Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
Segui la storia  |       
Autore: chiaretta78    21/01/2015    4 recensioni
1985, Los Angeles. Proprio mentre i Guns cercano di farsi notare dall'ambiente discografico, Duff conosce Lene, una pittrice allergica alle relazioni stabili, e subito non gli sembra vero di aver trovato una donna così bella e disponibile che non vuole altro da lui se non divertirsi e sballarsi insieme. Ma le cose cambieranno presto tra loro, complicando ad entrambi la vita notevolmente.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duff McKagan, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
15° capitolo 22.03.86 Eccomi qui!! Non sono morta, ma la sessione di esami è in pieno fermento e io più di questo non sono proprio riuscita a fare, sorry!
Spero comunque che il capitolo vi piaccia e mi faccia perdonare di tanta attesa!
Buona lettura!!


22 marzo '86 LA

Lene non riusciva a smettere di chiedersi quale sarebbe stata la reazione di Duff.
Era sicura che Slash non fosse stato in grado di tenere la cosa per sé, un po' meno di cosa pensasse di aver visto e di conseguenza di cos'avesse raccontato esattamente.
Per quel che ne sapeva lei, poteva aver frainteso tutto e aver detto a Duff una marea di cazzate... e a lei sarebbe toccato, in quel caso, convincere il suo ragazzo che in realtà non era successo proprio niente, anche se, forse, non era vero al cento per cento.
La verità era che per l'ennesima volta da quando aveva conosciuto Jason, aveva giocato col fuoco, aveva risposto alle sue provocazioni e questa volta, forse, ne aveva sottovalutato le possibili conseguenze.
Non era più da sola, non c'era più solo lei nella sua vita, e forse l'aveva capito veramente solo quel giorno.
Era talmente persa nei suoi pensieri che non si rese conto subito che dal magazzino non arrivavano note come al solito.
Spinse la porta ed entrò, ancora sovrappensiero.
Duff le dava la schiena e parlava piuttosto animatamente con Slash, Izzy e Axl, mentre Steve cercava di partecipare alla conversazione nonostante una brunetta dai capelli a caschetto cercasse in tutti i modi di distrarlo con baci e strusciatine piuttosto esplicite.
Come si accorsero di lei, smisero tutti immediatamente di parlare e la stanza piombò nel silenzio più assoluto.
Perfino la ragazza di Steven smise di stuzzicarlo e si mise a fissarla con curiosità. Chi era quella bella ragazza?  E perché si erano tutti zittiti al suo arrivo?
Si girò verso Steven, curiosa di sapere se aveva capito bene.
"E' mica Lene quella?"
Duff nel frattempo si era girato verso di lei e la guardava, in silenzio, una faccia che era tutto un programma.
Steve sorrise alla sua ragazza.
"Oh sì, è proprio lei... e adesso ne vedremo delle belle!"
Izzy posò la chitarra e afferrò il cappello e la giacca, posati proprio tra Slash e Steve.
"Invece non vedremo proprio nulla, perché noi adesso ce ne andiamo alla svelta e li lasciamo soli."
Il volto di Steve si imbronciò come quello di un bambino.
"Ma no! Non vale, dai! Proprio sul più bello!"
Izzy si sistemò il cappello in testa e con un gesto gentile, ma fermo, posò la mano sulla spalla del batterista, stringendo lievemente la presa.
"Andiamo Steve."
Il biondo non se lo fece dire due volte. Quando Izzy usava quel tono era inutile insistere, lo sapeva bene ormai.
La voce di Axl chiuse ogni possibile questione.
"Ma sì, Izzy ha ragione... e poi, per quanto divertente possa essere, ho di meglio da fare che stare qui mentre sti due litigano, Erin mi aspetta al Roxy."
Il cantante prese il suo chiodo e  si avviò verso l'uscita, passando per forza di cose accanto a Lene.
Quando le fu accanto non riuscì a trattenersi. Abbassò la voce in modo che solo lei potesse sentirlo.
