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Autore: Rainie    20/01/2015    1 recensioni
I pensieri di Chanyeol si volatilizzavano in aria, e andavano a depositarsi sulla figura dormiente di Baekhyun. Gli pareva di star inseguendo il sogno di una notte, ma Baekhyun probabilmente non lo sapeva. Lui non sognava, di notte.
[ ChanBaek – 1.109 parole ]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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stuck (on you)
 
 
 
Chanyeol aprì gli occhi. La luce dell’alba filtrava attraverso le finestre spalancate per lasciar fluire l’afa estiva. Colorava le tende bianche di un delizioso color pesca, ed andava ad atterrare proprio sul suo viso.
Si passò il braccio sugli occhi per difendersi da quell’accecante fascio luminoso. Quindi, si girò sul suo fianco, e il suo braccio andò a sfiorare la pelle nuda della schiena di Baekhyun. Baekhyun era voltato dall’altra parte, e solo allora Chanyeol cominciò a svegliarsi veramente dal suo stato in bilico tra sonno e veglia.
A Baekhyun piaceva dormire sul suo fianco. Chanyeol bevve avidamente con gli occhi la curva delle sue spalle, e fu investito dalla voglia di tracciare con le dita la linea irregolare, appena accennata, che le sue vertebre formavano. Ritrasse la mano prima che potesse svegliarlo per avergli fatto involontariamente il solletico. Baekhyun soffriva il solletico.
Chanyeol non ricordava esattamente quando avesse incontrato Baekhyun. Doveva essere stato in un qualche periodo annegato tra castelli di sabbia di un’estate che andava morendo nei suoi ultimi giorni. Ma poteva anche essere al parco giochi dove aveva pregato i suoi genitori a portarlo per uno sciocco capriccio. Aveva smesso di pensarci quando si accorse che non riusciva davvero a farselo venire in mente – o forse non si curava troppo di dettagli del genere. Jongdae glielo ripeteva spesso, che era quel tipo di persona, e gli ripeteva anche che, principalmente, era un combina guai.
Non che a Baekhyun non piacesse quel suo lato da combina guai. Anzi, c’era una buona probabilità del cinquanta per cento che fosse stato lui a peggiorare la sua vivacità (l’altro cinquanta era già insito in Chanyeol stesso). Ad ogni modo, quello faceva sì che il potere persuadente di Baekhyun incrementasse di almeno mille volte. Chanyeol ricordò con pigro affetto tutte le volte che finirono nei guai insieme. Bei tempi, pensò.
Quei tempi, però, stavano ormai finendo. Ancora dodici ore, prima che Baekhyun salisse sul suo aereo diretto in Europa per studiare musica per un paio d’anni, in una qualche università dal nome esotico. Tipico di Baekhyun: amava essere eccentrico. Sembrava che quel viaggio fosse fatto apposta per lui.
Chanyeol si sistemò un pochino più vicino alla schiena di Baekhyun, fino a quando non sentì il calore irradiare da quel corpo addormentato. Faceva caldo, ma non gl’importava granché. Voleva solo stargli vicino. Guardò la candida pelle della nuca di Baekhyun far capolino da dietro la tenda di ciocche ribelli, risultato di una notte passata a girarsi e rigirarsi nel letto, prima di cadere in un sonno profondo. A Baekhyun piacevano le notti trascorse in quel modo, sognando ad occhi aperti, perché – gli raccontava – quando si addormentava, il suo sonno era spesso assente di sogni.
Ad ogni modo, non era come se Chanyeol non fosse felice per lui, anzi, era il contrario. Studiare all’estero sembrava fantastico. Era solo che c’era una fastidiosa sensazione che lo pungeva insistentemente dall’angolo più remoto della sua mente, che lo aveva fatto diventare leggermente più sensibile all’argomento.
All’inizio non ci aveva fatto troppo caso. Viveva nella convinzione che fosse solo uno stato temporaneo, un semplice capriccio – no non puoi andare siamo amici da una vita che ne sarà di noi? – dettato da un terribile egoismo, che si sarebbe volatilizzato presto. Ma non era così. Facile da pensare, difficile da credere. Aveva cercato in tutti i modi di far luce sulla sua contorta psiche, penetrandone le intricate trame che intrappolavano i suoi ricordi con Baekhyun che tanto teneva a cuore, come se dovesse sbrogliare la tela che aveva tessuto con estrema fatica, che racchiudeva in ultimo il nocciolo più nascosto, quello che racchiudeva i suoi più intimi pensieri, troppo intimi persino per se stesso.
Poi aveva realizzato. Amava Baekhyun. Forse – probabilmente – lo aveva sempre amato, sin dal castello di sabbia o dal giro sulla giostra. Quella realizzazione fu come un’esplosione di stelle nella sua mente.
Per un po’ di tempo, Chanyeol stette lì, sdraiato sul suo fianco, senza muovere un muscolo, a guardare il corpo di Baekhyun muoversi impercettibilmente ad ogni suo respiro. Poi allungò la mano verso i suoi capelli e, attento a non svegliarlo, affondò delicatamente le dita in quel mare di corvino, ora cangiante in arancio alla luce dell’alba. Anche se gli dava le spalle, era bellissimo. Era tutto quel che riusciva a pensare. Come si poteva amare una persona così intensamente, con la mente e il cuore e l’anima, tanto da non riuscire nemmeno a cogliere l’estensione del proprio amore? Era impensabile. Infinito. Immenso.

