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Autore: YanginRuya    18/01/2015    1 recensioni
Un giorno, mentre vagavo sul Fandom di Sherlock (BBC), ho trovato una fic dove Lestrade vedeva un ep di Doctor Who dove compariva un attore uguale a lui ( ep 7x02 ) e io curiosa volevo vederlo.
Furba come sono non ho scaricato solo quell'episodio, ma tutte e sette le stagioni, guardandomele poi con mia sorella di nove anni...ci abbiamo messo un po' e quando sono arrivata al fatidico episodio, mi ero dimenticata perché avessi cominciato.
Un mese dopo, mia sorella arriva e mi fa: Devo scrivere una storia horror fantascientifica!
E io: Fai gli Angeli Piangenti: in una grande metropoli le persone spariscono, il poliziotto Tizio sa che è colpa delle statue di angeli che spariscono anche loro e chiede aiuto al suo amico alieno.
Allora lei ha cominciato a scrivere la sua storia e a me è venuta la voglia di scrivere la mia versione, senza Dottore dove le protagoniste sono di mia invenzione.
In una città del Texas, le persone spariscono e una poliziotta di nome Diana è convinta che la colpa sia delle statue degli Angeli Piangenti, con il quale ha già avuto a che fare da piccola e una ragazza del suo passato arriva in suo soccorso.
Genere: Azione, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, FemSlash | Personaggi: Angeli Piangenti, Doctor - 10, Donna Noble
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Angolo per me
Ho finito lo spazio per la intro, ma volevo dirvi che qui c'è solo un accenno al Decimo Dottore e che mi sono inventata una nuova forma aliena, parenti dei Signori del Tempo.
Spero che la mia storia vi piaccia e scusate se si rivelerà veramente assurda, ma avvolte mi faccio prendere dall'entusiasmo.
Bo...vedete voi...se trovate degli errori ditemelo
Come avevo annunciato tempo fa al mio amico Francé, mi sono comprata un telefono nuovo dove posso scrivere senza problemi, tranne che è nuovo e non lo so ancora usare...per fortuna lui mi ha detto di ricontrollare il capitolo perché ci sono un casino di errori causati della mia inesperienza con le tastiere chat degli smartphone...certo che potevo ricontrollare prima di pubblicarlo e ora spero di averli tolti tutti, ma come ho detto prima, ero troppo entusiasta per aspettare ancora XD




 
La Signora dell'Universo

 
Nel lontano 1997, in una piccola metropoli del Texas, comparvero all’improvviso quattro statue di angeli piangenti che scomparivano e ricomparivano in diversi punti della città.
 
Dopo l’arrivo di queste statue, dei cittadini scomparirono misteriosamente nel nulla e la polizia cominciò a indagare.
Tra i vari agenti di polizia, impegnati sul caso, solo l’agente Diana sembrava essere un passo avanti agli altri, convinta che le statue fossero collegate alle scomparse e a causa delle sue convinzioni, aveva ingaggiato numerose discussioni con i suoi colleghi e il suo capo, che esasperato, l’aveva sollevata dal caso.
 
Diana era una bella ragazza con lunghi capelli biondi e occhi azzurri; era entrata in polizia molto presto e grazie alle sue ottime doti investigative era diventata detective molto velocemente.
Non era la prima volta che la ragazza (28 anni sono sempre troppo pochi) entrava in contatto con quelle statue; era, infatti, convita che fossero responsabili della scomparsa dei suoi genitori, quando aveva solo otto anni.
Accadde una sera di settembre e mentre passeggiavano per le strade della sua città natale, quando la piccola Diana notò due statue che la fissavano malefici, ma che in un battito di ciglia erano scomparse e lei si ritrovò tra le braccia di una strana ragazza che correva come se avesse il diavolo alle calcagna.
In seguito, scoprì che i suoi genitori erano scomparsi, che la strana ragazza si chiamava Lydia e che l’aveva salvata dalle statue, che non le avrebbero fatto più del male.
Dopo quella sera, Diana fu affidata a una zia lontana, nella città dove vive ora e anche la sua salvatrice scomparve nel nulla, con una brutta cabina blu.
 
