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Autore: EchelonDeathbat    19/01/2015    2 recensioni
Dal testo "Lei capì dal suo sguardo che probabilmente quella sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe visto.
Abbassò lo sguardo, poi si ricordò cosa le disse una volta Sel: -Afferra il giorno o muori rimpiangendo il tempo che hai perso!-
E così gli prese il viso tra le mani ed avvicinò la sua bocca a quella di Zacky."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 17: Gunslinger

 

-...Ed io l'ho trattato così male! Gli ho detto delle cose terribili! Non mi perdonerà mai!- urlava Sel incolpando sé stessa per aver detto a Synyster quelle cose l'ultima volta che ci aveva parlato.

-Sì, c'è rimasto parecchio male. Ma non preoccuparti, Sel. Sapeva che avresti reagito così, ti perdonerà senz'altro!- provò a confortarla Johnny mentre guidava.

 

Era sera, e Brian, Zacky e Matt erano in un bar di Huntington Beach, precisamente il bar in cui Syn andava sempre con Rev. Gli faceva uno strano effetto essere lì senza di lui.

Ad un certo punto un uomo grosso e dai capelli biondi entrò nel bar insieme ad altri uomini. Quello era Tom McKaine!

Appena lo videro, i tre scapparono dalla porta sul retro, ma sfortunatamente, McKaine ed i suoi leccapiedi li seguirono con passo veloce e deciso.

Si ritrovarono fuori dal bar e un pochi secondi vennero circondati dagli uomini di McKaine.

-Speravo di trovarti solo, Baker. Invece non sei altro che un codardo che ha bisogno dei suoi amichetti per affrontare le situazioni-. Ringhiò McKaine con un sorriso diabolico stampato in faccia.

-Bhe, veramente anche tu sei in compagnia! I tuoi gorilla sono davvero grossi. Ma dimmi, come hai fatto a sapere che mi trovavo proprio qui?- sputò fuori Zacky.

Intanto Matt guardava gli uomini di McKaine, e persino lui, che era grande e grosso, prese paura.

-Ho le mie spie, Baker, dovresti saperlo bene. Quando devo vendicarmi su qualcuno, uso ogni mezzo necessario, e come sai, ho molti uomini al mio servizio. Alcuni di loro hanno spiato ogni tuo singolo movimento dal momento in cui scoprii che ti sei scopato mia moglie. Ma sai, non voglio sporcarmi le mani solo per uccidere un povero insetto come te! Saranno loro a farti fuori!- esclamò puntando il dito contro i suoi uomini.

-Dovrai passare sopra il mio cadavere prima!- tuonò Synyster avanzando.

-Non c'è molta differenza nell'ucciderne tre al posto che uno solo. Per me non è un problema!- ribatté Tom alzando le spalle.

-Sei proprio un grande figlio di puttana!- gridò Matthew saltandogli addosso tirandogli un pugno in faccia.

-Tu sarai il primo ad essere fatto fuori, ragazzino!- mormorò l'altro toccandosi il punto dove Matt l'aveva appena colpito.

-No! Loro lasciali stare! Tu devi fare fuori me! Me e basta! Mi sono spiegato!?- gli gridò contro Zacky allargando le braccia.

-Giusto! Per una fottuta volta hai ragione, Baker! Coraggio, uccidilo!- disse ad uno dei due scagnozzi che era di fianco a lui.

Si sentì un colpo di pistola. Synyster aveva appena sparato ai piedi dell'uomo.

-Non ti avvicinare, ammasso di lardo!- ringhiò.

-”Ammasso di lardo” a me?! Io ti uccido!- urlò l'uomo correndo contro di lui.

Zacky si mise in mezzo e venne colpito in piena faccia, il naso cominciava a perdere sangue.

Cercò di colpire l'uomo ma era come paralizzato, era molto più grande di lui e gli si era messo addosso per colpirgli meglio la faccia. Ormai non si sentiva più gli zigomi.

