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Autore: Hanyu_Furude    22/01/2015    2 recensioni
Cambierà,
con l'amore riuscirò
a spegnere il male che c'è qui
che non può più dividerci.
E le bugie
che qualche volta sentirò
le trasformerò in gioielli
di purezza e fedeltà
Mare che
mi incanti come il cielo blu
le tue principesse lottano
non le abbandonare mai
Tu guidaci
e il nostro sogno arriverà
sulla stella del destino
la giustizia tornerà
L'assoluto di un amore può
rendere caldo un vento freddo
vincendo le difficoltà
che della vita incontrerà
riaccende ogni cuore che
da troppo tempo ormai
si era spento
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Crona, Nuovo Personaggio
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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pov Crona

 

Non va bene! Non va bene! Quello che è successo pochi giorni fa non va bene! Ok forse era un sogno, per quanto mi sembra irrealistico ed effettivamente c'era troppa luce dietro l'acquario... Si era sicuramente un sogno! Allora perché mi sento come se avessi fatto un torto a Jikan? Non capisco...

<< Dannazione! Se è solo un sogno non devi farti tutti questi problemi! Ti comporti come se avessi tradito la tua fidanzata! >> Mi rimproverò Ragnarok.

<< Non è la mia fidanzata! >>

<< Non alzare la voce, insolente! >>

Ragnarok mi alzò la gonna senza pensarci due volte, ed io cercai di riabbassarla inutilmente.

<< Smettila! Lo sai che non mi piace che mi alzi la gonna! >>

sentii la voce di Jikan chiaramente in mezzo alla confusione.

<< Ma insomma! Chi è che fa quest-UUUHHH! >>

Mi girai e notai la mora in un uniforme scolastica nera e rossa, potei distinguere il viso cremesi che mi guardava sconcertato ed aveva fatto cadere per terra la 24 ore.

<< Ahh!... Kah!... >> uscirono dei versi strozzati ma prima che dicessi qualcosa si girò dall'altra parte.

<< ADESSO BASTA! >>

<< Te la sei cercata, Crona! >>

<< Se-senti Ragnarok... >>

L'attenzione del demone, e anche mia, vennero catturate da Jikan: la ragazza era troppo vicina a me e siccome avevo ancora la gonna alzata divenni rosso dalla testa ai piedi.

<< Oggi non avevo fame, lo vuoi tu? >>

Porse a ragnarok quello che sembrava una scatola del pranzo, e lui interessato mi lasciò la gonna per fiondarsi sul cibo, mentre io tirai un sospiro di sollievo.

La guardai cercando di nascondere gli occhi a fatica nella frangia, e notai che mentre teneva il piccolo box del pranzo sembrava un po assente, come se stesse pensando ad altro. Forse la faccenda della recita la preoccupa? Dopo che ebbe mangiato Rangarok si dileguò.

<< Io devo andare. >>

<< ah! Gra...zie... >>

Si dileguò talmente in fretta che non riuscì nemmeno a sentirmi.

Doveva avere proprio fretta.

Forse vuole aiuto? Non ci pensai nemmeno più di tanto e la seguii.

Meno male che so dové la sua stanza.

“ PER FORZA CHE SO DOVE' LA SUA STANZA E' ACCANTO ALLA MIA!”

Inciampai e caddi a terra facendomi male alle ginocchia.

<< Ahia! Che male... >>

Guardai per terra sconsolato... da quant'è che sono così goffo?

<< Sei alto e leggero... come hai fatto a cadere così? >>

Alzai la testa. Era di nuovo Jikan che mi guardava con un sorriso di comprensione.

Arrossi vistosamente. Anche se stavo camminando, ero caduto sbucciandomi le ginocchia come un bambino davanti a lei... che figuraccia.

Mi vergognavo così tanto che anche se mi aiutò ad alzarmi non la guardai in faccia.

<< Uh?... cos'è quel espressione triste? Fa così male? >>

<< Eh? …uhmm …si ... u-un po'... >> mentii.

Che idiota, ma non posso dirle che ero in imbarazzo.

Mi guardò pensierosa.

<< Beh... immagino che se non indurisci il sangue, sei come una persona normale. >>

Mi sono tradito da solo!

<< Hmm? …non è che ti sei sbucciato il ginocchio? >>

<< Credo di sì... >>

Mi fece cenno con la mano di seguirla in camera sua dove mi fece sedere sulla sedia accanto alla scrivania, e prese dal cassetto un batuffolo di cotone e dell'acqua ossigenata, mi si avvicinò e si abbassò davanti a me.

Mi guardò in faccia interdetta.

<< Visto che ti devo disinfettare la ferita non è che potresti... >>

Mi indicò la gonna con il dito.