*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *
 
Diana era seduta su una panchina all’interno di Green Park, intenta a riflettere sul suo passato, su Lydia e quello che le aveva detto quella sera ma che non ricordava, su tutte le informazioni in suo possesso cercando di riordinarle.
Le persone sparivano senza lasciar nessun segno, come se si fossero smaterializzati nel nulla come i suoi genitori e in ogni luogo dell’ultimo avvistamento della vittima, era stata ritrovata la statua di un angelo che si copriva gli occhi, che poi era assente durante il sopralluogo successivo.
La ragazza si sentì osservata e alzando lo sguardo, notò in fondo al parco un angelo che la guardava; spaventata, si alzò velocemente, girandosi di scatto dall’altra parte, trovando poco distante un’altra statua: era circondata, era spacciata.
D’istinto chiuse gli occhi, non volendo vedere la sua fine, ma una voce, proveniente da un lontano ricordo le urlò: « ABBASSATI! » e lei lo fece, tenendo gli occhi chiusi.
Quando sentì una mano morbida posarsi sulla sua spalla, aprì gli occhi di scatto, facendo un salto indietro spaventata, ritrovandosi davanti ad una strana scena: i due angeli erano immobili che si fissavano e tra di loro, poté vedere l’alta figura di una ragazza dai capelli rossi, ma che a causa del sole alle sue spalle non poté vedere il viso.
« Sbaglio o ti avevo detto “Non battere ciglio. Se lo fai sei morto. Non voltare mai le spalle. Non distogliere lo sguardo. E non chiudere mai gli occhi. Buona fortuna!” » recitò con voce solenne la sconosciuta.
Quelle parole cominciarono a rimbombare nella mente della ragazza come una preghiera, che la riportarono a quella lontana sera, stesse parole, stessi capelli rossi.
« Lydia? » domandò piano, come se quella sentendosi chiamare fosse scappata.
Il sole scese proprio in quel momento per andare verso il tramonto, rivelando il volto di una giovane ragazza, con profondi occhi verdi, il volto circondato da lunghi capelli rossi costellato di lentiggini e un grande sorriso a trentadue denti, in segno di risposta affermativa.
« LYDIA! » gridò allora la ragazza bionda, saltando al collo della più grande, ignorando completamente le due statue.
La rossa la prese al volo facendo un giro su se stessa, stringendosela contro il più possibile e affondando il viso nel suo collo per sentire meglio il suo profumo di rose.
Quando si fermarono e Diana rimise i piedi per terra, si staccarono leggermente, per guardarsi negli occhi e sorridersi, mentre la più piccola cominciò ad accarezzare il viso bianco della ragazza davanti a lei.
« Sapevo che non eri frutto della mia immaginazione - sussurrò a un soffio dal viso della rossa, chiudendo gli occhi - Mi sei mancata così tanto e pensare che non ti conosca neanche » avvicinandosi piano.
« Hai ragione su tutto: anche tu mi sei mancata » sussurrò a sua volta Lydia, annullando le distanze tra di loro.
Il bacio che si scambiarono, se così si poteva chiamare, fu solo una leggera pressione delle labbra che non durò più di qualche secondo.
« Chi sei? » chiese Diana interrompendo quel piccolo contatto.
Lydia si staccò maggiormente, ma senza allontanare le braccia dai fianchi del piccolo corpo che aveva tra le braccia, cominciando a guardarsi intorno circospetta.
« Risponderò a tutte le tue domande - promesse prendendola per mano - ma al sicuro e davanti a una tazza fumante di tè » affermò cominciando a tirarla via.
La ragazza bionda la seguì senza esitazione, dopo aver dato un ultimo sguardo alle due statue che cominciarono a sgretolarsi, riponendo piena fiducia nella più grande.
 
