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Autore: StormLight94    19/01/2015    5 recensioni
Fanfiction AU.
Pasadena, California.
Sheldon ha ventidue anni, è molto affascinante e all'università non passa inosservato. Ha una fila di ragazze che gli cadono ai piedi e che morirebbero pur di avere la sua attenzione. Nonostante ciò non ha nessuna intenzione di avere relazioni serie, anzi preferisce divertirsi e passare da una festa all'altra con i suoi migliori amici Leonard, Howard e Raj. È un genio, ma prende tutto troppo superficialmente.
Amy si è trasferita da lontano per iniziare l'università e insieme alla sua migliore amica, Penny, dovrà ambientarsi in quella città nuova. È introversa e preferisce un buon libro a una festa sfrenata. Il suo unico interesse è quello di studiare e prendere buoni voti.
Ma cosa succederebbe se due persone così diverse si incontrassero? E se iniziassero a passare molto tempo insieme? Potrebbe andare bene o sarebbe un disastro?
Dal primo capitolo:
"« Tu?! » dissero all'unisono Amy, con un'espressione sconvolta e Sheldon con un'aria sorpresa e leggermente divertita.
Doveva essere un incubo, o una specie di scherzo.
Il tizio più irritante che avesse conosciuto era il vicino di casa della sua migliore amica."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Sheldon Cooper, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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6
Capitolo VI.
Feelings.


"Desidera quello che vuoi. Datti da fare per ciò di cui hai bisogno."
●Ann Brashares●






« Ciao! »
Amy si bloccò di colpo quando vide Raj apparire magicamente davanti a lei. Era così distratta e con la testa fra le nuvole che per poco non gli andò addosso. Per fortuna l'aveva salutata, almeno era riuscita a fermarsi in tempo.
« Oh, ciao Rajesh. Cosa ci fai qui? » chiese sorpresa. In genere a quell'ora lavorava al ristorante.
« Passavo di qua e ti ho incontrata per caso. Oggi ho il pomeriggio libero per cui pensavo che potevamo andare da qualche parte. » propose con una scrollata di spalle. Amy sorrise. Aveva come la sensazione che non fosse stato casuale quell'incontro, ma infondo che le importava? Tanto non aveva niente di meglio da fare.
No, non era vero. Doveva andare da Sheldon per la consueta lezione di matematica, ma era ancora arrabbiata per quello che era successo sia alla cena sia per quello che aveva visto qualche sera prima con la tizia che poi era venuta a scusarsi. Quello era il suo modo per vendicarsi. Sospirò leggermente. Diamine quanto era infantile a fare così, eppure una parte di sé era convinta che se lo meritasse. Infondo cosa gli cambiava se per una volta non andava? Per lui era una noia dato che quegli argomenti li sapeva affrontare ad occhi chiusi.
« Certo, mi piacerebbe molto. » disse. « Aspetta solo che porto i libri in stanza. » indicò la tracolla e Raj annuì.
« D'accordo, ti aspetto qui. »
Quando Amy si allontanò dalla sua visuale Raj raggiunse la macchina parcheggiata poco distante e dal riflesso del finestrino provò a vedere se era tutto in ordine. Capelli? Perfetti, non un ciuffo fuori posto. Maglia? Presa quella stessa mattina in uno dei negozi più alla moda della città. Giacca? Quella era la sua "giacca fortunata" e sperò potesse aiutarlo anche in quella situazione come già aveva fatto nelle volte precedenti.
« Forza Raj puoi farcela. Ormai Amy è completamente ammaliata dal tuo fascino irresistibile. È completamente attratta da te. » si ripeté più volte per darsi coraggio.
Sentì ridacchiare alle sue spalle e si voltò di scatto.
« Cosa stavi farfugliando? » disse Amy. Raj andò per un attimo nel panico, ma il suo eccellente self-control non fece trasparire nulla all'esterno. Sembrava sempre il solito ragazzo fiero e sicuro di sé.
« Niente, assolutamente niente. Non stavo affatto dicendo frasi per auto incoraggiarmi. » corrugò la fronte e si diede del deficiente mentalmente. Perché ogni volta che la vedeva tutta la sua sicurezza andava all'aria? Si comportava come un imbecille e la cosa lo mandava in bestia.  
Amy rise più forte e anche Raj sorrise di rimando.
