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Autore: EmilyHerondale    19/01/2015    3 recensioni
Jace e Clary si conoscono sin da piccoli, sono innamorati l'uno dell'altra dalla prima volta che si sono visti, ma non sospettano minimamente che il loro sentimento sia ricambiato, ma un giorno una domanda arriva inaspettata.
Dal primo capitolo:
– Verrò con te solo se mi prometterai che quando saremo più grandi ti allenerai con me- lui sorrise –Va bene Morgenstern, mi allenerò con te- -Promettimelo- lui rise –Va bene, va bene te lo giuro sull’angelo- cosi ridendo, uscirono insieme da casa.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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12- CHI E’ JONATHAN CHRISTOPHER MORGENSTERN?

 
 
 
 
 
 
Erano passati due giorni dalla fine della battaglia, nell’aria aleggiava la paura di un nuovo attacco, Clary continuava a rimurginare su un nome “Jonathan Christopher Morgenstern” pensava fosse un suo parente, era ovvio visto che aveva il suo stesso cognome, ma come poteva uno Shadowhunter essere a capo di un esercito di demoni? Era un contro senso!
 Lei non aveva il coraggio di chiedere informazioni a nessuno, però non poteva fare a meno di chiedersi chi fosse, suo zio? Suo nonno?
Quello che era sicuro è che, chiunque fosse, portava lo stesso nome del suo ragazzo. Ah, il suo ragazzo, Clary sospirò al pensiero, suonava fin troppo bene, lei e Jace stavano insieme da poco meno di una settimana ed erano finiti insieme sullo stesso letto, più o meno, ogni giorno, bastava un bacio o un piccolissimo sfioramento per far perdere la ragione ad entrambi, erano un caso quasi disperato, fortunatamente venivano sempre interrotti da un’entrata improvvisa di Stephen o Celine in camera di Jace, o una chiamata  da parte del console o un’emergenza, insomma c’era sempre qualcosa ad interromperli, con somma frustrazione di entrambi,  secondo la rossa era meglio così, poiché anche se si conoscevano e si amavano da sempre era troppo presto per una cosa del genere.
Sospirò ancora, prendendo il suo album da disegno per distrarsi, era da sola in camera sua, i suoi genitori erano di sotto sempre in compagnia di quello che si poteva definire un po’ il loro amico ritrovato, Lucian, era il parabatai di suo padre, prima di diventare un lupo mannaro, ed il migliore amico di sua madre, nonché loro testimone di nozze, in ogni caso, oltre ai mille titoli che aveva Luke (così si faceva chiamare da tutti), Clary doveva ammettere che era davvero molto simpatico, la trattava come se la conoscesse da sempre e forse era così…
 
 
 
 
Clary sentì bussare alla porta, c’erano due possibilità: o Jace o Izzy.
Andò ad aprire, il cigolio della porta si sovrappose al vociare dei tre amici che erano in salotto, dinanzi a lei vide dei grandi occhi verde nocciola dorato, incorniciati da un volto giovane, i capelli castani, il corpo minuto, chi non la conosceva avrebbe detto che non avesse più di diciotto anni, ma era Celine Herondale, e nonostante l’aspetto fosse quello di una ragazzina quella che Clary aveva dinanzi era una donna adulta, una Shadowhunter forte e simpatica, nonché madre di Jace, al suo seguito c’era quello che si sarebbe potuto definire la “fotocopia del figlio” oppure il figlio era la fotocopia del padre, insomma a parte gli occhi, Jace e Stephen erano identici e neanche a farlo apposta, dopo Celine e Stephen, proprio mentre lei stava per chiudere la porta con un’aria un po’ delusa, un piede fece la sua apparizione bloccando l’avanzata della porta facendo così comparire Jace in tutto il suo dorato splendore, Clary corse ad abbracciarlo, mentre, come al solito, Celine e Stephen, se la ridevano sotto i baffi.
-Io volevo farti una sorpresa, non essere chiuso fuori casa- fece una faccia finto offesa –Beh, la sorpresa me l’hai fatta, pensavo che non ci fossi- il biondo sorrise –Ti va di andare a fare un giro? Niente contro i nostri genitori, ma non voglio stare tra vecchi E ricordi- alzò la voce sulla “e” in maniera tale che Stephen potesse sentirlo, abboccò alla provocazione –Jonathan Christopher Herondale ti voglio ricordare che io sono tuo padre e potrei vietarti di vedere Clarissa per una settimana, forse un mese se ti azzardi solo a ripetere che io Stephen William Herondale, sono vecchio, CHIARO ??- Stephen aveva più un’aria di sfida che di minaccia –Chiaro, signore- fece Jace imitando un soldato mentre Stephen si lamentava dicendo alla moglie –Hai sentito ha detto che IO sono vecchio, io uomo dalla straordinaria bellezza,  io non sono vecchio, sono un giovane con un po’ di rughette, ma non sono vecchio- i tre presenti risero di gusto di fronte a quella scenata.
Jace aveva le lacrime agli occhi quando si rivolse alla sua ragazza –Allora, usciamo? – fece facendo scorrere un dito sul suo braccio –Andiamo- a quel punto Stephen fece un’altra delle sue uscite –Mi raccomando, con entrambi, state lontani dai vicoli bui, da i letti, da piscine e laghetti vari, non voglio diventare nonno prima del tempo, mi farebbe sembrare vecchio- disse con un sorriso –Ah… Attenzione alle anatre- aggiunse con un brivido, i quattro risero ancora, poi i genitori di Jace raggiunsero i signori Morgenstern e Luke, mentre la giovane coppia usciva di casa.
 