Le due ragazze uscirono dal parco, percorrendo la strada principale verso nord, per due traverse per poi entrare di corsa in un vicolo buio.
Diana aprì la bocca per chiedere dove stessero andando, ma s’interruppe subito quando la ragazza davanti a lei porto un braccio verso il cielo e un gni gni risuonò nello spazio circostante, seguito da una porta che si apriva.
In meno di due secondi, le due ragazze si ritrovarono appoggiate pesantemente a una porta di legno, con il fiato corto.
La bionda rimase senza fiato, ma non per la corsa e lo spavento, ma per lo spettacolo che le si presentò davanti: era in una stanza immensa, con vari corridoi, scale che scendevano e salivano, mentre al centro della stanza c’era una console sotto a una colonna di vetro, e il tutto emetteva una sequenza di strani suoni e luci.
« Ma che è sto posto? » chiese strabiliata Diana, cominciando a girarsi in giro.
« Questa è il TARDIS - rispose contenta la rossa - che sta per "Time And Relative Dimension In Space" » specificò cominciando a girare delle manovelle e a picchiarne altre con un martello.
« È una macchina del tempo?! » esclamò allibita la più piccola.
« E anche spaziale! » ripeté l’altra, andando verso la porta e uscendo fuori.
Diana la seguì, ritrovandosi davanti a casa sua e alle sue spalle, una cabina blu di Scotland Yard.
« Che ci fa qui una cabina di Scotland Yard? » domandò girandoci intorno.
« Quella è il TARDIS » rispose ovvia Lydia.
« COSA!? - urlò sconvolta, entrando dalla porta socchiusa - MA È PIÙ GRANDE ALL’INTERNO!!! » si sentì gridare.
Lydia, che si era affacciata sulla porta, la guardava come si guarda un bambino al parco giochi.
« Pensavo te ne fossi accorta - ammise divertita, per poi emettere una leggera risata alla vista del broncio della bionda - Non andare in giro che rischi di perderti » le consigliò allungandole un braccio, per farle segno di seguirla.
 
*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *
 
Lydia e Diana si trovavano comode sedute davanti a una tazza fumante di tè; ma mentre la rossa sembrava l’unica persona al mondo senza problemi e sorseggiava con calma la sua bevanda calda, la più piccola sedeva rigida sulla sedia, con la sua tazza fumante stretta tra le mani ancora intatta.
« Chi sei tu? » chiese la bionda, dopo aver preso un profondo respiro.
« La giusta domanda sarebbe che sei tu! - rispose ferma la più grande, prendendo un lungo sorso - Comunque io sono una “Signora dell’Universo”! » affermò solare prendendo un biscotto al volo.
« E cosa sarebbe una “Signora dell’Universo”? » domandò l’altra confusa.
« Una specie di “Signore del Tempo”, ma sono solo donne e più potenti » ammise vaga l’altra.
« E cosa sarebbe un “Signore del Tempo”? » chiese di nuovo esasperata.
« È una razza aliena proveniente dal pianeta Gallifrey che si muove su un TARDIS, un veicolo in grado di mantenere insieme diversi piani di realtà e di viaggiare nello spazio e nel tempo - un piccolo sorso - in origine, eravamo simili alla razza umana, poi per forza di cose abbiamo cominciato a ingannare la morte poiché conosciamo la vera natura delle cose e in particolare del tempo » affermò solenne la rossa.
« E quale sarebbe la differenza? » domandò mettendosi le mani tra i capelli.
« Le “Signore dell’Universo” sono quasi una razza a se…“Signore del Tempo” che diventano “Signore dell’Universo” grazie a un processo naturale, raro complesso e inimitabile, e per questo è una razza molto rara - spiegò un po’ a disagio la più grande - possono rigenerarsi cento volte in più di un “Signore del Tempo” e hanno un’anima gemella nascosta da qualche parte nello spazio e nel tempo, con cui possono condividere le proprie rigenerazioni...creando un surrogato di “Signore del Tempo” » rise divertita.
« Che processo? » chiese Diana, curiosa sulle nascite delle “Signore dell’Universo”.
Con quella domanda si poté distintamente notare un’ombra nera calare sul volto di porcellana della rossa, che sospirò triste e angosciata.
« Con la morte - affermò lapidaria la più grande - La morte durante il parto...sia della madre che del nascituro » a quelle parole, la bionda singhiozzo spaventata, cominciando a piangere.
Lydia, veloce come un fulmine, si alzò velocemente, andando ad abbracciare la più piccola, consolandola con dolci parole.
Quando Diana si fu calmata, la rossa, molto imbarazzata parlò
« So che vuoi farmi molte altre domande ma - e divenne ancora più rossa - ti spiace se ci sdraiamo sul divano? - domandò grattandosi la testa nervosa - Sono successe molte cose ultimamente e non ho dormito molto! » e con quella richiesta, la più piccola prese l’altra per mano, dirigendosi sicura verso il sofà.
La “Signore dell’Universo” si lasciò cadere sui morbidi cuscini sospirando soddisfatta, seguita subito dopo dalla compagna che con una coperta al seguito, le si accoccolò praticamente addosso, tra le sue braccia, coprendo entrambe.
 