« Ti piace il gelato Amy? » domandò a bruciapelo.
« Uhm...sì. » rispose lei perplessa e incuriosita.
« Allora devi assolutamente assaggiare il gelato che fanno in centro. Una volta mangiato lì, tutto il gelato che assaggerai in futuro ti sembrerà una schifezza. »
« Addirittura? »
Raj le mise una mano dietro alla schiena per farle vedere la direzione da prendere. « Possiamo andare a piedi non è tanto distante. »
Camminarono per un po' lungo una strada che costeggiava un grande parco. C'erano bambini che correvano da tutte le parti e madri che parlavano tra di loro sedute su una panchina mentre controllavano i figli con la coda dell'occhio.
« Ti piace questa città? » Raj si infilò le mani in tasca e si voltò appena per osservarla. I lunghi capelli di lei le nascondevano metà viso per cui con un gesto veloce se li portò dietro all'orecchio.
« Sì, mi piace molto anche se mi manca la mia vecchia città. Non pensavo l'avrei mai detto. »
« Ti capisco, anche a me manca l'India certe volte anche se qui ho tutti i miei amici e ci vivo ormai da  più di dieci anni. Però casa tua rimane comunque casa tua e finirà col mancarti sempre. »
Amy riabbassò lo sguardo sul marciapiede. Casa sua era Portland, dove era nata e cresciuta, ma nonostante tutto si era sempre sentita un'estranea. I suoi coetanei la escludevano a priori perché non era il tipo di ragazza che avrebbero voluto frequentare, troppo tranquilla e riservata per i loro gusti. Nella sua famiglia l'unico che la capiva veramente era suo padre e quando morì di cancro Amy si sentì terribilmente sola. La sensazione di vuoto che provava continuamente si faceva via via più opprimente ogni giorno che passava e solo quando le fu offerta la concreta possibilità di studiare in un'università a parecchi chilometri di distanza riuscì ad alleggerire quel macigno che le pesava sul cuore. Lì adesso aveva degli amici, amici che le volevano bene per quello che era davvero. Nessuno la giudicava, nessuno fingeva. Tutti sapevano chi era e a loro andava bene così.
« Casa tua è il posto in cui vorresti tornare sempre. Io non sono sicura di voler tornare a Portland. » mormorò tenendo sempre lo sguardo fisso sul cemento.
« Beh, se per questo nemmeno io tornerei mai in India. Se tornassi là dovrei lasciare tutto e ricominciare da capo. L'ho già fatto una volta non credo riuscirei a farlo nuovamente. E poi non riuscirei mai a separarmi dai ragazzi. Gli voglio bene, li considero come i miei fratelli ormai. »
Amy sorrise dopo aver alzato lo sguardo. « È bello sapere di avere degli amici su cui puoi contare sempre. »
Raj annuì più volte. « Certo, qualche volta litighiamo come fanno tutti, sopratutto con Sheldon. Quando si impunta su certe cose è impossibile fargli cambiare idea e certe volta ha degli atteggiamenti così arroganti che vorresti prenderlo a schiaffi dalla mattina alla sera però quando non c'è senti subito la sua mancanza. È un po' strano, ma è così. » rise. « Nonostante le nostre differenze sia caratteriali che di idee siamo tutti molto legati. Credo che non avrei potuto avere degli amici migliori. »
Il sorriso di Amy si fece a poco a poco più triste. Lei non aveva mai avuto - a parte Penny - degli amici di cui si potesse fidare ciecamente. E per questo li invidiava molto.
Raj si accorse di quel sorriso che nascondeva un certo disagio. « Se hai bisogno di qualcosa sappi che puoi sempre contare su di noi. » disse fermandosi. Amy lo fissò negli occhi neri per diversi secondi mentre un bambino correva verso di loro per raccogliere il pallone che aveva perso.
Addolcì lo sguardo e quel peso che avvertiva di continuo di fece di colpo più leggero. « Grazie, era proprio quello che volevo sentire. » mormorò.


