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Autore: Cherry_Leto    19/01/2015    3 recensioni
Hermione sa di non essere figlia di Jane e Andrew Granger, ma questo non le importa.L'unico pensiero che ha è di tornare a Hogwarts e mettere in moto la confraternita, trovare nuove reclute e addestrarle assieme a George Weasley e ad altri.
Purtroppo però c'è qualcun altro alla ricerca della propria sorella o cugina.
Dalla prefazione:
"Già, che poi non credo abbia qualcosa da ridire. Per Merlino,anche lei ne faceva parte!"
Il rosso sorrise.
"Se per questo giocava a quidditch, era sposata ed era anche bella e simpatica, ma questo non vuole dire che..."
"Ah George abbracciamo e sta zitto."
Dal Capitolo 9:
A chilometri di distanza, un giovane ragazzo entrò in un castello antico, che pareva fosse stato costruito nel medioevo.
Al suo passaggio, porte e portoni si aprivano, elfi e uomini si spostavano e le chiacchiere e risate si spegnevano.
"Madre" disse entrando in una stanza illuminata dalle fiamme scoppiettanti del camino.
"Allora, l'avete trovata?"
"Sì, ma dubito sarà facile...avvicinarla o solamente parlarle. É potente come i genitori. Io e mio cugino riteniamo opportuno osservarla discretamente."
"Voglio conoscerla."
[...] Un vento gelido si alzò dal pavimento, facendo alzare tutte le pergamene...
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, George Weasley, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Luna/Neville
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Più contesti
Capitoli:
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Era la vigilia di Natale e Hermione era appena rientrata da Hogsmeade assieme ai suoi amici.
Dopo ore di estenuante shopping natalizio, la riccia non desiderava altro che farsi una bella doccia rilassante e dedicarsi ad una lettura non troppo pesante.
Certo, ciò che non era una lettura pesante era ancora da definire.
La riccia però non fece in tempo a mettere piede nel castello che s’immobilizzò, sgranando gli occhi.
Dinanzi a lei vi era Aleksandar, assieme a due ragazzini un po’ più giovani –che dedussero fossero i fratelli del giovane –e tre figure girate di spalle.
Il cugino, vedendo Hermione sorrise imbarazzato, facendo voltare i cinque.
La Grifondoro incontrò un paio di occhi uguali ai suoi.
Il volto del giovane era uguale al suo, ma molto più mascolino. In pratica era la sua copia…al maschile.
‘Siamo uguali.. quelli allora devono essere …’ pensò lei.
‘Quella è… Hermione. Quella è mia sorella!’ pensò lui.
Nello stesso istante i due fecero un passo avanti, e uno ancora.
“La mia bambina!” esclamò Gwendolen, correndo incontro alla riccia, ancora troppo confusa per proferir parola.
Si sentì stringere da due esili braccia e Hermione in quel momento, si sentì a casa. Non riusciva  a capire come, ma quella donna, con il suo tocco, il suo profumo, l’aveva fatta sentire bene.
La donna, sua madre, le sorrise dolcemente.
“Hermione….”
Solo allora la giovane spostò lo sguardo dal volto della giovane, incontrando lo sguardo di suo padre.
Lei sorrise ai due imbarazzata.
Quelli erano i suoi genitori biologici.
Ora sapeva la verità.


Flashback:
“ Devi sapere….che i  tuoi non ti hanno abbandonato Hermione.” Iniziò Aaron, senza distogliere lo sguardo dal cielo che in quel momento gli sembravano tanto interessanti.
La riccia spalancò gli occhi.
Cosa significava che non l’avevano abbandonata?
“I tuoi ti amavano. Il fatto è che …beh, tua madre è sorella di Evan Rosier, che sicuramente conoscerai come…un Mangiamorte. Tu eri la primogenita dei due e dato che Evan non aveva figli, aveva promesso all’Oscuro Signore una nuova recluta, che avrebbe addestrato Voldemort in persona. Voleva fare di te … la sua guardia personale. Tua madre si ribellò, tuo padre lo minacciò a morte. Così lui svanì.
Nel frattempo i tuoi si trasferirono in Irlanda, così siamo cresciuti insieme e hanno dato alla luce il loro secondogenito, Micheal Perseus.
In quei giorni tutti erano occupati a dedicarsi a lui. Fu un parto difficile e tua madre si sentiva poco bene. Il piccolo era nelle mani di mia madre, mentre tu eri sempre con me e Kain. Andò tutto bene, finché un giorno, mentre giocavano qualcosa ha catturato la tua attenzione. Una farfalla. Amavi le farfalle, le rincorrevi sempre. Ma era una farfalla incantata, che ti condusse nel piccolo bosco attorno al nostro Maniero. Lì …aspettava Evan. Ti rapì e portò via. Vani furono i soccorsi. Di te non c’era traccia.
Quandi i tuoi genitori trovarono Evan, lui disse che erano arrivati troppo tardi. Non mi hanno mai detto cosa accadde esattamente, ma i tuoi pensarono fossi morta. Invece qualcuno, non si sa esattamente chi, ti prese in custodia e portò ai Granger.
Ci fu un momento in cui pensammo ti avesse ucciso perché ora voleva fosse Micheal a prendere il tuo posto… doveva essere il primogenito la recluta e doveva sbarazzarsi di te.. Ancora oggi non sappiamo chi ti abbia portata via e perché non ti abbiano portato ai tuoi genitori.” Aaron fece un respiro profondo, come se avesse trattenuto il fiato sino ad allora.
Hermione si alzò. “Mi hanno cercata?” Il cugino si alzò, posandole un braccio attorno alla vita. “Sì, ma di te non c’era traccia. Nemmeno al Ministero riuscirono a fare molto. Così… pensarono fosse un’ulteriore prova della tua morte. Altrimenti perché non riuscivano a localizzarti?”
La riccia sospirò. “Ti  va di raccontarmi di noi due da piccoli, di te… dei tuoi fratelli. Di Micheal…”

