Una sottile goccia di pioggia penzola dal bordo dell'ombrello. Rimane appesa per un po', prima di precipitare, di seguire il suo destino, come tutte le altre.
Sento un rumore piccolo, deciso. Abbasso lo sguardo: il mio stivale è finito in una delle tante pozzanghere sparse sulla strada.
L'ingresso della fermata metropolitana è lì, pronto a garantirmi un rifugio, forse non caldo ma di sicuro secco, uno vero da questa tempesta che tutti evitano.
Tranne me.
Invidio le gocce; certe del loro destino, tranquille nel loro cadere, puntuali nel fare il rumore giusto al momento giusto.
E non gli importa se sopra di loro c'è il sole, luminoso ma non caldo, che le sferza coi loro raggi; esse continuano a esplodere, piccole kamikaze d'acqua.
Ho deciso.
Con un movimento veloce, lancio via l'ombrello, la mia protezione, la mia maschera, e resto lì, in piedi ad occhi chiusi, nella pioggia sferzante, a confondermi con la loro sicurezza, la loro musicalità, la loro ripetizione. Perché mi danno la sicurezza di appartenere a qualcosa.
Perché quelle che scorrono sulla mia faccia sono gocce di pioggia, non lacrime.
Angolo precisazioni
Ehilà! Spero di aver aggiornato abbastanza presto per i vostri gusti; per fortuna, a scuola non stiamo facendo niente. Comunque...
Anche qui ho viaggiato abbastanza di fantasia. Cioè, è vero che l'effetto Umbrella fa apparire i lampi del Demon (spiegato il “perché m'intristisco”) e fa sparire il fuoco, ma l'uso di questi effetti gli avevo già spiegati in precedenza, quindi ho preferito non ripetermi. E quello dell'“appare pioggia sparisce pioggia”... Beh, non è che si va in giro con l'ombrello se non piove!
In ogni caso, gli “elementi di contorno” (pozzanghere, sole che si riflette in esso, l'ingresso alla metropolitana) sono basati sugli elementi di quel mondo (l'ingresso lo identifico con quello rosa, che ti teletrasporta in un altro luogo in modo veloce, come la metropolitana... e c'è anche la macchinetta! E beh, il resto credo si sia capito. Sì, nelle pozzanghere ci vedo il sole) e non ha un vero e proprio posizionamento temporale, mentre per il sentimento a cui ho legato l'Umbrella... Beh, la pioggia mi ha sempre reso malinconica. E non credo che Mado sia proprio la persona più felice di questo mondo, anzi; secondo me si sente persa, e quel suo desiderio di essere come una goccia d'acqua, non del tutto identica alle altre ma che sa il suo ruolo, è la voglia di sapere cos'è davvero, nel senso di dove stare nel mondo (spero si sia capito, a volte sproloquio...). L'uno vero barrato è perché credo che Mado pensi che non ci sia un rifugio vero, ma tenta comunque di cercarne uno abbastanza sicuro. E da qui di nuovo insicurezza, tristezza, ecc... Considerando anche che la sensazione che mi lascia in generale il Mondo delle Pozzanghere è di malinconia... E' venuto fuori questo. Ne approfitto per ringraziare Mek101 e Umi Albaran per aver messo questa storia tra le seguite e anche kidthephantomthief per averla messa tra le preferite e per le tredici recensioni. E grazie anche solo a chi legge e apprezza, ovviamente!
Al prossimo effetto!
P.s: Per chi è interessato, la postura di Mado nella flash è stata ispirata da questo disegno (che spero si veda):
Immaginate che ci sia la pioggia e che l'ombrello sia accanto, ed ecco fatto!
P.p.s: Ovviamente, se non avete capito qualcosa chiedere pure! Non penso che questa sia stata la mia spiegazione migliore...