~°~

Raj tirò verso di sé una sedia del bar Rosie's e si sedette con un sorriso ebete stampato in faccia che non aveva tolto da quando aveva riportato Amy al campus. Rosie's era il locale in cui Raj, Howard, Leonard e Sheldon si ritrovavano ogni tanto la sera prima di cena per rilassarsi e bersi una birra raccontandosi i fatti più o meno divertenti accaduti nei giorni precedenti. Era un posto molto carino e ormai erano conosciuti da tutti i camerieri a motivo della loro abituale frequentazione. Erano usciti anche con un paio di loro una volta. Quel posto era diventato un po' il loro luogo di ritrovo. Se dovevano parlare di qualcosa l'appuntamento era fisso al Rosie's senza bisogno di avvertire gli altri.
 « Allora? Com'è andata? » disse Howard notando come l'amico fremesse d'impazienza. Non vedeva l'ora di raccontare tutto ai suoi amici.
« È andata benissimo! Anzi, meravigliosamente bene! » esclamò al settimo cielo dalla felicità.
« Cos'avete fatto? Su, racconta. » lo spronò Leonard.
Raccontò che l'aveva portata a mangiare il gelato in quella gelateria famosa in centro dove lei era rimasta senza parole da quanto era buono, poi che avevano camminato a lungo raccontandosi un sacco di cose mentre lui le mostrava la città e infine simulò alcune scene in cui aveva usato frasi, più o meno elaborate, per farle i complimenti. Ancora aveva bene in mente come lei arrossì.
Howard e Leonard erano contenti per il loro amico mentre Sheldon aveva un'aria leggermente disgustata.
« Diamine se sei sdolcinato Raj, mi stai facendo venire il diabete. » si lamentò Sheldon dopo aver bevuto un lungo sorso della sua birra preferita. Rossa, a doppio malto.
« Dovresti imparare da me sai? Le donne morirebbero pur di sentire frasi del genere al loro primo appuntamento. » disse con aria sicura mentre si appoggiava allo schienale e appoggiava la caviglia destra sulla coscia sinistra.
« Piuttosto che dire frasi del genere mi faccio bruciare vivo. Ho una reputazione da mantenere. » ribatté l'amico preparando una sigaretta sul tavolo.
« Ma adesso arriva la parte bella. » si avvicinò di più e appoggiò le braccia sul tavolo. « Quando l'ho portata al campus ci siamo guardati fisso negli occhi per tipo mezzo minuto, con il vento che ci scompigliava i capelli e il tramonto in lontananza che creava una delle più suggestive e stupende―»
« Dacci un taglio con questa roba e arriva al sodo. » sbottò Sheldon mentre sistemava il tabacco all'interno della cartina con estrema cura.
Raj sospirò e gli lanciò un'occhiataccia. « Stavo solo cercando di creare la giusta atmosfera. Comunque, dopo che siamo fissati a lungo negli occhi, mi sono avvicinato lentamente e bam, l'ho baciata. » disse dandosi uno schiaffetto sulla mano.
Howard e Leonard inarcarono le sopracciglia stupiti mentre Sheldon sussultò e con un gesto secco ruppe la cartina spargendo il tabacco sul tavolino.
« Merda. » imprecò. Dieci minuti di lavoro buttati nel cesso.
« E com'era? Ci hai messo la lingua? » indagò Howard senza mezzi termini. Sheldon si bloccò e aspettò la sua risposta. Raj fece segno di no.
« Niente lingua. A stampo. Sai, uno di quelli che dici "ehi, mi piaci, ma non voglio andare troppo veloce. Aspettiamo un po' e vediamo come vanno le cose". »
Leonard guardò Howard come a chiedere che diamine di bacio fosse, ma Howard socchiuse gli occhi dicendo con lo sguardo che non ne aveva la più pallida idea.
« Quindi con Lucy è definitivamente finita? » disse Sheldon con aria di sufficienza mentre mandava a quel paese la stupida sigaretta.
Raj mise una mano davanti. « Finita. Non ne voglio più sapere di lei. »
« Sei stato insieme a lei per quattro anni e vi siete mollati soltanto due mesi fa. Sei sicuro che non sia troppo presto? » chiese Leonard un po' preoccupato.
Raj sospirò. « Devo voltare pagina e credo che con Amy possa riuscirci. Ragazzi, penso sia quella giusta. »
« Quella giusta per te deve essere un maschiaccio rozzo e troglodita che impreca come una camionista. Così nella coppia sarà lei a fare l'uomo. » lo prese in giro Howard.
Raj lo guardò male. « Solo perché mi piace cucinare non significa che sono una specie di femminuccia. Però quando vi porto i pancake non vi dà così fastidio. »
« Per niente. I tuoi pancake sono la fine del mondo. » rispose Howard.