"Che piacevole sorpresa scoprire che non riesci proprio a fare la brava fidanzatina... Davvero molto interessante."
Lene non ebbe il tempo di rispondergli per le rime. Izzy fu accanto ad Axl in pochi secondi, gli posò una mano sulla schiena e lo spinse delicatamente fuori prima che combinasse qualche casino dei suoi.
Steve e la brunetta focosa passarono subito dopo. Steve le sparò uno dei suoi sorrisi e le fece l'occhiolino, mentre la sua ragazza le faceva ciao  con la mano.
L'ultimo ad uscire fu Slash.
Quando fu vicino a Lene si fermò un istante come per dirle qualcosa.
Lene lo guardò dritto negli occhi cercando di fargli capire che era tutto ok, che non era in collera con lui, ma lui, probabilmente offuscato dal senso di colpa, vi lesse dell'altro e abbassò subito lo sguardo, uscendo subito dopo senza dire una parola.
La porta del magazzino si chiuse dietro le spalle di Lene con un rumore che mai le era sembrato così forte, amplificato dal silenzio glaciale che si era improvvisamente diffuso in tutta la stanza.
Lene alzò lo sguardo su Duff e lo fissò in silenzio, quasi con sfida, aspettando che facesse la prima mossa.
Era inutile far finta che non fosse successo niente, era evidente dalla fuga frettolosa di tutti che Slash aveva raccontato quel che aveva visto e soprattutto che Duff l'aveva presa piuttosto male.
Tanto valeva che si sfogasse per bene e il prima possibile. Via il dente, via il dolore.
Duff serrò i pugni con forza, cercando di trattenersi dal dar libero sfogo ai suoi pensieri.
Cercava di ripetersi che non era successo chissà cosa, ma l'immagine di Lene e quell'idiota che si sfioravano quasi in un bacio gli mandava il sangue al cervello.
Cercò di controllare la sua voce, ma l'effetto che ottenne fu una nota di aggressività che iniziò a infastidire parecchio Lene.
"Si può sapere cosa ci facevi con quello stronzo?"
Lene incrociò le braccia sul petto, sempre più indispettita e gli lanciò uno sguardo strafottente. 
"Ci stavo parlando, perché? Cos'è, non posso più parlare con un amico adesso?"
Duff in pochi secondi perse ogni buon proposito di mantenere i toni calmi. Ok che non aveva fatto chissà cosa, ma quell'atteggiamento del cazzo poteva anche risparmiarselo visto che si era fatta beccare a flirtare con un altro!!
In pochi passi le fu davanti, la rabbia ormai dipinta a chiare lettere sul suo volto, e non riuscì a trattenersi dall'urlarle letteralmente in faccia, le pupille dilatate e il viso paonazzo.
"No, se quello con cui parli non vede l'ora di scoparti e ci prova ogni fottutissima volta che ti vede!"
Lene, sentendosi aggredire in quel modo, ovviamente non si tirò indietro.
"Guarda che quello non mi vuole scopare e basta, come dici tu, è un po' più complicata e profonda di così la cosa!"
Duff si lasciò scappare una risatina ironica che fece schizzare il sangue al cervello di Lene.
"Ah davvero?! Non ti vuole scopare e basta? Ah, adesso sì che mi sento meglio! Grazie mille! E sentiamo, cosa vuol fare di così profondo e complicato il nostro bell'artista, eh? Illuminami perché probabilmente non sono abbastanza elevato per capirlo!!"
"Esatto, non potresti capirlo perché hai il cervello annebbiato dalla tua stupida gelosia inutile e fastidiosa!! Guarda che io non sono una tua proprietà, hai capito? Mettiti bene in testa che il fatto che stiamo insieme non ti autorizza a dirmi chi posso vedere e chi non posso vedere, neanche se quella persona in particolare mi volesse sbattere in ogni momento e su ogni superficie possibile e immaginabile!!"
