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Autore: JudeJawaad    22/01/2015    1 recensioni
Ma una delle cose che mi piacevano di più erano i suoi movimenti armoniosi. Il suo modo aggraziato di camminare, quasi accarezzasse il pavimento senza toccarlo davvero. Come un angelo che vola basso, troppo vicino a quella pietosa bellezza scontata e umana.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo guardai a lungo.
In un modo che non avevo mai fatto.

E capii che infondo lui mi affascinava.

Quel suo modo di parlare a bassa voce.
Quel suo gesticolare in modo fluido ed elegante.

Ma ciò che mi faceva capitolare erano decisamente i suoi occhi.
Neri, profondi, come pozzi senza fine.

Aveva quel magnetismo che faceva sì di attirare lo sguardo su di sé senza che facesse nulla di particolare.
Le persone gli gravitavano intorno, come impossibilitate ad allontanarsi.

E poi, era bello da togliere il fiato.

I capelli biondo cenere gli cadevano leggiadri sulla fronte ed arrivavano fino alle orecchie.
Le ciglia chiare sembravano stelle in confronto alla notte del suo sguardo.
Le labbra rosee e piene erano un frutto paradisiaco, desiderato da così tante bocche.

Ma una delle cose che mi piacevano di più erano i suoi movimenti armoniosi.
Il suo modo aggraziato di camminare, quasi accarezzasse il pavimento senza toccarlo davvero.
Come un angelo che vola basso, troppo vicino a quella pietosa bellezza scontata e umana.

Però lui non era così naturale, la sua era un’avvenenza disumana e sconcertante.

Perché quasi tutto in lui era un sinonimo di calma e tranquillità.
Se ne stava sempre per conto suo, in mezzo al corridoio deserto, solo e perso negli intrecci di se stesso.

Però poi c’erano quegli occhi, che erano sinonimo di tutt’altro.
Mistero, il fuoco dentro si accende, oscure passioni a cui non viene dato alito di nascere.

Non so bene cosa fosse. O chi fosse.
Immagino che nemmeno lui sapesse di quale schiera fare parte.

Ma a volte non si può scegliere chi essere.
Non sempre si può scegliere se abbandonare una parte di noi stessi, per quanto essa ci faccia paura.

Quindi credo di non aver mai conosciuto il ragazzo dagli occhi carbone.
Semplicemente perché nemmeno lui conosceva se stesso.
  
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