzini.
In lontananza, nascosto dietro un albero, un uomo strinse i pugni, promettendosi che il suo nuovo sogno si sarebbe realizzato prima del previsto: diede uno sguardo veloce alla lapide della persona amata, prima di mettersi la maschera con cui si era macchiato d'innumerevoli crimini ed andarsene.
[438 parole]

*********

Guardava quella foto risalente ad appena quattro anni prima con una certa malinconia: da quando non c'era più Sasuke il Team 7 non era più lo stesso, nemmeno Sai sarebbe riuscito a rimpiazzarlo, ne era certa.
Sakura su strinse ancora di più sotto le coperte: ogni volta che pensava all'Uchiha le veniva una fitta allo stomaco ed una miriade di sensi di colpa per aver affidato il tutto a Naruto.
Il suo migliore amico era l'unico pilastro rimasto su cui lei si poggiava: loro avevano incontrato il moro qualche giorno prima, ma la missione non era andata per niente come previsto e lei, che si era ripromessa di camminare da sola davanti al ragazzo che amava, aveva dovuto di nuovo farsi sorreggere dall'Uzumaki.
Ma quale Kunoichi più forte e promettente di Konoha! Pensavo che adesso avrei camminato al loro stesso passo, invece sono ancora più indietro di prima
Quel titolo non se lo meritava, perché tutto il vociare su di lei non erano altro che delle stupide parole al vento: a lei mancava Sasuke, ma stava davvero facendo qualcosa di concreto per riportarlo a Konoha? Ne sarebbe stata in grado?
No. L'unico che si stava realmente impegnando alla causa era Naruto, non lei: era lui che si allenava giorno e notte per diventare forte, non lei.
La rosa si alzò dal letto, diretta verso la finestra, che aprì con un gesto secco: l'Uzumaki, che si stava allenando a controllare il Chakra del Vento, aveva ancora bisogno di lei, anche se non come una vera e propria Kunoichi.
Si sarebbe assicurata che lui fosse sempre in forze per raggiungere il loro obbiettivo.
Il team 7, presto o tardi, si sarebbe riunito.
Sasuke si svegliò dal letto starnutendo ripetutamente: era sicurissimo di non essere ammalato, quindi cominciò a maledire chiunque stesse pensando o parlando di lui, in quel momento.
[308 parole]




L'angolino di Takane:
Ora vi chiederete il perché di queste Flashfic: ho perso una scommessa con Ayano, e mi è toccato scrivere queste due... Cose.
Ovviamente, con un prompt come questo (attinenza zero), non potevo mica fare una sola flash, quindi dovrete sorbirvi queste due care cose:
1)Kakashi davanti alle lapidi di Obito e Rin PRIMA di incontrare il Team 7 per la prova dei campanelli
2)Sakura che riflette sulla mancanza di Sasuke nel team 7 e sulla sua iniettitudine nel non essere in grado di aiutare Naruto.
Il finale delle Flash erano delle piccole chicche finali, prendetele come volete.
'Sto profilo era stato trascurato troppo, quindi ora è meglio cominciare a condirlo bene per lasciare il nostro marchio di fabbrica, che ne dite?
Ora fuggo perché mi sono trattenuta fin troppo con voi.
- Takane

 

   
 
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