-Zacky!- gridò Matt.

Synyster si stava avvicinando al suo amico per aiutarlo a liberarsi, quando l'altro scagnozzo gli puntò la pistola all'altezza del cuore.

-Brian! No!- si sentì un grido femminile.

Si ritrovò disteso per terra, qualcuno l'aveva spinto e così aveva evitato il colpo per miracolo. Alzò gli occhi ed esclamò meravigliato: -Sel!-

-Togligli le mani di dosso!- sbraitò Matthew liberando Zacky dalla presa possente dello scagnozzo. Finalmente riusciva a respirare.

Johnny e Charly corsero verso il casino per cercare di bloccare tutto. La ragazza appena vide Zacky così ridotto male, gli corse incontro preoccupata.

Non si sapeva di preciso come avessero indovinato il posto, ma Sel era convinta che si trovavano per forza in quel bar, perché sapeva che Jimbo portava sempre Syn lì quando andava a trovarlo. Se c'era un posto dove Syn si sarebbe dovuto trovare, era quello. No s'era sbagliata.

Proprio in quel momento Sarah, Shannon e Jared erano arrivati con la polizia. La ragazza vide immediatamente Matt cominciò a correre nella sua direzione, ma Tom la bloccò.

-Fermo! O lei morirà!- tuonò puntandole la pistola sulla testa.

Matt rimase pietrificato, il suo angelo era in pericolo e lui non poteva fare niente per salvarla.

In quel momento la polizia intervenne ed uscirono allo scoperto anche i fratelli Leto.

Tom ed i suoi scagnozzi furono arrestati immediatamente.

-Sel, dopo tutto quello che ho fatto per te! Io ti ho trovato un lavoro! E questo è il tuo modo per ripagarmi? Non è finita qui!- continuava a sbraitare Tom mentre entrava nella macchina della polizia.

-Tutto è bene ciò che finisce bene!- esclamò Shannon appoggiando la mano sulla spalla di Johnny.

 

Una lacrima. Sentì una lacrima scorrere sul suo viso. E subito dopo un'altra. Un singhiozzo. Per la terza volta in vita sua stava piangendo. -Sel! Sel mi hai salvato!- disse piano Syn mentre cercava di sedersi. -Ma tu piangi?! Sel, è tutto passato! Stai tranquilla!- le bisbigliò prendendole la testa tra le mani ed asciugandole le lacrime che ormai scendevano senza sosta. Tra i singhiozzi la ragazza riuscì a dire: -Non...non potevo permettere che ti facessero del male, Brian! Non posso p-perdere anche te!- Così lui l'abbracciò stretta.

-Non mi perderai mai, Sel! Io ti amo!-

Sentendo quelle parole cominciò a piangere più di prima.

-Mi dispiace d'averti trattato male, Brian! Scusami!- mugugnò stringendolo.

-Non preoccuparti, me l'aspettavo!- la rassicurò dandole un bacio sulla fronte.

-Ti amo anch'io, Brian!- gli disse guardandolo nei suoi occhioni marroni, sempre piangendo.

Syn sorrise, finalmente provò quel sentimento che tutti chiamano “felicità”.

Le passò una mano tra i capelli e la baciò con tenerezza.

 

-Sarah stai bene?- le domandò Matthew abbracciandola. Notò che era dimagrita notevolmente, era molto più scheletrica ora.

-Sì! Ora lasciami andare, devo tornare a casa!- esclamò sciogliendo bruscamente l'abbraccio. Era ancora sotto shock: aveva appena rischiato di morire.

-Ok. L'importante è che tu stia bene-. Rispose lui.

-Già. Addio Sanders- disse allontanandosi.

-Appena torniamo a Los Angeles, vieni a casa mia, Sarah-. Le mormorò Jared vedendo che lei era ancora turbata.

-Ok...- disse in modo distaccato toccandosi il punto in cui Tom le aveva puntato contro la pistola.