Sheldon per tutto il tempo aveva pensato al fatto che Raj soltanto poche ore prima avesse baciato Amy. Non sapeva perché, ma si sentiva pervadere da una certa rabbia. Era come se fosse geloso di quello che l'amico avesse appena fatto. E la cosa lo sorprese parecchio perché non gli era mai capitato di provare quel tipo di sentimento verso una ragazza. Non gli era mai fregato nulla delle ragazze dei suoi amici, o delle ragazze in generale ad essere sinceri se non come puro e semplice sfogo, eppure più Raj raccontava dettagli sul pomeriggio passato con Amy più avrebbe voluto alzarsi e dirgli di stare zitto. Ma non lo fece. Rimase lì, a fissarlo e a chiedersi cosa cavolo gli stesse succedendo.
Dopo un po' sentì il cellulare vibrare nella tasca dei pantaloni. Lo estrasse e quando lesse il messaggio si alzò prendendo la giacca e lasciando qualche banconota sul tavolo.
« Dove vai? »domandò Leonard.
« Mi cercano spesso sai? » disse con sguardo malizioso. Leonard capì subito e gli diede una pacca sul braccio.
« Salutamela e dimmi se mi presenta un'amica. »
« Non sai nemmeno chi è. E poi vorresti dirmi che ti sei già arreso con Penny? Mi deludi. »
Leonard si rigirò appoggiando due dita sulla tempia e imbronciandosi. « Scommetto che si tratta di Ramona vero? »
« Ma va. Chi la sente più? » mentì, ma la sua espressione tesa lo tradì. Gli altri sapevano della sua scarsa capacità di dire bugie perciò non fu difficile accorgersene.
Si avviò verso l'uscita non prima di sentire le parole di Howard. « Vai amico, smontala per bene! » gridò facendo voltare un paio di persone. Sheldon alzò semplicemente il braccio come ad aver ricevuto il messaggio ed uscì.
« Alla fine torna sempre da lei. Quella Ramona è il suo punto debole. » disse Leonard prendendo i soldi dell'amico e aggiungendoli ai suoi.


 ~°~



Il bacio con Raj fu del tutto inaspettato. Non sapeva bene nemmeno come fosse successo. Era scesa dalla sua macchina e, prima di avviarsi verso l'entrata del campus, una mano stretta attorno al suo polso la costrinse a voltarsi. Non disse una parola e con un piccolo spostamento del busto si protese verso di lei fino a far unire le loro labbra in un piccolo bacio.

Raj era visibilmente emozionato sia per il modo impacciato con cui si era staccato da lei sia per il modo frettoloso con cui l'aveva salutata e poi era salito di nuovo in macchina. Dal canto suo Amy non aveva la più pallida idea di cosa pensare. Non si aspettava di certo tutto questo. Le piaceva   
uscire con lui e stare in sua compagnia, ma tra questo e l'avere una relazione ce ne passava di acqua sotto i ponti. Per questo era rimasta completamente spiazzata da quel gesto e non sapeva come comportarsi. Non voleva ferirlo, ma nemmeno illuderlo.
Che cosa doveva fare?
Senza dubbio era stato il primo e unico ragazzo a mostrare un sincero interesse verso di lei e per questo era davvero molto contenta ed emozionata, eppure non così tanto come se lo aspettava. Anche il bacio non era stato poi così entusiasmante come si era sempre immaginata. Raj era un ragazzo molto dolce e romantico, esattamente come Howard l'aveva descritto, ma il coinvolgimento e l'interesse che provava non erano gli stessi che qualsiasi altra ragazza avrebbe provato stando con un ragazzo come Raj. Forse perché non se lo aspettava, o forse perché lei non voleva affatto baciarlo.
Per un attimo provò ad immaginare Sheldon al posto di Raj e si chiese se sarebbe stata la stessa identica cosa o se, infondo, sarebbe stato qualcosa di profondamente diverso.
Qualcosa di più sentito.
Qualcosa di vero.
Sospirò. Perché si ritrovò a pensare a lui proprio in quel momento? E perché lo aveva immaginato al posto di Raj?
Mi ha fatto molto piacere passare del tempo con te oggi, Amy. Lesse il messaggio che Raj le aveva mandato cinque minuti dopo essere partito e si chiese se dovesse rispondergli qualcosa o fare finta di niente.