Lene sentì la mano di Duff afferrarle la nuca come una morsa e spingerla con forza a un millimetro dal suo viso stravolto da tutte le emozioni che provava in quel momento.
"Tu sei mia, mia è chiaro? Mia e di nessun altro! E nessuno deve osare sfiorarti neanche con un dito, nemmeno nei suoi pensieri!!"
Giusto il tempo di finire di parlare e Duff  si impossessò della bocca di Lene coinvolgendola in un bacio talmente appassionato da farle sentire le gambe molli.
Duff serrò il viso della ragazza tra le sue mani, come se avesse paura che lei potesse scappare via e continuò a baciarla con una foga travolgente, come se volesse divorarla e farla sua definitivamente.
Lene lasciò che il suo istinto e i suoi sensi la trascinassero esattamente dove lui voleva.
Senza lasciarla respirare un secondo, Duff la spinse velocemente verso una parete del magazzino, facendole sbattere la schiena contro e intrappolandola con il suo corpo.
Solo allora si staccò da lei, pur rimanendo a pochi millimetri dalla sua bocca, la voce roca per la passione che gli stava fottendo il cervello.
"Non provare mai più a fare una cosa simile, hai capito? Nessuno deve pensare di poter avere una chance con te, nessuno!"
La baciò di nuovo, mangiandole letteralmente la bocca, succhiandole e mordendole il labbro inferiore prima di lanciarsi sul suo collo.
Lene, rapita da quella furia mista a desiderio, non riusciva a dire alcunché, a fare alcunché.
Sentì le mani di Duff infilarsi sotto la maglietta e abbassarle il reggiseno con forza, tanto che il rumore di uno strappo squarciò il silenzio della stanza.
Duff le afferrò entrambi i polsi e le bloccò le braccia sopra la testa, tenendole ferme con una mano sola.
Con l'altra mano le sollevò la maglietta e le diede un morso su un seno, stringendo i denti quel tanto che bastava da lasciare un segno, ma non da far male sul serio.
"Dimmi che non è successo niente... che quel cazzone non ti interessa e che è solo me che vuoi!"
Lene sentì la gola completamente asciutta e non riuscì a fiatare. Non conosceva quel lato di Duff e quella trasformazione così repentina la stava mandando fuori di testa.
Duff le diede un altro morso sul seno, questa volta un po' più forte.
"Dillo!"
Lene non riuscì a trattenere un grido fatto di piacere e stupore, piacere che diventò ancora più intenso quando Duff le afferrò un capezzolo tra le labbra e iniziò a tormentarla come solo lui sapeva fare.
Le diede un morso anche lì e si fermò.
"Dillo o giuro su Dio che sta volta non rispondo di me Lene!!"
Ci fu un attimo di silenzio in cui l'unico rumore udibile furono i respiri veloci e affannati di entrambi, la stoffa dei pantaloncini di Lene che scivolava a terra e poi lo strappo delle sue mutandine.
Quest'ultimo eccitò talmente tanto Lene da darle una scarica di adrenalina tale da farle ritrovare la capacità di parlare.
"Solo te... voglio solo te... nessun altro..."
Fu solo un sussurro, ma abbastanza forte da arrivare fin nelle viscere di Duff e fargli perdere definitivamente il controllo.
Quello che avvenne dopo fu talmente intenso da togliere il fiato a entrambi e lasciarli come storditi per parecchi minuti, abbandonati a terra incuranti del freddo che il pavimento trasmetteva ai loro corpi nudi, incapaci di parlare e perfino di pensare.
Lene girò il volto verso di lui e osservò con cura il suo viso quasi spossato, un velo di preoccupazione ancora visibile.
"Non è successo niente con Jason... te lo giuro."
Duff aprì gli occhi di colpo, colpito e allo stesso tempo sollevato da quelle parole.
Lene gli scostò delicatamente dei capelli dal volto, lo sguardo come ipnotizzato dal suo stesso gesto.