Camminarono, passarono quel pomeriggio in giro per le botteghe di Idris, guardarono abiti, soprattutto tenute da battaglia, pugnali, archi, faretre e fruste, Jace regalò a Clary un pugnale da cui la rossa era stata subito catturata, lo aveva osservato rapita fino a che Jace con un sorriso non l’aveva preso dicendole –Te lo regalo- -Grazie, grazie, grazie!- grido lei abbracciandolo, aveva l’elsa e l’impugnatura decorata da intarsi rossi come il sangue, come i suoi capelli, continuarono a camminare per le botteghe senza una vera meta, fino a che non arrivarono ad un piccolo laghetto ai confini di Alicante, quasi fuori le barriere anti demoni.
Si sedettero sul prato, poi Clary fece una domanda –Jace…Secondo te chi è Jonathan Christopher Morgenstern? – Jace riflettè un secondo –Suppongo un tuo parente- -Grazie della notiziona Jace, a questo c’ero già arrivata da sola, ma secondo te chi era, uno zio? Un nonno? - -Mmh… questo non saprei dirtelo, ma so per certo che i tuoi nonni sono morti prima della rivolta e che i tuoi genitori non hanno fratelli, perciò… hai mai pensato che forse potrebbe essere tuo fratello? Magari era più grande sia di te che di me… così si potrebbe spiegare perché porto il suo stesso nome, magari è un rinnegato- -La vedo un’ipotesi plausibile, mi sa che più tardi chiederò ai miei- -Beeene, ora vogliamo passare alle cose serie? – Più serie di questo? - -Già siamo stati insieme tutto il pomeriggio e non ti ho ancora baciato- -Mmh…Dovresti rimediare- -Lo farò subito- detto questo la baciò, fu un bacio, particolare, niente fuoco, solo dolce, consolatorio, si baciarono per dirsi che nonostante la paura andava tutto bene, loro si amavano e questo bastava.
 
 
 