Alla fine ripose il cellulare in tasca e si avviò verso l'entrata del campus.



Penny uscì dal suo appartamento, infilò la chiave nella serratura e con tre giri la chiuse. Si avviò verso le scale mentre controllava se nella borsa aveva messo il portafoglio quando all'improvviso vide comparire Leonard, anche lui appena uscito da casa e in procinto di scendere la lunga rampa di scale.
« Ciao Penny. » la salutò con un piccolo sorriso.
« Ciao Leonard. » disse sorpresa. « Dove stai andando? »
« Vado a prendere la cena. Sheldon sta cominciando a lamentarsi che ha fame. »
« Così fai il fattorino che porta la cena ogni sera. Ti pagano almeno per farlo? » disse ridendo. Intanto aveva già iniziato a scendere e gradino dopo gradino Leonard divenne sempre più teso. La troppa vicinanza con Penny lo rendeva nervoso, cosa che non gli era mai assolutamente capitata. Non aveva mai avuto problemi a parlare con altre persone, sia che fossero conoscenti o perfetti sconosciuti. Ma con Penny era completamente diverso. Più parlava con lei più sentiva il suo cervello annebbiarsi e concentrarsi esclusivamente al modo in cui lei muoveva la bocca, agli occhi vivaci e lo sguardo allegro e spensierato.
Gli venne in mente un commento che Sheldon gli fece qualche giorno prima quando Penny, dopo averli salutati, aveva dato un bacio sulla guancia ad entrambi. Leonard rimase immobile e si sentì pervadere da un calore intenso che immediatamente si diffuse per tutto il corpo. "Amico, è la prima volta che ti vedo innamorato lo sai?" disse dopo che Leonard si riprese dallo stato catatonico in cui era finito.
Innamorato. Poteva essere davvero così?
« Sheldon si rompe ad andare e in più non azzecca mai quello che voglio. Così preferisco andare io e già che ci sono prendo per tutti. » la guardò velocemente negli occhi per poi tornare a fissare gli scalini. « Tu non resti con noi stasera? »
Penny si fermò. « A dire il vero no. Esco con Zack stasera, ma voi divertitevi pure senza di me. Forse riesco ad unirmi prima che Howard e Raj vanno via. »
L'espressione di Leonard divenne più dura. « Capisco. » Riprese a scendere e tirò fuori il cellulare facendo finta di guardare se gli era arrivato un messaggio. Era l'unico modo che aveva per mostrarsi indifferente.
« Se vuoi ti teniamo via qualcosa. Vado al Cheescake Factory stasera e di solito prendo sempre anche la torta. Forse riesco a tenerti da parte una fetta prima che quegli animali mangino tutto quanto. » disse una volta giunti all'ingresso.  
Penny rise per l'appellativo "affettuoso" che aveva rivolto ai tre amici. « D'accordo, ci conto allora. La cheescake è il mio dolce preferito in assoluto. » Sorrise in modo dolce e lo guardò per qualche secondo prima di uscire dall'edificio.

Penny era una traditrice. Non le aveva nemmeno accennato al fatto che lei non ci sarebbe stata quella sera. Amy era andata da Sheldon e Leonard come faceva sempre nelle ultime tre settimane e quando non vide l'amica si infervorò. Non voleva essere l'unica femmina del gruppo e non voleva rischiare da stare da sola con Raj o peggio con Sheldon. Ormai era lì e non poteva di certo andarsene. Non aveva una scusa valida, purtroppo.
« Vedo che sei nervosa, Pidge. Rilassati, guarda che non ti mangiamo mica. » disse il futuro fisico con un mezzo sorriso mentre cercava il piatto che aveva ordinato. « Non doveva esserci anche Bernadette? »
« No, le hanno cambiato il turno all'ultimo minuto purtroppo. »
« Peccato è da tanto che non la vediamo. » disse Leonard.
« Forse Amy si sente un po' a disagio perché l'unica ragazza. » disse Raj tornando al discorso di prima e guardando Amy in modo rassicurante.
« E perché mai? Anzi, ogni tanto avere una ragazza fa bene, almeno si evita di dire cose troppo stupide. » aggiunse Leonard guardando Howard storto.