Capii, provai un fastidioso imbarazzo ma la alzai lo stesso fino alle ginocchia.

Bagno il cotone con l'acqua ossigenata e incominciò a disinfettare la ferita .

<< Grazie... >>

<< e per cosa? >>

<< Per aver interrotto Ragnarok... >>

<< Ah, quello, si ho capito quanto era imbarazzante ed ho voluto aiutarti anche perché ha sorpreso anche me. >>

<< Ah!...uh....khhh!... >> divenni porpora dalla vergogna.

È vero... mi ha visto sotto la...

<< Ahaha sei tutto rosso. >> osservò divertita.

La guardai male e notandolo abbassò lo sguardo, il sorriso cambiò in un espressione malinconica.

<< ...sono stata troppo indiscreta...scusa... >> la sua voce era flebile.

Mi si strinse il cuore.

Raccolsi il poco coraggio che avevo perché volevo sapere cos'era che la preoccupava.

“ Eh, sebbene non saprei che fare comunque.”

<< Se-senti... ti è-... >>

<< posso farti una domanda? >>

Mi interruppe continuando a tenere gli occhi sulla ferita, rimasi a fissarla per pochi secondi: la ragazza che dovrei difendere per dovere, in questo momento è qui a prendersi cura di me con la stessa dolcezza di una sorella maggiore. Ironico.

Annui.

<< Quando sei comparso sapevi chi ero, sapevi qual'era il volto della persona di nome Jikan... sebbene tu venissi da un posto lontano rispetto al mio... quindi... perché sei qui? >>

<< Perché... >>

Mi stava guardando negli occhi, voleva una risposta e in fondo non aveva tutti i torti. D'altronde non è escluso che potrebbe essere attaccata e lo verrebbe a sapere comunque.

Feci un respiro profondo.

Sarà lungo da spiegare.

<< Hai notato le recenti catastrofi naturali? >>

Inclinò la testa con espressione confusa.

<< Qui siamo in Giappone, succedono di continuo. >>

<< In tutto il mondo sono aumentate e con risultati devastanti, sembra anche che il tempo si stia fermando in alcune zone. >>

Nel suo viso si fece vedere improvvisamente lo shock, è difficile da credere.

Riderà di me.

In quel silenzio chiusi gli occhi per la paura, aspettando che mi desse del pazzo o chissà che altro.

<< Cosa bisogna fare per fermarlo? >>

Strabuzzai gli occhi per la sorpresa. Mi ha creduto.

“ Se Crona esistesse, gli sarei fedele fino alla morte.”

Aveva detto così.

<< Ci sono sparsi per il mondo chiavi del tempo, 7 per l'esattezza. Bisogna recuperarli e portarli alla torre dell'orologio così da arrestare la paralisi... la shibusen ti ha percepita con un enorme sensibilità a localizzarli e un grande potere come custode, e mi hanno mandato con il compito di proteggerti. >>

<< Cos'è un custode? >>

<< Da quello che so, sono delle persone che hanno dentro di sé un potere particolarmente potente e prezioso, sono molto difficili da localizzare perché il potere non lascia tracce neanche dal portatore.

>>

Entrò improvvisamente in stanza Ameki.

<< Jikan, non vai? >>

<< Si scusa mamma, Crona si era fatto male e mi sono fermata un attimo. Adesso vado. >>

<< Grazie. >> chiuse la porta delicatamente.

Si alzò.

Aveva finito di medicarmi le ginocchia, le guardai e vidi dei cerotti blu.

<< Pfft! >> mi coprii la bocca con la mano per strozzare la mia risata ma attirai comunque l'attenzione della ragazza che si incuriosii.

<< Cosa c'è? >>

Respirai profondamente per evitare di scoppiarle a ridere in faccia e sorrisi timidamente.

<< Niente solo... pensavo che ti piace veramente il blu... >> dissi a bassa voce.

<< Eh? >>

Scossi la testa.

<< Niente, niente. >>

“Almeno ho imparato qualcosa di nuovo su di te” Sentii una dolce sensazione scaldarmi il cuore e chiusi gli occhi per pochi secondi. Non ricordavo che conoscere qualcuno fosse così piacevole.

<< Io devo fare la spesa e... beh... vuoi venire con me? Così finiamo il discorso di prima. >>

Annui.

Uscimmo dal Hotel e ci dirigemmo a in centro dove cerano molti negozi tra i quali gioiellerie, negozi di vestiti, gelaterie, bar e ristoranti.

Camminavo proprio dietro di Jikan, ed io mi torturavo la testa perché il silenzio si stava sempre più fastidioso e lei non accennava a voler continuare il discorso, e nel ansia cercai un pretesto per iniziare una conversazione ma ne scartai una dopo l'altra perché si rivelarono opzioni stupide.