 
Quando Jace riaccompagnò a casa la sua piccola rossa, era ormai buio, ma non per questo i cinque adulti avevano smesso di ridere e scherzare, Stephen andò ad aprire la porta continuando a ridere vedendo le facce indefinibili del biondo e della rossa disse –Allora, entrate? - -Certo- i due entrarono in casa Morgenster, ci volle pochissimo per rendersi conto della presenza dei Lightwood, c’erano anche Isabelle ed Alec, ed a quanto pareva sarebbero rimasti lì a mangiare tutti.
I quattro ragazzi, mentre i sette adulti preparavano la cena, si diressero nella palestra sotto stante alla casa per allenarsi un po’ prima di mangiare.
 Appena giunti in fondo alle scale Isabelle iniziò a fare domande con fare malizioso –Allora dove siete stati voi due? - -In giro, Jace mi ha regalato un bellissimo pugnale, non vedo l’ora di provarlo- -Tutto qui, tutto il pomeriggio non avete fatto altro che girare? – Jace si intromise –Si, Iz cosa ti aspettavi? Vuoi diventare zia? Devi aspettare che mio padre voglia diventare nonno, ovvero dopo un matrimonio, dopo i diciotto anni-  -Rinunciaci, Izzy, non avrai nipoti prima di tre o quattro anni, non da me almeno- intervenne Alec –Alec, dai che lo sappiamo che stai uscendo con qualcuno, chi è? – la curiosità di Isabelle, quella sera non aveva limiti Alexander sospirò, passandosi una mano tra i capelli –Magnus Bane- abbassò lo sguardo per paura di essere giudicato, lì nessuno sapeva che lui era gay, Jace lo abbracciò –Finalmente lo hai confessato, io aspettavo solo che lo dicessi, Alec, sei come un fratello per me e ti accetterei qualunque cosa fossi- tutti sorrisero, abbracciando Alec, che era contento per l’accoglienza che era stata riservata alla propria omosessualità, adesso poteva essere se stesso con i suoi amici.
Si allenarono, insieme, come la squadra che erano da sempre, insieme erano migliori, sincronizzati, fecero i turni per il corpo a corpo, i salti mortali, le spade.
Andarono a tavola quando furono chiamati da Maryse, li Clary decise di fare la fatidica domanda ai suoi genitori, poco prima del dolce.  
-Papà, vorrei farti una domanda- -Dimmi, Clarissa- -Chi è Jonathan Christopher Morgenstern? – Valentine deglutì a vuoto si aspettava questa domanda, tutti, da Luke a Robert, si girarono verso di lui, Jocelyn fece –Dì la verità, Valentine, tutta- -Clarissa, Jonathan Christopher è tuo fratello- Clary rimase di stucco –E perché è a capo di una schiera di demoni? - -Perché ha in circolo sangue di demone- -Come? – tutti guardavano Valentine attoniti –Ha in circolo sangue di demone per degli esperimenti che svolsi su di lui mentre tua madre era incinta, quando nacque mi pentii di quello che avevo fatto, però ripetei l’esperimento, questa volta con sangue d’angelo e vedendo gli effetti benefici che le tisane con sangue d’angelo avevano avuto su Jocelyn, le diedi anche a Celine e così…- -Quindi mi stai dicendo che sia io che Jace siamo esperimenti, che abbiamo del sangue d’angelo in più rispetto al normale? - -Si, Clarissa, mi dispiace tantissimo, non credevo avrebbe fatto questo effetto, ma voi due avete dei poteri, Jace ha il dono dell’angelo, ed è per questo che è particolarmente veloce e forte, mentre tu piccola mia hai il potere di creare nuove rune…- Valentine sembrava straziato da quelle parole, tutti erano rimasti in un silenzio attonito, mentre Clary teneva le mani sugli occhi, scuotendo la testa incredula, al limite si alzò e corse via da quella verità, suo padre aveva compiuto degli esperimenti non solo su di lei e suo fratello ma anche sul suo ragazzo, si chiuse in camera sua, inseguita da Jace che però arrivò troppo tardi, ormai si era già chiusa in camera, intenzionata a non uscire, il ragazzo poggiò la testa sulla porta, quella confessione aveva sconvolto anche lui, ma non quanto aveva sconvolto Clary, cominciò a bussare –Clary ti prego apri- -No Jace va via- -Clary, amore, ti prego, apri questa porta o la farò saltare via dai cardini con un runa- -NO!- il biondo sospirò, poi vide arrivare Isabelle, che con una ferma calma disse –Dai, Clary facci entrare in due faremo saltare la porta in un modo o nell’altro, quindi ti conviene aprire questa porta di tua spontanea volontà- a quel punto si sentì un sospiro ed uno scatto, poi una Clary con gli occhi verdi inondati di lacrime comparve sulla soglia della porta, Jace l’abbracciò poi i tre entrarono all’interno della camera.
-Io non posso credere che mio padre mi abbia fatto questo, ti rendi conto che mi ha tolto la possibilità di avere un fratello…- -Clary, cosa ti ha cambiato sapere che hai del sangue d’angelo in più- -Cosa mi ha cambiato? Me lo chiedi anche? Jace ti rendi conto che siamo degli esperimenti e ce ne siamo resi conto dopo sedici anni- le lacrime cominciarono a scendere copiose sul volto della ragazza, intervenne Isabelle –Clary dai, adesso calmati, è anche la stanchezza ad aver dettato la tua reazione, ora ti riposi e domani ragioniamo insieme, eh? – la rossa annuì –Va bene- -Izzy inizia a scendere di sotto, io vi raggiungo dopo- disse il biondo, la mora acconsentì e poi scese di sotto –Jace, perché non vai via? - -La mia ragazza è rimasta scioccata per una notizia ed io non ho intenzione di andarmene, l’importante è che non ti comprometta a quanto pare, i tuoi genitori mi verrebbero a cercare col fucile, mentre mio padre mi verrebbe dietro dicendomi che avrei potuto regalargli una botta improvvisa di vecchiaia- Clary rise immaginando la scena di una caccia a Jace
 –Già tuo padre che si lamenta è fantastico- -Perché sei così sconvolta? Non hai mai reagito così davanti a nulla, cosa è successo questa volta? - -Jace ti rendi conto che io e te per un certo senso abbiamo lo stesso sangue e se il nostro non fosse amore ma solo richiamo del sangue, sangue chiama sangue, ed io ho paura che l’amore che provo per te possa ridursi a questo- -Clary, non osare mai più pensare questo, io ti amo, ti amo davvero, ti amo più di quanto dovrei, ti prego non dare peso a questa storia, ti sposerei seduta stante solo per dimostrarti che ti amo- -Ti amo anche io Jace- -Su ora fammi spazio voglio stendermi vicino a te, solo per dormire, come quando eravamo piccoli- -Va bene, però voglio un bacio- -No- -Daai!- -No- -Okay, allora sarò costretta a rubartelo il bacio- -Ed io vado via- Clary lo prese per il braccio giusto in tempo e gli stampò un bacio sulle labbra che ben presto venne approfondito –Va bene, ora a dormire- si misero insieme sul letto e poi si addormentarono.
 