« Perché guardi me? Io sono quello che rallegra il gruppo. » si difese.
« No, tu sei quello che fa battute sconce su ogni cosa possibile e immaginabile. A volte mi chiedo come faccia Bernadette a stare con te. »
« Però devi ammettere che fa morire dal ridere. » intervenne Sheldon.
Leonard cercò di rimanere serio, ma non riuscì a trattenere una risata. « Okay lo ammetto, è piuttosto divertente. »
Howard fece un mezzo sorriso soddisfatto. « E poi non è vero che faccio solo battute sconce. Hai riso per mezz'ora quando ti ho raccontato le assurde richieste che mi fanno i clienti in negozio. » Leonard annuì ricordandosi il modo in cui imitava i clienti totalmente inesperti riguardo alla tecnologia. Li imitava così bene sia nei gesti che nella voce che era impossibile rimanere indifferenti.
Mentre loro tre parlavano Raj continuava a guardare di sottecchi Amy come per vedere le sue reazioni. La osservava con attenzione studiandone i movimenti e non riusciva a non rallegrarsi quando Amy rideva per le battute degli amici.
Amy non ci fece troppo caso agli sguardi dell'amico, troppo impegnata ad assistere alle imitazioni geniali di Howard e ad evitare di soffocarsi con i bocconi che rischiavano di andarle di traverso a causa delle continue risate.
Inoltre lei stava guardando Sheldon, ma lui era troppo preso dall'amico per accorgersene. Amy osservava il suo viso, i suoi occhi e ogni suo gesto, anche quello più banale come portarsi il cibo alla bocca sembrava estremamente interessante. Aveva una risata contagiosa, di quelle che vorresti sentire sempre perché sai che sono in grado di metterti immediatamente di buon umore.
Dopo un bel po' di tempo passato a raccontarsi le cose più assurde e divertenti finalmente decisero di riprendere un po' di fiato e Leonard portò la cheescake con sopra le fragole che iniziò a tagliare.
« È buona, ma non è nulla di speciale. Ti ricordi quando Raj l'aveva fatta per il tuo compleanno, Leonard? »
« Certo che me la ricordo. Tra un po' si mangiavano anche i piatti. »
« I piatti quasi se li mangiavano perché erano tutti ubriachi marci quella sera. » disse Sheldon.
« Nemmeno tu ci sei andato leggero o sbaglio? »
« No, infatti. Ancora adesso non mi ricordo che cosa abbiamo fatto fino alle sei di mattina. Vuoto totale. Ricordo solo che sono stato male come un cane il giorno dopo. »
Leonard ridacchiò. « Avevi giurato che non avresti più bevuto un goccio di alcol per il resto della tua vita. Quanto è durato poi? »
« Quattro giorni se non erro. E indovina con cosa ho iniziato? Jack Daniel's! »
« Ma se Raj è così bravo a fare da mangiare perché non cucina mai lui invece di andare a prendere cibo d'asporto? » disse Amy per cambiare discorso.
« Perché lui non cucina mai per noi. Dice che non sappiamo apprezzare la vera cucina e altre stupidate del genere. » sospirò Sheldon guardando male l'indiano.
« È vero! Tu Sheldon non mangi, ti ingozzi peggio di un cavernicolo. Il cibo, come ti ho già spiegato un'infinità di volte va gustato e assaporato lentamente. » Sheldon alzò gli occhi al cielo.  « Leonard è intollerante a un sacco di cose, fai prima a chiedergli cosa può mangiare, mentre Howard è così schizzinoso da fare schifo. Quindi non c'è gusto a cucinare per loro. Ho più soddisfazione a dar da mangiare al mio cane. »
In pochissimo tempo iniziò una vera e propria discussione in cui Sheldon e Howard cercavano di giustificarsi mentre un Raj abbastanza seccato continuava a ripetere che mai più avrebbe fatto qualcosa per loro.
« Le uniche per cui cucinerò d'ora in avanti saranno soltanto Amy e Penny! » sbottò dopo che Howard affermò che le sue lasagne non sono poi tutto questo granché. « E i pancake ve li potete anche scordare. » guardò male i due amici e si imbronciò.
Amy ridacchiò. Non pensava che Raj fosse così permaloso.