Rimasero minuti interi a crogiolarsi nel calore dei reciproci corpi; minuti durante il quale Lydia riuscì ad addormentarsi.
« Cosa è successo dieci anni fa? » se ne uscì Diana, troppo curiosa per tacere ancora, risvegliando la più grande dal suo sonno.
« Sono già passati dieci anni? - si chiese afflitta, non badando troppo alla ragazza tra le sue braccia, parecchio confusa - Spazio e tempo ricordi? Per me sono passati solo poche settimane dall’ultima volta che ti ho visto » affermò dispiaciuta.
« Non ti preoccupare » la rassicurò la più piccola, sorridendole per spronarla a rispondere.
« Il TARDIS ha ricevuto una richiesta d’aiuto e automaticamente ha seguito il segnale - rispose stranamente la rossa - Quando sono arrivata ho scoperto che c’erano due Angeli in città e che stavano dando la caccia a un Punto Fisso
« Cosa sono i punti fissi? » la interruppe subito la bionda.
« Ciò che accade ovunque non è già scritto...ognuno è artefice del proprio destino - la più grande parla con sguardo perso - però esistono dei Punti Fissi, avvenimenti che devono per forza accadere, come la morte di un personaggio importante che potrebbe determinare l’inizio o la fine di una guerra, una scelta che potrebbe cambiare il destino dell’intero Universo...cose così - spiega sventolando vagamente una mano in aria - Un giorno arriverai per forza a un bivio, un Punto Fisso, ma solo tu potrai scegliere se andare a destra o a sinistra - un sospiro per riprendere fiato - I Punti Fissi evitano che l’Universo collassi su se stesso...I “Signori del Tempo” vedono i Punti Fissi quando se lo trovano davanti, mentre le “Signore dell’Universo” possono vedere chiaramente ogni Punto Fisso nel tempo e nello spazio » Lydia si fermò, persa in un ricorso passato.
« A cosa stai pensando? » cerca di risvegliarla la bionda.
« Sai, Gallifrey non esiste più, distrutta nell’Ultima Guerra del Tempo - Diana inarcò le sopracciglia sorpresa da quella rivelazione - È stato un “Signore del Tempo” a decretare la fine del nostro pianeta ed è convinto di essere l’ultimo...non sa che un paio di “Signore dell’Universo” sono ancora vive » ammise triste la più grande.
« Dov’è ora lui? » domandò l’altra, curiosa di sapere la punizione dell’uomo.
« È fuggito durante la guerra e da un altro tempo l’ha fatta finire, causando la distruzione del pianeta - la risposta sorprese molto la bionda - La sua è stata una decisione sofferta ma anche la più giusta - un sorriso a increspare le labbra della rossa - ora viaggia per il tempo e lo spazio, scatenando o placando guerre o cose del genere, secondo  come di alza la mattina - ride piano - Mi sono ricordata di quando lo incontrai a Pompei - e il suo sguardo si spense di nuovo - stava discutendo con una rossa sul fatto di salvare o no i cittadini, o impedire l’eruzione dell’Etna e lui le ripeteva in continuazione che era un Punto Fisso e non potevano fare niente… »
« Cosa è successo? » chiese Diana volendo sapere la vera storia della fine di Pompei.
« Alla fine hanno trovato la presenza di alcuni alieni nel vulcano che progettavano di farlo esplodere, con l’intero pianeta...alla fine quel “Signore del Tempo” è arrivato davanti a un bivio: far saltare lui stesso l’Etna e condannando così un’intera città o lasciare che lo facesse far saltare agli alieni, causando la distruzione del pianeta » spiegò con tono calmo.
« Cosa ha scelto? » domandò l’altra con il fiato corto, consapevole della risposta.
« Era già responsabile per la fine di migliaia di vite...un migliaio o due in più non gli avrebbe cambiato molto, quindi a scelto il male minore, sacrificando pochi per la salvezza di molti, salvando la terra » ammette con la faccia di pietra.