"E' da quando ci conosciamo che lui cerca di convincermi a lasciarmi ritrarre da lui... è diventata quasi un'ossessione... "
Lene si mise a giocare con alcune ciocche dei capelli di Duff, lo sguardo sempre perso nel vuoto.
"Gli ho sempre detto di no e questo non perché per creare la sua arte lui ha bisogno di andare a letto con le sue muse... prima di conoscere te questo non sarebbe stato un problema, lo sai."
La ragazza arrotolò con un dito una ciocca bionda, lasciandola andare subito dopo, persa nei suoi pensieri.
"Il fatto è che ho paura... paura di lasciarmi andare, di permettergli di conoscermi, di scoprire come sono veramente, con le mie paure e le mie fragilità."
Finalmente Lene spostò lo sguardo su Duff, pronta a fargli la sua confessione.
"Le stesse paure che ho con chiunque, anche con te, Duff. Solo che tu sei l'unico con cui sento di poter provare a vincerle queste mie paure... l'unico e il solo, dopo tanto tempo, con cui sento di poter essere me stessa, liberamente. Perciò non essere geloso di Jason... non essere geloso di nessuno... perché nessun altro uomo potrà mai allontanarmi da te e prendere il tuo posto, non adesso per lo meno."
Una piccola lacrima iniziò a scivolare lungo la guancia di Lene e Duff la raccolse sfiorandole il viso delicatamente.
Poi posò dolcemente le labbra su quelle della ragazza, lasciandole un bacio delicato, rassicurante e pieno d'amore.
"Grazie..."
Lene aprì gli occhi e si trovò quelli di Duff a guardarla con un'intensità che solo in lui era riuscita a trovare.
"Sarà infantile e stupido, ma avevo bisogno di sentirmelo dire. Sei diventata talmente importante per me... talmente necessaria... che ho una paura fottuta che qualcuno ti faccia capire che non valgo un cazzo, per lo meno non abbastanza per te, e ti porti via. Non so come farei se succedesse... davvero... e questo mi spaventa da morire... quello che provo per te mi spaventa da morire."
Lene sentì il cuore farle mille capriole nel petto. Anche lui aveva paura... proprio come lei.
Gli sorrise dolcemente e Duff le diede un altro bacio, come a sigillare le loro parole.
"Mi spiace se sono stato un po'... rude... ero proprio fuori di testa all'idea di quello stronzo con te... scusami."
Lene sorrise divertita.
"Stai scherzando? E' stato terribilmente eccitante e tu ti scusi? Anzi... quasi quasi cercherò di farti ingelosire un po' più spesso, visto come ti trasformi in certe situazioni!"
"Non provarci nemmeno!!"
Duff alzò col busto e si portò su di lei, sovrastandola completamente.
"Ti ammazzo se mi fai passare di nuovo un pomeriggio come quello di oggi, è chiaro?"
Lene si mise a ridere, il cuore finalmente leggero, e Duff rimase incantato a guardarla.
"Dio come sei bella... ci credo che quello stronzo ti vuole ritrarre... e scopare..."
Duff sorrise con un velo di malizia che da solo fece venire subito caldo a Lene.
"Mi spiace Mr sono un artista strafico che si scopa le sue muse, questa fanciulla è di mia proprietà... e solo io ho il diritto e il piacere di scoparmela fino a farla gridare..."
Duff si abbassò fino a un soffio dalle labbra di Lene e si fermò.
"Mmm... e così ti piace che sia un po' più rude, eh? Bene, vediamo se ho capito bene cosa vuoi dire..."
La risata di Lene lasciò spazio ben presto ad altri suoni ormai ben noti alle pareti di quel magazzino e i due si persero nuovamente l'uno nell'altro, nascosti da tutto e da tutti, i tormenti e i brutti pensieri di qualche ora prima ormai scomparsi... almeno per un po'.



 





  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses / Vai alla pagina dell'autore: chiaretta78