Passarono un paio d'ore e Leonard capì che Penny probabilmente non si sarebbe unita a loro. Sapeva che in quel momento era in giro con quel Zack e la cosa lo stava mandando in bestia. Perfino un cieco si sarebbe accorto di che razza di persona era, eppure lei era totalmente affascinata e succube di lui. Non riusciva a capacitarsi di come fosse riuscita ad innamorarsi proprio di Zack.
« Ehi che ne dite se andiamo fuori un po'? C'è quel posto nuovo a due isolati da qui che non abbiamo ancora provato e che hanno aperto due mesi fa. » propose Howard alzandosi in piedi e guardando uno ad uno i presenti con aria entusiasta.
Annuirono tutti convinti tranne Amy e Sheldon che rimasero immobili con lo sguardo fisso sull'amico.
« Non vieni tu? » Leonard si rivolse al suo migliore amico con una piccola punta di stupore. Di solito era sempre il primo ad offrirsi per questo genere di uscite.
« No, a dire il vero non mi va. È tutta settimana che sono fuori. Stasera preferisco rimanermene qui. » disse lanciando una breve occhiata alla ragazza che era seduta in parte per poi alzarsi per buttare via le vaschette vuote.
Amy pensò fosse solo la sua immaginazione, ma le sembrò quasi che con quella breve occhiata lui la stesse invitando a rimanere lì. E forse avrebbe anche potuto farlo. Rimanere a parlare per un po' o per tutta la notte. Soltanto loro due. Non le sembrava una cattiva idea dopotutto.
Okay, da quando pensare di rimanere con lui semplicemente per parlare le sembrava una buona idea? Non lo sapeva. Forse il motivo era che non voleva rimanere da sola. Era da un bel po' che non soffriva di solitudine. Da quando era arrivata a Pasadena si potrebbe dire e il merito, doveva ammetterlo, era anche per Sheldon così come per gli altri.
« D'accordo, andremo soltanto noi allora. » Raj si stiracchiò. « Tu Amy vieni con noi o preferisci tornare al campus? »
Amy posò velocemente gli occhi sul moro che faceva avanti e indietro per sistemare il tavolino e si fermò due secondi per riflettere. Raj la guardava in modo implorante e per Amy fu difficile resistere a quello sguardo, ma non voleva che lui pensasse che ci fosse qualcosa da parte sua. Il bacio doveva aver creato fin troppe aspettative in Raj.
« No, preferisco rimanere qui. Non ho voglia di uscire e Leslie starà studiando. Se faccio il minimo rumore quella è capace di tirarmi dietro un libro. »
Raj abbassò lo sguardo insoddisfatto. Ora Amy si sentiva un po' in colpa per avergli detto di no. Sheldon rimase a fissarla da dietro il bancone immobile per qualche secondo completamente sorpreso per la sua risposta.
« Alla fine non riesci a fare a meno di me, vero? » disse avvicinandosi. Amy lo guardò storta.
« Non farti troppe illusioni. È solo perché non c'è Penny altrimenti sarei rimasta da lei. »
« Ma davvero? » sorrise lui alzando leggermente un sopracciglio.
« Davvero. » affermò convinta. I ragazzi li salutarono e Sheldon ricambiò il saluto con un gesto frettoloso della mano. Poi uscirono lasciandoli soli in un silenzio che sembrava infinito.
« Perché non ammetti che ti piace restare qui da sola con me? » mormorò lui seduto sul suo solito posto. Si avvicinò con il busto ed Amy, nonostante fosse seduta sulla poltrona, le sembrava incredibilmente vicino. Così vicino da sentire il cuore accelerare improvvisamente e senza apparente motivo.
« Forse hai ragione sai? » rispose allungando anche lei il busto mentre appoggiava il gomito sul bracciolo del divano e lasciando che le labbra si increspassero in un piccolo sorriso malizioso.
Sheldon sgranò gli occhi, completamento colto alla sprovvista dalla sua risposta.
« Credo che in realtà mi piaccia molto restare con te. » disse con voce sempre più bassa fissandolo nelle iridi azzurro ghiaccio. « Dovremmo farlo più spesso. » aggiunse infine.
Sheldon aprì e richiuse la bocca un paio di volte incerto su cosa dire. Amy sorrise ancora di più vedendo la sua espressione sbigottita. Era riuscita a metterlo con le spalle al muro, chi l'avrebbe mai detto?
« Davvero? » chiese in modo completamente diverso rispetto a prima. Non era ironico o scherzoso. Era serio.
