Sam e Dean stavano nuotando in un mare fatto di calore, pace e serenità.

L’acqua era fredda, ma loro non la percepivano.

Non sapevano neanche di non essere coscienti, e che Karina li aveva colpiti alla testa facendoli svenire e poi buttati nell’acqua, per sbarazzarsi di loro.
 

Sarebbe potuta finire molto male, ma fortunatamente qualcuno raccolse i due ragazzi dal mare, mentre stavano andando giù.
 
 
 
 
*

Si svegliarono in una grotta, freddi e bagnati.

Quel calore che sentivano quando erano semisvenuti, era solo un’illusione…

“Sam, stai bene?” chiese Dean, e Sam senti più che vedere, la mano che gli toccò la spalla.

Suo fratello era sempre il solito. Continuava sempre a preoccuparsi per lui.
 
Davanti a loro, un volto sorrideva di tanta premura, un sorriso sincero e anche un volto famigliare…
 

“KATHLEEN!” scattarono i fratelli.

“State calmi. Non voglio farvi del male.” Disse lei.

“Ci hai drogati, facendoci credere che avessimo fatto sesso a tre!” le disse Dean.

“Lo so e mi dispiace per questo…ma se vi volessi male, non vi avrei salvati dall’acqua, no?” disse lei.
 
I fratelli la guardarono meglio e videro che cosa nascondeva dietro quel piccolo scoglio.


Una coda lunga come un’anguilla.
I fratelli sussultarono.

“Sei una sirena!” dissero in coro.

“Si.” Ammise lei.
 

I fratelli si concentrarono sul suo aspetto ancora una volta.

Portava un corpetto nero di velluto ma allo stesso tempo sembrava fatto di spugna. Forse una versione ricorretta di una sirenetta delle fiabe. Probabilmente quella cosa serviva a coprire la sua nudità e allo stesso tempo a tenerla al caldo e ad assorbire l’acqua.

“Si toglie quell’affare?” chiese Dean, ricevendo in cambio una gomitata da parte di Sam.

Kathleen rise.

“Si, è più un capo di abbigliamento un po’ ingegnoso per noi sirene.”

“Non siamo qui per discutere di vestiti.” Disse Sam.

“No, infatti.” Disse Kathleen, tornando seria.

“Chi è stato a farci questo? Tua madre?” chiese Dean.

“Non è mia madre.” Specificò Kathleen. “è solo una donna che mi ha rubato e portato via dal mondo a cui realmente appartengo. Avalon!” disse lei.

“Avalon? Credevamo fosse una specie di leggenda.” Disse Sam stupefatto.

“Non lo è. Avalon però non è solo un mondo abitato da fate. Ci abitano altri esseri dimenticati dall’uomo o forse mai realmente creduti nella loro esistenza…tra questi ci siamo anche noi sirene.”

“E perché Karina avrebbe rubato una sirena? Che cosa ci guadagna?” chiese Dean.

“Karina non è una normale donna umana. “ sospirò Kathleen. “è una succube, che però è nata con una malformazione genetica. Non riesce ad ammaliare le sue vittime per indurle all’atto sessuale…ha deciso quindi di servirsi della magia di una sirena per…”

“Che essere ignobile.” Commentò Dean.

“Quindi ci stai dicendo che è vero? C’è lei dietro gli omicidi misteriosi?” chiese Sam.

“Si. Mi dispiace, io non sono riuscita a liberarmi né a ribellarmi, noi sirene non facciamo del male a nessuno, siamo creature pacifiche…”

“Non fate del male a nessuno??? E quello che hai fatto a me e a mio fratello, allora??” chiese Dean.

A Kathleen scappò una lacrima.

“Voi mi….ignoravate! Mi rifiutavate! Non potete avere idea di cosa significhi per una sirena…per una come me…noi sirene non facciamo mai un passo senza essere ignorate…anche senza usare la nostra polvere magica, la nostra bellezza e il nostro canto ammaliano naturalmente gli uomini…ma voi no! Mi sono sentita ferita, ecco. Non sono abituata a essere ignorata. Mi dispiace per quello che vi ho fatto!”

“Ma hai veramente fatto qualcosa? Noi non ci siamo innamorati di te. Com’è possibile?” chiese Sam.

“Non lo so. Non riuscivo a spiegarmelo. L’unica risposta che mi viene in mente è che siete talmente innamorati e legati l’un l’altro, che la magia non può spezzare un legame cosi forte.”


Sam e Dean arrossirono, ma Kathleen continuò.

“Quella notte che ho sparso la mia polvere magica su di voi, avrebbe dovuto spingervi tra le mie braccia, ma non ha fatto altro che spingervi ancora di più tra di voi. Visto che il vostro legame non vi permetteva di avere qualcun altro, la magia non ha fatto altro che alimentare la vostra possessività. Mi dispiace.” Disse lei.
 


“Ehm…smettiamo per un attimo di parlare di questo..non ci sentiamo tanto a nostro agio nel…parlare di…” cominciò Dean, mentre Sam era sempre più imbarazzato.

“Non dovete preoccuparvi. Sono una sirena. Una sirena che riceve amore con l’inganno, se vuole, quindi non sta a me giudicarvi.” Sorrise.
 

“Mmm..tutto questo discorso è molto dolce, ma ricordiamoci che ci troviamo all’interno di una grotta sul fondo del mare e dobbiamo ancora capire perché…” disse Sam.

“Karina. Ha voluto togliervi di mezzo." spiegò lei.

“E tu perché sei qui?” chiese Dean.

“Dopo che John disse a lei che non si sarebbero più rivisti, si è infuriata e l’ha fatto prigioniero. Poi, ha buttato a mare anche me, forse pensando di affogarmi, ma io sono una sirena. E ora sono libera. Immaginavo che avrebbe cercato di togliere di mezzo anche voi, quindi ho aspettato.” Disse lei.

“Pensava di affogare una sirena? Oh, le succubi sono molto stupide, ma questa le batte tutte.” Disse Dean.

“Dean, smettila di scherzare. Siamo in guai seri.” Disse Sam irritato, cercando di togliersi di dosso il fratellone che cercava di riscaldarlo con il suo corpo, ma poi si arrese, vinto dalla tenerezza.

Kathleen li guardava sognante.

“Vi aiuterò io a tornare in superficie.” Disse Kathleen.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice: 

Mi piace quando scrivo capitoli dove si dà una svolta alla storia ahhahah non ve l'aspettavate questo colpo di scena, eh? <3

Vi avverto che questa storia sta per finire! :))

Alla prossima!!