 
 
 
 
Appena Isabelle scese di sotto, Stephen le si avvicinò chiedendo di Jace –E’ rimasto di sopra a consolare Clary, è distrutta- -Se non scende entro dieci minuti, salirò io-, quei dieci minuti passarono mentre Jocelyn cercava di far riprendere Valentine dalla reazione della figlia, e tra spiegazioni e scuse varie, poi Stephen perdendo la pazienza e non vedendo Jace scendere disse –Jo, Valentine, Celine non so voi ma io non voglio diventare nonno prematuramente, vado a prendere per le orecchie mio figlio- e tra le risate generali dei Lightwood, dei Morgenstern, di Luke e della moglie, l’Herondale si diresse al piano di sopra ed una volta arrivato d’avanti alla porta di Clary la spalancò, quello che vide lo sorprese, Jace e Clary stavano dormendo avvolti in un abbraccio quasi platonico, sorrise e scese nuovamente di sotto.
-Allora? - -Pericolo scampato niente mostriciattoli con capelli rossi ed occhi dorati per il momento, stanno solo dormendo abbracciati, niente di che- sorrise –Ora vado a svegliarlo, così torniamo a casa nostra- Valentine lo fermò –Lascialo dormire qui stasera Clarissa ha bisogno di lui- così dicendo accompagno Stephen, Celine, Maryse, Robert, Isabelle, Alec e Luke alla porta, li salutò con un sorriso e poi chiuse la porta ed il suo sorriso scomparve –Sono preoccupato, Jo, ho paura che non mi parli più- -Hai detto la verità, Valentine, chi dice la verità fa sempre bene-.
 
 
 
 
Dopo aver salutato i Lightwood e Luke, gli Herondale tornarono a casa loro –Celine, secondo te Clary sarà l’ultima caramella? - -Credo proprio di sì, se no già si sarebbe approfittato di lei- Stephen sorrise, finalmente suo figlio era cresciuto, aveva perso la testa per la ragazza che sarebbe stata sua per la vita, o almeno sperava fosse così, anche Celine sorrise notando l’espressione del marito –E’ cresciuto così in fretta mi sembra ieri che lo tenni in braccio per la prima volta, ti somiglia così tanto…- -Ho paura che mi somigli troppo a volte- -Non ti somiglierà mai abbastanza- risero insieme e dopo essersi baciati andarono a dormire.
 
 
 
 
Jocelyn non riusciva a dormire, decise di scendere in giardino per fare due passi e riflettere un po’, erano state delle giornate pesanti quelle precedenti e la paura e la tensione non le permettevano di dormire, all’improvviso sentì un fruscio che la distrasse dai suoi pensieri, prese la spada angelica che portava sempre con lei e la invocò –Ithuriel! – All’improvviso il fruscio divenne un’ombra ed una voce interruppe il silenzio –Salve madre- Jocelyn vide solo una capigliatura argentata prima di cadere a terra svenuta, spinta da una qualche forza invisibile.


 
 
 

ANGOLINO DELLA PAZZA:

Okay, cosa succederà a Jocelyn? Ditemi la vostra nelle recensioni, tanto per sapere cosa ne pensate.
Ringrazio come sempre tutte le lettrici, quelle che recensiscono, quelle che mi seguono, quelle che hanno inserito la storia tra le preferite, e quelle che si ricordano della mia storia, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e che non manderete i fratelli silenti a prendermi, vi lascio un bacio, Alla prossima, Emily.  
   
 
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