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Autore: ina6882    19/01/2015    0 recensioni
Dopo aver aperto questa storia su DF ho deciso di proporla anche qui.. ancora non è conclusa, ma spero vi piacerà!
Christhine Grey, (Cristy per gli amici), è una ragazza franco americana di 25 anni che vive a New York. Suo padre Christopher è americano e sua madre Sarah è francese. Dopo essersi laureata con successo, scopre di aver ottenuto il lavoro che sognava da sempre, presso la migliore rivista di Parigi. All'inizio non sa se partire perchè non vuole separarsi dal suo ragazzo e dal suo amico Kentin. L'amico la incoraggia a farsi una buona carriera, mentre il " fidanzato" sembra nascondere qualcosa...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1


-Cristy sapessi quanto sono contento per te,- dice Ken con un sorriso stampato in volto.
-Dai Ken non esagerare, mi farai arrossire per l'emozione.
È da quando gli ho comunicato l'esito che non fa che sorridere e, anche ora, che siamo al bar per festeggiare, stranamente non ha toccato il suo gelato al cioccolato, ma ha continuato a farmi domande su domande. È così felice, sembra quasi che sia lui ad aver raggiunto questo traguardo. E pensare che, quando lo scorso mese si è trovato nella mia situazione, non è riuscito a parlare per l'emozione e con fatica sono riuscita a sapere che si era laureato con successo. Non che avessi dubbi ovviamente. Da quando lo conosco, cioè dalla prima elementare, è sempre stato il secchione di turno completamente catturato dallo studio e dai libri. Quando siamo andati alle superiori era sempre il primo a farsi avanti nelle interrogazioni o nei progetti scolastici. Persino io che ho sempre amato leggere, scrivere e anche studiare, in confronto a lui non sembravo minimamente all'altezza. Tutti noi pensavamo che desiderasse diventare dottore, avvocato... Invece fu l'unica volta che ci lasciò di stucco poiché le sue aspirazioni erano ben diverse da quello che gli altri, me compresa, si aspettavano. Quando gli chiesi il perché di una simile scelta con il suo solito sorriso rispose: -Perché, dopo tanto tempo, ho finalmente capito cosa voglio fare. Voglio far sorridere la gente e, secondo me, il modo migliore è attraverso il cibo. Se una persona mangia bene, sta bene e di conseguenza è felice; se mangia male, oltre a stare male è triste. Forse non è facile da capire ma è così. 
Il discorso non faceva una piega, ma lì per lì mi sembrò una cosa strana. Mi ricredetti in seguito, però,  quando mi fece assaggiare uno dei suoi piatti e devo dire che quel pasto mi regalò una felicità interiore che non credevo possibile e il cui merito non avrei di certo attribuito a una semplice pietanza. 
Terminato il liceo Ken si iscrisse ad una delle migliori accademie culinarie di New York e ora è diventato un cuoco coi fiocchi.
Mentre parla non posso fare a meno di pensare che sono contenta che ci sia a condividere con me questo momento importante della mia vita. Ma lui c'è sempre stato da quel giorno alle elementari, quando una bambina, più robusta di me, mi aveva spinto solo perché avevo tra i capelli, di un bel castano chiaro, un nastrino colorato che piaceva tanto alle altre bambine della mia classe. 
-Tieni, ti sei fatta male?- mi aveva detto un marmocchio piccolino decisamente preoccupato per me. 
Era un bambino molto carino. Aveva i capelli castani e dei bellissimi occhi verdi. Indossava la sua divisa scolastica come tutti gli altri, ma fino ad allora non lo avevo notato poiché non amava molto parlare. 
Ken mi aveva dato un fazzoletto per asciugarmi le lacrime e mi aveva regalato anche una caramella per farmi calmare perché, una volta terminato il pianto, l'unica cosa che mi importava era far pagare a quella "bulla" ciò che mi aveva fatto. 
Il mio carattere è sempre stato un po' particolare. 
Anche se guardandomi non si sarebbe mai detto perché ero una bimbetta minuta con una bela chioma castana che mi piaceva curare in tutti i modi e occhi molto espressivi, un vanto per mia madre. 
Li avevo ereditati da mia nonna: erano grandi e color del mare, ma questo colore cambiava spesso in base al tempo arricchendosi di nuove sfumature verdastre. Nonostante questo, il mio carattere è sempre stato un po' aggressivo e mascolino, per questo non sono mai riuscita a fare amicizia con le bambine della mia età. A me piaceva correre e giocare a pallone con i maschi e giocare con le bambole non mi interessava. 
Ken, invece, era diverso dagli altri maschietti perché era riservato e timido e questo lo rendeva spesso l'oggetto prediletto per gli scherzi. 
Io e lui, col tempo, iniziammo ad andare d'accordo e diventammo buoni amici. La nostra differente natura fece in modo che ci completassimo a vicenda. Lui era l'unico che, con i suoi modi gentili, riusciva a tenere a bada il mio non facile caratterino. 
E così sono passati quasi quindici anni e ancora siamo amici più che mai. 
Ogni tanto qualcuno ci chiede se siamo fidanzati e guardandolo bene mi stupisco che il suo fascino non mi abbia mai attratta. È vero che lo considero come il fratello che non ho mai avuto, ma devo dire che oggettivamente è un bellissimo ragazzo e non ha perso nulla di ciò che mi aveva colpita durante il nostro primo incontro. Anzi, il tempo ha reso migliori le sue qualità: alto con fisico scolpito da mozzare il fiato, capelli corti castani che porta quasi sempre a spina e bellissimi occhi verdi; veste sempre in modo sportivo e attira l'attenzione di tutte le ragazze, ma lui non sembra farci caso. 
Ci incamminiamo verso casa. 
-Ken è da qualche giorno che non vedo Dake, sai che fine ha fatto? Io sono stata occupata con lo studio della tesi e non l'ho proprio sentito,- dico pensierosa.
-Non lo so e poi dovresti stare lontana da quel tipo non è affidabile,- risponde con tono freddo.
-Ma che dici? Guarda che è da un po' di tempo che stiamo insieme e si è sempre comportato bene.
-Insieme? E quando mai lui ha detto che eravate fidanzati? Questa è una cosa che ti ha fatto credere, con tutte le balle che ti racconta.
-È vero, non ha mai detto che siamo ufficialmente una coppia ma quando due si frequentano da molto tempo e trascorrono anche le notti in reciproca compagnia, qualcosa ci deve essere giusto? Altrimenti non avrei mai permesso una cosa simile. E poi, le cose che mi dice quando siamo soli mica le sai. 
-Ma se mi aggiorni continuamente su come va la vostra presunta storia. Io lo dico solo per te Cristy, lascialo stare perché ti sta illudendo alla grande. Vedo che tu sei realmente coinvolta mentre lui non lo è per niente. 
-Ken grazie per gli avvertimenti, ma so badare a me stessa. E poi so che Dake non farebbe nulla per rendermi infelice. 
Siamo arrivati di fronte a casa. Saluto Ken con un abbraccio e un bacio sulla guancia e mi avvio verso l'uscio. Prima di entrare dico:-Ti voglio bene Ken.
-Anche io Cristy; e se lui te ne volesse anche solo un po di quello che te ne voglio io, saresti la ragazza più felice di questa terra. 
-Credimi, lo sono già.
   
 
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