Baekhyun si mosse un po’ nel sonno. Chanyeol restò immobile, con ancora la mano nei suoi capelli, tenendo persino il suo fiato. Tutto restò in silenzio, persino gli uccelli fuori dalla finestra tacquero, fermando momentaneamente il loro canto perpetuo. Poi sentì il respiro regolare di Baekhyun, ritornato nuovamente nel suo mondo senza sogni. Solo allora rilassò finalmente i suoi muscoli, e ritirò lentamente la mano dalle soffici ciocche.
I suoi ricordi navigarono sino alla sera precedente. Un ultimo addio ai vecchi tempi, celebrato con due lattine di birra e la speranza di un futuro persino più brillante. Lunghe conversazioni, finali forse; e dopo questa devo pensare alla mia vita personale, e non penso che troverai qualcuno pronto a sopportarti per tutta la vita, e parla per te non sei tanto migliore di me, e però francamente ho in mente qualcuno, e davvero chi, e io, e ma dai, e no dico sul serio, e stai scherzando, e no, e silenzio. Gli era scappato. Ma non importava, perché un momento dopo lui stava sentendo il corpo di Baekhyun scivolare contro il suo, i vestiti contro i vestiti, la pelle contro altra pelle, il sfiorarsi le labbra, lo scorrere delle dita che cacciava via il velo di sudore, visione sfocata, piacevoli formicolii, e la musica, melodica melodia, chiara sensazionale iperbolica epica
profondi respiri
sospiri lenti
lenti respiri
ognuno per l’altro
l’altro per ognuno
per sempre per l’eternità
un po’ di più
e
 
 una danza di corpi, sensuale e masochista forse, perché lui partirà domani e io sono un idiota e ora la sua partenza sarà cento volte peggiore complimenti Chanyeol adesso non puoi mica dirgli di restare perché restare era l’unica opzione che Baekhyun non poteva scegliere.
Era proprio un idiota (lo era sempre stato, ma ora ancora di più).
Quindi si girò dall’altro lato, in modo da evitare quella visione che ora e domani e dopodomani avrebbe infestato la sua mente. A Chanyeol pareva di star inseguendo il sogno di una notte, ma Baekhyun probabilmente non lo sapeva. Lui non sognava, di notte. Decise che, quando Baekhyun si sarebbe svegliato, glielo avrebbe detto.
Quando Baekhyun si sarebbe svegliato, lui glielo avrebbe detto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
N/A: un piccolo esperimento che volevo fare, non sono sicura se mi sia riuscito bene oppure meno. Spero nel meglio (lo faccio sembrare un affare di stato lmao). Non pensavo che il risultato finale mi sarebbe piaciuto, e invece mi piace, quindi in un certo senso sono ci son riuscita (?) wow complimenti a me.
È da tanto che non scrivo in questo modo lol sono un po’ arrugginita. Vorrei scrivere di più ma gli studi e il lavoro mi stanno divorando tutto il tempo A I U T O tra l’altro devo ancora finire di scrivere gli ultimi capitoli di We are one lmao dovrei pensare di più a quelli che a scrivere roba random sob
Rainie
   
 
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