« Cosa sono quegli angeli? » la voce di Diana è più ferma.
« Sono alieni - risposta ovvia - Antichi quanto l’universo...teletrasportano le loro vittime indietro nel tempo mediante il tocco e si nutrono dell'energia derivata dal tempo potenziale degli esseri viventi scomparsi...spesso chiamati Assassini Solitari perché impossibilitati a stabilire un contatto con qualcuno senza rispedirlo indietro nel tempo, possono muoversi e attaccare solo se non visti...quando sono osservati si bloccano quantisticamente, cessano letteralmente di esistere e si trasformano in solida roccia - continua con quell’atteggiamento di quando si ripete una frase ripetuta migliaia di volte - il meccanismo di difesa definitivo » concluse con uno sbuffo.
« E dieci anni fa volevano spezzare un Punto Fisso? - Lydia annuì - Quale? » la sua voce ora tremava leggermente; ha paura della sua risposta.
La rossa voltò la testa, puntando lo sguardo in quello della più piccola, mentre le sue labbra si mossero piano, emettendo un’unica sillaba: TU.
Il respiro della bionda si bloccò di colpo, preoccupata e spaventata.
Come era possibile che fosse un Punto Fisso? Era davvero così importate? Gli angeli di prima volevano lei?
Queste e altre domande affollavano la mente Diana, che non si accorse del volto della più grande avvicinarsi pericolosamente al suo.
Si riscosse dai suoi pensieri quando sentì le labbra dell'altra che si muovevano delicatamente sulle sue e rispose al bacio,  mordendo il labbro inferiore di Lydia.
Continuarono a baciarsi per minuti interi, fino a quando la bionda non trovò il coraggio necessario per spingere la lingua tra i denti della più grande che con un gemito d'emozione le lasciò pieno accesso alla sua bocca.
Da uno sfiorare di labbra, quel bacio divenne piuttosto profondo e passionale, con tanto di scontri di lingua, denti, morsi e tanta saliva.
L'atmosfera si stava riscaldano velocemente, con Diana che si contorceva dal piacere causato da quel bacio e la rossa che sovrastava la più piccola, strusciandole contro, prima di allontanarsi di colpo con un gemito di frustrazione.
La più grande si alzò dal divano, cominciando a camminare in cerchio nella stanza con le mani nei capelli.
« Ho fatto qualcosa di sbagliato? » chiese con un filo di voce la bionda, alzandosi a sua volta è andandole vicina.
« Tu non hai fatto niente per carità! - il tono di Lydia sembrava oltraggiato - Quella volta il TARDIS è venuto subito da te perché ti aveva riconosciuta come la mia anima gemella, ma era troppo presto per te...così ti ho salvato e sono andata più avanti nella tua Linea Temporale e...e poi... » ha rivelato tutto in un soffio e rimasta senza parole, si lasciò ricadere sul divano abbattuta.
« Quindi sono un Punto Fisso perché sono la tua compagna? - domandò la bionda per avere conferma, l'altra annuì - E noi non glielo permetteremo! » affermò con decisione la ragazza, salendo in braccio alla più grande abbracciandola stretta.
La rossa la strinse a sua volta
« Non stiamo insieme neanche da un paio d'ore e non possiamo già fare a meno l'una dell'altra » le rivelò piano all'orecchio.
Passarono il resto della giornata abbracciate sul divano a baciarsi con trasporto, con le mani che vagavano senza sosta sul corpo dell’altra e quando scese il buio, decisero di mangiare un boccone e di andare a dormire.
Naturalmente, Diana trascinò la compagna nel suo letto e con una maglia larga ciascuna a fare da pigiama, si misero a dormire l’una nelle braccia dell’altra o almeno, fu quello che fece la bionda, mentre la più grande escogitava un piano per eliminare gli ultimi due angeli.
Dopo ore di rimuginamenti, l’unica soluzione fattibile a cui era arrivata era usare Diana come esca.
 
