Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: federica_lollipop    19/01/2015    0 recensioni
Lei: una stilista come tante.
Lui: un cantante di fama mondiale.
Lei: un anima con gli occhi color del cielo e dal carattere freddo come il ghiaccio,cupo come le tenebre e allo stesso tempo fragile e delicato per colpa del suo passato pieno di ombre e luci,portandola così ad essere diffidente verso le persone tranne con quelle a lei care e portandosi dentro ogni giorno una promessa fatta tempo fa che le pesa sul cuore, ma un giorno come tanti le ribalterà completamente la sua solita e noiosa routine, costringendola così a rimettere in gioco il suo cuore che da troppo tempo era ricoperto da una coltre di neve fredda e ghiacciata.
Lui: un 'anima dagli occhi color delle foreste con un animo caldo, colorato, forte e luminoso come il sole. L'amore per lui non ha nessun segreto ormai da quando si trova accanto all'uomo che ama da tempo, ma non tutto purtroppo dura per sempre e a causa di un evento che farà capovolgere la situazione, si ritroverà al punto di partenza mettendo così in discussione tutte le sue sicurezze.
Due anime così diverse si scontreranno per caso per poi non staccarsi più attirandosi rovinosamente
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tengo a dire che questa è la mia prima ff , ed è completamente inventata da me e non è stata inventata per offendere qualcuno. La sveglia suonò insistentemente e questo stava a significare che era di nuovo lunedì e che di conseguenza un altra noiosissima e banalissima settimana stava per incominciare.Yuppie! In contro voglia purtroppo mi alzai separandomi dal mio amato letto e guardai l' orario,la mia sveglia segnava le 7.05 devo trovarmi all'atelier alle 8.00 in punto perfetto ho ancora tempo, così camminai con il passo degno di uno zombie verso il bagno e mi feci una doccia in tempo record,poi dopo essermi asciugata corpo e capelli tornai nella mia stanza per vestirmi e scelsi di mettermi una camicia bianca con tanto di colletto , sopra la camicia ci misi un maglione bordeux e sotto mi misi dei collant neri e sopra essi mi misi una minigonna nera non troppo corta diciamo nella media , e poi per finire mi misi le mie adorate francesine nere tutte ricamate con ghirigori strani , tornai nuovamente in bagno e mi feci una treccia di lato e mi misi un velo di trucco e po' di mascara , poi presi il mio orologio da polso firmato Swatch che mi aveva regalato Abbie lo scorso natale dicendomi che lo aveva ideato un cantante molto famoso e ha anche un nome kuluku...kukuluki...va beh avete inteso ,Abbie quando me lo regalò mi disse che appena lo vide nella vetrina della gioielleria pensò subito a me perché era strano e colorato un po' come me, io però sinceramente lo trovo un po' bizzarro e grottesco però non so perché allo stesso tempo mi piace tantissimo,guardai il quadrante colorato che segnava le 7.40 e così mi affrettai a fare il caffè. Dopo averlo bevuto andai a prendere di corsa il mio cappello nero,la mia borsa e la cartelletta di plastica dove contenevo tutti i miei lavori, raccattai tutto e chiusi la porta del mio appartamento, e in un batter d'occhio mi precipitai subito fuori dall'entrata del condominio e subito la tipica dolce e fresca brezza autunnale mi colpì, e guardai di nuovo l'orologio e vidi che segnava le 7.49, e così mi misi a correre in mezzo alla folla che ormai occupava i portici del centro di Milano,l'atelier non dista molto lontano da casa mia e quindi come stamattina mi capita di arrivarci a piedi di corsa,ogni tanto mentre correvo con la coda dell'occhio vedevo qualcuno si girava guardandomi divertito ma poco mi importava l'importante è che non arrivi di nuovo in ritardo se no questa volta i miei colleghi mi linceranno ; ero quasi arrivata alla meta quando ad un certo punto la mia corsa fu arrestata quando andai a sbattere contro qualcosa o meglio qualcuno,l'impatto fu così brusco che persi l'equilibrio e cascai rovinosamente a terra,mi innervosì talmente tanto che gli sbraitai contro:-Ma insomma vuole spostarsi se vede una persona che corre!?!? Insomma siamo a Milano la città dove tutti corrono e lei cammina?!?!- in quel momento metà delle persone che stavano affollando il portico in quell'istante si girarono improvvisamente mi sentì avvampare,ok perfetto complimenti Charlotte hai fatto la tua prima figura di merda mattutina,imbarazzatissima abbassai lo sguardo e mi accorsi che quasi tutto il contenuto della cartelletta che avevo in mano era a terra questo è uno scherzo crudele, e senza degnare di uno sguardo il tizio con cui mi ero scontrata mi rialzai per poi ripiegarmi sulle ginocchia a raccolsi i miei lavori e lui e mi imitò e infine una volta finito tutto mi consegnò il mazzo di fogli -tieni-sistemai tutto di nuovo nella cartelletta-mi dispiace non volevo-aveva un accento molto strano ma che dico non strano sembrava molto inglese,emanava un profumo di menta fresca che fin da subito si insediò nelle mie narici,improvvisamente sentì le guance arrossarsi ma che mi prende oggi? io non sono così, non mi comporto così come una ragazzina davanti alla sua prima cotta,tossicchiai di solito lo faccio sempre quando sono in imbarazzo -no non si deve scusare, sono io invece che mi devo scusare con lei, dovevo guardare dove stavo andando-dissi molto fredda ritornando al mio solito carattere distaccato ci alzammo e guardai meglio il ragazzo, aveva due occhi color cioccolato e i capelli erano castani ed erano ricci ed era mooolto alto gli arrivavo giusto all'altezza del mento e notai che era anche mooolto carino, alt!cosa? carino? perché mi metto a pensare queste cose su un ragazzo-ho notato dai disegni that you fai la stilista-e improvvisamente mi ricordai che dovevo andare dritta spedita verso all'atelier sennò Abbie mi avrebbe strozzato con le sue stesse mani e così velocemente e seccamente lo liquidai- si già...adesso però devo proprio andare arrivederci- e gli feci un sorriso tirato tirato e mi allontanai di qualche passo ma subito dopo mi rigirai-e comunque grazie di avermi aiutata- mi allontanai definitivamente dal ragazzo/alto/diciamo carino/dall'accento inglese e ci scommetterei che mentre mi allontanavo sentì appena-but wait non mi hai detto nemmeno il tuo nome-ovviamente feci finta di niente,ma sul mio viso comparì senza motivo un piccolo sorriso. Guardai per la millesima volta il quadrante dell'orologio che segnava le 7.58,e fortunatamente ero già davanti alla porta dell'atelier finalmente sono arrivata speriamo che questa giornata continui meglio di come è iniziata,ed così senza indugiare entrai.....
   
 
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