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Autore: crissya    21/01/2015    2 recensioni
Stiles è andato via da Beacon Hills per otto mesi durante i quali ha modificato varie parti di se stesso, ha smussato alcuni angoli main particolar modo è diventato più forte e sicuro di sè. Ma il vero motivo per cui è andato via ha solo un nome: Derek Hale. I sentimenti si affollavano sempre di più in un malsano groviglio e Stiles doveva andare avanti. Ma adesso che lui è cambiato può far ritorno nella cittadina affrontando i suoi demoni interiori, non sa che in quel tempo anche Derek ha messo a tavolino i propri sentimenti ed è pronto a farsi avanti. Tra ringhi, battute, appuntamenti e appostamenti riusciranno Stiles e Derek a far avvicinare i loro cuori per sempre?
Dal testo:
Adesso si sentiva realmente pronto. Stiles era cambiato e non solo perché adesso portava una taglia in più riempita di muscoli ma anche spiritualmente. Sapeva di poter affrontare molte più cose senza crollare. I fantasmi del passato non lo terrorizzavano più e si sentiva carico. Poteva tornare. Ed è per questo che si trovava all'interno della sua jeep sulla stradina boscosa che portava al centro di Beacon Hills.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Parcheggiò di fronte casa sua non essendo affatto sorpreso di trovare Scott fuori la porta assieme al papà che lo fissava con gli occhi pieni di lacrime. Stiles scese velocemente sentendo una dolorosa fitta allo stomaco. Non era cambiato nulla eppure era tutto così diverso da far girare la testa.
-Stiles! Avevi deciso di far venire un infarto al tuo vecchio?- disse bonariamente lo sceriffo. Era sempre uguale eppure qualche dettaglio saltò all'occhio di Stiles. Prima quella ruga accanto al labbro non c'era e sbaglio i vestiti erano consumati notevolmente rispetto a quando era partito?
-Mi sei mancato, amico!- esclamò Scott abbracciandolo. Il ragazzo era sempre stato come un fratello ed era davvero felice di rivederlo ma anche in lui qualcosa era diverso. Sicuramente anche Scott aveva messo su massa muscolare ma Stiles notò anche il viso più smunto e il canino era leggermente scheggiato. Quanti combattimenti c'erano stato a Beacon Hills e in quali di questi Scott si era scheggiato il dente? Quante cose erano successe in quei mesi che avevano cambiato la piccola bolla di normalità di Stiles.
Lo sceriffo si scostò permettendo a Stiles di entrare.
-Ho comprato la torta di mele. Non è quella della mamma certo, ma almeno è la tua preferita-
-Grazie papà. Scott dai vieni, devo raccontarti delle cose e poi sono sicuro che tu voglia un pezzo di torta e..-
-Mi dispiace amico ma ho delle faccende da sbrigare, sai il branco...-
-Ma il tuo migliore amico è appena tornato!- esordì Stiles -Sono sicuro che puoi rimandare in favore di una partita a Call of Duty con me.-
-Sto cercando di essere un bravo alpha, Stiles.  Ti prometto che stasera rimango a dormire da te e ci vediamo con gli altri così possono darti il bentornato! -
Stiles annuì poco convinto ma era appena rientrato e non voleva farsi venire il malumore quindi optò per sfoderare un gran bel sorriso e assestare una pacca sulla spalla di Scott.
-Ok, ci conto. Ti aspetto stasera, alpha dei miei stivali!-
Scott accennò un sorriso e dopo aver salutato di diresse verso la sua terribile moto verde allontanandosi da casa Stilinski.
Stiles si guardò attorno, persino la casa nella sua monotona uguaglianza aveva qualcosa di diverso. Prima non c'era quel posacenere sul tavolino e la televisione era girata verso il tavolo da pranzo.
-Papà hai per caso fatto dei cambiamenti qui?-
-No. Che tipo di cambiamenti?-
-Beh quel posacenere li ad esempio- disse indicandolo -E il televisore è girato..-
Lo sceriffo rise appena -Sono venuti dei colleghi l'altra sera per vedere la partita degli Eagles e abbiamo mangiato soggiorno. Poi i ragazzi hanno fumato una sigaretta e ho dato loro il posacenere. Non credevo lo notassi Stiles-
- Uhm, certo.- disse il ragazzo grattandosi il capo. -Io esco.-
-Ma sei appena arrivato!- esclamò lo sceriffo indicando i bagagli del figlio ancora intatti all'ingresso della cucina.
-Volevo passare in città, che tu ci creda o no mi è mancato questo posto!- scoccò un bacio sulla guancia del padre e si diresse verso la porta di ingresso. -Quelli li sistemo dopo.- disse indicando i bagagli e infine uscì lasciando lo sceriffo con una faccia perplessa.
"Incredibile" pensò Stiles. Il mondo era andato avanti e il tempo sembrava essersi fermato solo per lui. Era davvero strano ma in fondo anche lui era andato avanti e c'erano un sacco di cose che erano cambiate. Aveva imparato a gestire lo stress, non era più iperattivo come prima e riusciva a fare un discorso che avesse senso dosando le parole. Aveva abbandonato persino le sue camice a quadri sostituendole con altre a tinta unita. Alla fine le camice gli erano sempre piaciute e si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Il lupo.
Questo gli aveva fatto tornare in mente la persona per la quale era andato via, la persona per la quale aveva deciso di andare avanti e la persona per la quale, nell'angolo più buio, polveroso e profondo di una minuscola cicatrice del suo cuore, aveva deciso di tornare.
Derek Hale.
Quel nome faceva sempre un certo effetto ma adesso era diverso. Stiles aveva imparato a gestire le emozioni canalizzandole in cose ben più produttive. Aveva subito scosso la testa imponendosi di pensare ad altro.
Mazza.
Gli serviva una nuova mazza da baseball. Aveva rotto la sua in uno dei vari allenamenti e ora era arrivato il momento di prenderne un'altra, magari di acciaio. Non che gli servisse per davvero ma forse quella mazza sarebbe stato l'unico e solo elemento che lo teneva legato allo Stiles del passato. E inconsciamente Stiles non voleva lasciar andare quella parte di lui.
 