Prima d'andare, Jared si rivolse a Matt dicendo: -E' ancora spaventata. Passerà un po' di giorni da me, proverò a tranquillizzarla un po'. Dalle un po' di tempo, eh-.

-Ok, grazie Jared. Sei un grande amico per lei, ci tiene tanto a te-. Gli rispose mettendogli la mano sulla spalla.

-Lo so-.

-Assicurati che mangi. Tra un po' diventerà aria se continua così-. Disse turbato.

-Certo, io e gli altri stiamo facendo il possibile per aiutarla-. Gli rispose cercando di tranquillizzarlo un po'.

 

Zacky non riusciva quasi a muoversi, si sentiva tutto rotto. Quel bastardo gli aveva fatto un male cane. Ad un certo punto si ritrovò avvolto in due braccine minute che lo abbracciavano stretto stretto.

-Sei tu-. Mormorò piano vedendo che era la sua Charly.

-Zacky!- continuava a gridare tra i singhiozzi.

-Shh. È tutto finito, Charly, è tutto finito-. Disse cercando di alzarsi.

-Ho avuto tanta paura di perderti!- esclamò tra i singhiozzi abbracciandolo ancora.

-Fai piano, Charly. Ho male dappertutto-. Si lamentò.

-Oh, scusa!- disse mortificata staccandosi.

Lui le prese la testolina tra le mani. -Non ti ho detto di staccarti. Mi sei mancata tanto-. Le mormorò baciandole piano la fronte.

Fece un lieve sorriso, era felice di sentirselo dire.

-Ti porto in ospedale, Zacky-. Disse vedendo quanto stava male.

-No. Non voglio andarci, sto bene. Ho ricevuto solo dei pugni, ne sono abituato. Voglio tornare a casa, vieni con me?- le domandò.

-Ehm...sì, certo-. Rispose arrossendo lievemente.

 

La mattina dopo, Sarah e Jared arrivarono a casa Leto e vennero accolti da Arin, il quale appena vide il viso preoccupato del suo ragazzo, lo abbracciò.

-Cos'è successo, Jared? Come stanno Sel e gli altri?-

-E' finito tutto bene, hanno arrestato McKaine. Ora devo pensare un po' a Sarah-. Spiegò avvolgendole le spalle con un braccio.

-Cosa ti è successo?- le domandò Arin un po' preoccupato, vedeva che la ragazza aveva lo sguardo perso nel vuoto.

-Ho rischiato di essere uccisa, Arin-. Bisbigliò fissando sempre il nulla.

-Oh cazzo...che grande figlio di puttana!- esclamò il ragazzo.

I tre andarono in camera di Jared e si sedettero sul letto, Sarah era in centro. -Matthew ha lasciato Valary, lo sai?- le disse Jared sorridendole.

-No, non lo sapevo. Ma adesso non mi importa più niente. Voglio essere lasciata sola. E Matt non lo voglio più vedere-.

-Ok, come vuoi. Ma sappi che lui l'ha mollata per te. Ci tiene a te, e tu ci tieni a lui. Non provare a negarlo, puoi fottere tutti ma non me; ti conosco meglio di chiunque altro e so che tu lo ami-.

-Sì! Ok, lo amo! E con questo?! Non mi ha mai dimostrato niente! Sono stanca delle delusioni, Jared. Per questo ho deciso che me ne devo stare da sola-.

-Nessuno merita di starsene da solo, Sarah-. Intervenne Arin posandole una mano sulla spalla.

-Bhe, cosa vuoi che ti dica? Forse questo è il mio destino-. Ribatté scrollandosi la sua mano di dosso.

 

NdA: Eccomi qui ^^ sì, lo so, non l'ho scritto molto bene questo capitolo. Chiedo perdono T.T comunque ringrazio come sempre chi mi sostiene e mi dà la forza di terminare questa ff e chi continua a mettere questa storia tra le preferite. Grazie infinite davvero <3 vi saluto, al prossimo capitolo :D

   
 
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