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Autore: Triz    18/01/2015    1 recensioni
Steven Mason è uno psichiatra che sta lavorando a un saggio scientifico per la sua carriera accademica. Con il saggio, Steven riporta a galla dei ricordi legati a un gruppo di pazienti con cui ha lavorato due anni prima.
Partecipa all'ultimo turno del contest Il nuovo esame di _Aras_. Buona lettura!
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Una maturità originale'
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Evan
Il disturbo da stress post traumatico ha portato il paziente E. a lasciare il corpo dei Marines dopo due missioni in Afghanistan, l'ultima particolarmente dura dal punto di vista psicologico. Tuttavia, E. è sempre stato particolarmente restio ad ammettere il proprio disturbo persino con me.

«Non sono pazzo, okay?».
«Non ho mai detto una cosa del genere».
«Certo, come no!».
Evan incrociò le braccia e si voltò verso la finestra, ostinato come un bambino che mette il broncio. Steven sospirò e osservò per un breve momento la pagina del taccuino ancora intatta: «So perfettamente che non sei pazzo, Evan, ma devi ammettere che hai un problema» disse dopo un breve momento in silenzio.
«Non sono debole».
«Non ho detto neanche questo, anzi» obiettò Steven: «Il fatto che tu sia qui con me a parlarne è già un primo passo verso la soluzione, credimi».
Evan alzò gli occhi al cielo e non rispose, scocciato da quella che lui credeva una perdita di tempo: «Cosa ne pensano i tuoi amici?» domandò Steven.
Dall'occhiata fugace e dal mezzo sorriso che Evan gli rivolse, Steven comprese di aver fatto bingo.
 
Qualche seduta più tardi, E. mi spiegò che, dopo le missioni in Afghanistan, lui aveva sempre evitato di legarsi a qualcuno, sia fuori che dentro il reparto. Mi confidò che fu l'élite a trovare lui.
 
«È stata un'idea di Aaron» disse Evan girandosi i pollici: «Ho pensato "Tanto questa scemenza non durerà". Dopo tre anni, posso dire di non essermi mai sbagliato così tanto».
Psichiatra e paziente sorrisero, poi Steven prese un breve appunto.
 
Man mano che andavo avanti con E., mi accorsi che l'élite gli ha dato più benefici di quanto possa offrire un'adeguata terapia. Per questo motivo, quando il gruppo si sciolse, la mia prima preoccupazione andò proprio a E..
  
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