Si diresse verso il centro della città, era bello passeggiare per le strade in cui era cresciuto. Certo, notò elementi diversi come le nuove illuminazioni per la ricorrente festa del paese, un nuovo negozio di ciambelle e una nuova auto da ricconi parcheggiata nello spiazzale.
"Forse è tempo di ritorni e anche Jackson ha deciso di fare una capatina a Beacon Hills"
Pensò Stiles avvicinandosi istintivamente alla poderosa auto. Ma quando si accorse chi fosse il proprietario era ormai troppo tardi.
Stiles si girò facendo finta di nulla quando una mano si posò sulla sua spalla.
-Ma guarda un po' chi si vede da queste parti. Il ritorno del figlio e il prodigo. -
La voce di Peter lo raggiunse come una secchiata di acqua gelida.
-Uuhm sì. Sono arrivato poco fa e guarda un po' è gia tardi. Sarà meglio che vada...- fece per voltarsi ma la mano di Peter era salda sulla sua spalla.
-Capisco, eppure non ho avvertito la tua presenza. Sai, hai un odore diverso...-
-Sarà lo smog. La città era piena di macchine e autobus. C'erano nuvoloni grigi ovunque e...-
-Sai cosa intendo, Stiles. - finalmente Peter lasciò la presa.
Stiles accennò un sorriso imbarazzato, borbottò un "ciao" e si girò repentinamente ma la voce di Peter lo rincorse.
-Sono contento che tu sia tornato. Sei mancato a tutti...a qualcuno in particolare.-
E quella frase arrivò dritta al cuore di Stiles.
 
 
 
 
 
 
 

Derek era nel loft preso a fare i suoi allenamenti quotidiani.  Da circa otto mesi si allenava duramente sottoponendo il suo corpo ad un pesante esercizio fisico che lo lasciava dolorante per diversi minuti. Si era creato una sorta di routine che rispettava rigidamente. Dopo l'ultima flessione si mise in piedi passandosi l'asciugamano sui pettorali e poi attorno al collo tirando un respiro profondo.
Quella routine era la sua salvezza. Gli permetteva di non pensare a quello che non voleva e specialmente gli dava controllo su molti impulsi che alle volte lo coglievano di sprovvista come quello di trasformarsi nel mezzo di una lite.
Sulle trasformazioni aveva fatto uno strappo. Ogni sera Derek si abbandonava ai sensi di lupo e si lanciava nella foresta correndo tra gli alberi senza un preciso obbiettivo. Alle volte correva talmente tanto che la mattina si risvegliava in un cumulo di foglie distante kilometri da casa ed era costretto, suo malgrado,  a chiamare lo zio per farsi recuperare.  Alcune volte aveva persino dovuto chiedere a Scott.
Derek si passò una mano sul viso, bevve dell'acqua e si diresse verso la doccia quando suo zio Peter entrò nel loft rumorosamente.
-Sorpresa!-
Derek ringhiò ma decise di ignorare la fastidiosa presenza e proseguire con la sua routine.
-Come siamo scontrosi..sono certo che avresti un atteggiamento diverso se sapessi quello che so io.-
-Peccato che la cosa non mi interessi.- sbraitò Derek calciando la porta.
-Oh caro nipotino...vedi, credo che questa cosa ti interessi parecchio-
Derek caparbio continuò ad ignorarlo aprendo l'anta della doccia.
-Non vuoi proprio sapere di che si tratta?- insistette Peter.
-No ma se credi sia di così vitale importanza da disturbarmi allora dimmelo!- disse Derek ringhiando.
-Qualcuno ha deciso di ritornare...-
Per un solo momento Derek sgranò gli occhi ma si ricompose subito.
-Puoi dire a Braeden che ormai è finita. Non ho alcuna intenzione di ripensarci.-
-Oh ma non si tratta di Braeden.-
Derek non fece in tempo ad aggiungere altro che il suo telefono vibrò. Era un messaggio di Scott.
"Tieniti libero per stasera. Veniamo tutti al tuo loft per festeggiare. Stiles è tornato!"
-Sorpresa!- ripetè Peter con un sorriso malizioso sulla faccia.
Questa volta il cuore di Derek perse una manciata di battiti.
  
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