Amy si ritrasse incrociando le braccia e abbandonando il sorrisetto che aveva. « No, ti sopporto già abbastanza direi. Tra le lezioni e le cene ritengo che passiamo fin troppo tempo insieme, non ti pare? »
L'espressione di Sheldon non mutò. Semplicemente tornò ad appoggiarsi lentamente con la schiena sul cuscino del divano senza staccare gli occhi azzurri dai suoi scuri.
« Giusto. » disse con tono apatico abbassando lo sguardo sulle proprie ginocchia. Troppo tempo insieme? Forse, ma a lui tutto sommato non dispiaceva.  
« Ti aspettavi una risposta diversa? » indagò lei.
« No, sapevo che mi avresti risposto così. »
Restarono in silenzio per diversi minuti poi Amy decise di romperlo facendogli una domanda che non si sarebbe aspettata di fare.
« Suoneresti qualcosa? »
Il suo sguardo sembrò illuminarsi. « Mmmh...okay. In genere non suono mai quando c'è qualcuno, ma credo che potrò fare un'eccezione per stasera. »
Si alzò immediatamente e raggiunse il pianoforte dove iniziò a suonare qualche accordo che Amy trovò subito molto familiare.
« Ma questo è Neil Diamond! Come fai a sapere che mi piace? »
Sheldon rise. « Perché in macchina quando hai sentito alla radio "September Morn" hai alzato a tutto volume intimandomi di stare zitto. E in più hai anche cantato. »
Amy si ricordò di quell'episodio e di quando, senza badarci più di tanto, appena aveva sentito una delle sue canzoni preferite in assoluto passare alla radio iniziò a cantare. Appena finì la canzone e si accorse del modo divertito con cui Sheldon la guardava arrossì e si sentì in imbarazzo come non mai sopratutto perché non era poi così intonata.
Chiuse gli occhi per un paio di secondi. « Dio, amo quell'uomo. »
Sheldon la guardava con la coda dell'occhio. Gli occhi chiusi, le labbra che mimavano le parole di "Sweet Caroline" mentre seduta sul bracciolo del divano si dondolava leggermente a ritmo di musica. Era davvero bella, non poté non pensarlo.
Infondo non era così male avere qualcuno che lo osservasse mentre si dilettava a suonare qualcosa.
« Potrei farlo, sai? »
Amy si fermò e lo guardò curiosa. « Che cosa? »
« Suonare per te. Qualunque cosa vorrai. Solo per te e per nessun altro. » abbozzò un sorriso prima di fermarsi e girarsi verso di lei. « Oppure potresti provare ad imparare come ti avevo suggerito tempo fa. » disse passando una mano sui tasti.
Amy si avvicinò verso di lui e si lasciò andare in un piccolo sospiro. « Preferirei di no. Non sarò mai brava come te. »
Sheldon allargò il sorriso. « Non devi diventare più brava di me, non è mica una gara! »
Amy scrollò le spalle. « Che ne dici se lasciassimo perdere l'insegnamento e rimanessimo solo su quello che hai detto poco prima?»
Il ragazzo alzò un sopracciglio. « Io che suono quello che vuoi e basta? »
« Sì, quello. » mormorò spostando lo sguardo un po' in imbarazzo.
« D'accordo, mi va bene anche così. »
Continuarono così per le successive due ore, con Amy seduta sul bracciolo del divano che lo osservava, lo ascoltava e si inebriava di quella musica che trovava estremamente confortante e piacevole. Fu impossibile non ritornare con la mente alla sua infanzia, alla sensazione che provava ogni volta che vedeva suo padre al piano che con un sorriso le chiedeva di sedersi e di ascoltarlo.
Solo che ora c'era qualcun'altro che suonava al suo posto.
E sperò che non avrebbe mai smesso.


Ma buonasera bella gente^^
Alla fine Raj ce l'ha fatta a rubare un bacio ad Amy, ma lei non sembra particolarmente colpita dal gesto arrivando ad immaginarsi qualcun'altro al suo posto.
Leonard cerca in tutti i modi di farsi notare da Penny, ma ovviamente è tutto inutile finché lei resta con Zack <.<
Cercherò di aggiornare per la prossima settimana se tutto va bene :D
Vi ringrazio ancora infinitamente <3
A presto!



  
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