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Autore: Switch    18/01/2015    4 recensioni
Quattro OS sulla Raphibel che si collocano tra la seconda storia e la terza, solo piccoli momenti dolciosi per allietarvi dopo che vi ho fatto dannare e in vista di nuove avventure che chissà cosa porteranno!
Enjoy!
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Heart's mutation'
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Come?” domandò Isabel sorpresa, alzando lo sguardo dal tomo di medicina volume due che stava studiando.
Lei e Don stavano facendo due anni in uno, Donnie perché era un genio indiscusso che se lo poteva permettere senza alcuno sforzo, e Isabel grazie alla magia che la aiutava a memorizzare più velocemente rispetto ad un essere umano normale.
Comunque, la mole di cose da studiare era enorme, ed entrambi dedicavano la maggior parte del tempo libero chini sui libri.

Raphael si rialzò dal pavimento dove aveva fatto flessioni fino a quel momento, approfittando del tempo che lei passava a studiare per allenarsi, pur di stare assieme. Certo, lei ogni tanto se ne usciva con frasi come: “sai che abbiamo almeno quattro metri di intestino?”, che decisamente gli faceva perdere il conto con disgusto.

Ti ho chiesto se questo sabato sei libera e vuoi uscire” ripeté con calma, allungando le braccia per fare stretching dopo le serie infinite che aveva fatto.
Lei sorrise, con gli occhi che scintillavano.

Uscire? Io e te? Un appuntamento? Mi porti in giro di ronda?” domandò senza prendere fiato, chiudendo il librone di scatto dalla gioia, senza nemmeno mettere il segno.
Sì, sì, sì e vediamo. Non ti dirò cosa ho in mente” rispose dispettoso lui, guadagnandosi uno sguardo implorante e curioso.

Isabel passò la settimana agognando quell'appuntamento, un evento che si realizzava decisamente troppo raramente tra loro, sia per le lezioni incessanti e gli esami, e le sere e le notti che lei passava chiusa con Don in laboratorio a studiare e fare esperimenti, sia per gli allenamenti di lui e i suoi giri di ronda. E c'era ovviamente, anche il fatto che vivessero insieme alla famiglia Hamato, che non lasciava di certo molto spazio a privacy e momenti liberi solo per loro.

Perciò se ne andò in giro con un grosso sorriso e approfittava di ogni momento in cui erano da soli per cercare di estorcergli informazioni sulla serata in programma.
Dai, dimmi se è un posto dove sono già stata.”
Non posso.”
Dammi un piccolo indizio sulla zona.”
No.”
Dimmi almeno come devo vestirmi! Tuta da kunoichi? Vestiti normali? Abito da sera? Eddai, Raffaello! Smettila di scappare!” continuava a chiedere ad ogni occasione trotterellandogli dietro, mentre lui faceva il vago e il misterioso, divertendosi da matti della sua insistente curiosità.

E il sabato, infine, arrivò.
Isabel aveva finito presto le sue commissioni e di studiare, ed era già pronta da ore e vagava per il rifugio cercando di prendere di soppiatto Raphael, anche se non riusciva a trovarlo da nessuna parte.
Si affacciò in ogni stanza del piano terra, nella cucina, nell'officina, lo cercò perfino nel bagno, inutilmente.

Poi, la porta dell'ascensore si aprì e lui ne venne fuori, col completo da motociclista addosso, nero come la notte. Le sorrideva.
Allora, cosa fai lì impalata? Muoviamoci” disse, tendendole la mano.

Il garage era nella semi oscurità, ma riusciva perfettamente a vedere i contorni delle vetture, i loro scintillii metallici quando uno sprazzo di luce entrava dalle assi inchiodate alle finestre, illuminandoli.
La grossa moto nera e argento era al suo solito posto, minacciosa come la ricordava.

Un giro in moto. Raphael l'avrebbe portata in giro in moto, ancora non sapeva assolutamente verso dove, anche se una mezza idea se l'era fatta.
Sentì le mani di lui afferrarla per la vita, per aiutarla a salire.

No, faccio da sola” disse, con calma e un sorrisetto.
Non poteva avere ancora paura della moto. Poteva essere il primo di una lunga serie di appuntamenti e non poteva ogni volta mettere su un casino per la moto. Doveva imparare a conviverci.

Raphael la lasciò andare e si mise a sedere, poi accese il motore e girò la manopola dell'acceleratore un paio di volte.
La moto ruggì.
Sembrava quasi le stesse ringhiando contro, come a volerle dire che lui era suo e suo soltanto e che lei non doveva azzardarsi a toccarlo.

Raphael attese incrociando le braccia al petto, quasi come a volerla sfidare. Non aveva dimenticato affatto la paura della volta in cui erano usciti in moto e le sue urla disumane di terrore.
Isabel occhieggiò lui e la moto a momenti alterni, poi, con una risoluzione assoluta, passò la gamba oltre il sellino, sedendosi dietro a lui, col busto ritto e le spalle in fuori, altera.

Raph ridacchiò, ma lei non se ne rese conto. Si infilò il casco che lui le passò, poi si ancorò alle sue spalle, con forza, respirando a fondo per scacciare l'agitazione dal fondo dello stomaco.
La moto rombò più forte, riempendo tutto lo spazio del garage, mentre la saracinesca si apriva di scatto. Con uno scarto deciso a destra partirono, uscendo con uno stridore di gomme e confuse macchie colorate davanti al viso, per la velocità improvvisa.

Isabel trattenne un gridolino e strinse invece più forte la presa sulle sue spalle, e Raph rise davvero, certo che lei non potesse sentire.
Ma poi, a mano a mano che la strada scorreva sotto le ruote, che il traffico di New York diradò lasciando spazio a strade enormi e solitarie illuminate da sporadici lampioni, Isabel si rilassò, sentendo un senso di nostalgia, per il percorso familiare, per la serata familiare. Si lasciò andare contro la sua schiena, come allora, godendosi il viaggio, la bravura di Raph nel condurre, la sua sicurezza.