*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *
 
Quando il sole spuntò pigro dalla linea dell’orizzonte, la rossa era già seduta al tavolo del salotto a fare colazione con una tazza fumante di tè, mentre spiegava alla compagna il suo piano, con tanto di rischi.
In tarda mattinata uscirono da casa per mettere in atto il loro piano che, come ogni altro piano di Lydia, non andò come previsto.
Più volte Diana rischiò di esser mandata da qualche parte, con il rischio di esser separata per sempre dalla più grande, ma dopo corse per tutta la città, momenti di puro terrore eccetera, le due ragazze finirono intrappolate dentro il TARDIS e, imitando il “Signore del Tempo” citato dalla rossa che anche lui aveva incontrato gli Angeli un paio di volte, fecero sparire la cabina, così che i due angeli si ritrovarono a guardarsi a vicenda, per poi dissolversi in polvere.
Con l’ormai cessato pericolo, le due ragazze decisero di festeggiare e ormai consapevoli entrambe che non si sarebbero mai più separate, svuotarono la casa di Diana che disse addio alla tomba della zia e diede le dimissioni a lavoro.
Quando finalmente poterono rilassarsi, senza più nessun pensiero per qualche tempo, la “Signora dell’Universo” prese per mano la sua Anima Gemella e le fece fare il giro turistico del TARDIS, o almeno, una buona parte, lasciando per ultima la sua camera.
« Fai l’amore con me? » le chiese la bionda, sullo stipite della porta.
Lydia non se lo fece ripetere due volte, prendendo di peso la più piccola e trasportandola fino al morbido materasso, dove la lasciò cadere con poca grazia, per poi buttarsi sulle sue labbra con fare famelico.
I vestiti sparirono in fretta e la temperatura si alzò velocemente, mentre l’unico suono che si sentiva era quello della console nella sala di controllo e i gemiti nella camera da letto.
Le bocche si scontravano, le mani vagavano sulla pelle ricoperta di sudore e saliva, mentre i gemiti diventavano sempre più acuti, segno che l’orgasmo era vicino.
Ormai all’apice del piacere, il corpo della rossa cominciò a illuminarsi, rilasciando della polvere dorata, ma la più piccola non ci fece caso, e quando l’orgasmo arrivò, la polvere dorata esplose per tutta la stanza per poi ritornare indietro scomparendo nel corpo delle due ragazze, ora sdraiate sulla schiena, ansanti e felici.
« Cosa era quella luce? » domandò la bionda quando riprese fiato, accoccolandosi sul petto della compagna.
« Una rigenerazione - rispose l’altra sorridente - Ho appena condiviso le mie ottanta rigenerazioni con te...come se ci fossimo appena sposate » affermò scoppiando a ridere, seguita dalla più piccola.
« Quindi ora sono tipo un “Signore del Tempo”? - chiese conferma Diana, dopo aver smesso di ridere, l’altra annuì - Basta essere con te » ammise convinta, addormentandosi subito dopo.
 
*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *
 
Sono passati più di due secoli da quando Diana e Lydia s’incontrarono per la seconda volta e decisero di passare il resto della loro vita insieme, secoli durante i quali la rossa a smesso di osservare e basta e ha cominciato a intervenire, seguendo l’esempio dell’ultimo “Signore del Tempo”, andando in giro nel tempo e nello spazio a causare guerre e a salvare mondi, sempre accompagnata dalla sua unica e sola compagna.

 
 
  
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