Mentre la ragazza guardava le bancarelle riuscii a trovarne uno.

<< Jika- >> la mia attenzione fu catturata da due voci femminili che parlottavano.

<< Ehi guarda la c'è Jikan. >>

<< chi ? >>

<< Jikan, la figlia della proprietaria di quell'albergo, sai quello molto famoso... >>

Cominciai ad agitarmi ed entrare nel panico, ero proprio vicino a lei e mi sforzai di essere il più invisibile possibile anche se lei non sembrava curarsene.

<< Ah si è vero, ma quello lì chi è? >>

<< eh? >>

<< Quel ragazzo coi capelli rosa... >>

<< Forse è il suo ragazzo... >>

Il cuore cominciò a battere forte e sentii le guance scaldarsi, Jikan sembrò notare il mio imbarazzo perché mi rivolse un sorriso comprensivo.

<< Impossibile, lei è una ragazza così gentile e bella, lui invece lo hai visto? Indossa pure la gonna davvero disgustoso. Tra quei due c'è l'abisso. >>

Sentii come una fitta allo stomaco. È vero, non solo è bellissima ma anche cortese, educata, paziente e sopratutto gentile e generosa. Io invece... ma perché mi preoccupa? Siamo amici quindi non conta.

<< Crona! >>

<< Eh? >>

Girai lo sguardo e arrossi non poco quando vidi che Jikan mi rivolgeva un sorriso innocente, puro e senza che mi desse l'occasione di capire cosa stesse succedendo che mi si aggrappò al braccio sinistro proprio come fanno le coppie, continuando a tenere un espressione adorabile sul volto.

Sentii il cuore accelerare, e le gambe mi si irrigidirono quasi come se mi fosse impossibile muovermi.

<< Eheh! Stasera è il nostro anniversario no? Non essere così triste è il nostro momento speciale! Io non vedo l'ora! >>

<< C-cosa? >>

<< Insomma! Hai sempre la testa tra le nuvole, ahaha! Dai andiamo. >>

<< M-ma la spesa? >>

<< Da questa parte ho finito >> effettivamente aveva in mano due sacchi con frutta e verdure.

Ci allontanammo un po dalla bancarella della verdura sempre appiccicati come una coppia, divenni bordeaux dalla vergogna ma mi sentii stranamente consolato di vedere i volti interdetti delle due ragazze di prima.

<< Ehe ben vi sta! >> vidi sul viso di Jikan un espressione di strafottenza e la cosa mi sorprese non poco.

Mi lasciò il braccio e mi fece un sorriso dispiaciuto.

<< Scusami per la scenata di prima … >>

<< P-perche l'hai fatto? >>

Mi guardò con il broncio sul viso.

<< Mi hanno fatto arrabbiare. >>

<< Eh? >>

<< Sono due oche giulive, come hai capito dalla loro conversazione sono state nostre clienti ed ho avuto modo di parlarle. Giudicano le presone dalle apparenze, sono solo delle deficienti. >>

<< Si ma... >>

<< Ho voluto dimostrare loro che io seguo i miei gusti e non i giudizi altrui. >>

<< P-Però... >>

Mi precedette e andò avanti.

Non è giusto.

<< Però è imbarazzante girare con uno come me! >>

Si girò e mi guardò inclinando la testa confusa

<< eh... no, cioè...nel senso...>>

la guardai.

Il cuore batte, ho paura.

Però... voglio dirlo.

<< le... Le voci girano, e tu presto ti vergognerai di farti vedere con me. Dovresti girare con un ragazzo carino... io non sono proprio... >>

Mi si avvicinò.

<< Crona è carino, molto di più di di quei ragazzi tutto fumo e niente arrosto. >>

abbassai gli occhi guardai per terra sconsolato.

<< ...E poi... >>

In quel momento sentii una sensazione dolce, rialzai gli occhi: Jikan era davanti a me e mi teneva la ciocca di capelli più lunga che mi cadeva sula guancia, in mano accarezzandola dolcemente, come se fosse la cosa più delicata e preziosa di questo mondo. Il viso era sicuro e dolce allo stesso tempo.

<< Il ragazzo che io considererò meraviglioso sarà sempre e solo quello che amo. >>

Che succede? Non riesco a smettere di guardarla e il cuore mi batte all'impazzata fa quasi male. Perché?

Improvvisamente mi diede un buffetto sulla fronte sorridendo.

<< uh! >>

<< Ehe! Andiamo? Si sta facendo tardi. >>

Mi precedette senza batter ciglio ed cominciò a camminare verso la bancarella della carne e del pesce.

Mi toccai le guance, erano calde e sembrava fossero fatte di velluto. Ero ancora scombussolato e forse... mi era rimasta l'espressione da pesce lesso.

  
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