La moto si fermò, non seppe nemmeno dopo quanto. Voltò il viso verso destra, verso il cielo scuro trapunto di stelle che toccava con delicatezza la distesa di acqua altrettanto scura, altrettanto misteriosa.
Scese e sfilò il casco, rivelando il grosso sorriso che le era apparso in viso.
Raphael l'aveva portata alla loro spiaggia, della quale serbava un ricordo dolcissimo.

Quando si voltò a guardarlo, vide che sorrideva esattamente al suo stesso modo, felice di averla sorpresa.
Isabel lo afferrò per la mano e lo trascinò in spiaggia, con un gridolino emozionato, il vento che scorreva tra i suoi capelli e le sferzava il viso. Si voltò in ogni dove, ricordando ogni dettaglio della prima e unica volta in cui c'erano stati, del suo indagare per sapere il colore degli occhi di lui, quando allora quel batticuore non sapeva cosa fosse, della sua frenetica corsa dietro a Shadow mentre lui rideva.

Gli diede un bacio a stampo, euforica.
Grazie per avermi riportato qui.”
Raphael fece per aprire bocca, ma poi lei iniziò a spogliarsi ed ogni parola gli morì in gola.

Cosa stai...”
Bagno di mezzanotte. Non sai quanto ho desiderato poter fare il bagno qui, quella volta!” rispose lei di fretta, gettando i vestiti sulla sabbia, fino a rimanere in intimo.

Raphael per un secondo pensò anche di fermarla, ma poi fu solo grato di quella visione e non se la sentì, ipnotizzato a guardarla scivolare verso l'acqua, la pelle pallida che quasi scintillava alla luce delle stelle e un quarto di luna.
La sentì strillare quando l'acqua le lambì le gambe, era pur sempre Marzo, doveva essere gelida, ma ridacchiando continuò a camminare fino a che non le arrivò alla vita, poi con un respiro per prendere coraggio si inabissò.

Raphael rimase in attesa che lei riemergesse, con una tensione strana al centro dello stomaco. Più i secondi passavano, più rimase a trattenere inconsciamente il respiro, nervoso.
Quando la testa bruna infranse l'acqua e lei riapparve, lasciò andare il fiato, rincuorato.

Isabel si strofinò gli occhi, poi lo guardò, intensamente.
Vieni! Fammi vedere come nuotano bene le tartarughe!” lo sfidò con un sorrisino, facendogli cenno di raggiungerla.
Ci pensò su mezzo secondo, poi con un sospiro rassegnato la tuta da motociclista sparì, gettata sulla sabbia a fianco ai vestiti di lei.
E sì, l'acqua era gelida come aveva pensato, imprecò nella mente ad ogni passo nel liquido freddo. Quando arrivò da lei si ancorò al suo corpo tiepido, mentre lei cercava di tenerlo a distanza schizzandolo in pieno viso, ridendosela della grossa.

Sei completamente pazza! Ci saranno sì e no dieci gradi!” la sgridò, battendo i denti per il freddo.
Devi muoverti per tenerti al caldo! Nuota con me!”
Ho un'idea migliore” sorrise lui malizioso, stringendola più forte e chinandosi per baciarle il collo.
Isabel ridacchiò, trattenne il respiro e inabissandosi sfuggì dalla sua presa, riemergendo ad un paio di metri di distanza.

Prima devi prendermi!” urlò iniziando a nuotare con vigore, per distanziarlo.

Raph rise, scuotendo la testa, e le diede un po' di vantaggio, giusto per mettere un po' di pepe. Solo quando lei fu davvero un puntino distante, si immerse sott'acqua.
Raffaello?” chiese Isabel con la voce un po' roca, quando non lo vide riemergere.
Certo, doveva essere capace di trattenere il fiato per molto, si disse per cercare di rassicurarsi. Però, i minuti si accumularono, e di lui non c'era traccia. Solo un grande silenzio, con solo la risacca delle onde come suono e il batticuore che rimbombava fin alle orecchie.
Quanto era sotto? Dieci minuti?

Raffaello!” strillò terrorizzata. Prese un grande respiro, ma d'un tratto lui riemerse di fronte a lei con grandi schizzi, lasciandole scappare il fiato trattenuto per la sorpresa.
Lui rideva e lei tossicchiava per lo spavento improvviso.

Sei un idiota! Pensavo che fossi annegato” lo sgridò tirandogli un pugno sul petto. Lui l'afferrò e se la strinse contro.
So trattenere il fiato anche più a lungo, ma ti stavi per tuffare per venirmi a cercare, avresti rovinato il mio scherzo” le disse per niente colpevole.
Idiota! Stupido! Non sono scherzi da fare!” continuò a rimproverarlo, arrabbiata.

Ma poi ogni lamentela si spense nel bacio che lui si sporse per darle, sotto le stelle, solo loro due.
Ti ho presa. E adesso non mi scappi più.”
E chi ha intenzione di scappare?”
Isabel si tese e circondò le sue spalle con le braccia, baciandolo con passione.

Ma rimani sempre un idiota.”



Note:

Ed ecco anche il quarto!
La raccolta è finita! C'erano tante bozze e altre OS non finite su loro due, ma adesso pensiamo alla terza storia, magari un giorno rimpolpo questa raccolta.

Sono due idioti, ma decisamente fatti uno per l'altra.
Adesso mi metto a betare il primo capitolo della terza storia della serie (a velocità super!) e stasera lo metto! Cascasse il mondo, prima di mezzanotte lo devo mettere!

Abbracci a tutti!




  
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