Fine flashback.

 
In quel momento Hermione non poté che sentirsi una sciocca. Aveva chiesto di tutti meno che loro, i suoi genitori.
Vedere la speranza, la paura di essere respinti la intenerì.
Ma lei non era ancora pronta.
Non a quello.
Hermione alzò lo sguardo, decisa a parlare, ma incontrò gli occhi dei tre. Vi lesse amore e non poté pronunciare quelle parole.
E allora sorrise e si lasciò abbracciare dai due.
 
 
 
 
Poche ore dopo, Hermione passeggiava con Micheal lungo la riva del Lago Nero.
“E così ti ho buttato nella fontana?” Chiese lei ridendo. Lui annuì, senza smettere di guardarla.
Ancora non riusciva a credere che lei era sua sorella.
Erano così simili, ma così differenti.
Lei era coraggiosa, affrontava il male giorno dopo giorno.
Lui invece era un codardo. Mai aveva preso l’iniziativa, iniziando a fare delle ricerche.
Non come i suoi cugini.
Loro si erano fatti in quattro per trovarla, avere un contatto con lei.
Lui invece si era trovato al Manor, esiliato in un paese lontano, cercando di crearsi una vita piena di felicità.
La riccia posò una mano sulla spalla del giovane, facendolo sussultare.
“Tutto bene?” chiese lei.
“Sai, per molti anni ho pensato fosse colpa mia.”
“Io non l’ho mai pensato.” Disse lei con voce sicura.
“Ricordavi di me?”
“No… Ho vari ricordi, ma probabilmente ho associato il tuo volto, quello di Aaron, Kain, i nostri genitori e zii a parenti lontani.”
Lui annuì, triste.
Poi notò qualcosa che gli fece sgranare gli occhi. “La porti…”
“Cosa?” chiese lei, curiosa.
“Il bracciale.”
La riccia abbassò lo sguardo . Indossava un bracciale fatto da un filo color verde, con alcuni ciondoli. Un’H e una M erano incise su due perline, con una stellina a dividerle.
“Te lo regalai per il tuo compleanno. Lo avevo fatto con la mamma, volevo farti un regalo più bello di quello di Aaron. Ero molto geloso di lui.” Disse lui, facendo un sorriso.
“L’ho sempre portato. Mi dava… sicurezza, conforto.” ‘Anche se non sapevo perché’ pensò lei.
“Ce l’ho anch’io.” Disse lui, sbottonando il polsino della camicia.
“Posso abbracciarti?” chiese dopo, timidamente.
Lei annuì e sentì due braccia forti avvolgerla. Inspirò il suo profumo, e ancora una volta, si sentì a casa.


 
Dalla torre d’Astronomia vi erano cinque figure, che vedendo l’amica abbracciare il giovane non poterono che rimanerne incantati e felici.
Anche loro si abbracciarono.
Ora erano una famiglia.
E sapere che la loro sorella stava ritrovando i propri cari li riempiva di gioia.
Era un abbraccio che sapeva di casa, un abbraccio che sapeva di speranza.
Harry Potter era sicuro che pian piano tutti i tasselli si stavano rimettendo al proprio posto.
La felicità stava iniziando ad entrare nelle loro vite, spazzando via il dolore della guerra.
 
Salveee!
Come state? Spero bene c: Scusate il ritardo, non sapevo proprio come affrontare l’incontro di Hermione e i suoi genitori.
Spero che non siate rimasti delusi dal capitolo. In ogni caso, vi prego di lasciare una recensione per farmi sapere cosa ne pensate.
Un bacio,
Cherry
  
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